Rubriche
tratto dal n.01 - 2007


LETTERE DAI MONASTERI


Il monastero São José a Rio de Janeiro

Il monastero São José a Rio de Janeiro

Carmelitane del monastero São José
Rio de Janeiro, Brasile

La preghiera è forza di Dio

Rio de Janeiro, 14 dicembre 2006

Carissimo signor senatore Giulio Andreotti,
pax Christi!
Oggi, 14 dicembre, il Carmelo celebra, con intenso giubilo e rinnovato fervore, la grandiosa figura di san Giovanni della Croce, carmelitano, che cantò, in bellissime poesie, la bellezza di scoprire e dare uno speciale spazio a Dio nel più intimo del proprio essere. Non importa se intorno è chiaro o scuro, ciò che conta è la luce che viene dall’interno dell’anima che si è innamorata di Dio.

«In questa notte gioiosa,
in segreto, poiché nessuno mi vedeva,
né io vedevo alcuna cosa,
senza altra luce né guida
tranne quella che nel cuore ardeva».
(San Giovanni della Croce)

È con questo Spirito di Dio presente, con questa luce divina che, assieme alle mie consorelle, desidero ringraziarla di tutto cuore per l’invio di questa meravigliosa rivista che ci offre i temi più diversi di ieri e di oggi che fanno la storia della nostra Chiesa e del mondo, verso cui è orientata la nostra vita di preghiera e di sacrificio.
È bello anche leggere degli altri ordini contemplativi, tutti impegnati nel dare a Dio il primato. A tutte le sorelle, i nostri cordiali saluti in unione di preghiera.
30Dias na Igreja e no mundo è un anello di congiunzione caritatevole che, speriamo, non si interrompa. Perciò, accetti la preghiera silenziosa delle carmelitane come forza di Dio, anche se proviene da strumenti fragili e umili. Che questa preghiera costante per lei e la sua opera sia pegno di molte grazie per la sua vita e dimostrazione della nostra sincera gratitudine.
Santo Natale e un 2007 benedetto, in unione con Gesù, Maria e Giuseppe.
Cordialmente,

suor Miriam Christi ocd


Carmelitane del monastero del Sacro Cuore
Moundasso, Burkina Faso

L’introduzione di Ratzinger, ancora cardinale, a Chi prega si salva

Moundasso, 11 gennaio 2007

Carissimo signor direttore,
sono sicura vorrà scusarci, poiché siamo molto in ritardo per presentarle i nostri auguri di buon anno, ma sappiamo che per Dio tutto è presente.
A nome di tutte le mie sorelle vorrei fare a lei e a tutti i suoi collaboratori i nostri più affettuosi auguri di buon anno. Mi auguro che quest’anno possa portarvi molta gioia, buona salute e tutte le grazie che il Signore custodisce per voi nel segreto del suo cuore. Vicino al presepe noi tutte abbiamo domandato a Gesù di esaudire le nostre preghiere. Ancora una volta buon anno.
Proprio ieri abbiamo ricevuto i quattro pacchi con le cinquecento copie di Qui prie sauve son âme [Chi prega si salva].
Che gran regalo per noi, per le nostre parrocchie, per i nostri seminari! Che Dio sia benedetto per tutto quello che fa per noi! Egli ci circonda e ci guida così meravigliosamente. Se già è bello avere dei fratelli e delle sorelle così buoni che ci aiutano qui sulla terra, che sarà nel cielo, in quel “paradiso di relazioni” che ci aspetta?
Quando ieri sera durante la ricreazione le copie di Qui prie sauve son âme sono circolate tra le mani delle sorelle, non sono riuscita a trattenermi dal leggere subito l’introduzione di papa Benedetto XVI, a quell’epoca ancora cardinale Joseph Ratzinger. Egli scrive così bene: «Da quando l’uomo è uomo, prega».
Noi lo costatiamo così bene nel nostro Paese, il Burkina Faso. Ogni uomo, che sia cristiano, musulmano o animista, vive in stretta relazione con il proprio Dio, ciascuno prega il proprio Dio.
Il vostro libricino sarà un aiuto e un conforto per la nostra gente così povera materialmente.
Lo riprodurremo in mille copie, più le cinquecento gratuite e grazie a questo dono, le venderemo a un prezzo ridotto e abbordabile per tutti. Potremo così regalarne alcune copie a qualche persona povera ma desiderosa di istruirsi e di pregare.
Vorremmo ringraziarla ancora perché ci invia così generosamente la sua bella rivista, attesa, letta, commentata nel Carmelo e all’esterno per quelli che ci visitano e l’apprezzano moltissimo. Che Dio vi restituisca il centuplo e faccia di voi tutti santi evangelizzatori e testimoni del suo amore.
Con tutta la nostra preghiera e riconoscenza,

