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USA
tratto dal n. 02 - 2001

VATICANO. L’addio dell’ambasciatrice Usa, “Lindy” Boggs

Cortesia e concretezza di una gentildonna del Sud




Ad ogni cambio di inquilino alla Casa Bianca consegue di solito un giro di valzer nelle sedi diplomatiche. E a questa legge non sfugge la rappresentanza presso la Santa Sede. Così il 1° marzo Corinne “Lindy” Claiborne Boggs dal dicembre ’97 “ambasciatrice” degli Stati Uniti ha lasciato Roma per tornare nella sua New Orleans. Il 24 febbraio si era recata in udienza dal Papa per la cosiddetta “visita di congedo”.
«È stata una esperienza veramente unica» ha dichiarato la Boggs prima di prendere il volo per tornare in patria «durante la quale ho conosciuto tanta bella gente. L’Italia è un Paese che mi ha sempre affascinato da quando sono venuta per la prima volta nel lontano 1948. Da quando ho assunto l’incarico sono stata subito accolta con grande entusiasmo dalla società romana e non sono mai mancati momenti intellettuali, stimolanti, trascorsi con le numerose persone conosciute in Vaticano. L’Italia? È un Paese che sicuramente tornerò a visitare da turista».
Quando venne nominata, non pochi, anche in Vaticano, rimasero sconcertati dal fatto che la Boggs all’epoca aveva già compiuto 81 anni. Ma dopo averla vista in azione ogni pregiudizio è svanito. La Boggs lascia un buon ricordo di sé nei sacri palazzi, dove hanno apprezzato i suoi modi cortesi, da gentildonna del Sud, e anche la sua concretezza (ha portato in Vaticano più volte Madeleine K. Albright, segretario di Stato Usa). E questo nonostante rappresentasse un’amministrazione non in linea, su alcuni punti qualificanti, come l’aborto, con la Santa Sede.
Intanto, secondo indiscrezioni riportate dal Washington Post, in cima alla lista dei candidati alla successione della Boggs ci sarebbe Jim Nicholson, 63 anni, sposato con tre figli, avvocato di Denver, che ha guidato il Comitato nazionale repubblicano raccogliendo finanziamenti record (più di cento milioni di dollari). Nicholson, cattolico doc, dal ’99 è cavaliere di Malta, inoltre è stato decorato con la stella di bronzo per meriti di guerra in Vietnam.


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