Rubriche
tratto dal n.10 - 2006


LETTERE DAI MONASTERI


Il chiostro del Carmelo della Théotokos e di San Giuseppe

Il chiostro del Carmelo della Théotokos e di San Giuseppe

Le monache del Carmelo della Théotokos E DI San Giuseppe
Kfarmasshoun-Jbeil, Libano

Il Signore ascolta la preghiera dei più piccoli che si sentono molto poveri

Kfarmasshoun, domenica 22 ottobre 2006

Gesù sia sempre nelle nostre anime.
Signor direttore,
abbiamo appena ricevuto per la quarta volta la sua interessantissima rivista 30Jours [30Giorni in edizione francese]. Ci teniamo a esprimerle tutta la nostra riconoscenza per avercela inviata nonostante i problemi con la “posta” iniziati dopo l’aggressione al territorio libanese.
Siamo state colpite dal fatto che la rivista abbia dato rilievo alla sofferenza di questo popolo-vittima.
La nostra fondazione è recente: eretta l’anno scorso, essa è la “primogenita” del Carmelo della Théotokos e dell’Unità-Harissa.
Dio la ricompensi, signor direttore, per aver pensato a questa piccolissima comunità nascente che le promette, a sua volta – come le hanno detto le nostre Madri di Harissa, – di “vegliare” sugli interessi della nostra Madre Chiesa.
Il Signore ascolta la preghiera dei più piccoli che si sentono molto poveri e impotenti di fronte alla vostra generosità. Senza averlo cercato né sperato, abbiamo ricevuto la sua rivista come il dono di una madre al suo bambino, e il bambino non può che sussultare di gioia nel contemplare la bellezza di sua madre, la santa Chiesa. Come ci ha trasmesso così bene la nostra santa madre Teresa di Gesù, desideriamo vivere e morire “figlie della Chiesa”.
È attraverso la sua rivista che leggiamo nel cuore aperto della Chiesa, madre compassionevole che soffre in tutti i suoi membri.
La dolce Vergine Maria – Madre della Chiesa – la protegga e continui a guidare sempre la sua parola in questa obbedienza alla verità, come ha affermato il santo padre Benedetto XVI: «... affinché le nostre parole non siano che lo strumento per mezzo del quale Dio possa parlare...».


Clarisse del monastero digesù, Giuseppe e maria
Windhoek, Namibia

Grazie per questo dono e per il piccolo libro Chi prega si salva

Windhoek, lunedì 25 settembre 2006

Gentile signor Andreotti,
pace e ogni bene!
Siamo state piacevolmente sorprese e molto felici di ricevere per la prima volta la sua bella rivista 30Days [30Giorni in edizione inglese]… La troviamo molto interessante, assai educativa e aperta ai problemi del nostro tempo. Queste notizie ci aiutano a intensificare la nostra vita di preghiera e di sacrificio per i bisogni della Chiesa e del mondo intero. Le illustrazioni sono molto artistiche. Grazie davvero per questo dono e per il piccolo libro Who prays is saved [Chi prega si salva in edizione inglese]!
Siamo una comunità claustrale di clarisse fondata nel 1996 dal monastero delle clarisse di Lilongwe (Malawi).
La ringraziamo del suo apprezzamento per la vita contemplativa, e chiediamo le sue preghiere perché possiamo sempre tenere alto l’ideale di san Francesco e santa Chiara di Assisi.
Le assicuriamo la nostra fedele preghiera per lei e per il suo lavoro, tanto utile per la Chiesa.
Possa Dio benedirla.