suor Marga de la Croix


redentoriste del monastero Saint’Alphonse
Landser, Francia

Dio ha scelto papa Benedetto per evangelizzare i poveri

Landser, 4 gennaio 2007

Grazie per il meraviglioso regalo della sua rivista e del piccolo libro Qui prie sauve son âme [Chi prega si salva]. Dio la benedica!

Caro signore,
come ringraziarla per questa meravigliosa rivista che ci è già arrivata diverse volte.
Senza dubbio lei ha saputo che siamo una piccola comunità che non potrebbe pagarsi un abbonamento.
Fin dal primo numero ricevuto, la rivista è stata apprezzata da tutte le suore. In questo modo abbiamo una visione d’insieme di ciò che accade nella Chiesa universale. Siamo state felici di leggere la biografia del nostro buon papa Benedetto XVI e di vedere le sue foto. Le sue parole così profonde sono sempre un conforto per noi e siamo sicure che Dio lo ha scelto per l’evangelizzazione dei poveri.
Gli approfondimenti di tutti i temi sono presentati in modo veramente molto chiaro. Possa questo mensile essere letto e studiato dal maggior numero possibile di persone e, quindi, portare frutti. Preghiamo per questa intenzione.
Con tutti i nostri ringraziamenti, riceva i miei più rispettosi saluti,

suor Marie-Elisabeth,
priora delle redentoriste


Carmelitane del monastero Thapelong
Mafikeng, Sud Africa

Assicuriamo le nostre preghiere

Mafikeng, 7 dicembre 2006

Gentile senatore Giulio Andreotti,
la nostra comunità si unisce a me nel ringraziarla sentitamente per l’abbonamento omaggio alla rivista 30Days. È un dono molto gradito perché ci informa sugli avvenimenti importanti nella Chiesa presente e passata in maniera attendibile. Ci aiuta a essere maggiormente generose nella nostra vita contemplativa e nel nostro nascosto servizio alla Chiesa. Assicuriamo a lei e a quanti collaborano con lei per la pubblicazione di questa preziosa rivista le nostre preghiere. Dio vi ricompensi tutti copiosamente!
Le siamo sinceramente grate anche per il libretto Who prays is saved [Chi prega si salva]. Con il vostro permesso, potremmo farne delle copie e distribuirlo alla nostra gente qui.
Grazie, Dio la benedica.

Suor Mary Joseph of Jesus ocd


Trappiste del Monastero Gethsemani
Dannenfels, Germania

Notevoli i reportage dal vicino Oriente

Dannenfels, 6 gennaio 2007

Egregio signor senatore,
non possiamo che ringraziarla per l’invio dei bellissimi libretti Wer betet, wird gerettet e Begegnung von Papst Benedikt XVI mit den italienischen Erstkommunionkindern [Chi prega si salva e Incontro di catechesi e di preghiera del santo padre Benedetto XVI con i bambini della Prima Comunione].
In modo davvero particolare siamo grate di continuare a ricevere 30Tage! La leggiamo con grande interesse e ci piace per l’onestà e la sincerità che anima i servizi e per l’ampiezza dei temi trattati. Veramente impressionanti sono i reportage e le interviste dal vicino Oriente.
Volentieri porteremo nella nostra preghiera le sue intenzioni e i bisogni di tutti gli uomini.
Nella solennità dell’Epifania, Natale per la Chiesa orientale, auguriamo a lei e ai suoi collaboratori la luce e la benedizione di Dio per il 2007!
Un saluto riconoscente,

