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MONASTERI DI CLAUSURA
tratto dal n. 06 - 2005

Piccola storia del monastero della Beata Vergine del Rosario




Uno scorcio del monastero della Beata Vergine del Rosario a Capocolonna in provincia di Crotone

Uno scorcio del monastero della Beata Vergine del Rosario a Capocolonna in provincia di Crotone

La Calabria fu nell’antichità terra di contemplativi. Già prima di Cristo, proprio dove ora sorge il Carmelo, abitavano i monaci di Pitagora accanto a un tempio di cui ora resta una colonna. Da qui il nome di Capocolonna.
In seguito, nei primi tempi del monachesimo cristiano, si contavano centinaia di grotte scavate nella roccia e abitate da eremiti contemplativi. Queste presenze vennero via via scomparendo fino a ridursi, dopo l’unità d’Italia e la soppressione dei conventi, alla sola presenza della Certosa di Serra San Bruno, che ha custodito la vita monastica nella regione.
Il Carmelo di Capocolonna-Crotone ha origine dal desiderio pastorale di alcuni vescovi della Calabria, in particolare monsignor Luigi Rinaldi, arcivescovo di San Marco Argentano, di avere una comunità di vita contemplativa, vista la scarsità di presenze monastiche, dovuta in parte, come già accennato, alle vicende dell’unità d’Italia e alla soppressione dei conventi. Negli anni del Concilio Vaticano II, in tutta la regione erano presenti i Certosini di Serra San Bruno, due comunità di Visitandine e un monastero di Clarisse urbaniane.
All’inizio degli anni Settanta, monsignor Rinaldi si recò al Carmelo di Ronciglione (Vt) e ottenne che due monache professe solenni si trasferissero in Calabria, nella sua diocesi – con l’approvazione della Congregazione per i religiosi e il beneplacito orale del generale dell’Ordine –, per dare inizio a una piccola presenza contemplativa.
Nel frattempo, morto monsignor Rinaldi, il piccolo nucleo fu accolto da monsignor Giuseppe Agostino, vescovo di Crotone-Santa Severina, che trovò una sistemazione provvisoria nell’arcivescovado di Santa Severina e, in seguito, a Scandale.
Nel 1982 si presentò l’occasione di fissare stabilmente il monastero adattando un rudere presso Capocolonna, a Crotone. Iniziati i lavori di ristrutturazione, il monastero, per essere canonicamente eretto, necessitava di altre presenze (il nucleo era sempre di tre religiose). Monsignor Agostino si rivolse al generale dell’Ordine carmelitano e nel febbraio 1984 arrivarono dal monastero di Milano altre quattro sorelle professe solenni.
Dopo una necessaria fase di adattamento e di conoscenza del nuovo ambiente, aiutate dai superiori e da altri confratelli carmelitani, raggiunte con l’aiuto della Provvidenza le condizioni richieste per l’osservanza della clausura papale – pur non essendo ancora ultimata la costruzione dell’edificio – in data 2 febbraio 1985, fu canonicamente eretto il monastero sotto il titolo della Beata Vergine del Rosario.
Negli anni successivi si continuò la costruzione del monastero, ma, data l’esiguità dei mezzi e la scarsa edificabilità consentita, si optò per una casa con quattordici celle più una adibita a infermeria. Dopo pochi giorni dall’erezione canonica, con regolare capitolo del monastero, fu eletta priora suor Maria Carmela, confermata per un secondo triennio nel 1988 e per un terzo nel 1991 che purtroppo non portò a termine per un grave carcinoma che causò la sua morte nel giugno1993.
Alla morte di suor Maria Carmela, ottenuta l’autorizzazione della Congregazione dei religiosi, ci trovammo a votare la priora e le consigliere in sole quattro monache di voti solenni.
Attualmente la comunità è formata da dieci religiose professe solenni e cinque monache in formazione. Altre giovani si accostano desiderose di conoscere il nostro stile di vita per discernere il loro futuro.


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