Rubriche
tratto dal n.01 - 2002


BREVI DAL MONDO


Papa/1
Insistere nell’opzione preferenziale
per i poveri

«...Vi invito ancora una volta, cari fratelli, a insistere nell’opzione preferenziale per i poveri, non esclusiva né escludente, programmando anche attività pastorali nei villaggi e nelle zone rurali. La gente povera ed emarginata ha il diritto di sentire la vicinanza particolare dei suoi Pastori, ricordando quello che dice il salmista: “Beato l’uomo che ha cura del debole” (Sal 40, 2)». Dal discorso pronunciato lo scorso 5 dicembre da Giovanni Paolo II ai vescovi honduregni in visita ad limina.


Papa/2
Al presidente iraniano: la convenienza politica del dialogo

«In questo tempo, purtroppo funestato da atti contrari al messaggio di pace e di amore scaturito dalla grotta di Betlemme, elevo fervide preghiere affinché l’Altissimo faccia comprendere a tutti gli uomini la convenienza anche politica di lavorare insieme alla promozione della mutua comprensione fra gli esseri umani, rispettando le libertà fondamentali di ogni persona e promuovendo concrete iniziative di solidarietà verso quanti soffrono e sono in difficoltà». Così Giovanni Paolo II nel messaggio di risposta agli auguri natalizi che gli aveva inviato il presidente iraniano Seyyed Mohammad Khatami.


Papa/3
Udienza ai superiori e agli alunni dell’Almo Collegio Capranica

«Il prete non è l’uomo delle iniziative isolate e indipendenti; è il ministro del Vangelo a nome della Chiesa. Ogni sua opera apostolica parte dalla Chiesa e alla Chiesa ritorna». Lo ha detto Giovanni Paolo II il 19 gennaio nell’udienza concessa, come ogni anno, ai superiori e agli alunni dell’Almo Collegio Capranica in prossimità della festa di sant’Agnese.


Inglesi/1
Si dimette il primate anglicano Carey

L’8 gennaio il leader anglicano George Carey ha annunciato che a fine ottobre, dopo 11 anni di servizio, si ritirerà dall’incarico di arcivescovo di Canterbury. Sotto la sua leadership, nel ’92, il Sinodo della Comunione anglicana aprì le porte al sacerdozio femminile. A individuare il nuovo primate anglicano sarà il primo ministro del Regno Unito che dovrà scegliere tra due nomi che gli verranno sottoposti da una apposita commissione composta da rappresentanti ecclesiastici e laici eletti e rappresentanti del governo. Tra i candidati più accreditati ci sono il pakistano “evangelico” Michael Nazir-Ali, vescovo di Rochester, il “liberal” Rowan Williams, arcivescovo del Galles, e il conservatore Richard Chartres, vescovo di Londra.


Inglesi/2
Il cardinale di Westminster dalla regina Elisabetta

Il 13 gennaio il cardinale Cormac Murphy O’Connor, arcivescovo di Westminster, ha tenuto un’omelia davanti alla regina Elisabetta durante una funzione anglicana celebrata nella cappella ospitata nella tenuta reale di Sandringham nel Norfolk. Era la prima volta dai tempi della Riforma che un prelato cattolico predicava davanti a un monarca inglese.


Patriarcati cattolici
Nuovo no di Roma all’estensione
della giurisdizione
a tutto il mondo

«Cade qui opportuno un richiamo al cosiddetto “principio di territorialità”, mantenuto con fermezza da tutti i concili ecumenici, compreso il Vaticano II [...]. Questo mostrarono di aver perfettamente capito i membri della Commissione che preparò il Codice [dei canoni delle Chiese orientali], tra i quali primeggiavano i sei patriarchi orientali, quando nella loro Assemblea plenaria del novembre 1988 desistettero, dopo un richiamo del Santo Padre, da una mozione firmata da quindici membri [su 35, ndr], nella quale si mirava a ottenere l’estensione della giurisdizione patriarcale a tutto il mondo». Con queste parole il cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato vaticano, ha pronunciato l’ennesimo no della Santa Sede alla richiesta dei patriarchi cattolici di avere una piena giurisdizione anche nei territori non canonici delle rispettive Chiese, ad esempio in Europa e nelle Americhe dove è sempre più numerosa la diaspora dei cattolici orientali. Una lettera con questa richiesta, firmata da tutti i patriarchi, era stata consegnata al Papa nel corso di una udienza concessa il 26 ottobre quando i leader dei cattolici orientali erano presenti a Roma per il Sinodo dei vescovi.
Le affermazioni di Sodano sono contenute in un lungo discorso pronunciato il 23 novembre scorso in chiusura del Simposio internazionale per il decennale dell’entrata in vigore del Codex canonum Ecclesiarum orientalium, celebrato in Vaticano dalla Congregazione per le Chiese orientali. Sembra che in un primo tempo queste affermazioni fossero inserite nel discorso che il Papa ha indirizzato allo stesso simposio, ma successivamente si è preferito farle pronunciare, «a nome del Santo Padre», dal cardinale segretario di Stato. Nel programma del simposio l’intervento di Sodano non era previsto.