suor Magdalena König ocso, priora


Suore Adoratrici del Monastero di Gesù
San José de Gracia, Messico

Grazie perché tiene presenti i monasteri di clausura

San José de Gracia,14 dicembre 2004

Illustrissimo signor senatore,
nel salutarla vivamente, la ringraziamo della generosa preoccupazione di tener presenti nella sua prestigiosa rivista 30Dias i monasteri di clausura.
Noi apparteniamo all’ordine dell’Adorazione perpetua del Santissimo Sacramento, fondato a Roma dalla venerabile madre Maria Magdalena de la Encarnación nel 1807. Proprio il 31 maggio 2007 celebreremo i 200 anni di fondazione.
È in corso il processo di beatificazione della nostra fondatrice.
Ci congratuliamo con lei e con i suoi collaboratori per l’invio così disinteressato ai nostri monasteri di questo strumento di informazione che ci aiuta ad arricchire la nostra cultura con letture molto interessanti in campo sociale e religioso.
Dio vi benedica e vi premi per tanta bontà.
Auguriamo a lei, alla sua famiglia e a tutto il personale che collabora alla sua rivista un santo e felice Natale con i migliori auguri per l’anno 2007.
La nostra comunità si impegna a pregare per le sue intenzioni e quelle della sua famiglia.

Suor Isabel e la comunità


Carmelitane del monastero di Mehagne
Chenée, Belgio

Un grazie orante e vibrante di comunione

Chenée, 19 gennaio 2007

Al signor direttore e a tutti i suoi collaboratori.
È un grazie orante e vibrante di comunione che la nostra comunità vi rivolge per l’invio della vostra rivista così sostanziosa, 30Jours.
È, allo stesso tempo, un condensato di riflessioni molto profonde e un’ampia apertura sulla Chiesa nel senso migliore del termine.
La grazia di Gesù fecondi al cento per cento il vostro apostolato!
Per la comunità,

suor Colette de Jésus


Monastero delle benedettine
Hô Chí Minh Ville, Viet Nam

Una bella rivista con informazioni attuali

Hô Chí Minh Ville, 25 gennaio 2007

Signor senatore,
che sorpresa e che gioia per noi ricevere la sua rivista, 30Jours. Una bella rivista con informazioni attuali sulla Chiesa universale e sul mondo intero. È doppiamente prezioso per noi che in questo tempo di globalizzazione conduciamo una vita contemplativa (ora et labora), essere sempre al corrente di ciò che succede nel mondo esterno per vivificare la nostra preghiera e allargare il nostro cuore e il nostro spirito alle sofferenze dei nostri fratelli e sorelle in altri continenti.
Preghiamo per la sua opera e per tutti i suoi collaboratori.
Dio la benedica e le renda il centuplo per tutto quello che ha fatto per l’allargamento del suo regno e per il bene dei nostri simili.
Voglia gradire la nostra preghiera e la nostra riconoscenza in Christo.

