Rubriche
tratto dal n.02 - 2007


LETTERE DALLE MISSIONI


Padre Lino Zucol tra un centinaio di catecumeni in India

Padre Lino Zucol tra un centinaio di catecumeni in India

Gesuiti
Pariyaram, India

Il mio lavoro è tra i “fuori casta”

Pariyaram, 28 gennaio 2007

Carissimo signor senatore Andreotti,
chi le scrive è padre Lino Zucol, missionario gesuita della Val di Non che lavora dal 1948 in mezzo ai più poveri dell’India, cioè tra i cosiddetti “intoccabili”.
Durante questi anni sono sempre vissuto nella mia catapecchia, sempre abitata da rane, rospi e qualche serpente. Sono stato morso però solo due volte da due grossi topi e da un serpente non velenoso.
Sono l’unico missionario italiano ad avere il passaporto indiano perché mi hanno revocato la cittadinanza italiana; quindi quando vengo in Italia devo sempre richiedere il visto all’ambasciata italiana, che me lo concede solo per novanta giorni.
Il mio lavoro è tra i “fuori casta”, che aiuto con casette e pozzi, medicine e istruzione, continuando così questa promozione umana, senza distinzione di casta o religione. Quelli che desiderano unirsi alla Chiesa sono benvenuti.
La ringrazio della bella rivista che mi manda così regolarmente, le sarei grato se mi mandasse anche i libri che ha pubblicato.
Le auguro tutte le benedizioni di Dio sul grande apostolato missionario e prego per le sue intenzioni.
Preghi anche lei per me. La prossima settimana compirò 91 anni. Qui non viene quasi mai nessuno a trovarmi e quindi sento spesso la nostalgia della bella Italia!
Venga lei a trovarmi e le farò una grande accoglienza all’indiana, con fiori e ghirlande, degna di un grande senatore.
Con grande affetto e gratitudine resto suo affezionatissimo.

Padre L. M. Zucol sj


convento Sant’Antonio da Padova
Sin-el-Fil, Libano

Riceviamo con gioia e gratitudine 30Giorni

Sin-el-Fil, 12 dicembre 2006

Illustrissimo signor Andreotti, direttore della rivista 30Giorni,
da alcuni mesi riceviamo con gioia e gratitudine la rivista da lei fondata e diretta. Siamo una comunità francescana conventuale e a nome di tutti i frati della nostra comunità vorrei esprimerle la nostra riconoscenza per questo suo dono che ci giunge ogni mese regolarmente e che ci offre la possibilità di avere notizie della Chiesa e del mondo tramite articoli profondi di vario genere.
La nostra comunità è composta da sei frati appartenenti a cinque nazionalità diverse, compresa quella italiana, e tutti leggiamo e parliamo l’italiano. Ci è affidata una parrocchia latina dove vengono a pregare molti italiani residenti in Libano. Il nostro convento e la nostra chiesa sono dedicati a sant’Antonio da Padova, un santo molto amato e pregato nel nostro piccolo paese.
All’inizio delle feste natalizie, invochiamo la protezione divina su tutti voi, lei e tutta l’équipe che “crea” 30Giorni, sul mondo intero e sul Libano che in questi giorni conosce momenti molto difficili a causa dell’instabilità politica.
Pace e bene.

Padre César Essayan ofm conv, guardiano


missionari del pime
Zamboanga City, Filippine

Vivo in un contesto multiculturale e multireligioso

Zamboanga City, 29 gennaio 2007

Gentilissimo e stimatissimo senatore,
signor Giulio Andreotti,
desidero inviarle i miei più vivi e sinceri ringraziamenti per la rivista cui lei mi ha abbonato, che ricevo quasi regolarmente e che leggo avidamente. È uno strumento validissimo per un continuo aggiornamento e dona una carica spirituale, specie per missionari che, come me, vivono in un contesto multiculturale e multireligioso delicato quale è la realtà quotidiana qui a Zamboanga. Le auguro per lungo tempo salute nel corpo e nello spirito perché sempre riesca a ispirare le menti e i cuore di tanta gente che crede nel Signore Gesù. Grazie e auguri.

