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ANTONIO ROSMINI BEATO
tratto dal n. 09 - 2007

Una pagina della Positio



di Gianni Cardinale


Quella riprodotta in queste pagine è la ricostruzione, pubblicata dalla Positio super virtutibus dell’abate roveretano (vol. I, pp. 426-427), del singolare rapporto tra il prossimo beato Antonio Rosmini e il servo di Dio Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I.
Nel 1947 don Albino Luciani, allora trentacinquenne, si laurea alla Gregoriana con una tesi dal titolo L’origine dell’anima umana secondo Antonio Rosmini. Nella dissertazione, il futuro Pontefice giunge alla conclusione – ampiamente condivisa dal mondo teologico ed ecclesiastico dell’epoca – che la dottrina del roveretano «non fosse conforme all’insegnamento della Chiesa». Nella stessa tesi don Luciani scrive che il decreto Post obitum era «praticamente irreformabile». La tesi di don Albino viene pubblicata a Belluno nel 1950, e nel 1958, anno in cui Luciani viene nominato vescovo di Vittorio Veneto, la Gregoriana Editrice di Padova ne stampa una seconda edizione. Intanto, nel 1956 il rosminiano padre Clemente Riva, allora trentaquattrenne, entra in polemica con la tesi di Luciani nel volume Il problema dell’origine dell’anima intellettiva secondo Antonio Rosmini. Nel 1975 Riva viene nominato ausiliare di Roma e, tre anni dopo, si ritrova come vescovo della sua diocesi proprio quel Luciani con cui aveva polemizzato circa vent’anni prima. L’incontro tra papa Luciani e il vescovo Riva, narrato da quest’ultimo, è forse tra gli episodi più curiosi della Positio.


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