Rubriche
tratto dal n.03 - 2006


CHIESA

L’ultima intervista di Giorgio Rumi


Giorgio Rumi

Giorgio Rumi




«La decisione di papa Ratzinger di togliere il triregno dallo stemma pontificio? “Il triregno c’era dal tempo delle Crociate. E ora è scomparso, come a segnare una maggiore vicinanza ai vescovi: siamo davvero al primo Papa del nuovo millennio, esistono segni indicativi di un progetto o d’una speranza”. La politica e il papato? “Altro che la nostra ottica italocentrica, la piccola cucina con le polemiche sull’udienza al Ppe. Non hanno ancora capito che l’ultimo Papa ad aver avuto rapporti con la politica italiana è stato Montini, e finì con quell’Apocalisse che fu il funerale di Moro”. Papa Wojtyla? “Lo hanno scelto per il suo coraggio, le sue doti, non perché fosse il genio guastatore che fa saltare il Muro: i cardinali non ragionano così. Certo, si sapeva, come diceva Stalin: è più facile far diventare comunista un cavallo che un polacco. Ma va considerato tutto Wojtyla, la distruzione dell’orco russo non gli ha impedito di ragionare sulla vittoria del capitalismo e i problemi da cui il comunismo era nato, e glielo dice un anticomunista come me! Altro che cristianità occidentale, non era un agente della Cia e per lui la cristianità era tutta da fare”». Sono alcune battute di una lunga intervista concessa dal professor Giorgio Rumi al Corriere della Sera del 17 marzo. Docente di Storia contemporanea presso l’Università di Milano, nonché figura di spicco della cultura cattolica, Rumi è morto il 30 marzo. I familiari hanno diffuso la notizia due giorni dopo la sua scomparsa.




STORIA

Quando Filippo apprezzava Hitler


La prima pagina del quotidiano 
The Guardian sui lager inglesi  
dal ’45 al ’48

La prima pagina del quotidiano The Guardian sui lager inglesi dal ’45 al ’48

Quando Filippo apprezzava Hitler. Questo il titolo di un articolo della Repubblica del 7 marzo che iniziava con queste affermazioni di Filippo di Edimburgo, consorte della regina Elisabetta: «L’ascesa al potere di Hitler? “Ci attraeva il suo tentativo di restaurare il potere e il prestigio in Germania”. L’antisemitismo? “Avevamo delle inibizioni nei confronti degli ebrei, c’era gelosia del loro successo”». Le confidenze del principe inglese sono state raccolte nel libro The Royals and the Reich che sta uscendo in Inghilterra. Il volume ripercorre le vicissitudini della famiglia di Filippo di Edimburgo e delle sue quattro sorelle, di cui una unita in matrimonio con «il capo della Gestapo». Ad anticipare il contenuto del libro è stato il Daily Mail.




30GIORNI IN BREVE


Benedetto XVI impone la berretta cardinalizia a Stanislao Dziwisz

Benedetto XVI impone la berretta cardinalizia a Stanislao Dziwisz

Santa Sede
Nuovi presidenti di due Pontifici Consigli

L’11 marzo Benedetto XVI ha accettato la rinuncia presentata “per limiti di età” dal cardinale giapponese Stephen Fumio Hamao, 76 anni compiuti due giorni prima, da presidente del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti. Il Papa ha unito “per ora” la presidenza di suddetto Consiglio a quella del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace. Al posto del cardinale Hamao è stato nominato il cardinale salernitano Renato Raffaele Martino, 74 anni a novembre, presidente di «Iustitia et pax» dalla fine del 2002.
Sempre l’11 marzo Benedetto XVI, «al fine di favorire un dialogo più intenso fra gli uomini di cultura e gli esponenti delle varie religioni, ha unito per ora la presidenza del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso a quella del Pontificio Consiglio della cultura». A prendere il posto dell’arcivescovo inglese Michael Louis Fitzgerald, nominato nunzio in Egitto lo scorso 15 febbraio, è stato chiamato il cardinale francese Paul Poupard, 76 anni a fine agosto, alla guida del “Ministero della Cultura” vaticano dal 1988.

