Rubriche
tratto dal n.09 - 1998


Martini:

«…si tratta di ricordare con animo grato una cosa sola»


Il cardinale Martini a Roma alle Cappellette di San Luigi  in via Liberiana

Il cardinale Martini a Roma alle Cappellette di San Luigi in via Liberiana

Fuori i mercanti dal tempio. Con questo titolo il quotidiano il manifesto ha dato notizia della presentazione dell’ultima lettera pastorale del cardinale Carlo Maria Martini, intitolata Ritorno al Padre di tutti; la presentazione si è svolta a Milano lo scorso 8 settembre. Nell’occasione il porporato ha detto: «Il moltiplicarsi della cornice esterna, delle iniziative urbanistiche, i soldi spesi, rischiano di far perdere il vero senso del Giubileo, quello religioso, il significato cattolico di ringraziare Dio per la venuta di Gesù. Di fronte al moltiplicarsi di iniziative esterne è importante richiamare che si tratta di ricordare con animo grato una cosa sola: i duemila anni dalla nascita di Gesù, i duemila anni dalla incarnazione del Verbo. Un evento quindi tutto spirituale e di fede».





Gli apostoli Pietro e Giovanni, particolare dell’ascensione, Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova

Gli apostoli Pietro e Giovanni, particolare dell’ascensione, Giotto, Cappella degli Scrovegni, Padova

Motu proprio Apostolos suos
La natura e i poteri delle Conferenze episcopali

Il 23 luglio è stato presentato il motu proprio di Giovanni Paolo II Apostolos suos, sulla natura teologica e giuridica delle Conferenze episcopali. Il documento è la risposta ad una domanda posta nel 1985 in occasione del Sinodo speciale dei vescovi a venti anni dal Concilio Vaticano II. Il motu proprio sottolinea il fatto che solo l’assemblea plenaria della Conferenza episcopale «ha il potere di porre atti di Magistero autentico». Questo potere non può essere riconosciuto ai vari comitati e sottocomitati delle stesse Conferenze. Si tratta anche di un invito, neanche troppo velato, a diminuire la notevole mole di documenti che annualmente vengono sfornati dai vari uffici delle Conferenze episcopali sui temi più vari. Col motu proprio si permette alle Conferenze episcopali di emanare dichiarazioni dottrinali che hanno valore di Magistero autentico, a patto però che siano approvate all’unanimità o che, votate con una maggioranza almeno dei due terzi, ottengano la recognitio della Sede apostolica.
Una curiosità: nel corso della conferenza stampa di presentazione il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ha definito più volte «modesto» il documento e ha confidato di aver chiesto al Papa in una occasione se era proprio necessario farlo. Giovanni Paolo II ha risposto: «Sì, lo ha voluto un Sinodo».


Teologi
Hans Küng attacca il Papa

«I vescovi dovrebbero finalmente manifestare pubblicamente la loro protesta e opporre resistenza»: è l’opinione del teologo cattolico dissidente Hans Küng, che da Tubinga durante il mese di luglio ha criticato aspramente i contenuti di alcuni documenti papali. Il teologo se la prende innanzitutto con la lettera apostolica del Papa sulla funzione delle Conferenze episcopali, accusando Giovanni Paolo II di aver minato, con questo documento, la collegialità episcopale e di aver distorto i propositi riformatori del Vaticano II favorendo il rinsaldarsi di tutte le critiche al centralismo e all’assolutismo romani.
Küng ha poi anche criticato fortemente alcuni documenti sul ruolo dei laici nella Chiesa e sulla «difesa della fede» che, sono sue parole, «fanno drizzare i capelli in testa». I temi contestati dal teologo tedesco sono quelli relativi al sacerdozio femminile (il Papa, secondo lui, non può respingere, in nome della sua infallibilità, l’ipotesi delle donne prete) e all’obbligo del giuramento di obbedienza per i vescovi (a suo parere, in contrasto col Vangelo dove è esplicito il divieto di giurare). Küng è convinto che la Curia romana stia compiendo «pezzo a pezzo un tradimento contro il Concilio Vaticano II». È singolare la posizione di Küng che, negando l’infallibilità del Papa, crede con petulanza nella propria.