Padre Nevio Viganò


missionari francescani
Juruá, Brasile

Mi sento felice di donare la mia vita al servizio di questa Chiesa molto bisognosa

Juruá, 2 febbraio 2007

Stimato direttore Giulio Andreotti,
pace e bene!
La sua rivista 30Giorni mi accompagna da molti anni, sempre guardata e letta con interesse. Sono rimasto ancora più sorpreso quando mi ha raggiunto qui a Juruá, in Amazzonia, dato che ormai non speravo più di riceverla.
Infatti, dopo oltre quindici anni di servizio come vescovo diocesano nella diocesi, di recente creazione, di Luziânia (Goiás), avevo chiesto al santo padre Giovanni Paolo II la benedizione per lavorare un po’ – finché Dio lo avrebbe permesso – nell’immensa Amazzonia.
Mi trovo qui dal 1° gennaio 2005 come amministratore parrocchiale di Juruá, dove per oltre quattordici anni non c’era mai stato un sacerdote. La situazione non è facile, ma mi sento felice di donare la mia vita al servizio di questa Chiesa molto bisognosa. Mi sento ancora più felice perché in questo anno 2007 la Chiesa di tutto il Brasile sta rivolgendo la sua attenzione proprio verso l’Amazzonia! La “Campanha da Fraternidade” della Quaresima mette al centro l’Amazzonia con la sua complessità geografica, sociale, culturale di evangelizzazione. Speriamo che la benedizione di Dio produca molti frutti preziosi!
Riconoscente e grato,

padre Agostinho Stefan Januszewicz ofm conv,
vescovo emerito di Luziânia






LETTERE DAI MONASTERI


Clarisse del monastero dell’Ave Maria
Città del Messico, Messico

Nostra finalità speciale è sostenere il Papa con le preghiere

Città del Messico, 10 gennaio 2007

Stimatissimo signor senatore,
la gioia che ci ha portato il bambino di Betlemme e la sua dolcissima Madre vibri nel suo cuore e nel cuore di tutti i suoi. Felice anno 2007!
Desidero a nome di tutte le mie sorelle e mio esprimerle la nostra gratitudine: mille grazie! Per il dono della sua bellissima rivista 30Días en la Iglesia y en el mundo, tanto interessante quanto istruttiva, che tutte noi leggiamo e che cominceremo a collezionare.
Il nostro monastero si chiama “El Ave María”, di suore clarisse. Abbiamo l’adorazione del Santissimo Sacramento, poiché siamo figlie della serafica madre Chiara e del Poverello di Assisi; abbiamo una finalità speciale: sostenere il Santo Padre come Vicario di Cristo con la nostra preghiera.
Il nostro lavoro è la pittura a olio, e con esso riusciamo a mantenerci molto bene.
Il Signore ci ha benedetto con vocazioni e sono sorte varie fondazioni. Una di queste ha voluto trasformarsi in un istituto di missionarie che ora si trovano nelle cinque parti del mondo. Sono le Missionarie Clarisse del Santissimo Sacramento e a Roma hanno tre case.
La ringrazio di nuovo per questo regalo così bello. Conti sulla nostra preghiera per tutte le sue intenzioni.
Affezionatissima sorella in Gesù Ostia,

suor María Inés de la Isla


Associazione delle Clarisse
Windhoek, Namibia

Un saluto fervente dalle Clarisse d’Africa!

Windhoek, 29 gennaio 2007

Gentile signor Andreotti,
un saluto fervente dalle Clarisse d’Africa!
Alcuni dei nostri monasteri ricevono la rivista 30Days. Ne siamo molto felici e la ringraziamo.
Sarebbe possibile farlo arrivare a tutti i nostri monasteri, perché tutti ne possano trarre beneficio? La ringraziamo anticipatamente.
Dio la benedica e la ricompensi!
Sentitamente sue in Cristo,

suor Maria Clara, clarissa,
coordinatrice della Bikira Maria Association
delle Clarisse anglofone d’Africa


Suore domenicane contemplative del monastero nostra Signora del Rosario
Quillabamba, Perù

