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INSERTO
tratto dal n. 07 - 2003

la rubrica di Giulio Andreotti sul quotidiano Il tempo

A domanda rispondo


Da alcuni mesi il nostro direttore risponde alle domande dei lettori del quotidiano romano. In questo inserto staccabile abbiamo raccolto i mesi di maggio e giugno della sua rubrica. Quasi un diario su ciò che è accaduto in Italia e nel mondo


di Giulio Andreotti


GIOVEDÌ 1º MAGGIO 2003


IL GOVERNO DEGLI ALLEATI DOPO LA LIBERAZIONE
In relazione alle vicende irachene, si è più volte fatto cenno in questi giorni al governo militare alleato che resse l’Italia subito dopo la liberazione di Roma. Coesisteva con un governo nazionale o vi era solo il potere dei militari?
Benedetto Censi


Già prima della liberazione di Roma, al sud, al di sopra del re e del governo Badoglio, il potere era esercitato dal governo militare alleato. Gli alleati impiegarono dieci giorni per approvare la lista dei ministri. E mantennero a lungo nelle loro mani la cosiddetta gestione della cosa pubblica. Basti pensare che anche la legge del 1946 sul referendum istituzionale acquistò validità solo dopo il loro nulla osta. Per altre leggi, come ad esempio il cambio della moneta, negarono il consenso.

LA PENA DI MORTE VA ABOLITA OVUNQUE
Più che prendersela con Fidel Castro perché vi sono state a Cuba condanne a morte, non sarebbe più giusto riprendere con forza la campagna internazionale per l’abolizione?
Giuseppe Greco


Chiedere clemenza, come ha fatto il Papa, sembra la via giusta, che non contesta la sovranità di un Paese, ma impedisce che in attesa della riforma generale qualche cittadino sia inviato all’altro mondo. È giusto però l’invito a riprendere con vigore la campagna internazionale contro la pena capitale. Qualche risultato l’ha avuto la convinzione che la pena capitale non esercita una funzione deterrente del crimine. Nell’America del Nord, ad esempio, si constatò che gli indici sintomatici di criminalità non erano diversi tra gli Stati che hanno e quelli che non hanno la pena di morte (la legislazione relativa non è federale).

EUROPA, NON SOLO QUESTIONI TECNICHE
Sono sconcertanti, per non specialisti come sono io, le notizie sui lavori della Costituente europea. A giorni alterni vedo che si vuol sopprimere la Commissione per dare tutti i poteri al Consiglio dei ministri (o a un super ministro) oppure si vuol porre la Commissione al vertice di tutto come governo dell’Europa.
Germano Crescenzi


In parte dipende dalla sommarietà delle cronache, ma in effetti le divergenze sono profonde anche all’interno delle singole delegazioni nazionali. Il presidente Giscard con metodo cartesiano cerca di dissipare i grovigli e avvicinare le tesi, ma a sua volta non può esprimere, a quel che sembra, una posizione francese. In quanto ai Paesi candidati, partecipano ai lavori. Aggiungo che l’allargamento non è un fatto tecnico: si tratta di unire l’Europa occidentale a quella orientale. Problemi enormi, ma la prospettiva è affascinante. Come fu quella iniziale che portò nel 1957 all’Europa dei sei.


DOMENICA 4 MAGGIO 2003


VANNO TUTELATI IN IRAQ ANCHE I DIRITTI DEI CRISTIANI
Ho ascoltato alla radio un messaggio dei vescovi dell’Iraq di cui non ho ben compreso il contenuto. Vogliono forse dar vita ad una Democrazia cristiana irachena o rimpiangono Saddam ?
Marcello Pandolfi


Il testo della Dichiarazione dei patriarchi e dei vescovi iracheni è stato pubblicato dall’Osservatore Romano. Inizia con le parole: "In questo momento nel quale l’Iraq ha voltato pagina" e chiede che si fissino regole di garanzia civile, considerando i cristiani come cittadini iracheni a pieno titolo.
Per il resto nessun movimento democristiano è nato per impulso delle conferenze episcopali. Nell’area specifica, poi, non avrebbe grandi possibilità di sviluppo.

TROPPA INDULGENZA VERSO FIDEL CASTRO
Ho l’impressione che lei sia politicamente troppo indulgente verso Fidel Castro, prendendo le distanze da un coro di deplorazioni per quella dittatura.
Andrea Moretti


Io ho registrato eventi positivi che non vengono accreditati dall’opinione pubblica internazionale. Ne aggiungo un altro. Nei mesi scorsi il governo dell’Avana ha aderito al Trattato di non proliferazione nucleare. Lo ritengo molto importante. Non ho certamente propensione per le dittature, ma non credo nemmeno che la Repubblica cubana di Batista meriti nostalgie e apprezzamenti positivi.

QUELL’INCONTRO A PALAZZO MADAMA
Un giorno dello scorso gennaio, mentre accompagnavo i miei alunni nella visita a Palazzo Madama, incrociammo lei nel salone del primo piano ed un ragazzo le chiese se aveva conosciuto tutti i personaggi dei quali nel corridoio d’accesso avevamo visto i busti. Non so se lo ricorda, ma lei svicolò domandando quanti dei miei giovani erano romanisti.
Aldo Romei


Ricordo l’incontro. Non risposi alla domanda perché ritenni che mi voleste prendere in giro, anche se nel punto in cui ci trovavamo domina il busto di Luigi Einaudi che io ho ben conosciuto.
Nel corridoio dei busti notai però il giorno successivo che di uno ignoravo chi fosse (Adeodato Bonasi) e andai a cercarlo in archivio. Fu presidente del Senato nel 1919, quando io nascevo. Ma vi restò solo per dieci mesi.
Nel commemorarlo in aula il presidente Tittoni disse: "Nessun maggior dolore può concepirsi per gli ultimi superstiti della generazione che ha fatto l’Italia che quello di vedere una parte della nuova generazione intenta a disfarla". Era il 17 settembre 1920.


MARTEDÌ 6 MAGGIO 2003


QUALCUNO VUOLE BOICOTTARE I PRODOTTI ISRAELIANI
All’uscita dal cinema ieri sera vi erano due giovani che distribuivano un manifestino nel quale un "Comitato per la solidarietà europea con il popolo palestinese" invita a boicottare i prodotti delle industrie israeliane. Potete darmi qualche elemento per comprendere meglio il significato del messaggio che al primo esame mi sfugge?
Elena Giovine


Questo boicottaggio è pubblicizzato anche attraverso internet. Non ho notizie sul Comitato in questione, ma obiettivamente reputo del tutto sbagliate e controproducenti manifestazioni di razzismo di questo tipo. Sembrano fatte apposta per creare antipatie verso i palestinesi. Tra l’altro vi è un lungo e strano elenco di merci, che vanno dai profumi ai bulldozer. Potrebbe pensarsi addirittura a pubblicità positiva. In ben altri modi si deve lavorare per aiutare i palestinesi e promuovere la pace.

È VERO CHE HITLER ERA VEGETARIANO?
Mi ha incuriosito leggere di recente che Hitler era vegetariano.
Bernardo Bischetti


Nella sua biblioteca personale – l’ho letto – vi erano saggi sulla cucina vegetariana. Ma non so e, diciamolo francamente, non mi interessa affatto sapere se il personaggio mangiasse o no carne. Il suo nome resta legato a massacri umani, prima inconcepibili. Il resto è cronaca. Comunque tutti i libri in questione divennero preda bellica americana e sono oggi nella biblioteca del Parlamento a Washington.

L’OMBRA DELL’IRAQ SU AZNAR E IL PAPA
Le cronache non hanno informato sul contenuto del colloquio che il presidente Aznar ha avuto con il Papa, durante la sua visita pastorale in Spagna. L’ombra dell’Iraq avrà sovrastato questo incontro ?
Giorgio Licanti


Lo stile vaticano è formidabile. A margine della trasmissione televisiva della messa del Papa, celebrata dinanzi ad una folla enorme di fedeli, il portavoce Navarro ha tenuto a mettere in evidenza che l’incontro con il capo del governo era stato di natura "familiare" e cioè con la partecipazione della famiglia di Aznar. Senza il colloquio a due che contraddistingue gli incontri del Pontefice con i governanti.


GIOVEDÌ 8 MAGGIO 2003

QUEL SIGNIFICATO POLITICO DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Non so quale sia la vostra opinione, ma a me sembra che anche le elezioni amministrative abbiamo un significato politico.
Giovanni Sereni


È una vecchia disputa. Chi le vince sostiene che hanno un grande valore generale; e viceversa. Comunque il rinnovo di dodici amministrazioni provinciali e di 462 Comuni (tra cui Brescia, Sondrio, Treviso, Massa, Pisa, Messina e Ragusa) dà un evidente significato politico al voto del 25 maggio.
In virtù delle particolarità regionali, la domenica precedente voteranno due Comuni del Trentino e l’8 giugno si avrà il rinnovo globale delle Regioni Aosta e Friuli-Venezia Giulia. Si tratta di quasi nove milioni di elettori coinvolti.

