Libri
L’attrattiva Gesù
L’introduzione del libro Il cuore e la grazia in sant’Agostino. Distinzione e corrispondenza, edito da Città Nuova, disponibile in libreria da gennaio 2007. Il volume raccoglie le lezioni dei Convegni sull’attualità di sant’Agostino all’Università degli Studi di Padova
di Nello Cipriani
Giacomo Tantardini, Il cuore e la grazia in sant’Agostino. Distinzione e corrispondenza, Città Nuova, Roma 2006, 364 pp., euro 25,00
Una volta riconosciuta l’originale, e per certi versi sorprendente, apertura al dialogo, dimostrata dall’Università di Padova, occorre, però, riconoscere anche la straordinaria capacità pedagogica di don Giacomo, che, rinunciando alla fredda e distaccata lezione cattedratica, ha lasciato umilmente parlare un classico dell’esperienza umana e cristiana del calibro di sant’Agostino, accontentandosi di metterne in evidenza la profondità e l’attualità del pensiero. Fedele discepolo di don Giussani, don Giacomo vuole aiutare gli ascoltatori e i lettori a scoprire o a riscoprire la bellezza e la gioia di un’autentica esperienza cristiana, che, al di là delle dottrine teologiche e dei riti religiosi, è soprattutto un incontro personale con Cristo, che, sempre vivo e presente, è capace ancora oggi di suscitare una profonda attrattiva nel cuore dell’uomo.
L’idea, che più di ogni altra don Giacomo vuole trasmettere, percorre tutte le lezioni, ma è espressa con chiarezza all’inizio della prima e alla conclusione dell’ultima lezione. Dice all’inizio della prima: «Sant’Agostino arriva a dire, seguendo san Paolo, che tutta la dottrina cristiana senza la delectatio e la dilectio, senza l’attrattiva amorosa della grazia, è lettera che uccide. Non è la cultura, neppure la dottrina cristiana, che può stabilire un rapporto con un uomo per il quale il cristianesimo è un passato che non lo riguarda. È qualcosa che viene prima della cultura. Questo qualcosa che viene prima sant’Agostino lo chiama delectatio e dilectio, cioè l’attrattiva amorosa della grazia» (pp. 12-13). Nella parte conclusiva dell’ultima lezione ricorda dapprima un discorso del vescovo africano, nel quale diceva di provare un piacere maggiore nel fatto di essere stato riscattato da Cristo insieme ai fedeli piuttosto che nel fatto di essere stato fatto loro vescovo. E poi commenta: «Questo plus me delectet è la frase che più accompagna e descrive tutta l’opera di Agostino. Questo diletto, questa felicità è il motivo e la ragione per cui si diventa e si rimane cristiani» (p. 350). Sottoscrivo l’affermazione senza riserve ma con un’aggiunta. L’idea che si diventa e si rimane cristiani perché si prova un piacere nell’aderire a Gesù Cristo non è solo di Agostino ma anche di don Giussani, autore di un libro intitolato L’attrattiva Gesù. Io credo che don Giacomo abbia colto la profonda consonanza esistente tra l’esperienza cristiana vissuta e proposta tanti secoli fa da sant’Agostino e quella proposta oggi da don Giussani e per questo motivo abbia scelto i testi agostiniani come guida delle sue lezioni. Formulo l’augurio che la pubblicazione delle lezioni possa suscitare nei lettori lo stesso interesse suscitato negli ascoltatori.