Suor Agnes Le thi To Huong, priora
e la comunità






Lettura spirituale/5


Come commento di questa parte del Credo del popolo di Dio pubblichiamo tre piccoli brani di un discorso che il cardinale Montini ha tenuto nella Basilica di Sant’Ambrogio quando era arcivescovo di Milano il 7 dicembre 1958.
«La Chiesa perfino alla luna è paragonata, nelle cui fasi di diminuzione e di crescita si riflette la vicenda alterna della Chiesa, che decade e che rimonta, e che mai non viene meno, perché “fulget... ecclesia non suo, sed Christi lumine”, splende non di propria luce, ma di quella di Cristo» [Ambrogio, Hexaemeron IV, 32].
«Mistica e visibile la Chiesa è corpo animato di Cristo, “corpus Christi ecclesia est” [“la Chiesa è il corpo di Cristo”, Ambrogio, In psalmum 118 XV, 12]; i fedeli lo compongono: “nos unum corpus Christi sumus” [“noi siamo l’unico corpo di Cristo”, Ambrogio, Expositio in Lucam VII, 21]. E questa fusione di fedeli viventi in Cristo forma città; è Ambrogio che desume dai Salmi l’espressione e la consegna al linguaggio cristiano, ad Agostino: la Chiesa è la città di Dio, “civitas Dei ecclesia est” [Ambrogio, In psalmum 118 XV, 35]. Composta di uomini, la Chiesa, santa nei principi divini che la informano, ha sempre bisogno di purificarsi e di santificarsi: “ex maculatis immaculata” [“da peccatori immacolata”, Ambrogio, Expositio in Lucam I, 17]».
«In una parola, sant’Ambrogio ebbe l’occhio alla realtà mistica della Chiesa e la intravide, la descrisse, la proclamò a ogni passo; non fu distratto dalla sua visione in ogni vicenda della vita umana e temporale della Chiesa, e nemmeno questa capacità di scoprire il volto ideale e divino della Chiesa venne meno allorquando il volto apparente e umano di essa si presentò contaminato dalle nostre terrene miserie; anche allora Ambrogio parla con vittoriosa spiritualità della bellezza della Chiesa, “ecclesiae tuae species” [“la bellezza della tua Chiesa”, Ambrogio, De paenitentia I, 7, 31]. Anche in questo Agostino fu discepolo e poi sommo maestro».


dal Credo del popolo di Dio di papa Paolo VI

La Chiesa non possiede altra vita se non quella della grazia

Nel corso del tempo, il Signore Gesù forma la sua Chiesa mediante i sacramenti, che emanano dalla sua pienezza (cfr. Lumen gentium, nn. 7. 11). È con essi che la Chiesa rende i propri membri partecipi del mistero della morte e della risurrezione di Cristo, nella grazia dello Spirito Santo, che le dona vita e azione (cfr. Sacrosanctum Concilium, nn. 5. 6; Lumen gentium, nn. 7. 12. 50). Essa è dunque santa, pur comprendendo nel suo seno dei peccatori, giacché essa non possiede altra vita se non quella della grazia: appunto vivendo della sua vita, i suoi membri si santificano, come, sottraendosi alla sua vita, cadono nei peccati e nei disordini, che impediscono l’irradiazione della sua santità. Perciò la Chiesa soffre e fa penitenza per tali peccati, da cui ha il potere di guarire i suoi figli con il Sangue di Cristo e il dono dello Spirito Santo.






LETTERE DALLE MISSIONI


Seminaristi indiani di san Luigi Orione

Seminaristi indiani di san Luigi Orione

MISSIONARI DELLA PICCOLA OPERA DELLA PROVVIDENZA (SAN LUIGI ORIONE)
Bangalore, India

Grazie per 30Giorni

Bangalore, Santo Natale 2006

Egregio onorevole signor Giulio Andreotti,
pace e tanta gioia dalla grotta di Betlemme!
Anche a nome della comunità orionina di Bangalore la ringrazio per la rivista 30Giorni, tanto preziosa per arricchire la nostra conoscenza della Chiesa e del mondo.
Ci sentiamo in dovere di proclamare a lei e ai suoi preziosi collaboratori: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
Con i sensi della più alta stima,