Viviamo del nostro lavoro e della provvidenza di Dio

Quillabamba, 6 febbraio 2007

Illustrissimo signor senatore Giulio Andreotti,
che il Signore, fonte di bontà e sapienza, la colmi dei suoi doni affinché continui a compiere la difficile e bella missione di dare informazione, non solo religiosa, ma anche culturale e divulgativa, su tutto ciò che accade nel nostro mondo di oggi.
Per noi, Suore Domenicane Contemplative, fondate nel 1994 in zona di missione (Ceja de Selva), è stata una sorpresa gratificante ricevere la rivista 30Días en la Iglesia y en el mundo che lei dirige meravigliosamente.
I tre numeri ricevuti finora li leggiamo in comunità e troviamo in ogni pagina un motivo in più perché la nostra preghiera per tanta gente che soffre e piange per una guerra disumana si innalzi con più fervore.
Siamo certe che la rivista 30Días è un grande aiuto per tutti coloro che la ricevono per ciò che contiene e per il messaggio, che ogni articolo porta, di amore a Dio, di unità fra i credenti, di pace, giustizia e verità.
Ci piacerebbe abbonarci per riceverla mensilmente, ma le nostre condizioni economiche non ce lo consentono perché viviamo giorno per giorno del nostro lavoro e della provvidenza di Dio. Conti fin d’ora, come pagamento, sulla preghiera e sul sacrificio della nostra comunità, in modo che il Signore vi aiuti e vi accompagni perché la vostra rivista 30Días continui ad avere successo.
Il Signore benedica lei e tutti coloro che lavorano in questa grande impresa di portare la fede e l’informazione in tutti i luoghi del nostro pianeta, sempre sotto la protezione di Maria nostra Madre.
Fraternamente,

suor María Jacinta della Sacra Famiglia op, priora


Suore Passioniste del Monastero madre della santa speranza
São Luis de Montes Belos, Goiás, Brasile

Settant’anni di presenza delle Suore Passioniste in Brasile

São Luis de Montes Belos, 7 febbraio 2007

Egregio signor Andreotti,
innanzitutto chiediamo scusa per non aver scritto subito, ringraziandola per la grande gentilezza di averci incluso nel gruppo delle religiose contemplative che ricevono la rivista 30Dias na Igreja e no mundo. Dio la ricompensi.
Siamo sinceramente grate per l’invio di questa rivista ricca di notizie, suggestiva, che si preoccupa di tenerci informate.
Ci è piaciuto molto il numero che riportava i lavori di pittura delle care suore (n. 10, ottobre 2006). Congratulazioni. Anche noi vorremmo far vedere i nostri lavori di statue di cera e ricami, se possibile.
Ci presentiamo per la prima volta, parlando della commemorazione giubilare dei settant’anni di presenza delle Suore Passioniste in Brasile. Il 26 novembre 2006 siamo state a San Paolo per festeggiare questo anniversario. Eravamo trentacinque passioniste dei quattro monasteri passionisti del Brasile. La commemorazione del giubileo è stata molto bella. Abbiamo terminato con un corso di cinque giorni, per la rivitalizzazione e la ristrutturazione dei monasteri passionisti in Brasile.
Conti sempre sulle nostre preghiere; il Signore la benedica e la ricompensi per tutto il bene a favore del Regno di Gesù Cristo.
Saluti in Gesù Crocifisso.

Suor Maria da Paz Prado cp


Suore Passioniste del monastero di Gemma
Heule-Kortrijk, Belgio

Il mondo ha nuovamente bisogno di santi, come il santo Curato d’Ars

Heule, 11 febbraio 2007

Signor senatore,
siamo state piacevolmente sorprese di ricevere per la quinta volta la sua ammirevole rivista, una vera perla, e in lingua francese, così ricca di articoli interessanti sugli avvenimenti attuali e sulla fede cristiana. Grazie per il libretto Qui prie sauve son âme [Chi prega si salva] in omaggio per Natale.
Per contraccambiare il suo dono così generoso, pregheremo per lei e per il suo apostolato, come pure per quelli che la aiutano con i loro doni, e chiediamo al Signore di benedire la sua attività e sostenere il suo impegno affinché rimanga sempre evangelico e pienamente ecclesiale.
Grazie di tutto cuore per la stima che manifesta per le Suore Contemplative Passioniste, istituto fondato da san Paolo della Croce (un italiano) nel 1771, di cui il nostro monastero è il secondo in Belgio, dal 1953.
La nostra piccola chiesa è un vero luogo di preghiera in unione con Fatima: abbiamo infatti una statua molto grande e bella della Madonna di Fatima (la più grande del Belgio).
Ogni settimana, un gruppo di preghiera “Le Cénacle” viene a pregare la sera per la pace fra i popoli.
La decadenza in Europa ci rattrista molto, ma abbiamo fiducia nel Signore.
Non possiamo esserle veramente utili se non attraverso il silenzio, la preghiera e la fedeltà allo spirito della nostra vocazione di passioniste dedite a Cristo sofferente e alla Madre dei dolori.
Il mondo ha nuovamente bisogno di santi, come il santo Curato d’Ars. Con il nostro affetto sincero in Gesù e Maria,

