Rubriche
tratto dal n.02 - 2003


Papa/2

«“No” a tutto ciò che distrugge nel bambino il senso dello sforzo»


Il discorso di Giovanni Paolo II al corpo diplomatico il 13 gennaio è stato caratterizato da tre grandi sì: alla vita, al rispetto del diritto, al dovere della solidarietà. E da tre grandi no: no alla morte, no all’egoismo, no alla guerra. Riguardo al suo primo no, Giovanni Paolo II, tra l’altro, ha detto: «“No” a tutto ciò che distrugge nel bambino il senso dello sforzo, il rispetto di sé e dell’altro, il senso del servizio».





Alessio II

Speranza nella distanza


«Questa speranza c’è». Così il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Alessio II, rispondendo ad una domanda su una possibile ripresa del dialogo con Roma, nel corso di una intervista al quotidiano moscovita Kommersant-Vlast, pubblicata il 9 gennaio. E, accennando alle difficoltà di questo dialogo, ha affermato che, a suo parere, il 2002 «è stato caratterizzato da una serie di azioni che hanno assestato sensibili colpi ai nostri rapporti reciproci». L’intervista veniva ripresa il giorno successivo da Avvenire.




Giussani

Un’intenzione di preghiera


In occasione del XXI anniversario del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e liberazione don Luigi Giussani ha suggerito questa intenzione di preghiera: «Dice Gesù: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18, 8). Preghiamo la Madonna dell’11 febbraio (la Madonna di Lourdes) affinché la prospettiva triste e desolata di Cristo si muti, per noi che abbiamo voluto seguirlo, in gioia dei risorti».




La Civiltà Cattolica/1

Natale con Charles Péguy


Meditando il Natale con Charles Péguy. Questo il titolo dell’editoriale della Civiltà Cattolica del 21 dicembre (quaderno n. 3660), dedicato al grande poeta francese. Questo l’incipit dell’articolo: «Il mistero cristiano che ha ispirato l’opera di Péguy è l’Incarnazione».




La Civiltà Cattolica/2

Gli orrori del nazismo e degli angloamericani


La Civiltà Cattolica (quaderno n. 3663, del 1� febbraio2003) ha pubblicato un articolo, a firma Giovanni Sale, su Pio XII, il nazismo e i bombardamenti angloamericani. Il 30 gennaio, l’agenzia Ansa ne sintetizzava il contenuto, in questo modo: "In Germania esisteva in realtà un’opposizione al regime ed è dunque da "sfatare la leggenda" secondo cui tutti i tedeschi andassero indistintamente considerati nazisti, spiega nella nota padre Giovanni Sale, il quale cita anche l’episodio ormai noto da tempo del tentativo, nel 1940, fatto da Pio XII, di mettere in contatto generali tedeschi dissidenti con il governo inglese. Se, successivamente, l’attentato ad Hitler, del 20 luglio 1944, avesse avuto successo — secondo il gesuita — "sarebbe cambiato poco dal punto di vista politico (i giochi erano stati già decisi nel febbraio a Yalta), ma sicuramente molto dal punto di vista umano". Nei dieci mesi che seguirono il fallito attentato ad Hitler e la fine della guerra (maggio 1945), ci furono due milioni di morti. "Ma gli alleati avrebbero gradito una soluzione di questo tipo?", si chiede padre Sale. Qui, risponde, "si apre un altro capitolo oscuro della guerra", perché a Churchill — secondo recenti studi storici — non interessava tanto eliminare Hitler, ma distruggere una volta per sempre la forza della Germania. "Questo però" osserva La Civiltà Cattolica "fu realizzato anche attraverso l’uccisione di molti civili inermi, colpevoli soltanto di essere tedeschi. Anche questi sono crimini che dovevano essere conosciuti e denunciati, come si fa per quelli atrocissimi commessi nei lunghi anni di guerra dai nazisti". "Come possiamo dimenticare" conclude la rivista "le molte centinaia di migliaia di persone (la maggior parte delle quali anziani e bambini) uccise dai bombardamenti angloamericani e dalle loro spaventose ‘tempeste di fuoco’ ordinate soltanto a scopo punitivo, quando ormai la guerra era definitivamente perduta dalla Germania?"".