Suor Maria Clara Phulira osc, superiora e comunità


Clarisse del monastero di Santa Chiara
Kiryu-shi, Gumma-Ken, Giappone

San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, la benedica

Kiryu, mercoledì 26 luglio 2006

Gentile senatore Andreotti,
che gradita sorpresa il suo dono di 30Days [30Giorni in edizione inglese]!
Che il Signore la ricompensi! Non solo per la rivista, ma per la fede che lei ha nell’insegnamento della Chiesa circa il valore e l’importanza degli ordini di vita contemplativa e claustrale.
Siamo quindici giapponesi e un’americana, ma anche noi amiamo l’Italia. Lì troviamo il «dolce Cristo in terra» a Roma. Lì si trova Assisi, dove san Francesco e santa Chiara fondarono il nostro ordine delle Clarisse. Dall’Italia il beato Pio IX inviò, nel 1875, la venerabile madre Maddalena Bentivoglio e la sorella di lei, Costanza, negli Stati Uniti a istituirvi le Clarisse. Nel 1965 le clarisse di Boston fondarono il nostro monastero qui a Kiryu, in Giappone.
Ci ha chiesto di far meglio conoscere le “origini” del nostro modello di vita, perciò unisco alla presente un’omelia dell’allora cardinal Ratzinger.
Ci chiedeva inoltre dei suggerimenti. Non so precisamente quello che voi abbiate fatto fino a oggi, e forse lo avete già fatto, ma credo che il più grande tesoro culturale dell’Italia siano i suoi santi – la cultura della santità. Li si potrebbe presentare – o ri-presentare – ai vostri lettori in bellissimi inserti come quello che avete realizzato per santa Teresa e l’“attrattiva Gesù”.
Detto ciò, mi permetta di fare alcuni commenti sul numero che abbiamo ricevuto. Grazie per gli articoli sul Santo Padre, la sua biografia e la stupenda descrizione del suo viaggio in Polonia.
E grazie per aver reso nota la situazione dei rifugiati palestinesi. Non è forse questa la radice del problema in quella regione?
San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, la benedica e faccia fruttificare i semi di verità che lei semina.
Con gratitudine,

suor Mary Pius osc


Carmelitane del monastero di Gosung
Mangrimri, Corea del Sud

Cosa davvero efficace è restare in silenzio, inginocchiarsi e offrire tutto il nostro cuore a Dio

Mangrimri, giovedì 27 luglio 2006

Gentile signor Andreotti,
la pace del Signore sia con lei!
Molte grazie per la sua rivista 30Days [30Giorni in edizione inglese]. È un grande privilegio ricevere la sua pubblicazione.
Ci è di grande aiuto sapere cosa accade nella Chiesa e nel mondo. Infatti, non riceviamo facilmente notizie aggiornate sul mondo secondo la prospettiva della Chiesa cattolica. Come le è noto, la Corea non è un Paese cattolico. Il nostro Paese corre il grave rischio di smarrire il valore della virtù. Per favore, preghi per il nostro Paese. Le chiedo in particolare preghiere per tutte le monache di clausura. Io prego perché la Vergine Immacolata regni sulla nostra nazione, dal momento che le è stata consacrata, ed edifichi la nazione di Gesù, il Figlio di Dio.
Sono molto colpita dalla lettera che ha allegato. Non avrei mai pensato potesse esserci qualcuno che facesse il tipo di opera che lei fa e aiutasse la gente a comprendere l’importanza dell’esistenza delle monache di clausura. Credo sinceramente che Dio sia contento di lei e della sua opera. Grazie ad essa, il mondo può essere migliore di adesso.
Ricordiamo nella nostra preghiera lei, i suoi collaboratori e il suo lavoro. Offriamo tutta la nostra esistenza – preghiera, rinuncia, gioia e carità, tutto – per le sue intenzioni. Sia fatta la volontà di Dio! Prego perché attraverso il suo lavoro lei possa guidare la gente a seguire la volontà di Dio.
Dopo tutto, la cosa più efficace è restare in silenzio, inginocchiarsi e offrire tutto il nostro cuore a Dio. È questa la nostra opera da compiere. Noi faremo la nostra parte e chiedo a lei di fare del suo meglio nel suo impegno per Dio, per la Chiesa e per il mondo.
Di nuovo grazie di tutto. Dio le conceda immense benedizioni.

