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ARTE
tratto dal n. 02 - 2002

I nuovi restauri del capolavoro di Giotto

Nel blu dipinto di blu


I nuovi restauri del capolavoro di Giotto


di Giuseppe Frangi


Un momento dei restauri

Un momento dei restauri

Sono 103 riquadri. 900 metri quadri di superficie dipinta. Il capolavoro di Giotto è imponente anche per le dimensioni: i restauratori hanno contato 850 giornate di lavoro, corrispondenti alle aree delle diverse gettate di intonaco (in un giorno ce ne poteva in realtà essere più di una). Minore invece il tempo necessario per portare a termine questo ultimo, fondamentale restauro. I ponteggi sono stati montati il 3 luglio 2001 e tolti il 14 marzo di quest’anno. Due sono stati gli interventi realizzati: la desolfatazione della pellicola pittorica e il trattamento delle lacune. I sali infatti sono i grandi nemici degli affreschi della cappella degli Scrovegni, in quanto ne abbassano i valori cromatici e producono il distacco della pittura dal suo supporto. La sistemazione delle lacune invece è cambiata in corso d’opera. All’inizio si era pensato a reintegrazioni di intonaco a vista; poi invece si è passati a un intervento più sofisticato, come spiega Giuseppe Basile, responsabile del restauro: «Si è preferito ricorrere all’abbasamento ottico cromatico delle lacune, consistente nel farle “arretrare” verso il fondo fino a farle assorbire in modo tale che non disturbino più l’immagine dipinta circostante». Questo metodo si è rivelato prezioso soprattutto per coprire le lacune del fondo azzurro (che è un buon terzo della superficie dipinta). Un’ultima cifra per far capire la popolarità di Giotto: durante i week end il pubblico in questi mesi ha potuto salire sui ponteggi, a piccoli gruppi. Ebbene, ben 25mila persone si sono messe pazientemente in fila per vedere Giotto da vicino.




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