la superiora e le suore passioniste


Clarisse del MONASTERO SANTA CHIARA
Sariaya, Filippine

Bellissima rivista

Sariaya,11 febbraio 2007

Carissimi signor Giulio Andreotti e collaboratori,
pace e ogni benedizione!
Siamo le clarisse di Sariaya (Quezon) e desideriamo esprimervi la nostra profonda gratitudine per la vostra benevola sollecitudine nell’invio della bellissima rivista 30Giorni. I vostri meravigliosi articoli ci hanno fornito un’ampia varietà di notizie che ci hanno arricchito spiritualmente. Solo Dio può ricompensare il vostro splendido gesto di amore nei confronti della nostra comunità.
Siate certi delle nostre preghiere per voi.
Con gratitudine e affetto, vostre nel Signore,

le clarisse di Sariaya,
per mano di suor Mary Mycira osc


Carmelitane del monastero sacro cuore di gesù
Santo Ângelo, Rio Grande do Sul, Brasile

Il nostro carmelo è situato in una regione missionaria, il Rio Grande do Sul

Santo Ângelo, 12 febbraio 2007

Illustrissimo signor Giulio Andreotti,
la luce dello Spirito Santo la accompagni sempre!
Con la presente, desideriamo ringraziarla per la gentilezza e la bontà nell’inviarci la rivista 30Dias na Igreja e no mundo.
Nascoste nella clausura contemplativa, cerchiamo di mantenere accesa e viva la fiamma della preghiera per la Chiesa e per l’umanità. E vi sono incluse le sue intenzioni, i suoi desideri e progetti. Chiediamo al Signore che la benedica sempre e la conservi in salute e nella disponibilità a portare avanti un’opera tanto bella e preziosa.
Siamo undici suore. Il nostro carmelo è situato in una regione missionaria, il Rio Grande do Sul, dove furono martirizzati i gesuiti Roque Gonzales, Afonso Rodrigues e João Del Castillo.
Per mantenerci contiamo sul nostro lavoro e sul contributo di alcuni benefattori.
Abbiamo un aiuto spirituale molto valido. I nostri vescovi sono estremamente attenti e sostengono molto la vita contemplativa. Siamo grate di questo. Dio li e ci conservi così.
La nostra fiducia è riposta nel Sacro Cuore di Gesù.
Con molta gratitudine e affetto, le auguriamo i favori del Cielo.
Con tutta la stima, l’abbraccio e la preghiera,

suor Maria da Imaculada, priora


Carmelitane scalze del monastero Nostra Signora della santissima Trinità e san Giuseppe
Plasencia, Spagna