don Lorenzo Tosatto fdp


Diocesi di Makeni
Makeni, Sierra Leone

Un legame prezioso

Makeni, 21 agosto 2006

Gentile senatore,
le scrivo a nome della diocesi di Makeni, in Sierra Leone, per esprimerle il nostro apprezzamento per 30Days e per i suoi solerti collaboratori. 30Days, con le sue notizie sulla Chiesa, sul cristianesimo e sulle vicende della nostra esistenza nel mondo, ha creato un prezioso legame che unisce la nostra umile realtà diocesana alla Chiesa universale. In altri termini, con la semplicità della sua presenza, ha confermato la nostra semplice presenza anche in questo angolo remoto del pianeta. Essa rappresenta per noi quello “spazio di comunione e unità attraverso tutti i continenti, le culture e le nazioni” che la Chiesa proclama.
In un Paese come il nostro, che sta or ora uscendo da un periodo di dieci anni di follia chiamata guerra, sono numerose le opere da fare che richiedono assistenza finanziaria, un motivo in più per il quale il dono della sua rivista è accolto con entusiasmo, con il grande piacere e la gioia del clero e dei laici della diocesi.
Non smetteremo mai di ringraziare Dio per lei, eccellenza, e per i collaboratori di 30Days, per l’inestimabile servizio da voi reso alla Chiesa tutta e al mondo.
Saremo anche una povera diocesi, ma non possiamo permetterci di sciogliere questo prezioso legame.
Con i cordiali saluti del nostro beneamato vescovo,
sinceramente vostro in Cristo,

Aloysius Kamara


MISSIONARI DELLA CONSOLATA
Nairobi, Kenya

Un’idea “ispirata”

Nairobi, 8 novembre 2006

Egregio e caro senatore,
la sua idea di farci avere la rivista 30Giorni fu realmente “ispirata”. I pochi numeri che abbiamo ricevuto sono stati sufficienti per farcela apprezzare e attendere con ansia. Assieme a tutti i confratelli di questa Casa regionale desidero perciò ringraziarla di vero cuore, mentre la assicuro della nostra preghiera perché la Santissima Consolata la sostenga nel suo incomparabile entusiasmo e benedica abbondantemente lei e tutti i benefattori. Oso esprimere un’umile richiesta. Poiché in questa nostra comunità alcuni missionari, a cui si aggiungono vari missionari e ospiti di passaggio, non conoscono a sufficienza l’italiano, sarebbe possibile avere l’edizione inglese 30Days in cambio di quella italiana? Tutti sarebbero in grado non solo di leggerla, ma di “gustarla”.
Formuliamo a lei, ai suoi collaboratori e ai benefattori, i più fervidi auguri di buon Natale e felice anno nuovo, mentre la salutiamo con sincera gratitudine.

Padre Francesco Viotto imc


MISSIONARI SCALABRINIANI
San Paolo, Brasile

Un piccolo santuario con tante confessioni

San Paolo, 3 gennaio 2007

Illustrissimo direttore,
è con soddisfazione che ricevo la rivista 30Giorni nella comunità religiosa della Cappella scalabriniana di Sant’Antonio, situata nel centro della città-megalopoli di San Paolo del Brasile. È una chiesetta in stile coloniale, con altari in stile gotico-rococò del Seicento, qualche tempo dopo la scoperta del Nuovo continente. Funziona giornalmente come un piccolo santuario e il principale ministero che vi si svolge consiste nell’ascoltare e confessare le numerosissime persone di tutte le classi sociali e religiose (vescovi, sacerdoti, religiose e religiosi, giovani, avvocati, ingegneri, semplici donne e uomini, ecc.). La chiesetta è degli scalabriniani da cent’anni. Personalmente mi dedico alla comunità italiana di San Paolo, che seguo da trentasei anni. Ricordo pure una sua visita a San Paolo come ministro.
30Giorni più che una rivista è un libro data l’ampiezza e la profondità con cui tratta le questioni, gli argomenti alla luce del Vangelo e degli insegnamenti della Chiesa. A nome pure dei confratelli la ringrazio di questo “bel regalo” che lei ci fa. In unione di preghiere un grande abbraccio di stima reciproca.
P.S. Le invio alcune foto per darle un’idea delle nostre attività con la comunità italiana di San Paolo, che credo sia tra le più numerose del mondo.
Auguro un anno pieno di benedizioni e di realizzazioni a lei e ai suoi familiari.

