Rubriche
tratto dal n.11 - 2004


CHIESA

La consegna delle reliquie


Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli, e papa Giovanni Paolo II

Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli, e papa Giovanni Paolo II

Sabato 27 novembre, nella Basilica Vaticana, ha avuto luogo una celebrazione ecumenica durante la quale Giovanni Paolo II ha consegnato a Bartolomeo I una parte delle reliquie, venerate da secoli nella Basilica di San Pietro, dei santi Gregorio di Nazianzo e Giovanni Crisostomo, vescovi di Costantinopoli e dottori della Chiesa. Durante la celebrazione, insieme a canti in greco, latino e italiano, tra le letture bibliche e patristiche è stata letta la poesia A Cristo di Gregorio di Nazianzo, che riportiamo: «Che tirannia è mai questa? / Sono venuto alla vita – bene –, / ma perché essa mi agita con le sue violente ondate? / Voglio dire una parola audace, sì audace, ma voglio dirla: / se non fossi tuo, o mio Cristo, quale ingiustizia! / Nasciamo, deperiamo, giungiamo alla fine. / Dormo, riposo, sto sveglio, cammino. / Siamo ora ammalati, ora in salute, / ora tra i piaceri, ora tra gli affanni. / Abbiamo parte alle stagioni solari e ai frutti della terra. / Moriamo e la nostra carne imputridisce: / questa è la sorte delle bestie, / che, per quanto ignobili, sono senza colpa. / Cosa dunque ho più di loro? / Niente se non Dio: / se non fossi tuo, o mio Cristo, quale ingiustizia!».




CHIESA

Tettamanzi e don Gnocchi


Don Gnocchi con i suoi mutilatini

Don Gnocchi con i suoi mutilatini

Il cardinale Dionigi Tettamanzi ha firmato la presentazione del libro di Giorgio Cosmacini, dedicato a don Gnocchi, La mia baracca. Storia della Fondazione Don Gnocchi (Laterza, euro 28). Di tale presentazione è apparsa un’anticipazione sul Corriere della Sera del 23 novembre dal titolo Dalla parte dei bambini. Ne pubblichiamo uno stralcio: «È sempre emozionante leggere la pagina nella quale don Gnocchi comprese radicalmente quanto fosse prezioso e necessario il suo consumarsi per i piccoli orfani e mutilati. Era andato in ospedale e aveva incontrato “Marco, l’unico superstite dei quattro bambini che ignari e spensierati giocavano sul campo minato”. Il bimbo era rimasto devastato […]. Don Carlo era andato a trovarlo in ospedale e gli aveva chiesto a cosa pensasse mentre gli facevano le dolorose medicazioni. “A nessuno” aveva risposto il piccolo. E quando don Carlo aveva un poco insistito, facendogli balenare il pensiero di Dio, Marco aveva risposto timoroso e confuso: “Non capisco, non capisco”. Allora don Carlo comprese: “Fu in quel momento che ebbi la precisa, quasi materiale, sensazione di un’immensa irreparabile sciagura: della perdita di un tesoro, più prezioso di un quadro d’autore o di un diamante d’inestimabile valore”. Come raccoglierlo? Per don Carlo – per il prete, il credente, il santo che era – la risposta era una sola: “Cristo crocifisso, nel quale il dolore di un innocente può prendere valore e trovare giustificazione”».




MOSTRE

La figura di Maria


L’Immacolata Concezione, dipinto di Silvio Capparoni 
donato ai padri Concezionisti da papa Pio IX

L’Immacolata Concezione, dipinto di Silvio Capparoni donato ai padri Concezionisti da papa Pio IX

In occasione del centocinquantesimo anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione fatta da papa Pio IX l’8 dicembre 1854 è stata promossa una rassegna d’arte contemporanea (opere su carta) sulla figura di Maria. Durante la mostra si terrà un incontro con il padre monfortano Basilio Gavazzeni sul tema: “La figura di Maria in The passion of the Christ di Mel Gibson”. La rassegna, patrocinata dalla Curia arcivescovile di Matera-Irsina, si terrà dal 4 al 27 dicembre presso il salone parrocchiale dell’Im­macolata di Matera in via Cererie e potrà essere visitata tutti i giorni nelle ore 9,00-11,00 – 16,00-19,00.