Suor Johanna della Croce ocd


Monache del Carmelo di Lodz
Lodz, Polonia

Gli argomenti affrontati dalla sua rivista sono vicini e preziosi per noi

Lodz, lunedì 7 agosto 2006

Pax Christi!
Caro signor Andreotti,
con gioia e gratitudine abbiamo ricevuto in regalo la sua rivista 30Days [30Giorni in edizione inglese] e la sua lettera molto gentile. Ci è molto gradito riceverla e desideriamo esprimerle la nostra profonda riconoscenza.
Grazie per gli articoli deliziosamente ispirati da ogni parte del mondo, che riguardano la Chiesa, e anche per le belle foto. Troviamo la rivista molto interessante e informata. Qui nel Carmelo spendiamo la nostra vita con la Chiesa e per la Chiesa, infatti gli argomenti affrontati dalla sua rivista sono vicini e preziosi per noi. Come monache contemplative portiamo le preoccupazioni dell’umanità nei nostri cuori. Preghiamo ogni giorno per i bisogni della Chiesa di oggi, e così leggiamo con piacere le lettere degli altri monasteri di suore contemplative, che trovano la sua rivista uno strumento di unità per tutte noi che siamo in preghiera per la Chiesa e per il mondo.
Ci sono diciotto suore nella nostra comunità. Metà di loro sono giovani, quattro sono novizie. Il nostro monastero è dedicato a santa Teresa del Bambino Gesù. È stata una grande gioia per noi trovare nella sua rivista un estratto dei suoi scritti nell’articolo intitolato L’attrattiva Gesù e l’articolo curato da don Maurizio Benzi.
Caro signor Andreotti, possa Dio benedire tutti quelli che lavorano nella sua bella e valida rivista. Le assicuriamo la nostra preghiera costante per le sue intenzioni. Riceva la nostra gratitudine sincera e di cuore e i migliori auguri.
Cordiali saluti dalla Polonia,

suor Anna Maria dello Spirito Santo ocd,
priora, e tutte le monache


Suore francescane del monastero Santa Chiara
Yenshui, Tainan Hsien, Taiwan

Siamo sinceramente molto liete e grate per la sua gentilezza e generosità

Yenshui, sabato 26 agosto 2006

Gentile senatore Giulio Andreotti,
pace e ogni bene a lei e ai suoi collaboratori della redazione di 30Days [30Giorni in edizione inglese]!
Siamo sinceramente molto liete e grate per la sua gentilezza e generosità nell’averci inserito tra quanti riceveranno un abbonamento gratuito. Per noi, che raramente ricevevamo notizie in lingua inglese sulla Chiesa cattolica nel mondo, questa rivista rappresenta la possibilità di aggiornarci ed essere meglio informate su quanto accade al di fuori della nostra piccola isola di Taiwan. È davvero un privilegio per noi ricevere questo regalo da parte sua. Gli articoli dei numeri di maggio e giugno, i primi che abbiamo ricevuto, ci hanno fornito un sacco di informazioni e ci hanno incoraggiato a partecipare in modo più attivo alla preparazione del Regno col restare fedeli alla nostra vita di preghiera.
Senatore Andreotti, grazie davvero e Dio sia lodato per la buona opera che lei ha fatto e continua a fare! Sia Lui stesso la sua ricompensa! La ricorderemo sicuramente sempre nelle nostre umili preghiere al Signore e pregheremo perché il suo giornale sia strumento di pace e di unità nella Chiesa cattolica e ovunque in tutto il mondo.
In unione di preghiera con lei,

