Rubriche
tratto dal n.03 - 2005


LIBRI

Magris: «Piazze a volte piene e chiese ogni giorno più vuote»


Un confessore legge il giornale in attesa di penitenti

Un confessore legge il giornale in attesa di penitenti

Contro l’idolatria è il titolo dell’ultima opera di Moni Ovadia, musicista, attore, regista e cantante, che di recente si cimenta anche nella letteratura. L’opera è nata, spiega in un’intervista concessa al Corriere della Sera del 10 marzo, dal fatto di essere «ferito dalla deriva idolatrica che perverte tutte e tre le grandi religioni monoteiste» che riducono le Scritture a «strumenti di potere». Nel presentare questa opera sul quotidiano milanese, Claudio Magris nota: «Può darsi che queste espressioni di aggressivo fondamentalismo religioso, che tu denunci, siano una reazione agonica all’inquieta sensazione di un’eclissi della religione, di un crescente, spietato e spesso volgare trionfo della secolarizzazione: piazze ogni tanto piene e chiese ogni giorno più vuote».




IRAQ

Scalfaro e la guerra ingiusta


Una strada di Falluja distrutta dai bombardamenti americani

Una strada di Falluja distrutta dai bombardamenti americani

A seguito della morte di Nicola Calipari, l’ex presidente della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro ha rilasciato un’intervista all’Espresso del 17 marzo di cui riportiamo un breve stralcio: «Premessa: in tutta la mia vita non ho mai smentito il valore dell’alleanza con gli Stati Uniti. L’ho sempre ritenuta un punto cardine, oggi come ieri. Ma proprio perché si è amici bisogna riaffermare con forza che è stata una guerra sbagliata e non pulita. Se non si tiene questa posizione con gli Usa, si entra in una categoria che non vorrei citare. Bisogna guardare avanti, naturalmente. Ma a patto che rimanga scritto, e per i millenni a venire, che si è trattato di una guerra ingiusta, con delle motivazioni che si sono rivelate menzognere. Ed è tanto più grave se si pensa che gli Stati Uniti hanno demolito uomini di prim’ordine per una verità non rispettata».





Giovanni Paolo II con il cardinale Polycarp Pengo 
e il vescovo Severine Niwemugizi

Giovanni Paolo II con il cardinale Polycarp Pengo e il vescovo Severine Niwemugizi

Papa/1 «Il nostro aiuto è nel nome del Signore»

«Il nostro aiuto è nel nome del Signore. Vi benedica Dio onnipotente». Dopo quindici giorni di silenzio, a seguito dell’intervento chirurgico alla gola, sono queste le prime parole pronunciate dal Papa e ascoltate dai fedeli. La breve locuzione è contenuta in un video diffuso l’11 marzo dal Centro televisivo vaticano, nel quale si vede il Santo Padre che impartisce la benedizione al termine di una messa celebrata al Policlinico Gemelli. Secondo Luigi Accattoli, nel commento scritto per il Corriere della Sera del giorno successivo, la cannula inserita chirurgicamente nella gola del Papa ormai si può considerare un innesto definitivo. Accattoli conclude il suo articolo in questo modo: «Potrà parlare con i collaboratori e i visitatori, ma non potrà tenere discorsi, perché gli risulterà faticoso inviare il fiato alle corde vocali. Saprà adattarsi il Papa comunicatore a una vita da invalido dotato di poche parole? Se si adatterà, potrà andare avanti ancora a lungo. Se invece rivendicherà il diritto agli azzardi, che l’hanno sempre caratterizzato, sarà un Papa a rischio, giorno per giorno. Sapremo presto – già dalla settimana santa – quale via sceglierà».

Papa/2 Angelo Scola relatore generale per il Sinodo di ottobre
Il 12 marzo sono state rese note le nomine pontificie per il prossimo Sinodo dei vescovi che avrà luogo in Vaticano dal 2 al 29 ottobre 2005, sul tema “L’Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”.
Presidenti delegati sono stati nominati i cardinali Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il culto divino, Juan Sandoval Íñiguez, arcivescovo di Guadalajara (Messico), Telesphore Placidus Toppo, arcivescovo di Ranchi (India). Relatore generale il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia. Segretario speciale monsignor Roland Minnerath, arcivescovo di Dijon (Francia).