Papa Luciani
Il ricordo del cardinale Cé

«Vescovo in una stagione difficile e talora confusa, proprio come gli apostoli fra le onde del lago in burrasca, egli fu testimone intrepido della fedeltà al depositum fidei che gli era stato consegnato, perché lo custodisse. Uomo di grande misericordia a fronte della debolezza umana, si manteneva inflessibile quando in questione era la purezza della fede». Con queste parole il cardinale patriarca di Venezia, Marco Cé, ha ricordato la figura del suo predecessore Albino Luciani nel corso di una messa per i vent’anni della sua elezione al soglio di Pietro come Giovanni Paolo I. Cé non ha proferito parola su una possibile apertura del processo di beatificazione di Luciani.


Strage Guardie svizzere
Il caso non è ancora risolto

Il 1 agosto scorso ha preso servizio il nuovo comandante delle Guardie svizzere del Vaticano. Si chiama Pius Segmüller, è nato 46 anni fa a Emmen (Lucerna), è sposato, ha due figli ed è colonnello di stato maggiore dell’esercito svizzero. Il 17 luglio l’avvocato Nicola Picardi, il “promotore della giustizia vaticana”, ha spiegato all’Ansa che il caso dell’omicidio del predecessore di Segmüller, Alois Estermann, ucciso assieme alla moglie lo scorso 4 maggio, non è ancora stato risolto. «C’è ancora parecchio lavoro da fare per arrivare alle conclusioni» ha detto Picardi. «La realtà» ha aggiunto sibillinamente «può essere molto superiore alla fantasia».


Caso Ocampo
Il cardinale scrisse al Papa: le mafie hanno imprigionato il Messico

Il cardinale messicano Juan Jesús Posadas Ocampo, ucciso nel parcheggio dell’aeroporto di Guadalajara il 24 maggio 1993, tre giorni prima di morire avrebbe scritto una lettera al Santo Padre nella quale denunciava l’esistenza di «mafie che hanno imprigionato la mia patria e il mio Paese» accingendosi a impadronirsi dei beni della Chiesa. La notizia è segnalata dall’autorevole settimanale Zeta di Tijuana, secondo il quale il cardinale indicò al Papa il nome di alcuni personaggi che, attraverso dei prestanome, cercavano di sfruttare a loro vantaggio il processo di normalizzazione delle relazioni tra Stato e Chiesa (nel 1991 i beni ecclesiastici sequestrati dal 1859 cominciarono a ritornare ai legittimi proprietari). La notizia della missiva del cardinale messicano giunge dopo la stipula dell’accordo, firmato lo scorso 9 luglio, tra la Conferenza episcopale messicana, il governo di Jalisco e la Procura generale della Repubblica. L’accordo in questione ha stabilito la creazione di un gruppo istituzionale incaricato di svolgere le indagini su quanto realmente accadde quel 24 maggio del ’93 all’aeroporto di Guadalajara.


Vescovi ausiliari
L’eccezione di Kaohsiung (Taiwan) e Bologna

La Santa Sede cerca di limitare il più possibile la nomina di vescovi ausiliari. A questa regola non scritta fanno eccezione le diocesi rette da cardinali. Due esempi eclatanti di questa eccezione si sono visti con la recente nomina di Philip Huang Chao-Ming a secondo vescovo ausiliare del cardinale di Kaohsiung (Taiwan) avvenuta il 16 luglio e con quella di Ernesto Vecchi ad ausiliare del cardinale di Bologna, Giacomo Biffi, pubblicata due giorni dopo (Vecchi era stato segretario particolare del cardinale Giacomo Lercaro, parroco con il cardinale Antonio Poma, e finora provicario con Biffi). La diocesi taiwanese, con 45mila cattolici dichiarati su una popolazione di tre milioni e mezzo di abitanti, si ritrova ora con un cardinale vescovo e due vescovi ausiliari. La diocesi di Bologna, definita dal Resto del Carlino «prediletta» da Giovanni Paolo II, è – se si eccettuano ovviamente Roma e Milano – l’unica diocesi cardinalizia italiana con due vescovi ausiliari pur avendo una popolazione “cattolica” inferiore, ad esempio, a quella di Torino o Napoli (con un vescovo ausiliare ciascuna).


