Rubriche
tratto dal n.02 - 2002


TERRA SANTA

Le drammatiche prime pagine dell’Osservatore Romano


TERRA SANTA
Le drammatiche
prime pagine dell’Osservatore Romano



Nell’edizione datata 6 marzo L’Osservatore Romano così titola in prima pagina: In questa terra c’è spazio per due popoli e per due nazioni. E lo fa usando le parole di Giacomo Di Porto, il padre di Yochai, il ragazzo romano che faceva il servizio militare in Israele ed era stato ucciso nei giorni precedenti: «Adesso che sei lassù, di’ al governo di far pace una volta per tutte con i palestinesi, tanto questa terra ha spazio per due popoli, per due nazioni».
Nell’edizione del 7 marzo il foglio vaticano ha titolato, sempre in prima pagina: Gli attacchi armati contro studenti sono atti barbarici. «La bomba» ha scritto L’Osservatore «collocata nel cortile di un istituto e la raffica di proiettili esplosa da soldati israeliani su un gruppo di studenti all’entrata di una scuola sono atti barbarici che accrescono la spirale della violenza».
L’8 marzo il titolo è: ermare la profanazione. Svolgimento: «Le violenze che sconvolgono da mesi la Terra Santa sono una profanazione di Dio e dell’uomo...».
Senza pietà è il titolo del 9 marzo: «Uccidere senza pietà è ormai considerato l’unico mezzo per “comunicare” con la controparte in Medio Oriente...».
Il 10 marzo il titolo è: Non più terra bruciata ma recupero del senso di umanità. E nell’articolo, L’Osservatore scrive: «Ieri, nel più sanguinoso giorno dei diciassette mesi di Intifada, sono morti quarantaquattro palestinesi: studenti, medici e bambini sono vittime di una violenza cieca che non si ferma di fronte ai civili. Un dato è certo: se in un primo momento sembrava che si volesse umiliare un popolo ora sembra che lo si voglia distruggere».




GORBACIOV

La guerra che non risolve


Gorbaciov
La guerra che non risolve


«Ho l’impressione che siamo tutti vittime della logica infernale dell’immagine e dello spettacolo. Non si fa che parlare della necessità di proseguire ed estendere le operazioni militari. Vogliono convincerci – o almeno prepararci ad accettare – che la guerra deve diventare lo strumento principale, permanente, della soluzione dei problemi. Si ha la sensazione che la guerra fredda non sia finita, oppure che stia per ricominciare. Abbiamo già udito da diversi alti funzionari americani (che per fortuna rappresentano una minoranza dentro l’amministrazione) che – nella solita, diabolica logica delle “pubbliche relazioni” – gli Usa penseranno da soli alla propria sicurezza. Come se non ci fosse più bisogno di una coalizione, né del Consiglio di sicurezza, né del diritto internazionale. Peggio: questa visione del mondo viene presentata come segno di grande leadership. Cosa di cui gli altri (leggi: tutta la comunità internazionale) non sarebbero capaci». Incipit di un editoriale firmato da Michail Gorbaciov sulla prima pagina della Stampa del 18 febbraio.




Libri

Paolo VI nella sua parola


Libri
Paolo VI nella sua parola

Chi ha a cuore la figura di papa Montini non può perdersi il volume Paolo VI nella sua parola (Morcelliana, 2001, euro 25,82). Ne è autore Pasquale Macchi che di Montini è stato segretario privato ininterrottamente dal ’54 (anno della nomina ad arcivescovo di Milano) al 6 agosto 1978. Il volume è ricco di dettagli sulla vita di Paolo VI. Due piccoli esempi. A pagina 355, in nota, vengono elencati tutti i confessori avuti da Montini arcivescovo e Papa. A pagina 386 è pubblicato il manoscritto con gli appunti montiniani sul perché della scelta del nome di Paolo come pontefice. Eccoli: «Atti 13, 9 – universam insulam (Cyprum) usque Paphum/ Saulus autem, qui et Paulus.../ – per trovare nome bello e nuovo, tradizionale, ma diverso da quelli ripetuti negli ultimi tempi/ – per devozione all’Apostolo – primo teologo di Gesù Cristo – l’amoroso di Cristš/ – per ammirazione all’Apostolo-missionario, che porta il Vangelo al mondo, al suo tempo, con criteri di universalità, il prototipo della cattolicità».