DIALOGO

Scalfari e il Padre nostro


Un’immaginetta tratta 
dal libretto del catechismo Dottrina Cristiana

Un’immaginetta tratta dal libretto del catechismo Dottrina Cristiana

Sul Venerdì del 9 novembre, il settimanale della Repubblica, Eugenio Scalfari, nella rubrica dedicata alla posta, risponde in questo modo a una lettrice cattolica: «Ho trovato invece molto toccante il suo richiamo alle preghiere che anch’io, negli anni dell’infanzia, recitai con fervore. Conosco quindi ciò di cui lei parla. In particolare il Padre nostro. Nel quale, dopo aver riaffermato la trascendenza, sono contenute due “invocazioni” moralmente essenziali. La prima è quella sulla remissione dei debiti: rimetti i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori; e qui in poche parole è condensato il principio della solidarietà e dell’amore del prossimo. La seconda invocazione è quella finale: libera nos a malo, liberaci dal male, sostienici in quella lotta che noi dobbiamo intraprendere con le nostre forze sapendo che Tu, Signore, sarai il nostro sostegno. Se i cattolici, i singoli cattolici, sono di questa pasta, il dialogo anche con le persone non credenti nelle religioni è non soltanto possibile ma auspicabile e fruttuoso».





SACRO COLLEGIO/1 Ratzinger: «La Chiesa non può riconoscersi nella categoria “Occidente”»
«La Chiesa sostanzialmente non può riconoscersi nella categoria “Occidente”. Sarebbe sbagliato storicamente, empiricamente, teologicamente. Storicamente, sappiamo che il cristianesimo è nato nell’incrocio di Europa, Asia e Africa, e questo indica anche qualcosa della sua essenza interna […]. Ai suoi inizi, l’espansione del cristianesimo andava ugualmente a Oriente, verso Cina, India, Persia, Arabia, e a Occidente. Purtroppo, dopo la nascita dell’islam, gran parte di questa cristianità orientale è scomparsa. Ma non del tutto, perché esistono elementi di queste cristianità storiche che testimoniano la sua universalità, e anche la cristianità europea si divide in occidentale e orientale […]. Empiricamente, non solo abbiamo questa grande eredità storica, ma il cristianesimo è presente, con minoranze di forza spirituale riconosciuta, in tutti i continenti. Sempre più l’asse della cristianità si sposta verso i nuovi continenti, verso Africa, Asia, America Latina. L’Europa è ancora una fonte essenziale per lo sviluppo del cristianesimo, tuttavia comincia a emarginarsi proprio con la discussione sulla sua identità. Teologicamente, perché la Chiesa, per sua essenza, dovrebbe trascendere le culture, essere il fatto che non è legato a una cultura determinata ma aiuta l’esodo dal carcere di una cultura e la comunicazione delle culture». Così il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, nel corso di un incontro-dialogo con il professor Ernesto Galli della Loggia, svoltosi a Palazzo Colonna a Roma il 25 ottobre. Il dibattito è stato moderato dall’ingegner Gaetano Rebecchini, presidente del Centro di orientamento politico, la fondazione che ha organizzato la serata.


SACRO COLLEGIO/2 López Trujillo: «Un momento molto importante per noi la vittoria di Bush»
«Questo momento per noi è molto importante perché il trionfo di Bush è basato solo sui valori morali». Lo ha detto il cardinale colombiano Alfonso López Trujillo nel corso della plenaria del Pontificio Consiglio per la famiglia (il dicastero che presiede dal 1990) che si è tenuta in Vaticano dal 18 al 20 novembre. Le dichiarazioni di López Trujillo sono state riportate dalla Catholic News Service, l’agenzia stampa dell’episcopato Usa, del 18 novembre.


SACRO COLLEGIO/3 La scomparsa dei cardinali Joos e Aramburu
Il 2 novembre è scomparso il cardinale belga Gustaaf Joos, 81 anni, amico di antica data di Karol Wojtyla, che gli aveva concesso la porpora nell’ultimo Concistoro del 21 ottobre 2003.
Il 18 novembre è venuto meno il porporato argentino Juan Carlos Aramburu, 92 anni, arcivescovo di Buenos Aires dal 1975 al 1990, creato cardinale da Paolo VI nel 1976.
A fine novembre quindi il Sacro Collegio risulta composto da 185 cardinali, di cui 122 elettori in un eventuale conclave perché con meno di ottant’anni. Età che verrà raggiunta l’11 dicembre dal cardinale Giovanni Saldarini, arcivescovo di Torino dal 1989 al 1999.