L’Osservatore Romano
Forti critiche del nunzio Marchetto alla scuola storiografica di Bologna

Il nunzio apostolico Agostino Marchetto è ormai il “recensore” di punta dell’Osservatore Romano. E si tratta di un recensore senza peli sulla lingua. Suo bersaglio preferito sono le opere di storia ecclesiastica partorite dalla “scuola bolognese” capitanata da Giuseppe Alberigo e pubblicate da Il Mulino. Marchetto in agosto non è andato in ferie… anzi. Il 12 agosto il quotidiano della Santa Sede ha pubblicato una pagina di recensione a L’evento e le decisioni. Studi sulle dinamiche del Concilio Vaticano II (a cura di Maria Teresa Fattori e Alberto Melloni, Il Mulino 1997), e il 28 un altro suo paginone sul terzo volume della Storia del Concilio Vaticano II. Il Concilio adulto. Il secondo periodo e la seconda intersessione, settembre 1963-settembre 1964 (Il Mulino-Peeters 1998). In entrambi i casi si tratta, manco a dirlo, di stroncature.


Cardinali 1
Deceduto il cardinale Grillmeier, teologo gesuita

Il 13 settembre è spirato ad 89 anni il porporato tedesco Alois Grillmeier. Gesuita, era stato creato cardinale da Giovanni Paolo II nel concistoro del ’94 per i suoi meriti teologici. Con la sua scomparsa il numero dei cardinali scende a 157 di cui 118 elettori in un eventuale conclave (tale numero è destinato a scendere ulteriormente a 115 visto che entro il 4 ottobre tre porporati italiani compiranno 80 anni). Il numero dei cardinali gesuiti nel Sacro Collegio scende a sette (di cui cinque elettori).


Cardinali 2
Tettamanzi benedice l’esperanto e lo usa nella messa

Fino a qualche lustro fa era quasi impossibile che un porporato concedesse la propria benedizione ai cultori dell’esperanto. La lingua virtuale creata dall’ebreo polacco massone Zamenhof a inizio secolo non godeva infatti di molte simpatie in ambito ecclesiastico. Ora non è più così. Tra i fans di questo idioma artificiale viene annoverato il cardinale di Praga Miloslav Vlk. E il cardinale di Genova Dionigi Tettamanzi si è recato in visita al XII Congresso annuale dell’Unione esperantista cattolica italiana che si è tenuto ad Arenzano dal 4 all’8 settembre. L’arcivescovo di Genova vi ha celebrato messa e ha pronunciato l’omelia, naturalmente, in esperanto.


Cardinali 3
L’arcivescovo di Barcellona annuncia l’apertura del processo di beatificazione di Gaudí

Il 23 agosto il cardinale arcivescovo di Barcellona, Ricard María Carles Gordó, ha annunciato l’apertura ufficiale della causa di beatificazione dell’architetto catalano Antoni Gaudí (1852-1926), il celebre progettista della Sagrada Familia della capitale catalana.


Cardinali 4
Lustiger operato con successo

Ricoverato in ospedale domenica 6 settembre, l’arcivescovo di Parigi Jean-Marie Lustiger, 71 anni, ha subito un intervento chirurgico benigno il giorno successivo. L’operazione, secondo l’annuncio dato dalla diocesi della capitale francese martedì 8 settembre, «si è svolta con successo».


Cardinali 5
Il no di Saldarini all’eutanasia

Il cardinale arcivescovo di Torino, Giovanni Saldarini, ha ribadito il no della Chiesa cattolica alla liceità dell’eutanasia. Lo ha fatto con una dichiarazione rilasciata il 26 agosto dopo che un gruppo di lavoro del Sinodo valdese aveva espresso una cauta apertura nei confronti della possibilità dell’eutanasia, anche attiva, in caso di malattia terminale.