Brevi dal Mondo


Omelie /1
Gesù che si volge deciso verso l’ubbidienza
alla Parola del Padre

«Siamo invitati a imitare l’atteggiamento del Signore, che si volge deciso verso l’ubbidienza alla Parola del Padre celeste e, in tal modo, ristabilisce la gerarchia dei valori secondo l’originario progetto divino». Così Giovanni Paolo II nell’omelia tenuta il 17 febbraio durante la visita alla parrocchia romana di Sant’Enrico.


Omelie /2
Gesù che si nutriva della parola del Padre

«Siamo dunque veri discepoli di Gesù quando ci nutriamo della sua Parola, così come egli stesso si nutriva della parola e della volontà del Padre». Così il cardinale di Milano Carlo Maria Martini, il 12 febbraio nell’omelia della messa celebrata per il ventesimo anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e liberazione. Il cardinal Martini ha concluso la messa con queste parole:«Vi voglio molto bene, molto più di quanto forse non immaginiate».


Omelie /3
Scola saluta Venezia con versi
di Ezra Pound

«“O Dio [...] la mia strada hai segnato/[...] E bellezza di questa tua Venezia/ M’hai rivelata, [...]/ O Dio, quale grande gesto di bontà/ Abbiamo fatto in passato/ E dimenticato,/ Che tu ci doni questa meraviglia/ Sì, la gloria dell’ombra/ Della tua Bellezza ha camminato/ Sull’ombra delle acque in questa tua Venezia./ [...] O Dio.../ Illimpidisci il nostro cuore [...]” (Ezra Pound, 1885-1972, Litania notturna in: Le poesie scelte, Mondadori, Milano 1960). Illimpidisci il nostro cuore, o Vergine Nicopeia, con la vittoria che è la fede, la fede del tuo popolo santo. Grazie!». Con queste parole il nuovo patriarca di Venezia, Angelo Scola, ha concluso i ringraziamenti formulati al termine della messa del 3 marzo con cui ha preso possesso della cattedra di San Marco. La messa è stata concelebrata da Scola con il cardinale patriarca emerito Marco Cé, e il cardinale Edmund C. Szoka, presidente della Commissione cardinalizia per lo Stato della Città del Vaticano. Avrebbe dovuto concelebrare anche il cardinale di Vienna Christoph Schönborn, ma ha fatto sapere di essere rimasto bloccato nella capitale austriaca per uno sciopero dei treni. A rappresentare tutti i vescovi del Triveneto era presente alla cerimonia il vescovo di Trieste, Eugenio Ravignani.


Utopie
Quelli che
vogliono clonare…
il Papa

Sette
, il supplemento settimanale del Corriere della Sera, nel numero del 28 febbraio, ha proposto un servizio scherzoso dal titolo Tu chi cloneresti (e chi no). Un paio tra gli interpellati hanno risposto che, nel caso, gradirebbero una clonazione... papale. Per il deputato Clemente Mastella «non uno ma centinaia di copie di Giovanni Paolo II, sarebbero necessari in campo politico e civile». E l’ex calciatore mondiale, e oggi commissario tecnico, Marco Tardelli esorta: «Ma cloniamo il Papa, che ognuno si augurerebbe che durasse in eterno».
Putin
L’Iraq non è nella lista dei Paesi che hanno sostenuto i talebani

Il 14 febbraio «il presidente russo Vladimir Putin, incontrando il premier canadese Jean Chretien, aveva precisato che “sappiamo tutti benissimo quali Paesi abbiano sostenuto il regime dei talebani in Afghanistan e l’Iraq non è in questa lista”» (Corriere della Sera del 18 febbraio).


Caritas Europa
In Italia più poveri,
in Gran Bretagna
più disuguaglianza

«L’Europa sembra ricca, in realtà è povera, perché convivono, all’interno di uno stesso Paese o tra diversi Paesi, situazioni di profonde disuguaglianze e carenze nelle politiche sociali governative. L’Italia, tra gli Stati membri dell’Unione europea, è il Paese con la più alta percentuale di poveri (14,2%). “Nonostante le diversità tra i Paesi, l’esistenza della povertà cronica è un comune denominatore, che tende ad aumentare negli ultimi anni”. È quanto emerge dal primo Rapporto sulla povertà in Europa elaborato da Caritas Europa (l’organismo che riunisce le Caritas nazionali di 43 Paesi) pubblicato ufficialmente l’8 febbraio». Così l’agenzia Sir-Europa del 7 febbraio. A seguire l’Italia nella classifica dei Paesi membri dell’Ue con più poveri, c’è la Gran Bretagna (13,4%), che è anche il Paese in cui si registra la più iniqua distribuzione delle risorse (il 20% dei ricchi detiene il 43% delle risorse, mentre il 20% della popolazione povera si deve accontentare di condividere il 6,6%).