Santa Sede/1

Sempre necessario il segno della Croce nelle benedizioni


Gli ecclesiastici che benedicono persone o cose devono sempre fare il segno della Croce, anche se questo gesto non è espressamente indicato nel rituale De Benedictionibus attualmente in vigore. Lo stabilisce un decreto della Congregazione per il culto divino, datato 14 settembre 2002 (festività dell’esaltazione della Santa Croce) e pubblicato negli Acta Apostolicae Sedis del 5 novembre scorso. Il decreto è intitolato De signo sanctae Crucis in benedictionibus semper adhibendo.





Paolo VI

Umiltà ed ecumenismo


Paolo VI

Paolo VI

«Nel mondo dell’ortodossia fece anche grande impressione un altro straordinario gesto di umiltà di Paolo VI, che nella cerimonia di commemorazione del decennale dell’abrogazione delle scomuniche (1975), improvvisamente si inginocchiò e baciò il piede del metropolita Melitone, rappresentante del patriarca di Costantinopoli Dimitrios I, succeduto nel 1972 ad Atenagora. Per questi gesti di umiltà e fraternità ecumenica, quando Paolo VI morì agli inizi di agosto del 1978, il mondo ortodosso, soprattutto quello greco, subito considerò il Papa come una figura carismatica e santa». Questo ricordo di Giovanni Battista Montini è stato rievocato dall’arcivescovo salesiano Angelo Amato, nuovo segretario della Congregazione per la dottrina della fede, nel corso di un’omelia tenuta durante una celebrazione liturgica al termine di un convegno in occasione del XXV anniversario della morte di Paolo VI. Il convegno, svoltosi a Roma, ha voluto unire questa ricorrenza ad un’altra, ovvero il VII centenario della fondazione dell’Università La Sapienza di Roma, che Montini frequentò per due anni come studente di lettere. Brani dell’omelia sono stati ripresi da Avvenire del 31 gennaio.





Santa Sede/2

Nota dottrinale dell’ex Sant’Uffizio per i politici cattolici


Il 16 gennaio è stata pubblicata la “Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica” della Congregazione per la dottrina della fede. Il documento non è stato presentato nella Sala Stampa vaticana ma è stato semplicemente reso noto con due commenti sull’Osservatore Romano del 17 gennaio stilati dai cardinali Giacomo Biffi (arcivescovo di Bologna) e Joachim Meisner (Colonia).





Santa Sede/3

Chiuso il Centro Ratisbonne di Gerusalemme


Con una dichiarazione pubblicata sull’Osservatore Romano del 24 gennaio è stata resa nota la chiusura del Centre chrétien pontificale d’études juives, Saint-Pierre de Sion-Ratisbonne di Gerusalemme, avvenuta per «difficoltà, riscontrate a diversi livelli». In pratica il programma di studi del Centro Ratisbonne sarà inglobato nel Centro cardinal Bea per gli studi giudaici della Pontificia Università Gregoriana di Roma. La dichiarazione, datata 14 novembre 2002, è stata firmata dai cardinali Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica, e Walter Kasper, presidente della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo.






Papa/1

«I genitori cristiani siano solleciti nel portare i loro figli al fonte battesimale»


«…È bene che i genitori cristiani siano solleciti nel portare i loro figli al fonte battesimale, affinché ricevano, in forza della fede della Chiesa, il grande dono della vita divina». Lo ha detto il Papa durante l’Angelus del 12 gennaio, festa del Battesimo del Signore.




Sacro Collegio/1

Le dimissioni dell’arcivescovo di Monterrey


Il 25 gennaio sono state accettate le dimissioni del cardinale Adolfo Antonio Suárez Rivera da arcivescovo di Monterrey in Messico. Il porporato, nativo di San Cristóbal de Las Casas in Chiapas, che ha compiuto 76 anni il 9 gennaio, guidava l’arcidiocesi dal 1983 ed era stato creato cardinale nel 1994. Al suo posto è stato nominato Francisco Robles Ortega, 54 anni a marzo, dal 1996 vescovo di Toluca, diocesi di cui era stato ausiliare dal 1991.



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