Diplomazia
Arrivati i nuovi ambasciatori di Slovenia, Bosnia-Erzegovina e Nicaragua

Nuovi arrivi nel corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Il 6 settembre il nuovo ambasciatore di Slovenia, Karl Bonutti, 70 anni, ha presentato le sue credenziali a Giovanni Paolo II. A Bonutti, che appartiene all’emigrazione slovena negli Stati Uniti (è stato console onorario di Lubiana presso lo Stato dell’Ohio), il Papa ha detto di auspicare che i rappresentanti della Chiesa e dello Stato affrontino gli argomenti «tuttora pendenti, che sono, da anni, oggetto di discussioni» (e cioè: insegnamento religioso, assistenza alle forze armate, restituzione dei beni ecclesiastici, status giuridico della Chiesa cattolica). L’11 settembre è toccato a Vlatko Kraljevic, primo ambasciatore di Bosnia-Erzegovina (fino ad ora era stato rappresentante di Sarajevo presso il Quirinale). La nomina di Kraljevic, di etnia croata, è stata piuttosto sofferta, per problemi interni alla presidenza tricefala (serbo-musulmano-croata). Ne ha fatto cenno lo stesso neoambasciatore all’inizio del suo saluto al Papa quando ha fatto notare che la presentazione delle lettere credenziali arriva dopo che sono state stabilite «da più di sei anni le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Bosnia-Erzegovina e dopo che sono trascorsi quasi due anni dalla sua concessione di gradimento». Il 14 settembre è stato il turno del nuovo ambasciatore del Nicaragua, la signora Luvy Salerni Navas, che, con i suoi 33 anni, è la più giovane rappresentante accreditata presso la Santa Sede.


Record
Dopo tre anni il Pontificio Ateneo della Santa Croce diventa Università

Il 20 luglio Giovanni Paolo II ha concesso il titolo di Università al Pontificio Ateneo della Santa Croce. L’ascesa dell’istituto fondato dall’Opus Dei nella Città Eterna è un vero record. Le attività accademiche sono iniziate nell’84, nel ’90 è stato canonicamente eretto l’Ateneo Romano della Santa Croce al quale, nel ’95, viene concesso il titolo di Ateneo Pontificio. Infine, dopo solo tre anni, il salto che pone l’istituto accademico dell’Opus Dei tra le sei Università Pontificie dell’Urbe, con tanto di sorpasso nei confronti di atenei più antichi come quello di Sant’Anselmo dei Benedettini e l’Antonianum dei Frati minori. Ora le Pontificie Università dell’Urbe sono sei. Oltre alla neopromossa Santa Croce ci sono la Gregoriana, la Lateranense, l’Urbaniana, l’Angelicum e la Salesiana (ma i discepoli di don Bosco aspettarono 33 anni – dal 1940 al 1973 – prima di vedere promosso il proprio Ateneo a Università).


Polemiche
Giovanni Paolo II incontra antiabortisti francesi

Nel dicembre dello scorso anno si era rifugiato nella nunziatura apostolica di Parigi per chiedere invano asilo politico. Il 26 luglio è riuscito a farsi invitare alla messa mattutina del Papa, a Castel Gandolfo. Stiamo parlando del dottor Xaver Dor, fondatore dell’associazione SOS Tout petits, specializzata in manifestazioni non violente davanti alle cliniche che praticano l’aborto. Dor è famoso in Francia anche perché è stato condannato una dozzina di volte per delitto di intralcio all’interruzione volontaria di gravidanza, reato previsto dai codici francesi. La notizia ha suscitato un certo scalpore nella stampa transalpina (che ha anche pubblicato le foto dell’incontro), il velato disappunto della diplomazia francese e un certo imbarazzo in Vaticano. Secondo fonti vicine all’associazione SOS Tout petits, l’appuntamento mattutino con Giovanni Paolo II è stato ottenuto non attraverso il segretario particolare (il quale anzi si è mostrato contrariato per l’accaduto) ma grazie ai buoni uffici della signora Wanda Póltawska, membro del Pontificio Consiglio per la famiglia, di quello della pastorale per gli operatori sanitari e della Pontificia Accademia per la vita.