CURIA/1 L’arcivescovo Sardi vicecamerlengo
Il 23 ottobre l’arcivescovo Paolo Sardi, nunzio apostolico con incarichi speciali della Segreteria di Stato, è stato nominato vicecamerlengo di Santa Romana Chiesa. Prende il posto di Ettore Cunial, 99 anni, già vicegerente del Vicariato di Roma. Quindi, Sardi, 70 anni, piemontese della diocesi di Acqui, in pratica il ghost-writer del Papa, sarà anche il vice del cardinale camerlengo, lo spagnolo Eduardo Martínez Somalo, 77 anni, già prefetto della Congregazione per i religiosi. Della figura del vicecamerlengo parla l’articolo 171 della costituzione apostolica Pastor Bonus, che al paragrafo 1 così recita: «La Camera apostolica, alla quale è preposto il cardinale camerlengo di Santa Romana Chiesa, con la collaborazione del vicecamerlengo e degli altri prelati di Camera, svolge soprattutto le funzioni che sono ad essa assegnate dalla speciale legge relativa alla Sede apostolica vacante».


CURIA/2 Nuovo prelato uditore alla Rota Romana
Il 24 novembre monsignor Abdou Yaacoub, libanese maronita, è stato nominato prelato uditore della Rota Romana. Prende il posto dello spagnolo Francisco López-Illana, che ha compiuto 75 anni il 18 novembre.


DIPLOMAZIA Nuovi ambasciatori di Iran e Iraq presso la Santa Sede
Il 29 ottobre Mohammad Javad Faridzade, nuovo ambasciatore dell’Iran presso la Santa Sede, ha consegnato le lettere credenziali al Papa. Il rappresentante di Teheran ha 51 anni, ha studiato diritto e letteratura in patria e filosofia in Germania, e nell’ultimo triennio è stato rappresentante particolare del presidente della Repubblica per le questioni culturali e politiche internazionali. Nel suo discorso il Papa – tra l’altro – ha detto: «La Santa Sede conta sul sostegno delle autorità iraniane per permettere ai fedeli della Chiesa cattolica presenti in Iran, come agli altri cristiani, la libertà di professare la loro religione e per favorire il riconoscimento della personalità giuridica delle istituzioni ecclesiastiche…». Il nuovo ambasciatore iraniano da parte sua, tra l’altro, ha detto: «I pensatori religiosi, basandosi sui Libri sacri, possono non solo acquisire una profonda comprensione dei diritti umani, ma sono addirittura in grado di spiegarne le cause teologiche e teosofiche». Fatto inusuale, di entrambi i discorsi, del Papa e del diplomatico di Teheran, L’Osservatore Romano (30 ottobre) ha pubblicato la traduzione in italiano.
Il 15 novembre poi è stata la volta del nuovo ambasciatore dell’Iraq. Si tratta di Albert Edward Ismail Yelda, cristiano dell’antica Chiesa assira, 45 anni, che dal 1987 al 2003 si è dedicato alla consulenza legale e a progetti di assistenza per gli immigrati iracheni a Londra. A lui il Papa – tra l’altro – ha detto: «Possa il vostro governo lavorare instancabilmente a risolvere contrasti e conflitti attraverso il dialogo e il negoziato, facendo ricorso alla forza militare solo in casi estremi». Il 4 novembre Giovanni Paolo II aveva inoltre ricevuto il primo ministro iracheno Ayad Allawi.


IRAQ La fuga dei cristiani
«Sarebbe perlomeno paradossale che sotto il consolato di George W. Bush, il quale non comincia un Consiglio dei ministri senza una preghiera, sparisse una delle più antiche comunità cristiane d’Oriente». Così si conclude un articolo di Le Figaro di Parigi (29 novembre) dedicato alla “inquietante fuga dei cristiani” dall’Iraq del dopo Saddam.


