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LITURGIA
tratto dal n. 04 - 2010

La fede della Chiesa


I meriti del Sacrificio della Croce non hanno confini, ma è assolutamente necessario che ognuno venga a contatto vitale con questo Sacrificio


di Gianni Valente


La fede della Chiesa espressa nel decreto De iustificatione del Concilio di Trento (capitolo 3: Qui per Christum iustificantur) è spiegata con parole, facili a comprendersi, da papa Pio XII nell’enciclica sulla liturgia Mediator Dei (nn. 62-64).


«I meriti del Sacrificio della Croce, difatti, infiniti e immensi, non hanno confini: si estendono all’universalità degli uomini di ogni luogo e di ogni tempo, perché, in esso, sacerdote e vittima è il Dio Uomo; perché la sua immolazione come la sua obbedienza alla volontà dell’Eterno Padre fu perfettissima, e perché Egli ha voluto morire come Capo del genere umano: “Considera come fu trattato il nostro riscatto: Cristo pende dal legno: vedi a qual prezzo comprò...; versò il suo sangue, comprò col suo sangue, col sangue dell’Agnello immacolato, col sangue dell’unico Figlio di Dio... Chi compra è Cristo, il prezzo è il sangue, il possesso è tutto il mondo” (Agostino, Enarrationes in psalmos 147, 16).
Questo riscatto, però, non ebbe subito il suo pieno effetto: è necessario che Cristo, dopo aver riscattato il mondo col carissimo prezzo di sé stesso, entri nel reale ed effettivo possesso delle anime. Quindi, affinché, col gradimento di Dio, si compia per tutti gli individui e per tutte le generazioni, fino alla fine dei secoli, la loro redenzione e salvezza, è assolutamente necessario che ognuno venga a contatto vitale col Sacrificio della Croce, e così i meriti che da esso derivano siano a ognuno trasmessi e applicati. Si può dire che Cristo ha costruito sul Calvario una piscina di purificazione e di salvezza che riempì col sangue da Lui versato; ma se gli uomini non si immergono nelle sue onde e non vi lavano le macchie delle loro iniquità, non possono certamente essere purificati e salvati.
Affinché, quindi, i singoli peccatori si mondino nel sangue dell’Agnello, è necessaria la collaborazione dei fedeli. Sebbene Cristo, parlando in generale, abbia riconciliato col Padre per mezzo della sua morte cruenta tutto il genere umano, volle tuttavia che tutti si accostassero e fossero condotti alla Croce per mezzo dei sacramenti e per mezzo del Sacrificio dell’Eucaristia, per poter conseguire i frutti salutari da Lui guadagnati sulla Croce».


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