Chiesa Sorpresa a Madrid

«La Chiesa possiede una grande capacità di sorprendere. Il cardinale Rouco Varela, roccioso arcivescovo di Madrid, pupillo del Papa, era il grande favorito per la successione a sé stesso alla presidenza della Conferenza episcopale […]. La sorpresa è stata grande quando si è diffusa la notizia che il nuovo presidente della Conferenza episcopale è il vescovo di Bilbao Ricardo Blázquez. E sorpresa doppia perché ci si attendeva, nel caso improbabile che il “conservatore” Rouco Varela non fosse eletto per la terza volta, un arcivescovo e non un semplice vescovo. Si è saputo in seguito che per un pelo i pronostici non erano stati rispettati: l’arcivescovo di Madrid per essere riconfermato, queste sono le regole, aveva bisogno di due terzi dei suffragi, 52 voti. Ne aveva ottenuti 51 nel primo scrutinio». Così il Corriere della Sera del 9 marzo descrive l’assemblea dei vescovi nella quale è stato eletto il nuovo presidente della Conferenza episcopale spagnola. Ricardo Blázquez è originario di Villanueva del Campillo, diocesi di Avila, e ha studiato teologia alla Gregoriana. Consacrato vescovo nel 1988, è stato ausiliare di Santiago de Compostela fino al 1992, anno in cui gli venne affidata la diocesi di Palencia. L’approdo a Bilbao è del 1995. Nel 2002, allorché il governo, allora retto da José María Aznar, si accingeva a mettere fuori legge il partito basco Harri Batasuna, asserito braccio politico dell’Eta, insieme ad altri vescovi, firmò una lettera pastorale nella quale, pur condannando senza riserve la violenza terroristica, si invitavano al dialogo le diverse forze politiche. Appena eletto, nel corso di una conferenza stampa il presule ha voluto ribadire la posizione della Chiesa su aborto, eutanasia, sugli embrioni e sull’insegnamento della religione. L’Ansa del 9 marzo, nel riportare le sue dichiarazioni, ha concluso: «Blázquez ha ammesso che le attuali relazioni tra Chiesa e governo attraversano un momento di “perturbazione e confusione” in Spagna, ed è quindi necessario manifestare “la verità con amabilità”».


Sacro Collegio/1 Gli ottant’anni del cardinale do Nascimento

Il 1° marzo ha compiuto 80 anni il cardinale africano Alexandre do Nascimento, dal 1986 al 2001 arcivescovo di Luanda in Angola. In quella data i cardinali elettori in un eventuale conclave sono scesi a 118 (su un totale di 183), di cui 11 africani.
Il 18 marzo compie poi 80 anni il cardinale latino­americano Antonio José González Zumárraga, dal 1985 al 2003 arcivescovo di Quito in Ecuador.

Sacro Collegio/2 Il cardinale Medina Estévez protodiacono

Il 24 febbraio, nel corso del Concistoro ordinario pubblico per il voto su cinque cause di canonizzazione, è stata confermata la nomina a cardinale protodiacono di Jorge Arturo Medina Estévez, 78 anni, cileno, già prefetto della Congregazione per il culto divino. Il cardinale protodiacono è il membro del Sacro Collegio cui spetta il compito di annunciare al popolo il nome del nuovo papa.

Bertone Medjugorje e i fanatismi

Hanno suscitato polemiche le dichiarazioni dell’arcivescovo di Genova, il cardinale Tarcisio Bertone, rese nel corso di una trasmissione televisiva, nelle quali ha espresso alcune perplessità su Medjugorje. Il Corriere della Sera del 24 febbraio ha riportato le proteste seguite alle affermazioni del porporato, ma anche la sua posizione, in questo modo: «In realtà Bertone sa quel che dice: braccio destro di Ratzinger, accademico di Diritto canonico ed ecclesiastico, inviato dal Papa a Fatima per i funerali di suor Lucia, ha seguito tutta l’istruttoria sulle apparizioni in Erzegovina e conosce la storia della Madonnina che lacrima sangue nel Lazio. Non nega il diritto di pregare la Vergine in quei luoghi, ci mancherebbe, ma “deplora gli eccessi di fanatismo, come i manifestini distribuiti in diverse chiese, nei quali si assicura anche la possibilità di assistere a un’apparizione della Madonna, il 18 marzo, a ora stabilita”».