Cardinali/1
Poletto ordina sacerdoti alcuni legionari di Cristo

Quarantaquattro giovani appartenenti alla congregazione dei Legionari di Cristo sono stati ordinati sacerdoti a dicembre nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Il sacramento è stato conferito dal cardinale di Torino Severino Poletto. All’ordinazione era presente il padre Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo e del movimento di apostolato Regnum Christi. I nuovi ordinati provengono da undici Paesi (Spagna, Usa, Cile, Francia, Messico, Germania, Brasile, Belgio, Canada, Nicaragua e Inghilterra).


Cardinali/2
Sepe inaugura l’Archivio Propaganda Fide sul Gianicolo

Il 5 gennaio il cardinale Crescenzio Sepe, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, ha inaugurato il nuovo Archivio storico del dicastero. Ubicato nel perimetro della Pontificia Università Urbaniana al Gianicolo, esso raccoglie centinaia di migliaia di documenti sulla presenza missionaria della Chiesa cattolica nei diversi continenti.


Cardinali/3
Dieci cardinali
leggono Escrivá

Il numero di gennaio di Studi Cattolici Jubblica un dossier dedicato al fondatore dell’Opus Dei, Josemaría Escrivá de Balaguer, nel centenario della sua nascita. Il mensile, tra l’altro, ospita una raccolta di interventi titolata: 10 cardinali leggono Cammino, Solco, Forgia. Autorevoli commenti alle opere ascetiche del fondatore dell’Opus Dei. Gli scritti dei dieci porporati, disposti in ordine rigorosamente alfabetico, sono firmati da: Ennio Antonelli (che non è ancora cardinale ma lo sarà presumibilmente nel prossimo Concistoro), Giacomo Biffi, Darío Castrillón Hoyos, Andrzej Deskur, Michele Giordano, Alfonso López Trujillo, Carlo Maria Martini, Camillo Ruini, Crescenzio Sepe, Dionigi Tettamanzi.
Religiosi
La scomparsa
di don Vecchi, rettor maggiore dei Salesiani

La mattina del 23 gennaio è spirato Juan Edmundo Vecchi, ottavo successore di san Giovanni Bosco, dal ’96 rettor maggiore dei Salesiani. Argentino, avrebbe compiuto 71 anni a giugno, ed era da tempo malato. I funerali sono stati celebrati nella basilica di San Giovanni Bosco di Roma-Cinecittà. La cerimonia è stata celebrata dal vicario del rettor maggiore, don Luke Van Looy.
Quaresima 2002
Esercizi spirituali predicati dal cardinale di São Paulo

Gli esercizi spirituali alla Curia romana per la Quaresima di quest’anno saranno predicati dal cardinale brasiliano Cláudio Hummes, 68 anni, francescano, dal ’98 arcivescovo di São Paulo.
Curia
Un arcivescovo all’Ufficio informazione
e documentazione della Segreteria
di Stato

Il 20 dicembre l’arcivescovo spagnolo Francisco-Javier Lozano, 59 anni, già nunzio nella Repubblica Democratica del Congo, è stato nominato membro del consiglio di amministrazione del Centro televisivo vaticano. Lozano è stato chiamato alla guida dell’Ufficio informazione e documentazione della Segreteria di Stato, che vigila su: sala stampa vaticana, Radio Vaticana, L’Osservatore Romano e Ctv. È la prima volta che questo incarico viene attribuito a un arcivescovo.
Il 7 gennaio monsignor Vincenzo Zani, 52 anni, originario della diocesi di Brescia, è stato nominato sottosegretario all’Educazione cattolica; dal ’95 era direttore dell’ufficio Cei per l’educazione, la scuola e l’università.
Il 12 gennaio il gesuita tedesco Klemens Stock, 68 anni, prodecano della Facoltà di studi dell’Oriente antico del Pontificio Istituto Biblico, è stato nominato nuovo segretario della Pontificia Commissione biblica.
Il 19 gennaio il salesiano don Genesio Tarasco, piemontese 58 anni,dal ’93 economo dell’Ispettoria salesiana di Torino, è stato nominato capo ufficio della sezione amministrativa della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli.