I COMUNI IN INGHILTERRA CAMBIANO COLORE
Calmissimo, il premier Tony Blair non si è scomposto all’annuncio che un numero enorme di Comuni ha mutato colore a danno dei laburisti. Rotazione o espressione di dissenso sulla guerra?
Federico Brianti


Le dimensioni del cambiamento sono state notevoli ed una, almeno parziale, interpretazione politica è obbligata. Impressiona tuttavia il numero dei non votanti: più o meno tre su quattro aventi diritto.
Da noi si griderebbe allo scandalo.

IN RUANDA COMANDANO LE DONNE
Ho appreso con meraviglia che c’è un Paese dell’Africa dove le donne sono due terzi della popolazione. È il Ruanda.
Elena Giorgetti


È così. Gli uomini sono stati falcidiati dalla guerra. Con una tragica approssimazione, l’Onu stima il numero di morti tra un milione e un milione e mezzo. Le donne non solo sono sopravvissute, ma hanno acquistato coscienza politica e contano moltissimo. Hanno ottenuto la parità giuridica, prima impossibile.
Non credo comunque che si compiacciano per il progresso, dato il costo pagato.

ACHILLE LAURO E ARAFAT
Nella ridda di rievocazioni sulla vicenda dell’Achille Lauro, mi ha colpito il particolare, reso noto dall’ambasciatore Petrignani, che cioè furono gli americani a suggerirci di chiedere la collaborazione di Arafat.
Gabriele Rocca


Non ho memoria, ma se Petrignani lo dice non ho motivo di dubitarne. Il quesito se Arafat incaricando Abu Abbas sapesse che il personaggio fosse implicato nell’operazione, sarebbe gravissimo e ci obbligherebbe a rivedere molte convinzioni. Per il resto ho rievocato già su queste pagine lo sviluppo politico della vicenda.


DOMENICA 11 MAGGIO 2003

LE BUONE NOTIZIE ARRIVANO DAL GIAPPONE
Passano mesi interi senza che sui nostri giornali vi siano notizie che riguardano il Giappone. Quale può essere la chiave di… non lettura ? Eppure si tratta di un Paese che produce ricchezza e che ha tradizioni culturali che anche il meno curioso degli occidentali può considerare degne della estrema attenzione.
Giovanni Botticelli


È vero. Da un lato può darsi che non vi siano fatti clamorosi da mettere in circolo, ma non è escluso che i giapponesi si tengano per quel che è possibile fuori da tante dispute e controversie internazionali. Di recente ho letto un servizio sulle attitudini di lavoro dei giovani di quel Paese. In mancanza di rilevanti possibilità nell’industria vi è una grande fioritura di nuove leve nell’artigianato, con creazioni fortunate nel campo della moda e in genere nei prodotti di lusso. È annunciato un programma governativo di sostegno alla formazione in questi settori.
Immunità riflettiamoci bene


Mi piacerebbe conoscere il suo pensiero sulle proposte di ripristino di immunità per i parlamentari di cui tanto si discute in questi giorni e sulla quale il presidente del Consiglio mi pare determinato al punto di andare fino in fondo.
Elena Scivolotti


La garanzia che un parlamentare non possa essere chiamato in causa per persecuzione giudiziaria era stata introdotta nella Costituzione della Repubblica, sulla scia di una antica tradizione democratica, del resto tuttora vigente in tanti Paesi e per i membri del Parlamento europeo. Nel quadro del grande maremoto degli anni Novanta a furore di (rappresentanti del) popolo la norma costituzionale fu cancellata. Richiamarla in vita non è agevole, salvo che vi fosse una forte maggioranza che lo ritenga. Senza il voto dei due terzi del Parlamento la norma stessa sarebbe appellabile tramite un referendum popolare, scatenando una sagra di qualunquismo veramente dannosa. Speriamo che nel frattempo di persecuzioni giudiziarie non vi sia non solo il fumo ma nemmeno l’arrosto.

NON VOTERÒ PER L’ARTICOLO18
Lei andrà a votare nel referendum sull’articolo 18?
Sandro Bellocchi


Credo di no.

 


MARTEDÌ 13 MAGGIO 2003


QUALI DATI ABBIAMO SUI MORTI D’ALCOLISMO?
Tempo fa lei accennò ad un persistente alto grado di mortalità da alcolismo. Vi sono dati al riguardo?
Pietro Marcucci


Conosco un bollettino edito da un movimento (Gruppo di solidarietà) dedito alla lotta al consumo di alcool. Vi si apprende che in un anno per cause legate all’alcool sono morti 36.020 italiani. Non è in contrasto con la campagna contro gli abusi alcolici la notizia – che ho letto sul quotidiano di Palermo – che dal vino rosso verrebbero nuove speranze per la lotta contro il cancro. Ma nella dose di un bicchiere a pasto.

LE LEGGI ELETTORALI SI CAMBIANO "IN CORSA"?
Sul finire della legislatura passata, le sinistre erano favorevoli all’adozione del sistema elettorale tedesco proposta da Forza Italia (iniziativa Urbani-Tremonti-Tomassini) ma il centrodestra aveva mutato avviso e si disse tra l’altro che le leggi elettorali non si cambiano all’ultimo momento. Com’è oggi la situazione?
Antonio Micheli


Una modifica sostanziale alla legge elettorale comporta quasi automaticamente nuove elezioni. Di qui la necessità di adottarla – se possibile – quando manchi meno di un anno alle scadenze. Personalmente sono sempre favorevole alla proporzionale con sbarramenti per evitare dispersioni. Ma l’aria non mi sembra favorevole.

DIFFICILE IL RAPPORTO CON GLI ELETTI
Per le elezioni europee i collegi elettorali sono enormi (se non sbaglio quattro) e quindi il rapporto con gli eletti è pressoché impossibile. C’è una logica ?
Domenico Pellicani


I collegi sono cinque (Nord Est – Nord Ovest – Centro – Sud peninsulare – Sicilia-Sardegna). Il rilievo è giusto, ma non mi pare che vi siano sul tappeto proposte alternative migliori.

IL RIPRISTINO DELL’IMMUNITÀ
Non ho compreso perché lei sia contro il ripristino dell’immunità parlamentare, di cui però votò l’introduzione quando era alla Costituente.
Carla Lombardi

Io non sono affatto contrario. Dico solo che la si può ripristinare solo con i due terzi dei consensi delle Camere, altrimenti si apre la strada ad un referendum abrogativo, sul quale si articolerebbe un demagogico consenso popolare.


GIOVEDÌ 15 MAGGIO 2003

MA DOVE SONO FINITI I "VECCHI" FINANZIAMENTI?
Durante i governi da lei presieduti lo Stato erogava cospicui finanziamenti in ogni settore della vita pubblica. Da alcuni anni, invece, si procede a privatizzazioni selvagge con inevitabili conseguenze sulle fasce più deboli di persone. Perché questi modi così diversi di fare politica?
Enrico Mercuri


Personalmente non mi piacciono le comparazioni tra gestioni governative. C’è sempre il rischio di soggettività. Circa le privatizzazioni, corrispondono ad una tendenza che fu molto marcata e di tono polemico contro le "partecipazioni statali". In proposito non mancarono disinformazioni che demonizzarono o quasi l’intervento pubblico, ignorandone le origini (a cominciare dall’Iri, nato dopo la grande crisi del 1929).
Il discorso è complesso ed esula dalla natura di questa rubrica. Ricordo però che in materia gli articoli relativi della Costituzione della Repubblica sono molto precisi ed equilibrati. La leggenda che privato è bello (e viceversa) dovrebbe una volta per sempre essere accantonata.

ATTENTATO A RYAD E AMIN DADA
La tragica esplosione in Arabia Saudita ha posto i riflettori su questo Paese così importante per il mondo islamico, che ha qui i luoghi santi. Ricordo la profonda emozione provata alcuni anni fa quando i terroristi provocarono un massacro durante il pellegrinaggio. Ma in un telegiornale ho sentito ora citare l’ex presidente ugandese Amin Dada. Può aiutarmi a capire?
Arturo Manecchi


Se e quando l’ex presidente ugandese, che è da molti anni esule in Arabia Saudita, possa entrare nel fattaccio ultimo non so davvero. Fino a prova contraria mi sembra arbitrario e offensivo chiamarlo in causa.
Lo conobbi quando era al potere perché andai a Kampala per rimediare ad uno stolto provvedimento con il quale aveva decretato l’espulsione di tutti gli stranieri. Sarebbero andate in crisi quasi tutte le scuole e un grande lebbrosario. Si disse – ma non so se era vero – che Amin, che lo revocò, avesse punito il ministro proponente facendolo buttare a mare. È un tipo di rimpasto altrove sconosciuto.
Più tardi ricevetti una circolare diretta agli amici dell’ex presidente nella quale si chiedeva un contributo per l’argent de poche provvedendo il governo di Ryad solo al suo vitto e alloggio. Non l’ho inviato.

SADDAM FORSE STA CON BIN LADEN
Spero ogni giorno di leggere una informazione valida per sapere cosa è successo a Saddam Hussein: è morto sotto le bombe? È fuggito all’estero? Si nasconde in qualche villaggio tra Tikrit e Baghdad? Non sarà in qualche rifugio insieme a Bin Laden?
Giorgio Pisapia


Mi spiace di non poterle essere utile.