Nomine/1 Nuovo arcivescovo ad Hà Nôi

Il 19 febbraio è stata annunciata la nomina del nuovo arcivescovo di Hà Nôi in Viet Nam, in sostituzione del cardinale ottantaseienne Paul Joseph Pham Dình Tung. Il nuovo presule della capitale vietnamita è Joseph Ngo Quang Kiet, 53 anni, vescovo di Lang Són e Cao Bang dal giugno 1999 e amministratore apostolico sede plena di Hà Nôi dall’aprile 2003.

Nomine/2 Boccardo segretario del Governatorato, Danzi a Loreto

Il 22 febbraio il vescovo Renato Boccardo è stato nominato nuovo segretario generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Boccardo, 52 anni, piemontese, sacerdote della diocesi di Susa dal 1977, nel 1982 è entrato nel servizio diplomatico vaticano prestando servizio nelle nunziature di Bolivia, Camerun e Francia. Nel 1988 è diventato cerimoniere pontificio e nel 1992 capo ufficio della sezione giovani del Pontificio Consiglio per i laici. Nel febbraio 2001 è diventato capo protocollo con incarichi speciali della Segreteria di Stato con la responsabilità di organizzare i viaggi pontifici. Nel novembre 2003 è stato eletto vescovo e nominato segretario del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali.
Boccardo sostituisce il vescovo Gianni Danzi, che nella stessa data è stato nominato prelato e delegato pontificio di Loreto. Danzi, 65 anni, originario della provincia di Varese e ordinato sacerdote nel 1966 per il clero di Lugano, era segretario generale del Governatorato dal 1996.

Politici/1 Ciampi ringrazia i missionari

«Un “grazie” a tutti i missionari nel mondo per quello che hanno fatto e per quello che faranno “per l’italianità e per la fede”». In questo modo l’Avvenire del 25 febbraio ha sintetizzato l’incontro tra il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, e gli oltre duecento partecipanti al «primo convegno internazionale dei missionari del mondo», che il capo di Stato italiano ha voluto incontrare in Quirinale.

Politici/2 Bertinotti e Paolo VI

Alla vigilia del Congresso di Rifondazione comunista, tenutosi a Venezia, ha destato sorpresa l’intervista rilasciata a Panorama del 3 marzo dal segretario del partito, Fausto Bertinotti, nella quale ha preso le distanze dall’ateismo, spiegando di essere in una posizione di «ricerca». Sorprendenti anche le dichiarazioni riportate dalla Stampa del 2 marzo, dove si legge: «Bertinotti riconosce un ruolo importante anche a un Papa, “ma non Giovanni XXIII che su un laico dovrebbe suscitare maggior fascino”, quanto piuttosto Paolo VI. “Un Papa sofferto, per quella sua interrogazione drammatica su Dio nella modernità, che espresse alla messa per Aldo Moro con quella sua dolorosa ‘protesta’: ‘Signore ti avevamo pregato perché salvassi questo nostro fratello, perché non ci hai ascoltato?’”».

Diplomazia/1 Nuovi nunzi nelle Comunità europee, in Venezuela ed Ecuador

Il 24 febbraio l’arcivescovo francese André Dupuy, 65 anni, è stato nominato nunzio apostolico presso le Comunità europee a Bruxelles. Ordinato sacerdote nel 1972, arcivescovo dal 1993, dal 2000 era nunzio in Venezuela.
Sempre il 24 febbraio l’arcivescovo Giacinto Berloco, 64 anni, pugliese di Altamura, è stato nominato nuovo nunzio apostolico in Venezuela. Ordinato sacerdote nel 1966, arcivescovo dal 1990, dal 1998 era nunzio in El Salvador e Belize.
Il 26 febbraio l’arcivescovo Giacomo Guido Ottonello, 59 anni, originario della diocesi di Acqui, è stato nominato nuovo nunzio in Ecuador. Sacerdote dal 1971, dal 2000 era nunzio in Panama.