Europa
Nuovi arcivescovi a Bordeaux e Glasgow

Il 21 dicembre Jean-Pierre Ricard, 58 anni, marsigliese, è stato nominato nuovo arcivescovo di Bordeaux; dal 1996 era vescovo di Montpellier e dallo scorso novembre presidente della Conferenza episcopale francese. Prende il posto del cardinale Pierre Eyt, scomparso a giugno.
Il 15 gennaio Mario Joseph Conti, 68 anni, italo-scozzese di terza generazione, è stato nominato nuovo arcivescovo di Glasgow; dal ’77 era vescovo di Aberdeen; prende il posto del cardinale Thomas Winning, anche lui scomparso a giugno.


Italia
Scola a Venezia, Fisichella alla Lateranense, Calcagno a Savona

Il 5 gennaio il vescovo Angelo Scola, 61 anni a novembre, è stato nominato nuovo patriarca di Venezia. Prende il posto del cardinale Marco Cé, 77 anni, che guidava la diocesi lagunare dal ’78. Originario di Malgrate (Lecco), viene ordinato sacerdote per la diocesi di Teramo nel 1970 e prosegue gli studi teologici a Friburgo, Monaco e Parigi. Collabora alla fondazione della rivista internazionale Communio, e realizza dei libri-intervista con Henri de Lubac e Hans Urs von Balthasar. «Negli stessi anni e fino alla sua nomina episcopale partecipa a Comunione e liberazione», si legge nella biografia ufficiale distribuita dalla sala stampa vaticana. Nell’82 è nominato professore all’Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. Dall’86 al ’91 è consultore della Congregazione per la dottrina della fede. Nel ’91 è nominato vescovo di Grosseto, dove rimane fino al ’95, quando viene nominato rettore della Pontificia Università Lateranense. Nella prima intervista da patriarca, concessa al settimanale della diocesi veneziana Gente Veneta, Scola, rispondendo all’ultima domanda «che impressione le fa inserirsi nella storia millenaria di Venezia ed essere successore, nell’ultimo secolo, di tre papi?», ha detto: «Mi fa un po’ tremare le vene e i polsi perché la santità, intesa bene – penso all’insuperabile intuizione di sant’Ignazio che la definisce come una gioia che dura – è lo scopo della vita. Ho il desiderio di mettermi alla scuola di questi grandi papi che, non a caso, sono anche l’espressione della grande fede del popolo veneto».
Il 18 gennaio il vescovo Salvatore (Rino) Fisichella, 51 anni ad agosto, è stato nominato rettore della Pontificia Università Lateranense e preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia. Nato a Codogno (Lodi), alunno del Collegio Capranica, è stato ordinato per la diocesi di Roma nel ’76. È stato professore di teologia fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana e vicepresidente della Commissione teologico-storica del Comitato centrale del Grande Giubileo del 2000. Dal ’95 è rettore della chiesa di San Gregorio Nazianzeno, alla Camera dei deputati, e dal ’98 ausiliare della diocesi di Roma. Incarichi che conserverà anche dopo la nomina a rettore dell’Università del Papa.
Il 25 gennaio Domenico Calcagno, 59 anni, originario di Tramontana (arcidiocesi di Genova, ma provincia di Alessandria) è stato nominato vescovo di Savona-Noli. Dopo aver lavorato nella diocesi di origine ha prestato la sua attività alla Cei, dove, da ultimo, era economo.