SABATO 17 MAGGIO 2003

L’AUTODIFESA DI BONGO SULLO SCANDALO FRANCESE

Sui giornali francesi seguo il processo contro ex dirigenti della "Elettricità di Francia" con un coinvolgimento di un capo di Stato africano. La nostra stampa non ne fa cenno. C’è un motivo?
Cesare Manni


Non conosco la questione. Nell’ultimo numero dell’Intelligent-Jeune Afrique vi è una lunga intervista autodifensiva del presidente del Gabon, Omar Bongo.


L’ONORATA PENSIONE DI YASSER ARAFAT
Il fatto che il segretario di Stato Powell abbia incontrato Abu Mazen e non Arafat è una scelta di campo evidente. Se questo giova a trovare una via di uscita al lacerante conflitto della Palestina non c’è che da applaudire. Ma è così ?
Stefano Gentile


La speranza che gli israeliani considerino il primo ministro palestinese interlocutore valido e riprendano il dialogo è molto viva. Possono esserci necessità di sacrifici anche per un personaggio storico come Arafat. Si tratta di vedere se Abu Mazen sia in grado di disarmare l’ala combattente dei suoi, come Arafat non ha saputo o voluto fare.

LA PAROLA AGLI ATTI PARLAMENTARI
L’emozione suscitata dagli attentati antiamericani in Arabia Saudita è enorme. Ma mi inquieta anche leggere che i forti contingenti militari Usa, di stanza nel Regno Saudita, stiano per andarsene. Qual è la spiegazione tecnica?
Anna Maria Geraldi


Mi scusi, ma – ferma restando la condanna per il gravissimo fatto terroristico – il resto non è materia da trattarsi in questa rubrica. Per di più, se la notizia del trasferimento pubblicata dai giornali è esatta, occorre sapere se è un rimpatrio… postbellico o una predisposizione di altri fronti. Potrò occuparmene come senatore e le invierò copia degli atti parlamentari.

FOSSE COMUNI. IL SILENZIO DI AZIZ
Ora che sono emerse le prove di uccisioni in massa di cittadini iracheni dovrebbero forse essere riviste certe posizioni di dubbio sulla necessità di detronizzare Saddam Hussein.
Tommaso Corsetti


Detronizzare Saddam Hussein attraverso una guerra era un mezzo discutibile, anche perché comportava rischi di morte sia per civili sia per militari di ambo le parti. La durata breve del conflitto ha attutito questo aspetto; e speriamo che la non meglio definita democratizzazione dell’Iraq sia disegnata e realizzata in tempi non mesopotamici. Quello che però dopo le ultime scoperte è motivo di grave turbamento è la posizione del cristiano Tareq Aziz. Poteva non sapere che succedessero queste carneficine?


LUNEDÌ 19 MAGGIO 2003

UN CAPO DI STATO ELETTO CON IL VENTIDUE PER CENTO ?
Le elezioni presidenziali a suffragio popolare sono affascinanti, ma un capo di Stato che è voluto solo dal ventidue per cento dei cittadini mi sembra anomalo.
Saverio Pazzelli


Lei si riferisce alla desistenza del presidente Menem dal ballottaggio che, a norma della legislazione argentina, era indetto tra i primi due votati nell’affollato primo turno. Secondo la legge nulla c’è di irregolare; e si può anche presumere che il ritiro sia stato dettato da sondaggi che indicavano un forte vantaggio all’avversario. Non dovrebbero quindi nutrirsi timori, sotto questo aspetto.
Del resto ambedue i personaggi si rifanno ad un filone peronista.

QUELL’EMISSARIO SEGRETO PER LA LIBERAZIONE DI MORO
In occasione del venticinquesimo dell’assassinio di Aldo Moro e della sua scorta si è tornati a parlare di uno strano episodio riguardante un emissario della Difesa che alcuni giorni prima dell’agguato di via Fani sarebbe stato inviato in Medio Oriente per un tentativo di contatti utili alla liberazione di Moro. Famiglia Cristiana aveva di recente accreditato questa voce anche con perizie su relativi documenti.
Marco Sorrenti


Quando era stata pubblicata tale notizia mi affrettai (ma lo fecero anche altri parlamentari) a chiedere formalmente al ministro di indagare e informarci, tanto più che l’informazione era stata raccolta da un sito internet statunitense. Il ministro nella sua risposta scritta, dopo un’ampia indagine operata, ha dichiarato priva di fondamento l’informazione precisando che già alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla strage era stato definito che non risultava che il Sismi fosse stato in alcun modo in possesso di elementi che avessero potuto prevedere l’insorgere della vicenda Moro.
A questo punto io credo che vada assunta una iniziativa penale.


VENERDÌ 23 MAGGIO 2003

I NOSTRI MILITARI ALL’ESTERO SONO VERAMENTE OTTOMILA?
In coda alla cronaca della preparazione della missione in Iraq leggo che i militari dislocati all’estero sono oltre ottomila. Sono colpito. Perché si sono tenute sinora sub secreto queste missioni?
Giorgio Masetti

Non si tratta affatto di notizie segrete e neppure riservate. Si trovano anche nei siti internet. Per esser esatti si tratta di 8728 uomini di cui circa seimila nei Balcani (tremila in Kosovo e milletrecento in Bosnia).

ANCHE DE GAULLE FU AL TAVOLO DEI VINCITORI
Non mi è chiaro cosa voglia dire con esattezza il ripristino della normalità in Iraq. Comunque che l’Italia partecipi al dopoguerra senza aver combattuto non dovrebbe scandalizzare. Anche De Gaulle riuscì a sedere al tavolo dei vincitori.
Marco Tancioni


Il richiamo a De Gaulle è un po’ approssimativo, anche se cauto. In quanto alla normalità più che ripristinarla (dovremmo tornare all’Impero ottomano con tutte le difficoltà connesse) occorre costruirla, con un modello di convivenza tra le varie etnie, nella salvaguardia dell’unità dello Stato. Il piano di normalizzazione si è chiamato "Nuova Babilonia" il che nell’italiano corrente è un po’ pericoloso.

LE BUGIE SONO LECITE?
In una presentazione radiofonica di un libro ho sentito che sant’Agostino ha dichiarato leciti alcuni casi di bugie.
Valeria Morgan


Credo che si riferisca al trattato agostiniano Mendacio che è stato ripubblicato di recente. La definizione data del bugiardo è questa: "Chi pensa una cosa e afferma con le parole o qualunque altro mezzo di espressione qualcosa di diverso".
La casistica elaborata è molto analitica; e spesso non si hanno affermazioni nette, ma proposizioni di dubbi. Un esempio: "Rimarrai forse deluso e indeciso tra il crimine di falsa testimonianza e quello di tradimento?". Ma: "Tanto più sarai coraggioso e più grande se dici: non tradirò, non mentire".
Ci sono tanti altri scritti di sant’Agostino cui dedicare l’attenzione. In questo c’è una certa ambiguità. Lascerei stare.


DOMENICA 25 MAGGIO 2003

INTERESSANTE LA BIOGRAFIA SU DENG XIAOPING
Non so se lei si interessa della Cina solo per le antiche presenze dei gesuiti (ero al convegno di Matteo Ricci alla Gregoriana) o se segue la realtà presente, a prescindere dalla polmonite atipica. Io, ad esempio, ho letto con molto interesse la biografia su Deng Xiaoping.
Filippo Caruso


Mi interesso anche della Cina contemporanea, per il peso sempre crescente che questo immenso Paese avrà per il mondo. Ritengo che da corretti rapporti verso la Cina da parte dell’Europa, degli Stati Uniti e di tutti dipenderà un corso felice e costruttivo della storia. Se non sarà così si avranno guai per tutti.
Ho conosciuto Deng quando accompagnai da lui Bettino Craxi. Come tutti i leader occidentali, Craxi gli rivolse una piccola predica invocando attenzione per i diritti umani e il resto. Deng lo ascoltò in silenzio e gli rispose: "Non so se lei goda del favore del novantanove per cento degli italiani. A me anche se avessi questo vantaggio in Cina resterebbero sempre undici milioni di cittadini da convincere. Provi a metterli in fila uno dietro l’altro".

QUELLA PUNIZIONE DI CINQUANTA ANNI FA
In calce ad una fotografia di cinquanta anni fa leggo che lei dopo la poco brillante partita inaugurale dello Stadio Olimpico punì gli azzurri. Mi incuriosisce.
Fulvio Zoni


Una secca sconfitta ad opera della squadra ungherese guastò in verità la festa. Ma l’introduzione, subito dopo, del limite dei giocatori stranieri nelle società di calcio fu dovuta dalla Federazione (ingegner Barassi) che pregò il governo di assumerne la paternità per non avere contraccolpi polemici in casa federale. In fondo per il "Lodo Andreotti" io non fui che un prestanome.

IL LIBRO DEL TERRORE NON HA AUTORI
Le bombe di Ryad e quelle di Casablanca mi terrorizzano. Sono fatti isolati o rappresentano pagine di un libro del terrore di cui non si conoscono prospettive programmabili o diritti di autore?
Baldo Simoni


Si è portati spontaneamente – ma può anche essere così – ad attribuire paternità o almeno corresponsabilità a Bin Laden e a Saddam Hussein. Due morti che parlano.