suor Veronica Thérèse osc, badessa







Per una lettura spirituale/2


Il brano che pubblichiamo in questo numero è tratto (come il precedente, cfr. 30Giorni, n. 9, p. 9) dal Credo del popolo di Dio di papa Paolo VI. Non è altro e non vuole essere altro che l’esplicitazione degli articoli del Credo degli apostoli su Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.
Vero Dio. Chi ha avuto la grazia di vedere Paolo VI recitare il Credo del popolo di Dio in piazza San Pietro, quel 30 giugno 1968, ha ancora davanti agli occhi con commossa gratitudine l’immagine del Papa che dopo le parole in italiano «al Padre consustanziale» ha aggiunto l’espressione greca «homoousios to Patri», segno di umile e audace fedeltà al deposito della fede.
Vero uomo. Ed è nell’incontro gratuito con la Sua umanità che noi Lo riconosciamo vero Dio. L’apostolo prediletto scrive che l’anticristo è colui che nega Gesù nella carne (cfr. 1Gv 4, 3). Nega cioè l’umanità di Gesù, e quindi nega la storia di Gesù accaduta in momenti di tempo e in luoghi particolari.
Nel mistero del Verbo incarnato, direbbe Péguy, evidentemente è più importante la Sua divinità, ma è la Sua umanità a toccare e commuovere il cuore. Negando o idealizzando la Sua umanità come fa l’idealismo (vedi articolo in questo numero alle pp. 80-89) si tenta, per odio e invidia diabolica, di impedire la felicità dell’uomo. È infatti l’incontro gratuito con la Sua umanità che dona all’uomo già qui sulla terra l’inizio della felicità.
Agostino già sapeva attraverso Platone che la felicità è in Dio, ma non godeva di questa felicità perché – scrive – «non abbracciavo umile l’umile mio Dio Gesù». E ancora: «Non godevo di Te finché non ho abbracciato il mediatore tra Dio e gli uomini l’uomo Cristo Gesù che è Dio benedetto nei secoli». Anche Tommaso d’Aquino, all’inizio della parte della Summa theologica su Gesù Cristo, scrive che «al loro destino di felicità gli uomini sono ricondotti attraverso l’umanità di Cristo». Ugualmente santa Teresa di Gesù: «Ho sempre riconosciuto e tuttora vedo chiaramente che non possiamo piacere a Dio e da Lui ricevere grandi grazie se non per le mani della santissima umanità di Cristo». Ed è bello che il primo documento del Concilio ecumenico Vaticano II, la costituzione sulla santa liturgia, fedelmente ripeta: «La Sua umanità, nell’unità della persona del Verbo, è lo strumento della nostra salvezza».
La semplicità del Catechismo per i bambini del papa san Pio X ci aiuta a custodire e a comprendere il mistero di «Colui che» come scrive papa san Leone Magno «rimanendo eterno ha iniziato a esistere nel tempo».
«In che modo il Figlio di Dio si è fatto uomo? Il Figlio di Dio si è fatto uomo prendendo un corpo e un’anima come l’abbiamo noi, nel seno purissimo di Maria Vergine, per opera dello Spirito Santo.
Il Figlio di Dio facendosi uomo cessò di essere Dio? Il Figlio di Dio facendosi uomo non cessò di essere Dio ma rimanendo vero Dio cominciò a essere anche vero uomo.
Gesù Cristo è sempre stato? Gesù Cristo come Dio è sempre stato, come uomo cominciò a essere nel momento dell’incarnazione».


dal Credo del popolo di Dio di papa Paolo VI

Elevandoci con la sua Risurrezione alla partecipazione della vita divina che è la vita della grazia