30Giorni è una finestra sul mondo

Plasencia, 14 febbraio 2007

Stimatissimo senatore,
la grazia dello Spirito Santo dimori sempre nella sua anima.
Con grande gratitudine abbiamo ricevuto a suo tempo l’offerta dell’abbonamento gratuito alla sua interessante e molto completa rivista 30Días che continuiamo a ricevere puntualmente. È una finestra sul mondo che ci mette al corrente di quanto in esso accade e può interessare noi per presentare al Signore le nostre richieste di fronte alle numerose necessità che vi sono nell’umanità e che richiedono la nostra preghiera di intercessione. Come diceva la nostra madre santa Teresa riferendosi al suo tempo: «Il mondo brucia, vogliono tornare a condannare Cristo...». In realtà il mondo brucia per le tante violenze, inimicizie e complicazioni... Non si prega mai abbastanza per ottenere dal Signore la grazia, la pace, la fraternità, la misericordia...
Eleviamo la nostra preghiera anche per lei e per i suoi collaboratori affinché possiate rimanere fedeli e forti nella vostra lotta a favore del bene. Dalla vostra splendida rivista risuonano le vostre battaglie per Dio e per la sua Chiesa, e Lui non cesserà di benedirvi.
Dalla preghiera, dal nascondimento e dal silenzio del nostro chiostro carmelitano accompagniamo in maniera del tutto speciale il pontificato sereno e luminoso del nostro amatissimo papa Benedetto XVI che teniamo presente quotidianamente.
Riceva, signor senatore, l’espressione dei nostri sentimenti religiosi e il nostro sincero affetto nel Signore,

María Consuelo de la Santa Faz ocd, priora






Lettura spirituale/6


A commento del brano del Credo del popolo di Dio, pubblichiamo innanzitutto l’incipit del canone 849 del Codice di Diritto canonico, promulgato da Giovanni Paolo II, sulla necessità per la salvezza del battesimo di acqua o almeno di desiderio. Inoltre pubblichiamo due brevi risposte del Catechismo di san Pio X sul battesimo di desiderio. Infine, due piccoli brani del Concilio ecumenico Vaticano II.
Come è bella e aperta alla speranza l’espressione “battesimo di desiderio”. Soprattutto se si tiene presente, come papa Benedetto XVI ha ricordato anche nell’omelia del Mercoledì delle ceneri, che è la grazia a prevenire il nostro desiderio. Così, come nella preghiera per tutti gli uomini (cfr. 1Tm 2, 1), si affida al mistero di Dio la possibilità per ogni uomo di desiderare, anche solo implicitamente, l’incontro con Gesù Cristo.

Codice di Diritto canonico, canone 849: «Il battesimo, porta dei sacramenti, è necessario, di fatto o almeno nel desiderio, per la salvezza».

Catechismo della dottrina cristiana di san Pio X, n. 280: «Se il battesimo è necessario a tutti, può salvarsi nessuno senza battesimo? Senza battesimo nessuno può salvarsi; quando però non si possa ricevere il battesimo di acqua basta il battesimo di sangue, cioè il martirio sofferto per Gesù Cristo, oppure il battesimo di desiderio che è l’amor di carità, desideroso dei mezzi di salvezza istituiti da Dio».
Catechismo maggiore di san Pio X, n. 567: «Si può supplire in qualche modo alla mancanza del battesimo? Alla mancanza del sacramento del battesimo può supplire il martirio, che chiamasi battesimo di sangue, o un atto di perfetto amor di Dio o di contrizione che sia congiunto col desiderio almeno implicito del battesimo, e questo si chiama battesimo di desiderio».

Costituzione pastorale Gaudium et spes, n. 22: «Cristo è morto per tutti (cfr. Rm 8, 32) e la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina; perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale».

Decreto Ad gentes, n. 7: «Benché quindi Dio, attraverso vie che lui solo conosce, possa portare gli uomini che senza loro colpa ignorano il Vangelo a quella fede “senza la quale è impossibile piacergli” (Eb 11, 6), è tuttavia compito imprescindibile della Chiesa (cfr. 1Cor 9, 16), e insieme suo sacrosanto diritto, diffondere il Vangelo; di conseguenza l’attività missionaria conserva in pieno – oggi come sempre – la sua validità e necessità».


dal Credo del popolo di Dio di papa Paolo VI

Il disegno divino della salvezza abbraccia tutti gli uomini

Noi crediamo che la Chiesa è necessaria alla salvezza, perché Cristo, che è il solo mediatore e la sola via di salvezza, si rende presente per noi nel suo Corpo, che è la Chiesa (cfr. Lumen gentium, n. 14). Ma il disegno divino della salvezza abbraccia tutti gli uomini: e coloro che, senza propria colpa, ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, ma cercano sinceramente Dio e sotto l’influsso della sua grazia si sforzano di compiere la sua volontà riconosciuta nei dettami della loro coscienza, anch’essi, in un numero che Dio solo conosce, possono conseguire la salvezza (cfr. Lumen gentium, n. 16).




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