MARTEDÌ 27 MAGGIO 2003

POCHE NASCITE E LEGISLAZIONE FASCISTA
All’annuncio di aiuti finanziari per la nascita di bambini qualche mio amico ha rievocato la legislazione fascista ispirata al "numero è potenza" e ad altre massime di propaganda demografica. È giusto?
Eliana Marchesi


La migliore smentita a questi accostamenti la trova nella Costituzione della Repubblica che (art. 31) prevede particolari riguardi e aiuti statali alle famiglie numerose. Purtroppo finora si è riusciti a fare ben poco. L’iniziativa del ministro Maroni è comunque nel senso giusto.

PENTITI IN LIBERTÀ E RIABILITAZIONI
Mi piacerebbe conoscere il suo pensiero sugli arresti domiciliari concessi al pentito Brusca e sulla definitiva riabilitazione del presidente Carnevale.
Paolo Simili


Non interloquisco volentieri in materia ma neppure voglio eluderla. Del "collaboratore" in questione mi colpì durante l’udienza il tipo umano. Al pubblico ministero che gli chiedeva di spiegare che rapporti avesse avuto con la mafia rispose che era in relazione da una vita e che se in omicidi aveva cominciato a lavorare dai diciotto anni, per altre cose (parlo di danneggiamenti) aveva una anzianità dai 14-15.
La scarcerazione è stata spiegata anche perché il soggetto rese inoffensiva una trappola di Cosa nostra ai danni dell’onorevole Violante. Tutto bene. Ma mi domando terrorizzato i seguiti se l’occasionale coincidenza in un volo Alitalia fosse stata con me.
Circa il presidente Carnevale, penso alle centinaia di pagine che ad un inventato rapporto con lui sono state dedicate nel mio processo, compreso il testo integrale di alcune sentenze riguardanti persone che non avevo mai sentito nominare.

QUEL GIUDIZIO POSITIVO DI D’AMBROSIO
Forse si sarà divertito leggendo che in un’intervista al Corriere l’ex procuratore di Milano Gerardo D’Ambrosio cita positivamente una sua massima chiamandola "il buon senatore a vita Giulio Andreotti".

Stefano Liotta

Non mi è dispiaciuto affatto anche se la massima sulle malignità (si fa peccato ma spesso si indovina) la appresi in gioventù dall’allora cardinale vicario di Roma Marchetti Selvaggiani. Io più tardi la adottai e la pubblicizzai. Sono poi lusingato che il dottor D’Ambrosio mi dia del buono. In anni lontani (1974) per soddisfare ad una sua legittima richiesta circa l’informatore Giannettini mi attirai le ire dei Servizi.

 


GIOVEDÌ 29 MAGGIO 2003

BONIFACIO VIII, LA RIVINCITA SULLE CATTIVERIE DI DANTE
La trasmissione televisiva del conferimento al Papa del dottorato d’onore in giurisprudenza ha evocato in me il ricordo della mia laurea un po’ fortunosa perché sul finale avevo utilizzato la procedura dei "diciotto di guerra" negli esami (quattro) che mi mancavano. Pensavo di essere ora il decano dei laureati romani viventi, ma ho sentito che lei ha concluso cinque anni prima. A questo punto mi è venuta una curiosità e la giro a lei. Ve ne saranno di più vecchi? Oltre al gusto di saperlo e di immaginarlo, l’idea che possiamo essere di più di quelli che credevo mi restituisce un pizzico di orgoglio e una vanità di appartenenza che contribuisce a farmi sentire più giovane.
Silvia Baccelli


Penso che ve ne siano, ma certamente non sono molti. Comunque il nostro titolo non si è prescritto nonostante il superamento del Codice Rocco e di quello Calamandrei. La cerimonia del 17 maggio è stata sotto tutti gli aspetti commovente e di autentico valore storico, compresa la lettura del diploma in perfetto latino. Non so dove sia lassù Dante Alighieri. Non gli avrà fatto comunque piacere sentir lodare Bonifacio VIII come fondatore dell’Università romana La Sapienza. Già due anni or sono lo stesso Pontefice aveva riscosso positive rievocazioni come istitutore dei Giubilei.

LINGUE STRANIERE INSIEME COL RESTO
Non le pare sbagliata la critica alla riforma Moratti, mentre va lodato l’apprendimento fin da piccoli delle lingue straniere e dell’uso del computer? Si è tanto discusso sulla necessità di fornire a tutti gli strumenti di conoscenza che fino a pochi anni fa erano a disposizione solo di chi aveva i soldi per poterseli permettere.
Carlo Salvini


Sono d’accordo con lei. Sempre di più – vedi la globalizzazione – è importante la conoscenza delle lingue, a cominciare dall’inglese. È però importante che nella formazione non si trascuri anche il resto. Sarebbe grave il possedere bene lingue straniere, ma non sapere cosa dire sulla sostanza e sulla valutazione dei problemi.

IN EUROPA CON ENTUSIASMO
Nel referendum per l’entrata nell’Unione europea il popolo slovacco ha votato a favore, con l’87 per cento. Risultato formidabile.
Oliviero Sanguinetti


È vero. Il risultato è impressionante. C’è da sperare che un giorno non si registrino delusioni. L’Unione infatti è un misto di diritti e di doveri. Qualche volta per ragioni di propaganda si enfatizzano solo i primi.


VENERDÌ 30 MAGGIO 2003

COSÌ POCHI I MOMENTI DI ORGOGLIO NAZIONALE
Vedere che nella massima competizione calcistica europea la finale è giuocata da due squadre italiane credo provochi soddisfazione anche all’esterno dei tifosi del football. Sono così pochi i momenti di spinta nazionale.
Maurizio De Simone


Sono concorde con lei, ma stia attento a... non uscir dal campo. Le posizioni alte in qualsiasi classifica gratificano e allietano. Purché non si confondano settori diversi e, nella specie, non si indulga ad esaltazioni fuori giuoco. Sono stati ricordati nei giorni scorsi i moniti di un saggio presidente del Senato, Meuccio Ruini, che erano quanto mai pertinenti nel 1946: "Dobbiamo liberarci dai detriti di un funesto nazionalismo che ci ha condotto alla rovina; ma va evitato ogni equivoco che, rinnegando e combattendo il nazionalismo, diminuisca i valori della nazione". Lo ha più volte ricordato anche il presidente Ciampi.

UNA MOSTRA SUI MANIFESTI DEL ’53
Ho visto nel telegiornale il presidente della Repubblica che inaugurava in Senato una singolare mostra: di vistosi manifesti riguardanti la campagna elettorale del 1953. La mostra si intitola spiritosamente: "Fu vera truffa?". Ho sentito che anche lei ha preso la parola nella riunione inaugurale.
Mario Arnaldi


Dopo cinquanta anni le passioni si raffreddano e si possono valutate con serenità fatti e persone in passato oggetti di dispute ed anche di risse per così dire manesche.
Il dare un premio di maggioranza alla coalizione che superava il 50 per cento dei suffragi era visto come un coefficiente di maggior governabilità. L’opposizione congiunta delle sinistre e delle destre fu motivata con il rischio che il premio consentisse di fare modifiche costituzionali senza possibile ricorso al referendum abrogativo.
Quel 29 marzo 1953 fu una giornata drammatica. Si votò in Senato nel più completo caos. La legge passò, ma per un numero enorme di schede nulle nella consultazione popolare non si ebbe un premio.
Sia pure malconci i partiti coalizzati del governo mantennero la maggioranza.

EURO ALLE STELLE UNA BELLA NOTIZIA
Che l’euro faccia sempre più premio sul dollaro è una piacevole notizia che ogni sera offre un piccolo contrappeso alla mestizia di una cronaca nera di cui i telegiornali sovrabbondano.
Antonella Borsi

Il fatto è senza dubbio positivo e provoca soddisfazione in chi per la moneta unica europea ha lavorato ed ulteriormente si batte. Non creda però che si possano sottovalutare anche aspetti negativi (per alcuni comparti di esportazioni, ad esempio). Se ha dollari non li svenda. Io non ho problemi del genere e non sono neppure un tecnico di cambi.


DOMENICA 1º GIUGNO 2003

NON FACCIAMO LA FINE DEI VECCHI GARIBALDINI
Ho seguito la cronaca del World political forum, promossa dal presidente Gorbaciov e al quale anche lei ha partecipato. L’iniziativa è suggestiva, ma non rischiate di fare la fine dei vecchi garibaldini che davano colore ai cortei e alle cerimonie? Non sarebbe meglio riunire i nuovi, limitandosi a dar loro in assoluta riservatezza qualche consiglio?
Carlo Mola


L’idea di attingere alle esperienze passate per offrire un contributo alla soluzione dei problemi attuali non è sbagliata. Sarà tanto più valida se si lavorerà con riservatezza e cioè con il minimo indispensabile di rilievo esterno. Mettere insieme il vecchio e il nuovo è difficilissimo. La Sacra Scrittura diffida dal versare vino nuovo nelle botti vecchie.
I nuovi però non devono dimenticare che, se esagerano nel ritenersi protagonisti dell’anno zero, rischiano che chi succederà a loro si ispiri alla stessa massima. Per analogia ricordo quel che si legge in molti cimiteri: "Quel che noi fummo voi siete; quel che voi sarete noi siamo".
Comunque a Torino, anche per merito degli organizzatori locali, si è svolto un utile lavoro. Se preferite, una buona premessa di lavoro.
Alcuni discorsi hanno fatto riflettere. Come quello della signora Bhutto sulla necessità di ordinamenti democratici. Come si concilia questo con il fatto che lei vive praticamente in esilio negli Emirati mentre sul Pakistan si verifica, larga, la benedizione degli Stati Uniti?