Francia
Inaugurati
contatti ufficiali
tra Chiesa e Stato

Il 12 febbraio si è svolto a Parigi uno storico incontro tra i vertici della Chiesa cattolica e quelli del governo repubblicano. Il premier socialista Lionel Jospin, insieme al ministro degli Interni Daniel Vaillant, ha ospitato a palazzo Matignon il cardinale di Parigi Jean-Marie Lustiger, il presidente della Conferenza episcopale transalpina Jean-Pierre Ricard (arcivescovo di Bordeaux), il vice Georges Pontier (vescovo di La Rochelle), e il nunzio apostolico a Parigi, Fortunato Baldelli. L’incontro, giunto dopo sei mesi di negoziato, è servito a varare una procedura di consultazione periodica e regolare per trattare questioni di carattere giuridico e amministrativo. In Francia una legge del 1905 ha sancito in modo categorico la separazione tra Chiesa e Stato. L’incontro del 12 febbraio non intacca questa legge ma serve a sanare una anomalia: la mancanza di contatti istituzionali ufficiali tra lo Stato e la confessione religiosa più diffusa in Francia (contatti che invece esistono già da anni con le comunità ebraiche e protestanti). Ambienti governativi hanno escluso che l’incontro sia stato organizzato appositamente per guadagnarsi le simpatie dell’elettorato cattolico in vista delle presidenziali che in aprile vedranno in lizza per l’Eliseo il premier Jospin contro l’uscente Jacques Chirac.
Wojtyla/1
Le nuove chiese
di Roma che
non piacciono
neanche al Papa...

«O facciamo chiese con minori pretese artistiche che fotocopiano il passato e che però in qualche modo forse parlano alla gente, oppure ne facciamo altre con maggiori ambizioni, che però tante volte, ed è successo anche a me, non riescono ad essere uno stimolo». Lo ha confessato il cardinale Camillo Ruini facendo riferimento alle chiese che si stanno costruendo nelle zone nuove e periferiche di Roma. Lo ha fatto il 12 febbraio partecipando al Convegno teologico-pastorale organizzato dall’Opera romana pellegrinaggi. Un paio di settimane dopo, il 2 marzo, monsignor Giancarlo Santi, responsabile dell’ufficio Cei per i beni culturali, ha detto: «Il tempo della creatività fine a stessa non va più bene, gli architetti lavoravano sulle chiese in modo fin troppo libero. E spesso le chiese degli ultimi anni sono risultate insoddisfacenti: anche il Papa ha detto che non gli piacciono le chiese di Roma...».


Wojtyla/2
Chi non seguì
i miei esercizi
non perse molto

«Chi non seguì gli esercizi spirituali predicati a Paolo VI e alla curia romana dal futuro Giovanni Paolo II nel 1976, due anni prima di divenire Papa, “non si è perso un gran che”. Il giudizio fu espresso dallo stesso Giovanni Paolo II ed è stato raccontato oggi da monsignor Francesco Marchisano, col quale il futuro Papa si espresse in tal modo». Così riporta l’Ansa in un lancio del 22 febbraio. Monsignor Marchisano, presidente della Pontificia Commissione per i beni culturali, ha raccontato all’Ansa: «Era il 1977. Ho avuto occasione di incontrare il cardinale Wojtyla che mi aveva avuto ospite a Cracovia nel 1973. Il cardinale mi regalò una copia con dedica del libro Segno di contraddizione l’editrice Vita e Pensiero di Milano degli esercizi da lui predicati pochi mesi prima a Paolo VI e al resto della curia romana. Dandogli il libro, il futuro Papa domandò: “Lei era presente ad ascoltare quei miei esercizi spirituali?”; gli risposi che non vi avevo assistito perché era mia consuetudine dedicarmi agli esercizi spirituali in un altro momento dell’anno liturgico. Al che il cardinale mi replicò: “Non si è perso un gran che!”».
Wojtyla/3
Il Vaticano apre
gli archivi segreti relativi a Pio XI

Il 15 febbraio la sala stampa della Santa Sede ha annunciato che il Papa, con un gesto definito «eccezionale», aprirà, a partire dal prossimo anno, gli archivi segreti vaticani relativi al periodo 1922-1939 (pontificato di Pio XI) per tutta la parte riguardante i rapporti con la Germania, e renderà accessibili quanto prima anche quelli relativi al periodo 1939-1958 (pontificato di Pio XII). La decisione vaticana è stata criticata dal Jerusalem Post del 24 febbraio che ha giudicato «infelice» rinviare ancora l’apertura degli archivi per il periodo del secondo conflitto mondiale.