Noi crediamo in nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio. Egli è il Verbo eterno, nato dal Padre prima di tutti i secoli, e al Padre consustanziale, homoousios to Patri; e per mezzo di lui tutto è stato fatto. Egli si è incarnato per opera dello Spirito Santo nel seno della Vergine Maria, e si è fatto uomo: eguale pertanto al Padre secondo la divinità, e inferiore al Padre secondo l’umanità (Denzinger 76), ed egli stesso uno, non per una qualche impossibile confusione delle nature, ma per l’unità della persona (ibid.).
Egli ha dimorato in mezzo a noi, pieno di grazia e di verità. Egli ha annunciato e instaurato il Regno di Dio, e in sé ci ha fatto conoscere il Padre. Egli ci ha dato il suo comandamento nuovo, di amarci gli uni gli altri com’egli ci ha amato. Ci ha insegnato la via delle Beatitudini del Vangelo: povertà in spirito, mitezza, dolore sopportato nella pazienza, sete della giustizia, misericordia, purezza di cuore, volontà di pace, persecuzione sofferta per la giustizia.
Egli ha patito sotto Ponzio Pilato, Agnello di Dio che porta sopra di sé i peccati del mondo, ed è morto per noi sulla Croce, salvandoci col suo sangue redentore. Egli è stato sepolto e, per suo proprio potere, è risorto nel terzo giorno, elevandoci con la sua Risurrezione alla partecipazione della vita divina, che è la vita della grazia. Egli è salito al cielo, e verrà nuovamente, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, ciascuno secondo i propri meriti; sicché andranno alla vita eterna coloro che hanno risposto all’Amore e alla Misericordia di Dio, e andranno nel fuoco inestinguibile coloro che fino all’ultimo vi hanno opposto il loro rifiuto. E il suo Regno non avrà fine.






POSTA DEL DIRETTORE


L’arcivescovo Christodoulos

L’arcivescovo Christodoulos

SACRO ARCIVESCOVADO DI ATENE
ATENE

Chi prega si salva, un utile compendio della fede per il pio popolo cattolico romano

Atene, mercoledì 13 settembre

Cari signori,
l’arcivescovo Christodoulos ha ricevuto il libretto Who prays is saved [Chi prega si salva in edizione inglese], un utile compendio della fede per il pio popolo cattolico romano, e ci ha chiesto di ringraziarvi a suo nome.
Possa il Signore aiutarvi a curare in futuro simili pubblicazioni che aiutano il lavoro dell’evangelizzazione.
Cordialmente vostro,
a nome di Sua Beatitudine,
Soterios J. Balatsoukas



Istituto Suore dell’Immacolata di genova

Bellissimo è stato il libro Mio fratello Albino

Roma, sabato 5 agosto 2006

Ave Maria!
Stimatissimo senatore signor Giulio Andreotti,
grazie per l’impegno profuso per la nostra cara nazione, terra di santi, di uomini e donne impegnati per il bene, per la libertà e per la vita.
Tra questi annovero anche lei e la ringrazio per la pubblicazione di 30Giorni, il periodico che giunge a noi e circola non solo in comunità, ma tra quanti sono a noi vicini. Prego perché lo zelo e lo sforzo storico con cui è redatta la rivista, che tratta temi spesso snobbati dalla stampa italiana, non venga meno.
Approfitto anche per dimostrarle la mia gratitudine per la ristampa dei Catechismi che hanno accompagnato e coinvolto visivamente la preparazione alla mia Prima Comunione e Confessione: la chiarezza di quei testi fa scuola tuttora.
Devo ringraziarla anche per aver inviato alla comunità il bel libro Chi prega si salva che è stato e sta per essere inviato anche nelle missioni nelle diverse lingue. Lo useremo anche come testo per il movimento laicale che si muove intorno al nostro carisma approfittando del fatto che numerosi sunti dottrinali, preghiere e canti sono ivi contenuti. Bellissimo è stato anche il libro Mio fratello Albino che ci ha fatto scoprire un nuovo, inedito Papa del sorriso. Il Signore ha creato ognuno di noi missionario e penso che lei, illustrissimo senatore, abbia trovato la sua strada; che Dio la benedica e la sostenga in quest’opera di bene. Unisco qualche notizia circa la nostra Congregazione che, col coraggio degli umili, lavora in serenità dove Dio la chiama a operare, nella certezza che il “fiat” di Maria rivive anche tramite noi, oggi.
Preghiamo per lei e per chi collabora in questa opera di 30Giorni.
Grazie per quanto fa per noi, per la Chiesa, per la nostra patria e per il mondo
Con stima e deferenza, unitamente alla comunità,

