Rubriche
tratto dal n.12 - 2004


Il viaggio di un prete


Matteo Soldi, iDon Giancarlo Setti. Parroco e padre del nostro tempo/i, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2004,
271 pp., euro 15,00

Matteo Soldi, iDon Giancarlo Setti. Parroco e padre del nostro tempo/i, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2004, 271 pp., euro 15,00

Conoscere e ripercorrere la vita, l’attività di bene offerta da un prete in cinquant’anni di sacerdozio, costituisce sempre una salutare provocazione che arricchisce e consola in questi nostri tempi inquieti.
Le pagine del libro di Matteo Soldi, Don Giancarlo Setti. Parroco e padre del nostro tempo, accompagnano il lettore alla conoscenza di un testimone del nostro tempo, dai giorni della “scoperta” della vocazione, duramente contrastata dal padre, agli anni della formazione in Seminario, a Firenze, fino alla consacrazione sacerdotale il 10 luglio 1949. E da qui comincia il suo “viaggio” di prete: curato a Firenze e a Pontassieve e ancora a Firenze, parroco a San Giovannino dei Cavalieri, non lontano dalla Cattedrale, nel 1954, e in diverse altre parrocchie fiorentine. La descrizione dell’esperienza sacerdotale è minuziosa e particolareggiata. Sono gli anni in cui Firenze comincia a vivere le significative presenze di monsignor Elia Dalla Costa, di La Pira, Bargellini, Papini, Prezzolini, sui quali Soldi, per la verità, non spende molte parole, limitandosi a pubblicare due lettere aperte, di La Pira e Bargellini, in appendice. Don Setti è un prete di tutti, abile organizzatore di gruppi di intervento in diversi settori, dove se ne ravvisa il bisogno; è responsabile nazionale dei gruppi di preghiera di Padre Pio fino al 1968, anno della morte del santo (cap. 13, pp.102-105); fonda comunità, va in giro a predicare, legge, studia, scrive (numerose le opere pubblicate); guida pellegrinaggi in Terra Santa e ai santuari d’Europa; organizza e dirige eventi culturali; insomma, è un fiume in piena. Nelle iniziative pastorali ha cura di coinvolgere i laici, valorizzandone la presenza nelle attività culturali e pratiche della parrocchia; don Setti non risparmia energie, nel veloce inesorabile trascorrere del tempo, più di mezzo secolo che ha segnato la vita del nostro Paese.
Il libro di Soldi si presenta come una fedele e puntuale cronistoria di una vita sacerdotale, tracciata senza tralasciare alcun particolare; una narrazione cronologica dei fatti che hanno attraversato l’esperienza sacerdotale di don Giancarlo Setti.

a cura di Walter Montini




Se la felicità è un’utopia


Giovanni Bossi, iImmaginario di viaggio e immaginario utopico/i, Mimesis, Milano 2003, 
239 pp., euro 17,00

Giovanni Bossi, iImmaginario di viaggio e immaginario utopico/i, Mimesis, Milano 2003, 239 pp., euro 17,00

La felicità come qualcosa di utopico da raggiungere, come meta impossibile o come fine a cui tendere, ha sollecitato la riflessione di filosofi, storici e scrittori nel corso dei secoli. Ora, il filosofo Giovanni Bossi, per la casa editrice Mimesis, in Immaginario di viaggio e immaginario utopico cerca una storicizzazione del concetto di felicità attraverso due epoche completamente differenti, il Medioevo e l’Illuminismo.
Nel Medioevo, dove la conoscenza dell’altro da sé era estremamente limitata e dove anche la percezione dell’ultraterreno era legata spesso a credenze o a paure ancestrali, la felicità era qualcosa di astratto, impalpabile, legato all’eterna lotta fra bene e male. La stessa letteratura medievale, attraverso gli exempla, ben testimonia come la dimensione ludica non fosse mai sganciata da quella religiosa o ultraterrena. Spostandoci, invece, all’epoca del razionalismo, della mente che presiede ad ogni azione umana, la felicità si trasforma in un ideale utopico da inseguire, lontano dalla corrotta civiltà umana, ideale di vita primitivo al quale tendere. Naturalmente l’autore, in un lavoro denso di riferimenti bibliografici, insiste sull’influenza che Rousseau con il mito del buon selvaggio esercitò nell’elaborazione di questo modello. Bossi descrive efficacemente questo cambiamento, raccontando due epoche diverse attraverso la tradizione orale e quella letteraria.