LO STATO D’ASSEDIO SALVÒ LA POLONIA
In una conversazione tenuta a Torino – non so se nello stesso contesto al quale lei ha partecipato – l’ex presidente polacco generale Jaruzelski ha detto che deliberando a suo tempo lo stato d’assedio (per il quale fu tanto criticato in Occidente) salvò la Polonia dall’invasione sovietica.
Silvia Lega


È proprio nello stesso contesto; e la presenza di Gorbaciov, che non lo ha contraddetto, mi sembra che abbia il valore di una significativa conferma. Che poi in patria il generale abbia ancora delle contestazioni, riguarda i polacchi. Io ricordo che quando, subito dopo, andai in visita a Varsavia restai impressionato dal generale, che tra l’altro mi disse che faticavano molto per rimuovere la polvere accumulata dal partito comunista. E parlò anche allora dello scongiurato pericolo di una operazione punitiva di Mosca.


MARTEDÌ 3 GIUGNO 2003


QUELL’INIZIATIVA AMERICANA SUI CAVALIERI DI COLOMBO
Per quel che vedo, non si è data notizia dalla stampa italiana di una iniziativa americana presa dai Cavalieri di Colombo di una documentazione nel loro Museo di New Haven sulla passione del papa Giovanni Paolo per la pace. Io, vecchio emigrato da Roma, non dimentico che devo ai Cavalieri bellissime ore trascorse nei campi sportivi generosamente da loro fatti costruire.
Piero Scattini


Grazie dell’informazione che in effetti non avevo letto altrove. Conosco invece le iniziative romane dei Knights of Columbus, legate alla memoria dell’indimenticabile cardinale di New York Francis Spellman.

OGNI TANTO UNA BUONA NOTIZIA
Quasi ogni giorno ricevo in parrocchia giovani ed anche ex giovani che vorrebbero essere aiutati a trovare o a ritrovare un qualsiasi lavoro. Sono avvilito per poter fare pochissimo o niente per venire loro incontro. Ho appreso però dall’Eco di San Gabriele che stanno partendo in Abruzzo corsi di specializzazione artigianale e di formazione per analisti della programmazione e agenti di commercio. Speriamo che sia la strada giusta.
Don Fabio Stella


La legge che prende il significativo nome dal professor Biagi, vittima dei brigatisti, prevede contratti di formazione con caratteri di specializzazione e tirocini formativi per far svolgere una prima esperienza nel mondo del lavoro.
La genericità e l’impreparazione della mano d’opera aggravano molto le situazioni; mentre, com’è noto, difficoltà di utilizzo si trovano anche per laureati e diplomati con votazioni finali rilevanti.

I PRIVILEGI DI LAS VEGAS
Leggo che la magistratura ha ritenuto valido il matrimonio contratto a Las Vegas da una signora italiana separata dal marito ma senza che fosse decorso il tempo richiesto per il divorzio. Si tratta quindi – a parte la validità del rito – di un reato di bigamia. Forse per Las Vegas vi sono particolari privilegi?
Ivano Masi


Ho letto anch’io la notizia, con un intreccio di colpi e contraccolpi su cui sorvolo. Vidi sul posto queste fabbrichette di matrimoni, ognuna con annesse piccole botteghe dove si comprano anelli e si affittano abiti nuziali. Ne esistono per procedure civili e per cerimonie religiose. Mi spiegarono, secondo una filosofia tutta particolare, che questa facilità di procedure combatte il vizio delle convivenze di fatto. Del resto è lecito scambiarsi il sì, anche attraverso i computer.
Sugli aspetti penali riguardanti la signora di Montecatini preferisco astenermi.

GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2003
UNA STRADA PER TUTTI SENZA CANCELLARE LA STORIA
Lei conosce Guidonia. Che cosa pensa della rimozione della targa stradale intitolata ad Antonio Gramsci e dell’idea di dedicarne una a Giorgio Almirante?
Silvio Pennino


Che si dedichi una strada a un cittadino (Riccardo Chiorboli) morto nel tentativo di salvare in loco i piloti vittime di un incidente, lo trovo ineccepibile. Che per far questo si cancelli Gramsci, un po’ meno. Vi deve essere rispetto storico sia per le persone onorate sia per chi ne promosse la consacrazione. Capisco che le strade non sono... infinite, ma con buona volontà si trova il modo di dar spazio ai "nuovi". A Roma c’è un esempio brillante. Volendo onorare monsignor Pietro Barbieri che durante l’occupazione tedesca ospitò tanti ricercati gli si è dedicato all’angolo della via dove abitava e a ridosso del Grand Hotel un largo senza neppure un immobile o un numero civico. Per quel che riguarda Almirante se vi sono motivi locali per celebrarlo nessun ostacolo. Parce sepultis.

NON TUTTE LE COLPE SONO DI ARAFAT
L’invito all’Unione europea perché cancelli Arafat dall’albo dei suoi interlocutori e riconosca accreditato solo Abu Mazen è stato netto da parte del presidente del Senato. E a me sembra giusto. Lei è d’accordo? Certamente l’impegno nuovo degli americani deve essere assecondato.
Pietro Spadoni


Se davvero fosse questa la condizione per vedere riconosciuto lo Stato palestinese e iniziata la convivenza con Israele sarebbe un prezzo da pagare per la causa della pace. Noi che nel 1982 (Conferenza dell’Unione interparlamentare) spronammo Arafat a dichiarare che si dovesse attraverso il negoziato superare la scomunica palestinese di Israele, dovremmo riconoscere che per la causa del suo popolo Arafat dovrebbe compiere qualsiasi sacrificio. Si deve però dimostrare: 1) che Arafat potesse sin qui impedire atti terroristici e non lo ha fatto; 2) che Abu Mazen sia in grado di sterilizzare ogni frangia ribelle della sua gente. Circa l’impegno americano al riguardo è senza dubbio notevole; ma non è nuovo. Da Kissinger a Bush padre e a Clinton non sono mancate, in proposito, iniziative molto forti. Non hanno avuto successo solo per colpa di Arafat? Sarei prudente nel ritenerlo.


SABATO 7 GIUGNO 2003

LA POLITICA FUNZIONA SENZA I LUOGHI COMUNI
Mi ha colpito nei discorsi di preparazione agli elettori delle regionali del nord-est un frequente accenno a non lasciarsi attrarre o fuorviare dalla politica. Se si vuol dire che non si può prescindere anche dalle qualità e dalle attitudini dei candidati è giusto. Ma nel clima generale di quasi demonizzazione della politica in nome della efficienza, della prassi, dell’economicità, ecc., ho l’impressione che ci si porti fuori strada.
Francesco Poggio


L’espressione politica pura è meglio lasciarla da parte, perché è difficile definirla e può sembrare in alternativa polemica con la politica dei fatti. Le teorie da sole e un pragmatismo privo di radici sono ambedue da rifiutarsi. Il metodo democratico è alla base della politica senza aggettivi. Significa approfondimento dei temi e dei precedenti, valutazione dei mezzi disponibili, comparazione temporale e territoriale, indicazione adeguata di tutti gli effetti del provvedimento specifico adottato. Sbagliata è anche la contrapposizione frontale tra tecnica e politica. Durante il periodo fascista in molti uffici era affisso un cartello: "Qui non si parla di politica, qui si lavora".
Non a caso di partiti aveva diritto alla vita soltanto uno. Troppa politica – andavano dicendo – aveva rovinato l’Italia. Più tardi ci provò Giannini, sostenendo che il popolo è una grande platea, a sostituire alla politica il palcoscenico dell’uomo qualunque. Per il momento fu pure utile. Ma non andò oltre un piccolo numero di anni.

PENA DI MORTE. NON C’È SOLO CUBA
Spero di non essere considerato comunista se noto come sia improprio dare addosso alla Repubblica di Cuba per l’esecuzione di condanne a morte da parte di Stati che mantengono questa pena nei loro ordinamenti resistendo al forte movimento abolizionista. In particolare negli Stati Uniti d’America le resistenze sono molto forti.

Giuseppe Greco


Settantatré Paesi hanno abolito la pena di morte; 13 l’hanno soltanto nel tempo di guerra; 21 da oltre dieci anni non hanno eseguito fucilazioni o altre sentenze definitive. La strada è ancora lunga, ma occorre non allentare la pressione. Lewis Powell junior, che fu giudice della Corte Suprema Usa, ha scritto: "Siamo l’unico Paese occidentale democratico che mantiene la pena di morte. Dovrebbe essere abolita. Lasciatemi dire che non è un deterrente per il crimine. Non ha alcuno scopo".