suor Maria Rosangela Sala,
madre superiora generale


UNA LETTERA INEDITA DI VON BALTHASAR sull’amore di Dio e la dialettica di Hegel

In Hegel al posto dell’Amore opera il Sapere Assoluto

Caro direttore,
ho letto volentieri nell’ultimo 30Giorni l’articolo Per una lettura spirituale. Leggendo la frase in cui, citando Hegel, si parla di «chi pretende che la grazia scaturisca dal peccato quasi come prodotto di una dialettica», mi è venuto in mente un episodio di circa vent’anni fa, nel 1987. Per la mia tesi di laurea in filosofia mi stavo orientando sul tema del rapporto tra dialettica e teologia della croce in Lutero (in seguito peraltro cambiai argomento). Così, con un po’ di faccia tosta, scrissi una lettera ad Hans Urs von Balthasar, che ovviamente non conoscevo, per sottoporgli la mia traccia di ricerca. Partivo dall’ipotesi di uno studioso francese, H. Schmitz, un alunno di Maritain, per il quale c’è una linea di continuità – nel senso proprio della dialettica – tra Lutero, il mistico protestante tedesco Böhme ed Hegel. Inoltre accennavo anche al libro di von Balthasar Il cristiano e l’angoscia, allora appena uscito in Italia, in cui si parla anche di questi temi. Chiedevo infine se poteva indicarmi qualche testo suo o di altri autori sull’argomento.
Von Balthasar mi rispose dopo una settimana con un bigliettino che conservo ancora. Ve ne spedisco una copia, perché mi sembra molto in linea con la frase citata sopra. Grazie del vostro lavoro, cordialmente,

Eugenio Andreatta - Padova

4 maggio 1987
CH-4051, Basel,
Arnold Böcklinstraße 42

Egregio signore,
da cattolico quale sono, ne faccio a meno della dialettica (sia di quella di Böhme, sia di quella di Lutero e di Hegel); esattamente come fu per il mio maestro, E. Przywara (Analogia Entis I). La croce (e l’angoscia) nulla ha a che vedere con la dialettica, perché la croce è l’evidente amore espiatorio di Dio. Su Lutero [troverà] una mia rigorosa presa di posizione in Teologica II (1985), in cui certamente ammetto l’esistenza della questione Iustus-Peccator, ma con l’intento di risolverla in modo assolutamente diverso. In Hegel il posto dell’Amore è preso dal Sapere Assoluto, la qual cosa cambia tutto.
I migliori auguri. Suo,

HvBalthasar






LETTERE DALLE MISSIONI


Padre Paolo Piron nella sua missione

Padre Paolo Piron nella sua missione

MISSIONARI SCALABRINIANI
Rosario, Argentina

Un ringraziamento per quello che la rivista chiama un “piccolo dono”