a cura di Walter Montini




Tre Monti di passione


Victor Ugo Ciuffa, iStorie di Tre Monti/i. 1999-2003, Ciuffa editore, Roma 2003, 334 pp., euro 3,00

Victor Ugo Ciuffa, iStorie di Tre Monti/i. 1999-2003, Ciuffa editore, Roma 2003, 334 pp., euro 3,00

È un pezzo di storia recente. Victor Ugo Ciuffa raccoglie in queste Storie di Tre Monti gli articoli da lui settimanalmente scritti su un giornale di Montecompatri, Tre Monti, dal 1999 al 2003. Ecco emergere, già dai titoli, la passione politica, la denuncia puntigliosa di cose che non vanno nella gestione del Comune, attraverso interventi polemici, ma documentati, su temi di attualità locale, soprattutto su scelte urbanistiche ed edilizie attuate dall’amministrazione comunale. Sono articoli nei quali riversa la sua esperienza amministrativa maturata nel comune di cui fu assessore e sindaco per un anno. Emerge lo spirito battagliero, ma anche l’amore e l’attaccamento al paese di un grande giornalista, meglio conosciuto come l’editore del mensile di economia, politica e attualità Specchio economico. Ciuffa sta sempre dalla parte della gente che vuole il rispetto della legalità, che ha diritti e che esige risposte oneste e corrette dagli amministratori che liberamente ha scelto. E sta dalla parte della verità. Sono andato a leggermi il ricordo di Severino Lavagnini scritto il 12 marzo 2003, subito dopo la morte del politico che molto ha dato alla gente del territorio di Montecompatri. Il ritratto che ne esce è essenziale ma fedele al personaggio ricordato. Anch’io, mi permetto aggiungere, l’ho conosciuto così e sono testimone di una grande passione politica che oggi è venuta a mancare.

a cura di Walter Montini




Sulle orme di un uomo


Simeone Maggiolini, iSulle orme di un uomo/i, Edizioni Vivere in,  
Roma 2004, 77 pp., s.i.p.

Simeone Maggiolini, iSulle orme di un uomo/i, Edizioni Vivere in, Roma 2004, 77 pp., s.i.p.

Un agile libretto che si legge alla svelta raccoglie l’esperienza politica di Simeone Maggiolini a Turi, in provincia di Bari, ove tuttora dirige un Centro studi intitolato ad Aldo Moro, suo maestro di vita. Sulle orme di un uomo rappresenta, quasi in una successione di quadri a chiare tinte, arrichiti da numerosi particolari l’esperienza umana dell’autore rivissuta attraverso i ricordi dell’infanzia durante il periodo fascista, la conoscenza del professor Aldo Moro negli ambienti universitari e di partito, i primi approcci alla politica nelle file della Democrazia cristiana, l’impegno nell’amministrazione del comune di Turi.
Si è di fronte ad una testimonianza di vita del tutto personale, che trasuda sentimenti di sincera amicizia, gratitudine e stima nei confronti di Moro, vissuti saldamente anche qualndo le vicende politiche generali e del partito potevano scalfirli o attenuarne l’intensità.
Credo di non esagerare se, in conclusione, mi pare di poter dire che il libro è un genuino gesto d’amore nei confronti dello statista la cui frequentazione è stata considerata dall’autore un privilegio.

a cura di Walter Montini


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