 


MERCOLEDÌ 11 GIUGNO 2003

IL CORRIERE AMPLIAVA I MIEI ORIZZONTI
Mi tolga una curiosità. Quando al convegno sui quotidiani nelle scuole lei ha criticato il Corriere della Sera per la monotonia antiberlusconiana delle vignette di Giannelli era al corrente dell’imminente cambio della guardia?
Giorgio Massetti


Criticare è un verbo improprio in questo caso. Feci solo un rilievo intervenendo sulla definizione di stampa politica e stampa di informazione. Nulla sapevo della iniziativa di De Bortoli (che era tra i partecipanti, come del resto il direttore del Tempo). In occasione di una scadenza giubilare il Corriere tenne a mettere in evidenza che nella sua direzione vi era stata meno frequenza rispetto alla presidenza del governo. Tuttavia Mario Missiroli alloggiò in albergo e mi disse che i Crespi – allora erano loro – quando nominavano un direttore già pensavano a chi avrebbe dovuto succedergli. I comitati di redazione non c’erano. Tuttavia non ho capito perché il comitato di redazione abbia proclamato uno sciopero, pur dichiarando la massima stima per Folli, un professionista senza etichette. Da giovanissimo il direttore della mia congregazione mariana – autorevole personaggio della Segreteria di Stato – mi faceva omaggio ogni domenica del Corriere della Sera, dicendo che la lettura avrebbe ampliato i miei orizzonti.

VENA POETICA IN CONFERENZA STAMPA
Pochi sanno – io l’ho appreso da internet – che l’agguerrito ministro della Difesa americano Donald Rumsfeld è un eccellente poeta. Perfino nelle conferenze stampa ha squarci lirici eccellenti.
Marco Tancioni

 

Non lo sapevo fino a qualche giorno fa quando il Courier International, al quale sono abbonato, gli ha dedicato un servizio definendolo: «Un grande poeta sconosciuto». La curiosità è appunto che la vena poetica si sprigionerebbe anche durante le conferenze stampa. Non in tutte ovviamente.

 

L’IRA DI DIO NON SI È SCATENATA

Sono terrorizzata nel leggere che in Algeria fanatici integralisti hanno aggredito molte donne dando loro la colpa per i recenti terremoti, che sarebbero una specie di vendetta divina per i vestiti troppo scoperti ormai diffusi.

Valeria Morgan

 

Quando si voleva imporre lo Stato islamico – e ci sarebbero riusciti se non fosse stato bloccato il ballottaggio – furono le donne a reagire contro l’ipotesi involutiva. Certamente una via di mezzo tra le tuniche monacali e i bikini la considero più saggia. Ma non mi pare che nelle strade dell’Algeria folleggino le “veline”, tanto da scatenare l’ira di Dio.

 

 

VENERDÌ13 GIUGNO 2003

 

CHE SORPRESA: ALL’IRAN SERVE L’ANDREOTTIANO RAFSANJANI

Con grande sorpresa – econ titolo a sei colonne – leggo nel giornale di Giuliano Ferrara che all’Iran serve l’andreottiano Rafsanjani. Complimenti.

Filippo Caruso

 

Sono sorpreso come lei, ma anche lusingato. L’ex primo ministro iraniano fu in effetti determinante al momento della crisi del Kuwait, cominciando con il bloccare aerei iracheni che erano in parcheggio da loro. Ma voleva esser certo che gli americani (dei quali conosceva l’amicizia per Saddam Hussein) facessero sul serio. E chiese per nostro tramite questa garanzia. Per quel che attiene al momento presente è indispensabile che si faccia credito al desiderio di modernizzazione dell’Iran che deve attuarsi con gradualità e specificità. Pesa al riguardo, sul piano internazionale, un deficit culturale molto marcato. Ritenere l’Iran uno Stato canaglia è folle.

 

LE RIMESSE DEGLI EMIGRATI

I Paesi poveri fanno affidamento sui piani di solidarietà del mondo sviluppato. E sta bene. Ma non vorrei che si sottovalutasse l’apporto delle rimesse degli emigrati. Non conosco le cifre ma so che è imponente.

Fulvio Zoni

 

Secondo i dati della Banca mondiale ormai le rimesse degli emigrati superano l’ammontare degli aiuti dei Paesi sviluppati e dei crediti della stessa Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale. È un dato che nella sua storia anche l’Italia ha ben conosciuto.

 

L’OPERAZIONE STURZO NON ANDÒ IN PORTO

In una rievocazione cronistorica sulla Operazione Sturzo del 1952, Famiglia Cristiana dice che la sua “trovata” di informare direttamente Pio XII dei pericoli dell’iniziativa non ebbe effetto e che l’iniziativa non andò in porto per mancanza di adesioni alla grande spoliticizzazione delle elezioni amministrative romane di quell’anno.

Baldo Simoni

 

Non è così. Pio XII era stato male informato sia del rischio di una vittoria comunista in Campidoglio sia degli effetti devastanti che la messa in frigidaire dei partiti democratici avrebbe comportato. Di qui la necessità di una precisa messa a punto fatta pervenire direttamente a Sua Santità tramite madre Paschalina. La... benedizione papale all’improvvida iniziativa fu subito ritirata. Non è vero che fui convocato da monsignor Tardini e che la risposta fu sconfortante. Tardini mi telefonò solo per rimproverarmi perché non mi ero servito del loro tramite. Ma il tempo stringeva ed occorreva far saltare la pericolosa macchina messa in moto da Gedda e da padre Lombardi, che avevano strumentalizzato l’infinito senso di disciplina di don Sturzo verso la Chiesa.

 

 

DOMENICA 15 GIUGNO 2003

 

LE INVENZIONI DELL’UFFICIO DELLE AGENZIE DELLE ENTRATE

Sa che cosa si è inventato l’Ufficio delle Agenzie delle entrate dello Stato? La parola “Parametro”, che poi non è una ma bensì sono due (para metro). Secondo il vocabolario della lingua italiana dello Zingarelli, la parola viene a significare, tra l’altro, «criterio di giudizio», mentre secondo l’Ufficio delle Agenzie delle entrate viene interpretata come un dovuto criterio di alzare l’aliquota dell’imposta da pagare in più del 1000 per 1000 del reddito denunciato e già pagato. E questa richiesta di pagamento arriva dopo circa dieci anni. Un triste episodio, tra i tanti casi, è quello di un povero commerciante in pensione della provincia di Latina, il quale, dopo dieci anni, si è visto arrivare un’ingiunzione di pagamento di circa 100 milioni di vecchie lire. Il poveretto disperato ed allarmato, non avendo altro che una misera pensione, ha deciso – attraverso i giornali – di vendere un rene per pagare il fisco. Le pare giusto ed onesto l’operato di queste Agenzie delle entrate dello Stato?

Michele Giordano, giornalista - Cassino

 

Tra il contribuente (o mancato contribuente) e il fisco vi è un eterno conflitto. Molti evasori addebitano la loro latitanza a pretese eccessive dello Stato (aliquote alte, ecc.). A sua volta l’erario in attesa di recuperare i non contribuenti deve spremere più del ragionevole chi è nei ruoli. Riforme e controriforme si sono susseguite. Ma vi è un aspetto di fondo: l’immoralità oggettiva dell’evasore.

 

LA MONETA UNICA DISTRUGGE I PENSIONATI

Ho 66 anni e una pensione mensile di 712 euro. Quest’anno ho avuto un aumento di 18 euro mensili. Leggo che gli aumenti contrattuali andranno da un minimo di 106, vedi statali, a un massimo di 147 per la scuola. L’avvento di questa moneta europea sta distruggendo i pensionati del mio livello, siamo circa 5 milioni. Sono un consumatore da molti anni di alici, il pesce più economico. Prima della venuta dell’euro, nel 2001, lo pagavo 7000 lire al chilo; nel 2002 ha raggiunto i 5 per poi salire a 6 euro. In questo mese di maggio ha toccato i 7 euro. Crede lei che di questo passo, il sottoscritto e tantissimi altri in pochi anni, andranno a tendere la mano lungo le vie della capitale, se non si modificherà questo assurdo meccanismo che penalizza pensioni mediobasse?

Giorgio Caiani

 

Non ignoro certamente i disagi di una parte non piccola di pensionati. Non derivano però dall’avvenuto cambio della moneta. Nel difficile lavoro di riduzione della spesa pubblica sul momento non trovano posto disegni anche se giustissimi di aumento effettivo. Che per arrotondare i prezzi nessuno lo abbia fatto in discesa, è purtroppo vero. Aumenti anche nella spesa quotidiana continuano ad aversi, talvolta con il pretesto di raccolti agricoli scarsi.

 

 

MARTEDÌ 17 GIUGNO 2003

 

BERLUSCONI NON HA CHIUSO LA POLITICA FILOARABA

Leggo che Berlusconi ha seppellito la politica filoaraba di Craxi e di Andreotti.