Rosario, sabato 15 luglio 2006

Stimatissimo senatore, signor Giulio Andreotti,
non posso non prendere la penna e non mandarle, quasi subito, i nostri più sinceri, profondi e simpatici ringraziamenti per il pacco di riviste del mensile 30Giorni, arrivato una settimana fa agli esatti indirizzi di Ituzaingo 5263 e Buenos Aires 1563. Come ci avete scovati?
La lettera di suo pugno che ha mandato a tutti noi preti, frati e suore italiani sparsi per il mondo ci ha commosso e ci conforta. Non solo i politici pensano a noi (dopo tanto tempo) per rinforzare i loro partiti ma anche persone buone che, mediante la stampa, ci tengono uniti alla madrepatria. A noi arrivano varie riviste italiane come il Messaggero di Sant’Antonio, Il Rosario di Pompei, e vari settimanali delle nostre diocesi: La Vita del Popolo (Treviso), La Difesa del popolo (Padova), Vicentini nel mondo e qualche altra; però la sua rivista è “di lusso”. L’ho prestata a qualche maestro della nostra scuola, dilettante di italiano, e l’ha trovata… “super”. La carta patinata, le fotografie a colori bellissime; insomma entusiasmantissimo per la stampa italiana! Il mio amico fu impressionato dalla veste esteriore, io invece mi sono entusiasmato della parte interna, cioè degli articoli della rivista. Per me, nato e formato in Italia (sono venuto in Argentina appena prete nel 1954), vari articoli letti mi hanno fatto rivivere moltissime vicende della guerra e post-guerra: le lotte dei partiti – don Camillo e Peppone –, le prime elezioni, i partigiani, i vari personaggi dei vari governi De Gasperi, La Pira, lei, che in un certo momento fu incaricato dello Sport… ecc, ecc. Non tutti certamente possono avere la sorte (come i più giovani) di capire a fondo certi articoli, se non li hanno vissuti a suo tempo. Però la rivista, aprendosi ai problemi della Chiesa e del mondo, interessa tutti. Leggendo la rubrica delle “Lettere dai monasteri e dalle missioni”, si vede che il suo periodico arriva a tutto il mondo. Un ringraziamento in più per quello che la rivista chiama un “piccolo dono” che però, moltiplicato per centinaia di persone e inviato a tutti i continenti, diventa certamente un “costoso grandissimo dono”. Se poi lei si accontenta, in cambio, delle nostre preghiere, le faremo ex iustitia.
Rinnovando la stima per questo gesto tipicamente evangelico, e invocando su di lei e collaboratori la ricompensa del Signore e la protezione del nostro beato fondatore Giovanni Battista Scalabrini – padre dei migranti –, salutiamo con grata riconoscenza.
Vale!

Padre Paolo Piron
e comunità scalabriniana di Rosario


Diocesi di San JosE de Antique, Filippine
San Jose de Buenavista, Filippine

Posso prendermi la libertà di ristampare e tradurre Chi prega si salva nella nostra lingua locale?

San Jose de Buenavista,
giovedì 31 agosto 2006

Caro senatore,
saluti e pace!
Desidero ringraziare lei e il vicedirettore di 30Days [30Giorni in edizione inglese] non solo per la sua utilissima rivista, ma anche per il supplemento Who prays is saved [Chi prega si salva in edizione inglese]. La mia diocesi ha 43 preti e 76 suore, incluse 4 monache clarisse contemplative.
Posso prendermi la libertà di ristampare e tradurre il supplemento nella nostra lingua locale (Kinaray-a)?
La ringrazio molto. I migliori auguri per la sua rivista. Dio la benedica.
Cordialmente suo,

Romulo T. de la Cruz
vescovo di San Jose de Antique



MISSIONARI SALESIANI
Hooghly, India

30Giorni è bellissima, informativa e soprattutto chiaramente veritiera

Hooghly, sabato 26 agosto 2006

Gentilissimo e stimatissimo senatore Andreotti,
la sua rivista mi è arrivata in ospedale, dove sono degente da quasi due settimane e in procinto di ritornare alla Basilica di Bandel. Perciò non avendo computer o macchina da scrivere, rispondo, per ringraziare, all’antica.
Non ripeto la mia lunga storia in India dal 1936 (avevo quindici anni e mezzo): troverà tutto negli stampati acclusi. Ho appena compiuto i sessant’anni di sacerdozio. Ho avuto una vita bellissima: ogni giorno è stato bello. Ho sempre seguito la patria lontana, mente e cuore. Le sono infinitamente grato per la rivista che mi fa vivere più intensamente nella Chiesa, nel mondo e nella patria. È bellissima, informativa e soprattutto chiaramente veritiera narrando le vicende di cui lei è stato protagonista.
Mi scusi per il modo di presentare il mio messaggio. Le assicuro, senatore Andreotti, lei è sempre stato nella mia stima di credente e patriota per la fede.
Affezionatissimo,

don Luigi Gobetti


MISSIONARI SALESIANI
Shillong, India

La riflessione del cardinale Martini sulla devozione al Sacro Cuore mi ha portato una grande gioia

