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SANTA SEDE
tratto dal n. 01/02 - 2011

ANNUARIO PONTIFICIO

Una finestra sulla Chiesa e sul mondo.
Il senso di una statistica


In occasione della pubblicazione dell’Annuario pontificio del 2011, il cardinale decano del Sacro Collegio ha scritto per noi questo articolo in cui accenna a vari aspetti della presenza della Chiesa nel mondo: dal numero dei pastori e dei fedeli al compito della Curia romana
 


del cardinale Angelo Sodano


«Credo la Santa Chiesa cattolica»: è la professione di fede che il cristiano sovente ripete con le parole del Simbolo apostolico.
Come è noto, “simbolo” è un termine greco che indica una tessera, un segno di riconoscimento. Nella Chiesa primitiva tale documento nacque appunto per riassumere il messaggio di Cristo tramandato dagli apostoli e offrire così ai cristiani una tessera di riconoscimento della loro identità.
È poi significativo che tale formula di fede, in tutti i suoi dodici articoli, sia stata definitivamente codificata nella Chiesa di Roma. Nel nono articolo, fin dal III secolo, vediamo affermata in modo esplicito la fede nella Chiesa che è «una, santa, cattolica e apostolica». Anche la cattolicità della Chiesa era già ben sentita come una sua nota essenziale.
Due millenni sono passati da quando il Signore risorto ha dato il mandato missionario universale alla Sua Chiesa ed essa, con alterne vicende, si è diffusa nel mondo ed è giunta fino a noi, sostenuta dalla forza vivificante del Suo Santo Spirito.
Oggi anche i laicisti più ostinati non possono ignorare l’esistenza di tale realtà ecclesiale né possono misconoscere la sua azione trasformatrice nella vita dei popoli. Basta dare uno sguardo sintetico alla presenza della Chiesa nel mondo, alle persone e alle comunità che la compongono, come alle istituzioni che da essa promanano.

L’Annuario pontificio
Uno strumento valido per conoscere i vari aspetti della presenza della Chiesa nel mondo è dato dall’Annuario pontificio che, dalla metà del 1800 a oggi, è pubblicato annualmente dalla Santa Sede.
Il 19 febbraio scorso, il cardinale Tarcisio Bertone, con i suoi collaboratori della Segreteria di Stato, ha presentato al papa Benedetto XVI l’Annuario pontificio 2011. Si continuava così una pubblicazione risalente al papa Pio IX (1846-1878), anche se allora essa portava un titolo più limitativo: La gerarchia cattolica e la famiglia pontificia.
In varie biblioteche si possono ancora consultare i volumi che si sono susseguiti dalle origini a oggi. È sempre una ricerca confortante sulla storia della Chiesa e della sua progressiva diffusione nel mondo intero.
Prezioso complemento dell’Annuario pontificio è poi il volume parimenti pubblicato ogni anno dalla Segreteria di Stato, con il titolo: Annuarium statisticum Ecclesiae. Lì i dati statistici sono più attentamente esaminati e confrontati, nazione per nazione, continente per continente, con uno sguardo comparativo sulle varie forme d’apostolato esistenti nella Chiesa.