Giovanni Sereni

 

Non mi pare gentile dare del “fossore” al presidente del Consiglio. La politica estera, del resto, è tracciata dal Parlamento italiano e non è prerogativa dell’uno o dell’altro titolare pro tempore di Palazzo Chigi o della Farnesina. Che poi Berlusconi apporti novità (come il Piano Marshall per il Medio Oriente) vuol dire arricchimento di una politica, non sostituzione.

 

 

IL GENERALE DE LORENZO E IL COLONNELLO SOKOLOV

Una giornata di studio è stata dedicata in sede Camera dei deputati al generale De Lorenzo, figura della prima Repubblica da alcuni esaltata e da altri segnata con la matita blu. C’era il colonnello Sokolov? E che c’entrava il rappresentante ufficiale degli spioni sovietici?

Federica Brianti

 

Rievocare, analizzare, commentare: è proprio degli esseri umani riflessivi ed è buono il comportarsi così. Nessuna critica quindi alla iniziativa, io stesso ho dato il mio contributo rilevando le contraddizioni tra l’esaltazione del personaggio come valoroso partigiano (vedi Diari di Nenni) e il torrente di critiche che gli si continuava a versare addosso.

Il colonnello del Kgb (ritengo sia in pensione) ha dato un apporto significativo. Dicendo tra l’altro che l’Italia non era vista da Mosca come il nemico numero uno, ma vi si puntava per intrecciare affari economici utili ai due Paesi. Circa i rapporti di questo colonnello con dignitari mafiosi e le simpatie per i comunisti andrebbe approfondita la tematica. Magari per scriverci un libro divertente.

 

L’ASSEMBLEARISMO PORTA ALLA CONCORDIA

Nelle classifiche comuni noi perugini siamo collocati a sinistra e con una vena polemica piuttosto accentuata. Dovendosi votare per il rinnovo di presidente del Consiglio regionale le schede delle due parti si sono identificate ed è stato rieletto per la terza volta Carlo Liviantoni, già popolare ed ora “Margherita”. Qualche acchiappafarfalle grida contro l’assemblearismo ma a me sembra una linea saggia e riflessiva.

Marco Giorgetti

 

Nulla da eccepire. Alla città del cioccolato si addice più la concordia che la spaccatura.

 

 

GIOVEDÌ 19 GIUGNO 2003

 

UNA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA SENZA GUARDARE AI “PROCESSI”

Nell’elenco dei referendum svolti nel dopoguerra mi colpisce la frequenza di temi che riguardano la magistratura. In nessun caso i sì hanno prevalso ma il numero di italiani contrari allo status quo è sensibile. Forse questo dovrebbe spingere a fare riforme senza agganci a singoli processi o con una carica politica esagerata.

Bernardo Bischetti

 

Il rilievo è giusto. Negli ultimi sei anni vi sono stati cinque referendum sul tema (ordinamento giudiziario, carriera, incarichi extragiudiziari) e, pur non arrivandosi al necessario quorum del cinquanta per cento, i sì sono stati fortemente prevalenti. Il che dovrebbe dare al legislatore un indirizzo serenamente riformatore.

In precedenza (8 novembre 1987) il referendum sulla responsabilità civile dei giudici aveva visto l’afflusso del 65,1 per cento dei cittadini, con 20 milioni di voti a favore e 5 contrari.

 

 

NON SONO UN ANTIDEMOCRATICO

Dato che era prevedibile il fallimento della giornata referendaria non credo di poter essere classificato antidemocratico se penso che vadano cambiate le regole per evitare sperperi e velleitarismi.

Giorgio Licanti

 

Che vi sia stato scacco matto è vero e il dubbio che lei pone non è sconveniente. Occorre però riflettere bene. L’appello popolare contro una legge è rimedio efficace contro abusi di potere e tentazioni autoritarie. D’altra parte se è sintomatico che più o meno settantacinque elettori su cento non abbiano risposto all’appello, è pur vero che qualche milione di votanti esprima un determinato indirizzo.

Quid agendum? Penso che il gruppo promotore dei referendum dovrebbe versare un deposito cauzionale (non forte, ma neppure simbolico).

Il deposito verrebbe incamerato se non si raccolgono le necessarie firme degli elettori, che andrebbero un po’ accresciute. L’incameramento avverrebbe anche se, andati ai voti, non si raccolgano adesioni, ad esempio, di venti milioni di cittadini.

In questo modo il rimedio costituzionale è salvaguardato, ma sarebbero evitati velleitarismi e sperperi. Esistono sistemi legislativi dove si presta cauzione anche per le candidature e si perde se non si raggiunge un minimo decente di suffragi. Comunque è un tema da approfondire e non si può rischiare di far andare in desuetudine un istituto di garanzia di libertà e di ordine democratico.

 

 

SABATO 21 GIUGNO 2003

 

SEMBRA ANCORA LONTANA LA MODERNIZZAZIONE IN IRAN

Nel tira e molla pro e contro la modernizzazione in Iran tornano sulla scena gli studenti, ai quali sembra troppo cauta la linea Kathami ma addirittura intollerabile il conservatorismo dei guardiani della Rivoluzione. Lei conosce bene quel che accadde con l’occupazione dell’ambasciata americana a Teheran. Non avverte il timore che qualcosa di simile possa ancora verificarsi?

Piero Scattini

 

Non tutti comprendono la delicatezza e l’importanza della cosiddetta modernizzazione dell’Iran. Forse c’è chi ha nostalgia della stabilità del periodo dello scià e non ha ancora abbandonato il furore antikomheinista che produsse grande benevolenza verso Saddam Hussein.

Circa l’occupazione dell’ambasciata di Teheran sarebbe stato possibile farla terminare rapidamente. Conosco bene i fatti. L’amministrazione Carter sbagliò e non a caso gli iraniani fecero coincidere la normalizzazione con l’avvento dell’amministrazione Reagan.

 

UN MINISTERO “SEPOLTO” DAL POPOLO

Attorno alle polemiche sulla vendita (o svendita) delle Partecipazioni statali vi sono spesso polemiche ed anche cause giudiziarie. Se mal non ricordo furono i cittadini, attraverso un referendum, a seppellire questo Ministero.

Romana Tiberi

 

È così. Con un referendum del 1993, al quale partecipò il 46,9 per cento degli aventi diritto, si espressero per la soppressione di questo Ministero 31. 232.268 votanti, mentre perché rimanesse in voto si ebbero solo 2.187.410.

La grande campagna del “privato è bello” ottenne il suo successo. Ma anche per due altri Ministeri (Sport e Agricoltura) gli elettori si espressero contro. Si può dire che dare addosso alle strutture esistenti è un indirizzo comprensibile (ricordate il mugugno?). Capita poi che certe strutture sono d’acciaio e – vedi l’Agricoltura – il dicastero risuscitò con altro nome.

 

VOTO PER VOTO, EURO PER EURO

Sono molto deluso dal comportamento della Chiesa cattolica, che nel corso di queste ultime elezioni provinciali nella nostra città, si è schierata a favore del candidato della sinistra, causando secondo me, la sconfitta del centrodestra.

Ritengo che i parroci non abbiano il compito di fare politica, pertanto la loro invasione di campo risulta faziosa e fuori luogo.

Io che ho solo due guance e le ho già porte a ripetizione (diciamo che sono un Abele che ha finito la pazienza…per usare un’espressione accettabile), forse poco cristianamente, ma molto realisticamente dico, voto per voto-euro per euro, voi fate politica indebitamente, io straccio tutti i conto correnti che finora avevo regolarmente riempito a favore delle organizzazioni ecclesiastiche, sia in Italia che all’estero.

Vorrei cortesemente sapere da lei se sbaglio. Grazie.

M. Testa

 

Nelle elezioni “provinciali” di Roma non erano in giuoco questioni di principio. Né – credo – l’uno o l’altro candidato alla presidenza avesse controindicazioni personali. Quindi non vi era luogo né per obbligare né per vietare rispetto alla decisione. Conservi pure le sue guance al di fuori delle percosse e continui a dare il suo contributo alla Chiesa.

 

 

LUNEDÌ 23 GIUGNO 2003

 

PROTESTE DEGLI IRANIANI E MODERNIZZAZIONE

 

Come colloca le clamorose proteste di iraniani a Parigi e a Roma con i suoi frequenti appelli alla comprensione per la gradualità del processo di modernizzazione?

Tommaso Sannio

 

La defenestrazione dello scià fu opera dell’estremismo di Khomeini, contro il quale molti occidentali scagliarono Saddam Hussein, come se potesse davvero... esportare democrazia. Morto Khomeini, il radicalismo è continuato ma è iniziata anche una linea moderata alla quale si contrappone l’intransigenza dei Guardiani della Rivoluzione. Invece di comprendere e incoraggiare i fautori della modernizzazione, molti circoli internazionali demonizzano in blocco l’Iran.

C’è chi teme che la diffidenza verso gli iraniani sia legata al potenziale delle risorse economiche di questo Paese e a possibili intese a lungo termine con la Cina o con altre nazioni.

 

 

LE ALTERNANZE: SEGNO DI VITALITÀ

Che ne dice della candidatura di Cofferati a Bologna? Non le pare che le alternanze siano segno di vitalità democratica?