Diplomazia/1
Nuovi nunzi in Senegal, Caucaso, Turchia,
Papua Nuova Guinea ed Egitto

Il 4 dicembre il neoarcivescovo pugliese Giuseppe Pinto, 50 anni, è stato nominato nunzio apostolico in Senegal e delegato in Mauritania; entrato nel servizio diplomatico nell’84 ha svolto il proprio servizio in Papua Nuova Guinea, Argentina e in Segreteria di Stato (dove era secondo segretario del cardinale Angelo Sodano, incarico in cui è stato sostituito dall’irlandese Joseph Murphy, 34 anni). Il 5 febbraio Pinto è stato nominato anche nunzio in Mali e Capo Verde.
Il 7 dicembre il neoarcivescovo veronese Claudio Gugerotti, 47 anni, è stato nominato nunzio in Georgia e Armenia; in servizio presso la Congregazione per le Chiese orientali dall’85, ne era sottosegretario dal ’97. Il 13 dicembre è stato nominato anche nunzio in Azerbaigian.
L’11 dicembre l’arcivescovo libanese Edmond Farhat, 69 anni, è stato nominato nunzio in Turchia e Turkmenistan; finora era stato rappresentante pontificio in Slovenia e Macedonia, e in precedenza (’89-95) in Algeria, Libia e Tunisia.
Nella stessa data l’arcivescovo polacco Marian Oles, 67 anni, è stato inviato nunzio in Slovenia e Macedonia; era nunzio in Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Tagikistan; e in precedenza in Iraq e Kuwait.
Il 13 dicembre il neoarcivescovo filippino Adolfo Tito Yllana, 54 anni, è stato nominato nunzio in Papua Nuova Guinea. Durante la carriera diplomatica, dall’84 ha svolto servizio in Ghana, Sri Lanka, Turchia, Libano, Ungheria e Taiwan. Il 5 febbraio è stato nominato anche nunzio alle Isole Salomone.
Il 15 dicembre il neoarcivescovo Giovanni D’Aniello, 47 anni, campano di Aversa, è stato nominato rappresentante pontificio nella Repubblica Democratica del Congo. Entrato nel servizio diplomatico nell’83 ha prestato la sua opera in Burundi, Thailandia, Libano, Brasile e in Segreteria di Stato (dove seguiva il Medio Oriente, incarico in cui è stato sostituito da monsignor Franco Coppola, 45 anni, pugliese, proveniente dalla nunziatura di Polonia, che nel ’93-94 ha prestato servizio in Libano).
Il 12 gennaio il Papa ha ricevuto in udienza lo statunitense James Patrick Green, 52 anni, nuovo incaricato d’affari ad interim a Taiwan, finora consigliere presso le nunziature dei Paesi scandinavi.
Il 5 febbraio il francescano Marco Dino Brogi è stato nominato nunzio in Egitto. Nato 70 anni fa ad Alessandria d’Egitto, dal ’97 era nunzio in Sudan e delegato apostolico in Somalia e in precedenza sottosegretario della Congregazione per le Chiese orientali.


Diplomazia/2
Nuovi ambasciatori
di Polonia, Turchia, Bulgaria, Filippine, Svizzera e di altri nove Paesi

Il 3 dicembre ha presentato le lettere credenziali il nuovo ambasciatore di Polonia: è la signora Hanna Suchocka, 56 anni; tra il ’92 e il ’93 è stata primo ministro del suo Paese.
Il 6 dicembre è stata la volta del nuovo ambasciatore di Svizzera in missione speciale presso la Santa Sede e di altri nove rappresentanti di Paesi che non saranno residenti nell’Urbe (Bangladesh, Gibuti, Finlandia, Eritrea, Georgia, Lesotho, Rwanda, Maurizio, Mali).
Il 7 dicembre ha presentato le credenziali il nuovo ambasciatore di Turchia. Anche in questo caso si tratta di una donna: Filiz Dinçmen, 63 anni, già rappresentante nei Paesi Bassi e in Austria.
Il 21 dicembre è stato il turno del nuovo ambasciatore di Bulgaria: è il giovane, 39 anni, Vladimir Nikolaev Gradev, negli ultimi quattro anni segretario della Conferenza episcopale cattolica bulgara.
L’8 febbraio si è accreditato poi il nuovo rappresentante delle Filippine: Francisco Acevedo Alba, 67 anni, imprenditore cattolico.
Città del Vaticano
Ritorna... la gendarmeria pontificia

Cambiano di nuovo nome le guardie del papa. Dal 1° febbraio il “Corpo di vigilanza della Città del Vaticano” ha mutato il proprio nome in “Corpo della gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano”. Ritornando all’antico: il termine “gendarmeria” era stato infatti in vigore dal 1850 al 1970.