Sacro Collegio
Festa dei Legionari per il neocardinale Dziwisz

«Festa grande questa sera a Roma per il neocardinale Stanislao Dziwisz che ha incontrato circa quattrocento persone che nel corso degli ultimi due decenni hanno avvicinato per i motivi più svariati papa Wojtyla. Ecclesiastici di ogni rango, medici del Papa defunto, a cominciare dal professor Renato Buzzonetti e da un nutrito gruppo di dottori del Gemelli, uomini della scorta, guidati dal capo della vigilanza vaticana, Camillo Cibin, ma anche semplici fedeli amici dei tanti anni trascorsi a Roma e qualche giornalista, hanno partecipato alla festa presso l’Università dei Legionari di Cristo. Contento e a tratti commosso il cardinal Dziwisz ha ringraziato tutti e ha ricordato in particolare papa Wojtyla, che, ha detto, «sono sicuro che anche questa sera ci guarda dalla finestra del cielo e gioisce con noi». Il neoporporato ha ricordato come i presenti abbiano seguito «il santo padre Giovanni Paolo II nei luoghi più diversi del mondo, secondo diversi campi di attività e secondo differenti professionalità, in Vaticano, a Castel Gandolfo e anche al Gemelli». «Ringrazio Dio» ha concluso il cardinale «per tutte le meraviglie alle quali mi ha dato di partecipare negli anni trascorsi accanto a papa Wojtyla». Il coro dei Legionari di Cristo ha animato la serata con canti multietnici e canti regionali italiani. Particolarmente applaudite le esecuzioni di O sole mio, Romagna mia e Funiculì funiculà, ma ha avuto molto successo anche una versione jazz dell’Emanuele, uno degli inni delle Giornate mondiali della gioventù» (agenzia Ansa del 24 marzo).

Neoconservatori/1
I neocon, la Chiesa e la tentazione di satana a Gesù nel deserto

Gustavo Zagrebelski, sulla Repubblica dell’8 marzo, dedica un’articolata riflessione ai cosiddetti «paladini dell’identità» occidentale, politici e intellettuali che, a detta dell’autore, ripongono la loro speranza di successo nel porsi come difensori dei valori occidentali minacciati. L’articolo si conclude così: «La Chiesa cattolica è direttamente coinvolta. Le si offre l’occasione di una rivincita su un aspetto costitutivo del “mondo moderno”, la democrazia: una rivincita che una parte di essa forse ha sempre desiderato e aspettato. I nostri procacciatori d’identità sono i nuovi teologi politici. Essi, in mancanza di chiese d’altro genere – ideologie forti e globali, filosofie della storia, promesse messianiche –, si rivolgono a quella che pare loro l’odierna depositaria di valori identitari utili alla loro battaglia, la Chiesa cattolica, e le offrono un’alleanza. È la grande tentazione del nostro tempo, una delle tre tentazioni sataniche di Gesù di Nazareth nel deserto. Questo discorso sull’identità non potrà non proseguire, con riguardo, precisamente, al rapporto tra la Chiesa cattolica e la democrazia».


Neoconservatori/2
Il fascino della Chiesa e l’ideologia neocon

Il Corriere della Sera del 16 marzo ha dedicato ampio spazio a un interessante dibattito a più voci sull’ideologia neoconservatrice. Riportiamo quanto affermato dal filosofo Giulio Giorello: «Alcuni politici vorrebbero strumentalizzare il fascino del cattolicesimo per farne il fondamento di un’ideologia identitaria neoconservatrice, come ha fatto Bush con certe correnti protestanti negli Stati Uniti. Penso che i sinceri credenti siano i primi a respingere tale operazione. E che la Chiesa, con la sua millenaria saggezza, se ne terrà lontana».


Neoconservatori/3
Squadroni della morte anche in Iraq

«“Squadroni della morte fra le forze di sicurezza”. Un’ammissione a denti stretti, fatta da un funzionario del Ministero degli Interni di Baghdad. Una dichiarazione strappata, ancor più che dai risultati di un’inchiesta interna, dall’evidenza di decine e decine di cadaveri, spesso con inequivocabili segni di torture, che si trovano ogni giorno nella capitale». Così l’Avvenire del 15 marzo.

Diplomazia
Nuovi nunzi in Pakistan e in Papua Nuova Guinea

Il 30 marzo l’arcivescovo Adolfo Tito Yllana, 58 anni, filippino, è stato nominato nunzio in Pakistan. Dal 2002 era rappresentante pontificio in Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone.
Il 1° aprile è stato nominato il nuovo nunzio in Papua Nuova Guinea e Isole Salomone. Si tratta di Francisco Montecillo Padilla, 53 anni a settembre, filippino, che contestualmente è stato elevato alla dignità arcivescovile. Monsignor Montecillo Padilla, ordinato sacerdote nel 1976, è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1985 e ha prestato la sua opera nelle rappresentanze pontificie di Santo Domingo, Venezuela, Austria, India, Giappone e, da ultimo, Australia.
L’arcivescovo statunitense Charles Daniel Balvo, 55 anni, dal 2005 nunzio in Nuova Zelanda e in altri Paesi dell’Oceania, è stato nominato rappresentante pontificio nelle Isole Cook il 25 marzo e in Samoa il 1° aprile.


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