Shillong, mercoledì 31 agosto 2006

Illustrissimo senatore, signor Giulio Andreotti,
eccomi a lei con un accorato grazie da questa missione in India, parrocchia dei Santi Pietro e Paolo sorta dopo la venuta del santo padre Giovanni Paolo II, il 4 febbraio del 1986. Il Santo Padre proclamò il messaggio della salvezza proprio in questa mia missione. Dopo quella visita, la parrocchia è stata dedicata a papa Wojtyla.
La rivista 30Giorni per me è una sorgente che mi aiuta con i 14.600 neofiti sparsi in 24 villaggi. La riflessione del cardinale Carlo Maria Martini ha portato a me una grande gioia nel divulgare la devozione al Sacro Cuore di Gesù, con la consacrazione a esso della famiglia. Grazie a lei, onorevole senatore, per questo prezioso documento. Prego per lei e per il suo lavoro. Un saluto dall’India.

Padre Peter Schiavon, parroco


MISSIONARI SALESIANI
Calcutta, India

Ringrazio il buon Dio per avere ispirato lei e i suoi collaboratori a iniziare una rivista al servizio della Chiesa e della verità

Calcutta, mercoledì 20 settembre 2006

Gentilissimo signor Giulio Andreotti,
ho ricevuto i due numeri 6 e 7/8 di 30Giorni, un regalo mai sognato. Grazie! Il buon Dio ricompenserà con generosità divina.
Man mano che li leggevo, ringraziavo il buon Dio per aver ispirato lei e i suoi collaboratori a iniziare una rivista al servizio della Chiesa e della verità, cosa rara ai nostri giorni!
Certo, non mi è possibile seguire tutto ciò che è detto nella rivista. Sono salesiano di don Bosco. Nacqui il 18 maggio 1922, a Furnari, in provincia di Messina; andai a Pedara, alle pendici dell’Etna, come aspirante salesiano; feci il noviziato nel 1938-39 e a novembre del ’39 partii, dietro mia richiesta, per le missioni del nord dell’India, insieme a tanti altri giovanissimi salesiani. Arrivai a Mumbai il 5 dicembre 1939. A quel tempo la Chiesa e la Congregazione salesiana abbondavano in vocazioni, e giovanissimi si andava nelle missioni, dove si facevano tutti gli studi nelle lingue locali. Io li ho fatti nella lingua inglese, che qui è parlata alla perfezione, a tutti i livelli, da un vasto numero di persone. Arrivato in India, mi accorsi che mi trovavo in mezzo a una schiera eroica di missionari salesiani, in gran parte italiani. Non è possibile descrivere ciò che operarono in tutto il nord-est dell’India. Bisognerebbe andare a vedere!
La prima piccolissima impreparata schiera di salesiani arrivò nel sud dell’India all’inizio del 1906. Ora l’opera salesiana è sparsa in tutta l’India, lo Sri Lanka e il Myanmar. I miracoli di una dedizione eroica!
Purtroppo, io sono sempre nelle linee di supporto. Per una grazia tutta speciale, fui presente il 12 aprile 1953 nella Cattedrale di Calcutta, quando Madre Teresa e le sue prime figlie fecero i voti religiosi come Missionarie della Carità. Poi, all’inizio del mese di giugno 1979, di nuovo per vie del tutto impreviste, venni a Calcutta e da allora sono coinvolto nella formazione delle sue giovani suore. Ho pure preso parte, come “Promotor iustitiae”, nel Tribunale diocesano per la beatificazione di Madre Teresa.
Ora mi avvio all’incontro con Gesù. Perdoni il mio povero italiano. Sessantasette anni di assenza dall’Italia non aiutano a scriverlo come si deve!
Di nuovo grazie!

Don Rosario Stroscio, sdb





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