Avvenire
«I martiri delle Torri gemelle»

«Dimenticare i recenti martiri delle Torri gemelle sarebbe altrettanto ipocrita dell’ignorare le singole ingiustizie che contemporaneamente affliggono il mondo». Così si chiude l’editoriale, firmato da Angelo Zema, pubblicato da Avvenire l’8 gennaio. q




Assisi

I commenti di Barbara Spinelli e Vittorio Messori







Sulla Giornata di preghiera di Assisi hanno avuto una certa eco due commenti apparsi sulla stampa italiana. Barbara Spinelli sulla Stampa del 27 gennaio ha scritto un editoriale titolato Con il nemico dentro le mura. Eccone alcuni brani: «[...] In realtà [il Papa] le ha convocate [le religioni] per un’altra emergenza, non meno tormentosa. Il pericolo e il male non abitano più fuori casa, come è apparso negli incontri ecumenici del passato. Non sono l’ateismo e neppure il paganesimo o il relativismo a esser additati come nemici da fronteggiare, ripudiare. [...] In tutte le grandi religioni il maligno semina violenza “ammantandosi di religiosità”, come ammonisce il Pontefice. Usa il nome di Dio e usa i credenti per i propri disegni di distruzione e di cattura delle menti. Impaura mentre prega, e quanto più prega tanto più incrudelisce [...]. Non solo la lotta fra le religioni ma la ferocia che spesso impregna i rapporti tra adepti della medesima fede. Il nichilismo che non proclama la morte di Dio, ma anzi lo esalta, e impugnando i suoi simboli annuncia che il valoroso vive oltre il bene e il male, dove tutto è permesso. [...] Nell’inferno che presidiavano [gli invitati di Assisi] non c’è l’ateo ma c’è il religioso portato al parossismo, c’è l’uomo che fantastica una fede a tal punto lancinante da immaginarsi eguale a Dio. C’è l´uomo che si atteggia a fondamentalista ma che cancella l’autentico fondamento delle religioni: la distanza fra terra e cielo, fra sé e Dio. [...] “Salvatore perfetto e definitivo”, lo chiama il filosofo russo [Vladimir Solovëv]: idealista e feroce. Non uomo, ma superuomo. Forse questo intendeva il Papa, quando ha concluso che “le tenebre non si dissipano con le armi; le tenebre si allontanano accendendo fari di luce”».
Sul Corriere della Sera del 4 febbraio Vittorio Messori ha scritto un corsivo titolato Questo Pontefice così “guerriero” è lo stesso di Assisi. Eccone la parte iniziale e finale: «Una fede debole e una morale forte, anzi fortissima? È questa la “cifra” del presente pontificato? No, non è così: una simile formula sarebbe del tutto abusiva. Eppure, va riconosciuto che – al di là delle intenzioni ecclesiali – potrebbe essere questo il messaggio che giunge a chi sbircia giornali e telegiornali, senza voglia né mezzi per analisi più approfondite. [...]
Da qui, lo spuntare di inquietanti domande: se la dottrina di ogni religione è accetta a Dio, perché ostinarsi a seguire quella cattolica che, tra tutte, è la più severa e rigida? Perché debbo tormentarmi la coscienza e magari temere l’inferno se divorzio o abortisco, mentre tutti gli “altri” di Assisi no? “Fare il cattolico” non è, per caso, inutilmente gravoso? Domande sbagliate, ovviamente. Ma che, forse, non circolerebbero tra la gente se non si fosse rischiato di dimenticare che la Prudenza è la prima tra le virtù cardinali cristiane».





Disciplina dei sacramenti

È lecito confessare durante la messa






«È pertanto chiaramente legittimo, anche durante la messa, ascoltare le confessioni tutte le volte in cui si prevede che i fedeli chiedano questo ministero. Se c’è una concelebrazione occorre fare tutto il possibile affinché qualche sacerdote si astenga dal concelebrare, in modo che possa essere a disposizione dei fedeli che vogliano accedere al sacramento della penitenza». Questa è la risposta ad un dubium («i fedeli possono accedere al sacramento della penitenza durante la celebrazione della messa?») fornita dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. La risposta, firmata dal cardinale prefetto Jorge Arturo Medina Estévez, e dal sottosegretario monsignor Mario Marini, è stata pubblicata sul bollettino del dicastero (Notitiae, n. 419-420, 2001, pp. 259-260).


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