KOSOVO Monasteri sempre sotto tiro
Il 13 ottobre è stato presentato a Roma il documentario Enclave Kosovo di Elisabetta Valgiusti, iniziativa proposta dall’associazione “Salva i monasteri” (sito internet www.salvaimonasteri.org). Vi hanno partecipato, tra gli altri, il cardinale Tomás Spidlík, l’ambasciatore di Serbia e Montenegro presso la Santa Sede Darko Tanaskovic, gli onorevoli Gustavo Selva (An, presidente della Commissione Esteri della Camera dei deputati) e Luana Zanella (Verdi-L’Ulivo) e la professoressa Marie-Paule Roudil, francese, direttrice dell’Ufficio Unesco di Venezia con competenza sui Balcani. Presenti anche i padri Sava e Xenofon del monastero ortodosso di Decani, e monsignor Miguel Maury Buendía, da poco incaricato di seguire i Balcani nella Seconda sezione della Segreteria di Stato. Il documentario in questione è un affresco impressionante della sistematica distruzione dei monasteri ortodossi presenti nella provincia dell’ex Iugoslavia attualmente amministrata dall’Onu. Solo nel marzo 2004 35 tra monasteri e conventi sono stati devastati dagli estremisti albanesi.


ITALIA Monsignor Marino nominato vescovo di Avellino
Il 13 novembre monsignor Francesco Marino, 49 anni, del clero di Aversa, è stato nominato vescovo di Avellino. Nato in provincia di Caserta, Marino, sacerdote dal 1979, ricopriva l’incarico di parroco, di vicario foraneo e di assistente diocesano dell’Azione cattolica.


POLITICA /1 Bertinotti e san Francesco
«Quando la Chiesa è in crisi ci vuole san Francesco. Ci vuole una rivoluzione dolce e non violenta, ma pur sempre radicale, che ti ripropone con forza il tema dei poveri e dell’uguaglianza». Così Fausto Bertinotti in un’intervista sull’identità della sinistra, apparsa sulla Repubblica del 9 novembre.


POLITICA /2 Battesimo alla Regione Lazio
Il 16 novembre nella cappella della Regione Lazio si è celebrato un singolare battesimo. Un neonato è stato battezzato grazie all’interessamento dell’associazione “Salva mamme”, un organismo che si occupa di far partorire, in anonimato, madri in difficoltà che non possono, o non vogliono, proseguire la gravidanza. A battezzare il piccolo è stato il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i vescovi; padrino d’eccezione il presidente della Regione Francesco Storace. La cronaca della celebrazione è apparsa sulla Repubblica del giorno successivo, in un articolo dal titolo: Battesimo in Regione. Storace fa il papalino.


POLITICA /3 Pannella, la solidarietà e la necrofilia
L’immaginifico Marco Pannella, nel corso di un dibattito con Giuliano Ferrara, ha negato che Rocco Buttiglione, la cui candidatura a commissario europeo è stata bocciata, sia stato vittima di un “pregiudizio anticattolico”». Pannella ha poi chiesto ai laici: «Come avete fatto a firmare» in solidarietà «sul sangue versato da Buttiglione? La necrofilia è una caratteristica fascista». Le parole del leader radicale sono state riportate dall’U­nità del 9 novembre.


LIBRI /1 Bianchi: «Nella Chiesa più militanti che discepoli»
Questo il titolo di una recensione apparsa sulla Stampa del 6 novembre, all’interno dell’inserto Tuttolibri, a firma di Enzo Bianchi. Il libro recensito è di Alberto Melloni e si intitola Chiesa madre, chiesa matrigna (Einaudi, euro 7,00) di cui Bianchi loda in particolare la parte dedicata al perdono. E scrive: «Il vero nodo da sciogliere appare allora quello di una Chiesa che, dopo aver sorpreso tutti con la sua capacità di chiedere perdono per gli errori commessi nel corso dei secoli da “alcuni suoi figli”, anche eminentissimi, tuttavia fatica sempre più a perdonare, ad annunciare la buona notizia della misericordia di Dio agli uomini e alle donne del nostro tempo. Troppo sovente i credenti, e non solo loro, vengono lasciati soli con le loro debolezze e angosce di fronte a imperativi categorici […]. E qui l’autore, denunciando i limiti della pastorale odierna, forse troppo tesa a creare militanti più che a formare discepoli, constata come “l’esperienza della Chiesa come madre attiva – la Chiesa dalla quale si viene accompagnati nelle stagioni della vita, si viene iniziati alla vita interiore – è sempre più rara”».


LIBRI /2 Quando il diavolo conquista San Pietro
Questo il titolo di una lunga recensione, apparsa sul Corriere della Sera del 25 novembre, al romanzo Angeli e demoni, l’ultima opera di Dan Brown, un thriller a sfondo simbolico-religioso che si svolge a Roma, durante il conclave. Brown è l’autore del bestseller Il codice da Vinci.


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