Wojtyla/4
Ricevuti dal Papa
il presidente siriano
e quello polacco

Il 21 febbraio il Papa ha ricevuto il presidente siriano Hafez el-Assad (Baas). La visita è avvenuta nella settimana di esercizi spirituali della curia romana. Settimana in cui vengono tradizionalmente sospese le udienze pontificie, compresa quella generale del mercoledì. Ma per il leader di Damasco è stata fatta una eccezione.
Il 28 febbraio Giovanni Paolo II ha ricevuto il presidente polacco Aleksander Kwasniewski, che ha invitato il Papa nel Paese natìo. Il Pontefice, come ha riferito il portavoce vaticano Joaquín Navarro-Valls, «ha molto gradito» l’invito. Il viaggio è previsto per agosto.


Cardinali/1
Re cita Danneels
sul tema della collegialità

«La questione della collegialità del corpo episcopale è stata una delle più dibattute nel Concilio Vaticano II. È un tema che ricorre spesso. È stato sottolineato anche nel sinodo dell’ottobre scorso, in più interventi che hanno rilevato come la Chiesa ha bisogno, oggi più di ieri, di una forte collegialità ma anche di un forte esercizio del ministero del papa. Per portare un’immagine usata dal cardinale [Godfried] Danneels: come per camminare non basta un piede solo, ma c’è bisogno di averne due, così nella Chiesa c’è bisogno sia di una forte guida da parte del papa che esercita il suo primato, sia di una forte collegialità da parte dei vescovi». Lo ha detto il cardinale Giovanni Battista Re nel corso di una lezione su “La Costituzione gerarchica della Chiesa: collegialità episcopale e primato del romano pontefice”, tenuta a Milano il 4 marzo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il brano in questione è stato citato alla fine dell’ampia cronaca sulla lezione del porporato bresciano offerta da Avvenire del 5 marzo.


Cardinali/2
Martini: «Credo che
il diavolo si faccia vivo anche col Papa»

«“Nel deserto anche Gesù fu tentato. Il diavolo si fa vivo anche con i cardinali?”. “Si fa vivo con tutti, credo si faccia vivo anche col Papa. Certamente oggi il diavolo tenta molto, come dire, di diffidenza, di pessimismo, di disperazione, di depressione: penso che sia questo il suo grande modo di farsi vivo nel mondo attuale”». Botta e risposta tra Enzo Biagi e il cardinale Carlo Maria Martini in una intervista trasmessa durante la rubrica Il fatto del 21 febbraio per i 75 anni compiuti dal porporato una settimana prima. L’intervista è stata pubblicata integralmente da Avvenire il giorno dopo.


Cardinali/3
Poggi nuovo
protodiacono

Il 26 febbraio durante il concistoro per alcune cause di canonizzazione (tra cui quelle di Escrivá de Balaguer, padre Pio e Juan Diego) è stato annunciato anche che i cardinali Pio Laghi, Edward I. Cassidy, José T. Sánchez, Virgilio Noè e Fiorenzo Angelini sono passati dall’ordine dei diaconi a quello dei presbiteri. Nella carica di protodiacono, Laghi viene sostituito da Luigi Poggi, 85 anni a novembre, archivista e bibliotecario emerito di santa romana Chiesa e già nunzio in Italia. Il protodiacono è il porporato che alla fine del conclave presenta Urbi et orbi il nuovo papa.
Cardinali/4
La scomparsa
dei cardinali
Kuharic e Billé

L’11 marzo è venuto meno il porporato croato Franjo Kuharic, dal ’70 al ’97 arcivescovo di Zagabria, cardinale dall’83. Avrebbe compiuto 83 anni ad aprile.
Il 12 marzo è poi deceduto per un male incurabile il cardinale francese Louis-Marie Billé, 64 anni, arcivescovo di Lione dal ’98.
Con la scomparsa di Kuharic e Billé, il Sacro Collegio risulta composto da 176 cardinali, di cui 128 con meno di ottanta anni.


Cardinali/5
Cassidy torna
nella sua Australia

Il cardinale Edward I. Cassidy, 78 anni a luglio, dopo una lunga permanenza nella curia romana è tornato nella sua natìa Australia. Cassidy dopo essere stato rappresentante pontificio in vari Paesi (Taiwan, Bangladesh, Sudafrica, Paesi Bassi), nell’88 è stato nominato sostituto della Segreteria di Stato e l’anno dopo presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. È cardinale dal ’91.