Il vice di Kohl
Schäuble: «Credo nei miracoli»

«Naturalmente, come cristiano credo sempre anche al miracolo, ma non in riferimento alla campagna elettorale in corso». Sono parole di Wolfgang Schäuble, presidente del gruppo parlamentare della Cdu tedesca nonché delfino dell’attuale capo del governo di Bonn, Helmut Kohl, riportate dal settimanale L’Espresso il 21 agosto scorso. Schäuble ha risposto ad alcune domande relative alle elezioni nazionali del 27 settembre. All’ipotesi formulatagli dall’intervistatore circa una sua possibile elezione a cancelliere fra due anni, ha poi risposto: «Chissà mai che cosa succederà, di qui a due anni. Qui torno ad essere il cristiano che crede ai miracoli».


Chiapas
I vescovi: faremo una relazione al Papa

«Un rapporto dettagliato» sul conflitto nel Chiapas sarà fornito al Papa dalla Chiesa messicana. È quanto si apprende da un “lancio d’agenzia” dell’Adnkronos divulgato l’11 agosto scorso, nel quale si dà notizia di una dichiarazione rilasciata il giorno precedente dal vescovo di Tuxtla Gutiérrez, Felipe Aguirre Franco.
Una delegazione della Conferenza episcopale messicana formata da otto componenti, tra i quali il presidente dell’episcopato messicano, monsignor Luis Morales Reyes, e monsignor Samuel Ruiz García, titolare della diocesi di San Cristóbal de las Casas, ha terminato a metà agosto una missione di cinque giorni in Chiapas. La delegazione ha rivolto «un accorato appello» a tutte le parti coinvolte nel conflitto, zapatisti compresi, «affinché con le armi mettano da parte l’odio e la vendetta, che convengono soltanto a chi vuole mantenere le divisioni per il proprio tornaconto». I presuli hanno riferito «con grande tristezza» di aver osservato durante la missione in Chiapas «situazioni laceranti di famiglie divise, povertà assoluta delle comunità indigene e atteggiamenti estremi di conflittualità e preclusione da parte di tutti, a causa della radicalizzazione delle rispettive posizioni».


Conferenza di Lambeth
Scontro in casa anglicana tra Primo e Terzo Mondo

La tredicesima Conferenza di Lambeth, l’incontro decennale dei “vescovi” anglicani di tutto il mondo, tenutosi a Canterbury dal 18 luglio al 9 agosto, ha visto la partecipazione di 739 “vescovi” in rappresentanza delle 37 province della Comunione anglicana. I dati forniti dalla Conferenza parlano di oltre 70 milioni di anglicani presenti in tutto il pianeta, dei quali due terzi equamente divisi tra residenti in Gran Bretagna e Africa. Il continente nero è stato il più rappresentato alla Conferenza di Lambeth, con la partecipazione di 224 “vescovi”. I temi affrontati dall’assemblea episcopale, peraltro divisa da forti tensioni interne per la presenza di tendenze “liberali” a cui si oppongono posizioni decisamente conservatrici, sono stati molteplici, anche se i più controversi, l’omosessualità e l’ordinazione delle donne, hanno avuto il ruolo di protagonisti. Si è trattato della prima Conferenza di “vescovi” anglicani dopo che la Santa Sede, nella nota illustrativa del motu proprio Ad tuendam fidem, ha evidenziato che l’invalidità delle ordinazioni anglicane riconosciuta da papa Leone XIII è una verità da ritenere come definitiva.


Il sociologo Alberoni
Umiltà: virtù dimenticata dell’ultimo ventennio

«Negli ultimi vent’anni non mi sembra di aver mai sentito elogiare una persona dicendo che è umile». Così Francesco Alberoni, il più noto sociologo italiano, scrive il 31 agosto nella rubrica “Pubblico & Privato” da lui curata ogni lunedì sul Corriere della Sera. Beati gli umili, perché hanno capito praticamente tutto: con questo titolo l’articolo di Alberoni propone una riflessione sull’umiltà, una virtù dimenticata in questo ventennio, ma considerata importantissima dalla tradizione cristiana. Alberoni, nelle sue osservazioni sull’umiltà cristiana, dice anche: «Tutti i mistici e tutti i teologi sono d’accordo che l’uomo non può darsi la fede da solo. La fede non è un fatto intellettuale, è amore appassionato per Dio. E questo amore è Dio stesso che lo accende. L’uomo può solo predisporsi ad incontrarLo. Lo fa pregando, diventando niente davanti a Lui. Questo diventare niente è l’umiltà di fronte a Dio».