Enrico Pezzolla

 

Ho la dovuta attenzione per Cofferati, le cui argomentazioni mi hanno convinto a non andare a votare nell’ultimo referendum. Non insisterei però nelle alternanze perché, se senza di queste un sistema è democraticamente asfittico, per decenni Bologna sarebbe stata cadaverica. Fenomeno del resto che si è verificato anche nelle ultimissime elezioni in alcune aree molto sbilanciate a sinistra.

Bologna è del resto una città sui generis. Il sindaco Dozza manteneva con Scelba rapporti eccellenti nei giorni pari, mentre nei giorni dispari lo attaccava come ministro di polizia. L’assessore Fortunati era il beniamino dei commercianti attraverso la pace ottenuta con gli abbonamenti, mentre a Roma tuonava contro lo stesso sistema. E che dire di Dossetti che credette di essere eletto come espressione della celebre Università di Bologna la dotta? Nessun medico, quindi, ha prescritto che Guazzaloca debba essere solo una tantum.

 

SONO SCOMPARSI I CICCAIOLI

Da quando le sigarette hanno il filtro non vi sono più i ciccaioli che con il loro bastone a spillo rastrellavano le strade, accumulando tabacco che rivendevano per i clienti del fai da te (oggi più o meno scomparsi).

Giuseppe Talenti

 

Il fenomeno esiste. E, specie nelle strade pavimentate con i selci, lo spettacolo di migliaia di mozziconi di filtri infiltrati negli interstizi è squallido.

Si potrebbe forse affidare la pulizia ai giovani delle scuole nel quadro di un volontariato di educazione civica attiva.

 

 

MERCOLEDÍ 25 GIGUNO 2003

 

RIFUGIATI IN FRANCIA. LA LEGGEREZZA DI MITTERAND

La notizia del rimpatrio di due italiani evasi in Francia mi fa ricordare un episodio della visita a Parigi del presidente Craxi e sua, con un vivace dialogo su questo tema. Se ne rammenta?

Lettera firmata

 

In ogni contatto intergovernativo italo-francese si toccava l’argomento con una lista fornita dagli organi di polizia. Nel caso in cui l’ex addetto alla nostra ambasciata fa riferimento, il presidente Mitterrand dette una risposta per così dire sentimentale. Disse che si trattava di giovani che erano ormai al lavoro, conducevano vita regolare, molti si erano accasati. Perché riaprire queste ferite? Se però alcuni fossero risultati ancora attivi, ce li avrebbe restituiti. Mi permisi di ribattere che in questo caso era meglio che se li tenessero. La cosa, per quel che so, non ebbe seguito.

 

 

DE CASTRO, ESEMPIO DI SAPIENZA SCIENTIFICA

Ho appreso solo ora che il professor Diego DeCastro è morto, quasi centenario, in Piemonte.Fui suo allievo e sono sempre rimasto colpito dalla sua sapienza scientifica. Insegnava statistica con una limpidità straordinaria e con una saggia inquadratura per evitare devianti infatuazioni. Era anche un patriota giuliano. So che eravate amici e per questo le scrivo.

Silverio De Filippis

 

Il professor De Castro (classe 1907) fu brillante docente dell’Università La Sapienza, ma il ricordo di lui si pone per lo straordinario lavoro che fece durante il governo militare alleato a Trieste. Sui problemi della Venezia Giulia ha scritto anche saggi molto importanti, che hanno rettificato alcune posizioni dello storico francese Duroselle che aveva potuto attingere agli archivi iugoslavi.

Delitti,

 

IL SILENZIO NON SI PUÓ ACCETTARE

Non si parla troppo di delitti e di suicidi? Uno psicologo mio amico sostiene – ma non ha il coraggio di dirlo pubblicamente – che questa ossessione informativa susciti eccitazioni magari subcoscienti.

Pino Lenti

 

Condivido la preoccupazione ma non si può obbligare al silenzio; è consentito solo raccomandare misura e prudenza. Posso aggiungere che recentemente un collega mi ha detto: «Sono lieto che ad Aosta si svolgano le elezioni, cosicché si parlerà della Valle non solo per le stragi di innocenti».

 

 

VENERDÌ 27 GIUGNO 2003

 

IL PROGRESSO NON AMMETTE MALINCONIE SULLE PREVISIONI

Non vorrei essere considerato un nostalgico della censura, ma sarebbe possibile indurre la tv a sospendere per qualche tempo le previsioni meteorologiche? Boccheggiando per tutta la giornata mi illudo che l’indomani si possa star meglio. Niente da fare. I successori di Bernacca vi tolgono ogni illusione. Domani sarà ancora peggio.

Pino Lecce

 

Abbia pazienza. Ma i bollettini, a parte il diritto-dovere di informazione, servono a orientare i naviganti, a incoraggiare o scoraggiare i viaggiatori. Per analogia si potrebbe eccepire anche sui bollettini di Borsa, che per molte aree del Paese non suscitano particolare interesse. Il progresso non ammette malinconie.

 

 

ARMI PROIBITE. SOPPRASSEDIAMO

La stampa internazionale ha informato che sia al Parlamento inglese sia al Congresso degli Stati Uniti sono in corso indagini per accertare se davvero Saddam Hussein disponesse di armi di distruzione di massa e che sia stato bloccato mentre stavano completando le messe a punto dei sistemi di lancio.

Guido Ricci

 

Se si dimostrassero non vere le informazioni di cui si tratta verrebbe meno la causa formale adottata per scatenare la guerra. Ma in via pratica non credo davvero che il dittatore iracheno sarebbe rimasto sul trono. Né tornerebbero in vita i morti, da ambo le parti. La rapidità delle operazioni ha limitato le perdite. Ma non insisterei su questo tema.

 

UN RIGUARDO VERSO LO STATO

Durante le Olimpiadi gli antichi Greci sospendevano le operazioni belliche. Non si poteva adottare un provvedimento di questo tipo per salvaguardare il presidente Berlusconi da iniziative “napoletane” delle procure senza ricorrere alla creatura maccanichiana, di cui lo stesso ha disconosciuto la paternità ?

Alessandro Geraldi

 

L’idea è buona, ma è superata dalla approvazione della legge quasi Accanivo, che tuttavia non è priva di validità concettuale. Proprio lo sgarbo di Napoli giustifica questo riguardo verso i vertici dello Stato. Se il provvedimento notificato in corso di conferenza internazionale fosse stato in scadenza, poteva dirsi che rispondeva ad una necessità formale. Ma non era così.

 

 

DOMENICA 29 GIUGNO 2003

 

ITALIA ALLA PROVA DELL’EUROPA. OCCASIONE DA NON DIMENTICARE

Lei ha scritto che turni semestrali di presidenza italiana dell’Unione europea non hanno gestito solo ordinaria amministrazione. Sono nostalgici ricordi enfatizzati o corrispondono a fatti concreti?

Luigi Riga

 

Dal Consiglio europeo di Milano venne l’Atto unico del Lussemburgo che dette una spinta essenziale alla realtà comunitaria; al Consiglio di Roma prese vita la Conferenza intergovernativa conclusa con il Trattato di Maastricht. La presidenza attuale deve affrontare un compito storicamente importante: l’approvazione della Costituzione europea e la conclusione del “grande allargamento”. L’augurio espresso dal presidente Berlusconi che l’opposizione parlamentare sostenga in questa direzione il governo è giusto e mi auguro che non venga disatteso. È un interesse e un dovere che riguardano tutta la nazione.

 

I SASSI DI BOSSI CONTRO I SUOI

È indice di grande civismo dei romani il fatto che le reiterate frecciate del ministro Bossi contro la capitale non provochino reazioni. Mi auguro che sia sempre così e che il padano – vista più da vicino Roma – cambi idea.

Pietro Menghini

 

L’onorevole Bossi è un balilla che tira sassi non solo contro Roma. Un certo disagio lo provoca anche tra i suoi amici politici, alcuni dei quali per altro riescono ad andare anche oltre il bossismo, provocando dal numero uno rimbrotti e dissociazione.

 

 

CARCERI, È GIÀ TROPPO TARDI

Da quel che vedo, il provvedimento di clemenza verso i carcerati si è nebulizzato. Il testo approvato dalla Camera dei deputati è esiguo, ma non tira aria favorevole nemmeno per la sua approvazione definitiva.

Riccardo Gere

 

In mancanza di una volontà di superamento del fossato tra maggioranza e opposizione per addivenire a un gesto di effettiva clemenza tutto si è rivolto con una larva di provvedimento, rinviato a Montecitorio con una prognosi tutt’altro che scontata. Alla Costituente, quando qualcuno suggerì di cancellare le amnistie, si sentì ironicamente rispondere dall’onorevole Giovanni Leone se voleva veramente rendere antipatica la repubblica. E continuarono a prodursi decisioni liberatorie. Di qui la modifica fondamentale che le condiziona al voto dei due terzi dei deputati e dei senatori. Praticamente è stato un blocco che ha resistito a tutte le sollecitazioni, da quello dei dieci senatori a vita a quella autorevolissima del Papa. un argomento che sollecita misure collettive è il “non tollerabile” affollamento degli edifici carcerari. Di fatto è ostinatamente tollerato. Se accadessero incidenti dovremmo legiferare d’urgenza. Non sfugge la gravità dell’ipotesi.



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