Convegni
Fisichella
su multiculturalità
e identità cristiana

«Perché mai Agostino, Anselmo d’Aosta, Tommaso d’Aquino sono inseriti nei libri di storia della filosofia in ogni epoca e di ogni tendenza? Il sorgere del gotico o il barocco avrebbero potuto esistere senza che il cristianesimo desse loro origine? Palestrina, Beethoven, Mozart... quale musica avrebbero composto senza riferimento alla fede? Keplero, Copernico... non erano forse dei preti? Chi mai può separare la fede dalle sue azioni? Fede è sempre stupore e meraviglia che sgorgano dall’animo e che mostrano il senso profondo del mistero a cui non è possibile rinunciare». Così Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense e vescovo ausiliare di Roma, nel suo intervento al convegno del 27 febbraio su “Multiculturalità e identità cristiana” organizzato dal Centro di orientamento politico presieduto dall’ingegner Gaetano Rebecchini. Al convegno erano presenti il cardinale Giovanni Battista Re, il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta.


Diplomazia/1
Il polacco
Wesolowski nunzio
in Kazakistan

Il 16 febbraio l’arcivescovo polacco Józef Wesolowski, 54 anni, è stato nominato nunzio apostolico in Kazakistan e Tagikistan. Entrato nel servizio diplomatico vaticano nel 1980, Wesolowski aveva prestato servizio in Sudafrica, Costa Rica, Giappone, Svizzera, India e Danimarca. Dal ’99 era nunzio in Bolivia.


Diplomazia/2
Nuovo ambasciatore dell’Ecuador presso
la Santa Sede

ý’11 marzo il Papa ha ricevuto le lettere credenziali del nuovo ambasciatore dell’Ecuador presso la Santa Sede. Si tratta di Marcelo Fernández de Córdoba Ponce, 61 anni a dicembre, diplomatico di carriera, già rappresentante del suo Paese in Svezia (’85-89), Bulgaria (’89-92), Italia (’96-99) e Venezuela (’99-02).


Curia/1
Padre Girotti
reggente della Penitenzieria

Il 16 febbraio padre Gianfranco Girotti, 65 anni, romano, è stato nominato reggente (segretario) della Penitenzieria apostolica. Francescano conventuale, Girotti dal ’69 ha prestato servizio nella Congregazione per la dottrina della fede, dove è stato capo ufficio nella sezione disciplinare, e, dal ’97, sottosegretario.


Curia/2
Padre Battaglia presidente dell’Accademia mariana

La Pontificia Accademia mariana internazionale ha un nuovo presidente: è il francescano padre Vincenzo Battaglia, professore di teologia al Pontificio Ateneo Antonianum.


Italia
Nuovi vescovi
a Ragusa
e Porto-Santa Rufina

Il 16 febbraio monsignor Paolo Urso, 62 anni, è stato nominato nuovo vescovo di Ragusa. Dal 2000 era vicario generale di Acireale, sua diocesi di origine.
Il 23 febbraio monsignor Gino Reali, 54 anni, è stato nominato vescovo della diocesi suburbicaria di Porto-Santa Rufina. Reali, umbro, dall’86 era vicario generale dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia.
Convegno
Gli Opuscola
francescani

“Verba Domini mei”: questo è il titolo del convegno organizzato dal Pontificio Ateneo Antonianum con il proposito di dare nuovo slancio alla diffusione degli Scritti di san Francesco d’Assisi. Il convegno, che si terrà a Roma dal 10 al 12 aprile, vedrà riuniti studiosi di diverse discipline per valutare lo stato degli studi sugli Opuscola francescani, a venticinque anni dall’edizione curata da padre Kajetan Esser (Opuscola sancti patris Francisci assisiensis, Editiones Collegii S. Bonaventurae ad Claras Aquas, Grottaferrata 1978; gli Scritti di san Francesco in lingua italiana sono stati pubblicati dalle Edizioni Messaggero Padova nel 1983). Durante le tre giornate di studio, che si svolgeranno nell’Aula magna dell’Antonianum a Roma e alle quali si potrà liberamente partecipare, sarà allestita la “Mostra del libro francescano” a cura della Libreria internazionale francescana di Assisi. Il convegno verrà presentato il prossimo 4 aprile, presso la sede Rai di Roma, in viale Mazzini.


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