Padre Giorgio Cunial


Missionari gesuiti
Dalugama, Kelaniya, Sri Lanka

Ammirazione e grazie

Dalugama, 18 gennaio 2007

Gentilissimo signor Andreotti,
non voglio mancare di dire due parole di ammirazione e grazie per la vostra rivista 30Giorni e opuscoli. Già la leggevo con piacere e frutto. Fui molto lieto quando mi mandaste l’abbonamento. Sento il dovere di informarvi ora che ho cambiato residenza e qui la vostra rivista già arriva da tempo.

Padre Angelo Stefanizzi sj






POSTA DEL DIRETTORE


Le bandiere della Turchia e dell’Unione europea 
davanti alla Moschea Nur-u Osmaniye a Istanbul

Le bandiere della Turchia e dell’Unione europea davanti alla Moschea Nur-u Osmaniye a Istanbul

Ecumenismo

Reciproco amore e lotta alla povertà

Bologna, 18 dicembre 2006

Pregiatissimo senatore,
ho letto con il solito diletto il suo editoriale dedicato alla Turchia, su 30Giorni di ottobre 2006.
In particolare mi ha colpito la sua affermazione riferita al dialogo interreligioso in generale: «Mi vado sempre più convincendo che l’incontro deve avvenire sul piano della carità (reciproco amore e comune lotta alla povertà)».
Anch’io ho maturato lo stesso parere, particolarmente per quanto si riferisce all’ecumenismo. È difficile pensare che attraverso il dialogo, inteso come l’esercizio della ragione, logica o teologica che sia, si possa arrivare a un incontro. I nostri avi hanno addirittura sancito l’unione dei cristiani nel Concilio di Firenze. Sono quarant’anni che abbiamo iniziato a conoscerci a vicenda senza le remore del passato; solo quarant’anni.
Al di là del merito in sé della questione, mi ha colpito il modo che lei ha usato per esprimere questa sua convinzione: «Mi vado sempre più convincendo». Mi sono anche ritrovato in esso, identificato con il mio personale sviluppo. Infatti le certezze sono più spesso frutto dell’esperienza matura che della logica. Lo diceva anche Francis Bacon: «La verità emerge più facilmente dall’errore che dalla confusione».
Bellezza, fede e verità si scoprono sempre per caso, con sorpresa e senza fatica.
Approfitto della circostanza per porgerle deferenti ossequi e saluti, mentre mi confermo suo devotissimo

José Ignacio Alonso Pérez


Chi prega si salva

Sant’Alfonso Maria de Liguori vescovo umile e grandissimo

Spello, 10 gennaio 2007

Illustre presidente,
anche se con ritardo, compio il mio dovere di ringraziarla per avermi spedito le venti copie del libretto di preghiera dal titolo Chi prega si salva. Ritengo che sia un libretto da riscoprire, nello spirito dell’umile e grandissimo sant’Alfonso Maria de Liguori, impegnato a catechizzare i ragazzi poveri e i bisognosi (“cafoni” e “lazzaroni” in gergo napoletano) della città di Napoli.
Il grande vescovo e grandissimo moralista dovrebbe insegnare ai troppi “impiegati fasulli del tempio” che sfornare libri a destra e a manca con titoli accattivanti non serve per andare in Paradiso.
Ho già offerto la santa messa per le sue intenzioni. Con animo grato e con tanta stima per la sua rivista 30Giorni, che leggo avidamente, e che mi aiuta ad allargare gli “orizzonti” del mio apostolato a 360 gradi, fraternamente in Cristo,

don Angelo Cappotti




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