Lega Nord
Bossi a D’Alema: singolare accusa di clericalismo

Nel corso degli ultimi mesi Umberto Bossi, leader della Lega Nord, ha ripetutamente rivolto a Massimo D’Alema la singolare accusa di clericalismo. Ad esempio, in un’intervista rilasciata alla Stampa il 5 settembre scorso, alla domanda se i suoi rapporti d’amicizia con il leader dei Democratici di sinistra fossero terminati, il “senatùr” ha risposto: «Purtroppo sì, e l’ha voluto lui. Al cambiamento ha preferito l’alleanza con i pretoni. E ad andare con i preti ci s’impreta. Poveretto, è finito in un gran casino, è passato dal ribaltone al ribaltino».


750° del Duomo di Colonia
Kohl e Gorbaciov presenti alla messa celebrata da Sodano

Il 15 agosto si sono svolti i solenni festeggiamenti per il 750° anniversario del Duomo di Colonia. La messa è stata celebrata dal Legato pontificio, cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato vaticano. Alla celebrazione eucaristica hanno partecipato anche il cancelliere Helmut Kohl e l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica, Michail Gorbaciov.
L’avvenimento ha avuto ampia risonanza sull’Osservatore Romano, che gli ha dedicato articoli molto ampi con visibili richiami in prima pagina.


Rappresentanze pontificie
Nuovi nunzi in Indonesia e Nigeria

L’8 agosto è stata pubblicata la nomina a nunzio apostolico in Indonesia dell’arcivescovo Renzo Fratini, 54 anni, marchigiano, dal ’93 rappresentante pontificio in Pakistan. Il 22 agosto è stata pubblicata la notizia del trasferimento dell’arcivescovo Osvaldo Padilla, 56 anni, filippino, dallo Sri Lanka – dove era arrivato nel ’94 – alla Nigeria. Precedentemente Padilla era stato rappresentante pontificio a Panama.


Ex Sant’Uffizio
I libri di De Mello sono pericolosi (soprattutto per i religiosi)

Il 22 agosto la Congregazione per la dottrina della fede ha diffuso una Notificazione sugli scritti di Anthony De Mello, sj, il gesuita indiano scomparso nell’87 autore di numerosi best seller. Per l’ex Sant’Uffizio non poche posizioni espresse nei volumi dello scrittore «sono incompatibili con la fede cattolica e possono causare gravi danni».
Il motivo che ha spinto il dicastero vaticano guidato dal cardinale Joseph Ratzinger a compiere un passo così grave è che le opere di De Mello hanno ampia diffusione soprattutto tra ecclesiastici, sacerdoti e religiose. La Notificazione, firmata da Ratzinger e dal segretario della Congregazione, l’arcivescovo Tarcisio Bertone, porta la data del 24 giugno e risulta essere stata approvata da Giovanni Paolo II.




Madre Teresa

a un anno dalla morte



Anche le Poste italiane hanno ricordato il primo anniversario della scomparsa di Madre Teresa di Calcutta, avvenuta il 5 settembre del 1997.




Roma, città con meno omicidi

Per Proietti è merito della pigrizia dei romani


Gigi Proietti nei panni del maresciallo Rocca

Gigi Proietti nei panni del maresciallo Rocca

L’attore Gigi Proietti ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera del 20 agosto, nell’ambito di un articolo di commento su uno studio del Ministero degli Interni britannico che attribuisce a Roma una delle più basse percentuali di omicidi fra le grandi città europee e nordamericane: Roma è al terz’ultimo posto, con 1,7 omicidi su centomila abitanti (prendendo in considerazione il biennio 1995-1997), seguita solo da Atene e Bruxelles (in cima alla classifica ci sono invece quattro città statunitensi: Washington, Philadelphia, Dallas e Los Angeles). Proietti, alla domanda sul perché «i romani ammazzino così poco» ha risposto: «Perché so’ pigri. Hanno un carattere che tende a smussare i conflitti, piuttosto che a enfatizzarli». In fondo già sant’Agostino nel primo libro del De Civitate Dei, citando l’Eneide di Virgilio, elogiava la tolleranza dei romani.


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