I cattolici nel mondo
Secondo gli ultimi dati disponibili, i cattolici battezzati si aggirano oggi su un miliardo e 181 milioni, su una popolazione mondiale di 6 miliardi e 698 milioni di abitanti.
I cattolici, quindi, in base all’ultimo Annuarium statisticum Ecclesiae sono pari al 17,4% della popolazione mondiale. La presenza più forte dei cattolici si registra nelle Americhe con il loro 63,1% della popolazione. In Europa i cattolici sono il 40%. La presenza dei cristiani in Europa è però molto più alta, se si considerano pure gli altri fratelli che formano le Chiese orientali e le varie comunità nate dalla Riforma.
In Oceania la presenza dei cattolici si aggira sul 26,2%, in Africa sul 17,8% e in Asia sul 3,1%. Ed è appunto l’Asia (nei cui confini è pure inglobato il Medio Oriente) a costituire la grande sfida per la futura opera evangelizzatrice della Chiesa. Già nel 1998 il compianto pontefice Giovanni Paolo II ci aveva invitato a riflettere su tale tema convocando in Vaticano un Sinodo speciale al riguardo.
Ho avuto anch’io la gioia di partecipare a detta Assemblea sinodale e ricordo bene l’impegno comune che allora si assunse per lavorare in tal senso. L’Asia, del resto, è il continente più esteso e popoloso. Là è nato il cristianesimo. Là il Vangelo di Cristo ha conosciuto il suo primo annuncio. Comprensibile è, quindi, l’impegno perché anche fra quei popoli il lievito evangelico continui a permeare quelle culture, orientandole a Cristo.

Pastori e fedeli
Come ogni anno, l’Annuario pontificio 2011 presenta poi dati relativi ai Pastori, chiamati a guidare la Santa Chiesa di Cristo nell’ora presente.
Ovviamente, v’è in primo luogo il Successore di Pietro, il papa Benedetto XVI, posto dallo Spirito Santo a presiedere la comunità cattolica in quest’ora importante della storia, all’inizio del Terzo Millennio cristiano. Intorno al Papa figura in primo luogo il Collegio cardinalizio, chiamato a coadiuvare il Vescovo di Roma nella sua più vasta missione di Pastore della Chiesa universale.
Un lungo elenco di tutte le sedi episcopali esistenti nel mondo ci introduce poi a conoscere la vita concreta di ognuna delle singole Chiese particolari sparse nei cinque continenti, da quelle di epoca apostolica fino a quelle più recenti, costituite nel corso nel 2010.
L’Annuario pontificio 2011 ci dice che oggi le circoscrizioni ecclesiastiche giungono a quasi tremila (esattamente a 2.956). Il numero dei vescovi è però superiore, perché accanto al vescovo che guida ogni singola diocesi, vi è talora un vescovo coadiutore, un ausiliare o uno o più vescovi emeriti. Il numero complessivo dei vescovi giunge così a 5.065. In ogni diocesi v’è poi un adeguato numero di sacerdoti come provvidi cooperatori del vescovo. Tutti insieme (diocesani e religiosi) superano oggi i 400mila (esattamente 410.593). Queste cifre ci lasciano intuire l’estrema importanza del loro lavoro capillare nel vasto campo d’azione della Chiesa, in tutte le realtà umane. Sovente essi sono i militi ignoti del Regno di Dio.
Insieme all’elenco delle diocesi, l’Annuario pontificio ci dà pure la lista delle varie Conferenze episcopali nazionali e internazionali e ci presenta infine l’importante organismo del Sinodo dei vescovi, istituito dal papa Paolo VI per favorire una loro più stretta comunione con il romano Pontefice.

Benedetto XVI con il cardinale Sodano  il 20 dicembre 2010. Il cardinale Sodano, da cinquant’anni  al servizio della Santa Sede, è stato segretario di Stato dal 29 giugno 1991 al 2 aprile 2005, con Giovanni Paolo II, e dal 21 aprile 2005 al 15 settembre 2006 con l’attuale Pontefice [© Osservatore Romano]

Benedetto XVI con il cardinale Sodano il 20 dicembre 2010. Il cardinale Sodano, da cinquant’anni al servizio della Santa Sede, è stato segretario di Stato dal 29 giugno 1991 al 2 aprile 2005, con Giovanni Paolo II, e dal 21 aprile 2005 al 15 settembre 2006 con l’attuale Pontefice [© Osservatore Romano]