Diplomazia/2 Nuovi ambasciatori di Austria, Grecia, Georgia e Senegal presso la Santa Sede

Il 7 marzo il cardinale Angelo Sodano, a nome del Papa ricoverato al Gemelli, ha ricevuto le lettere credenziali del nuovo ambasciatore d’Austria presso la Santa Sede. Si tratta di Helmut Türk, 64 anni, diplomatico di carriera, già ambasciatore a Washington (1993-1999) e capo della cancelleria del presidente della Repubblica (1999-2004). Nel suo messaggio al nuovo ambasciatore il Papa ha auspicato che i secolari rapporti tra Austria e Santa Sede si configurino anche in futuro come basi solide di una feconda collaborazione tra Stato e Chiesa.
Sempre il 7 marzo ha presentato le proprie lettere credenziali anche il nuovo ambasciatore di Grecia. Si tratta di Stavros Lykidis, 60 anni, diplomatico di carriera, già console generale a Napoli (1984-1989) e dal 2000 ambasciatore in Kuwait. Nel suo messaggio al nuovo ambasciatore il Papa ha auspicato che la Grecia «possa continuare ad avere un ruolo importante all’interno dell’Unione europea» e che la Chiesa cattolica in Grecia «possa avere uno status giuridico che le manca e che sarebbe il segno del riconoscimento pieno dei propri diritti, come già avviene nell’insieme dei Paesi dell’Unione europea». Da parte sua il nuovo ambasciatore, nel suo saluto, ha affermato che il governo ellenico «crede profondamente che la Chiesa cattolica in Grecia sia una importante presenza religiosa e culturale».
Il 9 marzo ha poi presentato le proprie lettere credenziali il nuovo ambasciatore, di Georgia. Si tratta della principessa Khétévane Bagration de Moukhrani, nata in Francia, 50 anni, sposata con un principe della nobiltà romana. Nel suo messaggio al nuovo ambasciatore, il Papa ha auspicato «un dialogo costruttivo affinché alla comunità cattolica sia assicurata una adeguata protezione legale nell’esercizio della propria missione». Il nuovo ambasciatore da parte sua ha ricordato che l’allaccio delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Georgia di nuovo indipendente risale al 1993 e che il nuovo governo, presieduto da Mikhail Saakashvili, «ha desiderato, nominando un ambasciatore residente, sottolineare l’importanza che dà al ruolo della Santa Sede…».
Il 10 marzo è poi stata la volta del nuovo ambasciatore del Senegal. Si tratta di Félix Oudiane, 54 anni, diplomatico di carriera, già primo consigliere nella rappresentanza presso la Santa Sede tra il 1982 e il 1985. Nel suo messaggio al nuovo ambasciatore il Papa ha ricordato che «il Senegal ha una lunga tradizione di pacifica convivenza tra tutte le comunità che lo compongono» e ha ribadito che «l’Africa ha urgente bisogno di pace e stabilità». Da parte sua il nuovo ambasciatore ha annunciato che nel 2006 si terrà a Dakar una Conferenza internazionale sul dialogo islamo-cristiano e «l’abolizione delle disposizioni del codice penale senegalese sulla pena di morte».




MARTINI

«Giussani, servo fedele, preghi anche per noi»


I cardinali Tettamanzi e Ratzinger

I cardinali Tettamanzi e Ratzinger

«Mi unisco al cordoglio e alla preghiera di tutta l’arcidiocesi e di tutti i suoi amici, affidando alla misericordia divina il servo fedele che ha proclamato per tutta la vita, con instancabile amore ed entusiasmo, il mistero del Verbo fatto carne. Lo accolga ora il Signore, per intercessione di Maria, nella sua eternità di luce dalla quale egli preghi anche per noi che, attraverso le ombre e le immagini, camminiamo verso la Gerusalemme celeste, dove non vi sarà più né lutto né pianto, ma solo riconoscimento reciproco e gioioso di coloro che hanno amato Gesù e atteso con gioia la sua manifestazione. Dovendo fra poco partire per Israele, prometto un ricordo speciale del caro defunto presso il sepolcro di Colui che è risorto per la nostra giustificazione». Questo, il telegramma che l’arcivescovo emerito di Milano, cardinale Carlo Maria Martini, ha inviato per la scomparsa di don Luigi Giussani. Il testo è stato letto dall’arcivescovo di Milano cardinale Dionigi Tettamanzi che il 24 febbraio ha presieduto nel Duomo la messa per i funerali del sacerdote.


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