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VATICANO
tratto dal n. 10 - 1998

PERSONAGGI. Il neosegretario della Congregazione per l’educazione cattolica

Un sorriso che viene da lontano


Padre Pittau parla meglio il giapponese dell’italiano! È questa l’espressione che si sentiva spesso nei corridoi della Gregoriana. Il suo sorriso perenne è frutto dei trent’anni passati in Giappone, terra che è rimasta veramente nel suo cuore; ne ha assunto i costumi, le usanze e la mentalità


di Rino Fisichella


«Ho voluto chiamarla ad assumere un servizio di maggiore responsabilità nella Curia romana, come segretario della Congregazione per l’educazione cattolica. In tale nuovo ruolo, Ella potrà mettere a frutto la competenza acquisita». Queste parole, che Giovanni Paolo II ha rivolto poche ore prima dell’ordinazione episcopale, sono lo scenario più coerente per comprendere la vita e l’azione pastorale di padre Giuseppe Pittau.
Dopo sei anni come rettore della Pontificia Università Gregoriana, padre Pittau lascia questa istituzione fondata dallo stesso sant’Ignazio di Loyola, per condividere con il cardinale Pio Laghi la responsabilità della Congregazione per l’educazione cattolica. Chi conosce padre Pittau sa che i ritmi del suo lavoro non diminuiranno, ma metterà tutte le sue forze, la sua intelligenza e il suo equilibrio pastorale al servizio della Chiesa. In effetti, leggere la sua vita equivale a riconoscere in maniera costante la nota del servizio silenzioso ed efficiente.
Nato a Villacidro, nei pressi di Cagliari, il 20 ottobre 1928, entra nella Compagnia di Gesù nel 1945. A Barcellona si laurea in filosofia e subito, nel 1952, parte per il Giappone, dove resterà fino al 1981. Padre Pittau parla meglio il giapponese dell’italiano! È questa l’espressione che si sentiva spesso nei corridoi della Gregoriana. Il suo sorriso perenne è frutto dei trent’anni passati in quella terra che è rimasta veramente nel suo cuore; ne ha assunto i costumi, le usanze e la mentalità. E non poteva essere altrimenti. Nel 1952 a Yokosuka studia per due anni la lingua, inizia subito ad insegnare lettere al liceo e si laurea in teologia a Tokyo nel 1959. Una breve parentesi di tre anni all’Università di Harvard negli Stati Uniti, per conseguire il dottorato di ricerca in scienze politiche, e subito il ritorno a Tokyo, all’Università Sophia per insegnare scienze politiche nella facoltà di Diritto. Le sue pubblicazioni sia in giapponese che in inglese hanno fatto testo per intere generazioni di studenti giapponesi. Dal 1968 al 1981 è rettore della stessa Università e nel contempo svolge la carica di provinciale dell’Ordine dei Gesuiti. Nel 1984 l’imperatore gli conferisce una delle onorificenze più prestigiose: l’Ordine del Sol Levante. Nella motivazione si trova il significato profondo per un simile riconoscimento: «È la testimonianza della gratitudine, della stima e dell’affetto che il Giappone nutre per questo religioso ed insigne studioso italiano che, con il suo lavoro, ha impreziosito la cultura dei giovani giapponesi, che hanno avuto l’onore di essere stati suoi discepoli».
In Italia padre Pittau sale all’onore delle cronache nell’ottobre del 1981, quando Giovanni Paolo II lo nomina coadiutore del padre Paolo Dezza (oggi cardinale novantasettenne), delegato pontificio per la Compagnia di Gesù. È il momento delle grandi responsabilità in cui padre Pittau si getta a capofitto. Per due anni è chiamato a visitare nel mondo le diverse case dei Gesuiti, cercando di dissipare i malintesi e mantenere la Compagnia di Gesù nel solco tracciato da sant’Ignazio, nella fedeltà all’insegnamento della Chiesa e nell’obbedienza piena e totale al successore di Pietro. Con l’elezione del nuovo preposito nella persona di padre Peter-Hans Kolvenbach, padre Pittau è chiamato a divenire suo consigliere generale e nello stesso tempo assistente per l’Italia e l’Asia orientale.
L’ultimo passaggio, quasi un ritorno alle responsabilità di sempre, è la chiamata a dirigere l’Università Gregoriana nel 1992 e da qui la carica di cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze sociali. Il servizio non poteva terminare. La competenza acquisita in così lunghi anni doveva essere posta al servizio della Chiesa universale nella collaborazione diretta con il Santo Padre. L’8 luglio scorso veniva eletto arcivescovo titolare di Castro di Sardegna e nominato segretario del dicastero romano. Per quanto conosco padre Pittau sono sicuro che spenderà pienamente tutte le sue forze in questo servizio e il suo obiettivo sarà sempre e solo quello appreso dal padre Ignazio: ad maiorem Dei gloriam.


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