La Curia romana
Un rapido sguardo all’Annuario pontificio permette poi di conoscere più da vicino lo strumento operativo di cui il Papa si serve quotidianamente per lo svolgimento della sua missione. Credo doveroso sottolineare quest’aspetto particolare della vita della Chiesa di Roma, perché ho dedicato gran parte del mio sacerdozio, per ben cinquant’anni, a tale lavoro nella Curia romana.
Sfogliando l’Annuario pontificio si possono passare in rassegna i vari organismi della Curia, dalla Segreteria di Stato alle Congregazioni, dai Tribunali ai Pontifici Consigli, dalle amministrazioni ai vari uffici e commissioni. Come in una pellicola, si intravede così tutta la composizione della Curia romana, quale è stata ridisegnata dal compianto pontefice Giovanni Paolo II con la costituzione apostolica Pastor Bonus del 28 giugno 1988.
Da parte mia vorrei qui ricordare lo spirito di servizio che anima la grande famiglia di questi collaboratori del Santo Padre. Ne sono stato testimone diretto, soprattutto nei 16 anni in cui sono stato segretario di Stato (15 anni durante il pontificato del papa Giovanni Paolo II e un anno all’inizio del pontificato del papa Benedetto XVI).
Del resto, il papa Paolo VI aveva già delineato la Curia romana come «un cenacolo permanente», totalmente consacrato al servizio della santa Chiesa di Dio.

Le rappresentanze pontificie
Parlando dei collaboratori del Papa, non vorrei dimenticare di sottolineare il grande servizio che viene svolto dai rappresentanti pontifici sparsi per il mondo. L’Annuario pontificio ci descrive la loro presenza nella maggior parte dei Paesi del mondo. È una presenza che ha pure un carattere ufficiale con i 178 Stati con cui la Santa Sede intrattiene regolari relazioni diplomatiche.
Come è noto, con il sorgere degli Stati moderni nei secoli XV e XVI, iniziarono pure a costituirsi le missioni permanenti fra gli Stati. Anche i romani pontefici, che fino a quel momento si erano limitati all’invio transitorio di propri rappresentanti per alcune specifiche finalità, ricorsero allora a tale strumento di dialogo e di collaborazione permanente. Nacquero così le prime nunziature in Spagna, in Francia e in Germania, in Polonia, come nella Repubblica di Venezia, che allora manteneva utili contatti con tutto il lontano Oriente.
Dalla storia si può poi vedere che l’origine di tali nunziature non era solo connessa con i rapporti ufficiali con gli Stati, ma mirava soprattutto a mantenere e incrementare la comunione fra la Sede apostolica e le Chiese particolari. Un esempio tipico è l’invio dei nunzi apostolici in Germania, all’inizio della Riforma, per rispondere all’espansione del protestantesimo nella stessa regione dove esso era nato. Al termine del Concilio tridentino, anche i rappresentanti pontifici in Spagna, in Francia, nei vari Stati della penisola italiana ricevettero poi dal papa san Pio V, come dal papa Gregorio XIII e dai successori, l’incarico di far accettare le decisioni conciliari. In realtà, fu anche merito dei nunzi l’attuazione in Europa della riforma tridentina.

Al servizio dei popoli
L’Annuario pontificio d’ogni anno ci porta poi a considerare varie altre facce dell’attività della Chiesa, soprattutto la sua attività sociale. Dalle statistiche emerge, infatti, tutto il lavoro che svolgono le grandi Famiglie religiose, coloro che hanno abbracciato i consigli evangelici e che si sono poi posti al servizio del prossimo, nei più svariati settori dell’assistenza, della carità e della promozione sociale.
L’Annuario pontificio ci svela poi l’apporto della Chiesa alla cultura contemporanea con le sue scuole, le sue università e le sue accademie.
In sintesi, l’Annuario pontificio d’ogni anno ci apre una finestra sul mondo e ci permette di intuire, almeno in parte, l’opera che la Sede apostolica sta svolgendo per diffondere fino ai confini della terra quel Vangelo di salvezza che Cristo ci ha donato.



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