Rubriche
tratto dal n.07/08 - 2007


MONDO

Brzezinski contro le basi antimissilistiche Usa in Polonia


Papa Benedetto XVI durante l’Angelus di domenica 29 luglio

Papa Benedetto XVI durante l’Angelus di domenica 29 luglio

L’installazione di sistemi antimissilistici Usa in Polonia? «Ha ragione Zbigniew Brzezinski quando definisce questa iniziativa goffa e irritante, per la collocazione ingiustificata “nella porta accanto” alla Russia». Così Arrigo Levi, in un articolo apparso su la Stampa del 31 luglio dal titolo Atomica, le paure del Papa, che commenta l’appello di Benedetto XVI, all’Angelus del 29 luglio, per il disarmo e la non proliferazione nucleare.





Papa Benedetto XVI con i bambini

Papa Benedetto XVI con i bambini

Papa
La stupenda creazione e gli spazi d’inferno

«Ecco, se gli uomini vivono in pace con Dio e tra di loro, la terra assomiglia veramente a un “paradiso”. Il peccato purtroppo rovina sempre di nuovo questo progetto divino, generando divisioni e facendo entrare nel mondo la morte. Avviene così che gli uomini cedono alle tentazioni del Maligno e si fanno guerra gli uni gli altri. La conseguenza è che in questo stupendo “giardino” che è il mondo si aprono anche spazi di “inferno”». Così il Papa all’Angelus recitato a Lorenzago di Cadore il 22 luglio scorso. Proprio in quel giorno ricorrevano i novant’anni della celebre Nota alle potenze belligeranti redatta da Benedetto XV. Benedetto XVI ha voluto ricordare quel documento in questo modo: «Mentre imperversava quell’immane conflitto, il Papa ebbe il coraggio di affermare che si trattava di un’“inutile strage”. Questa sua espressione si è incisa nella storia. Essa si giustificava nella situazione concreta di quell’estate 1917, specialmente su questo fronte veneto. Ma quelle parole, “inutile strage”, contengono anche un valore più ampio, profetico, e si possono applicare anche a tanti altri conflitti».


Sacro Collegio
Le dimissioni del cardinale Keeler a Baltimore. O’Brien al suo posto

Il 12 luglio è stata accettata la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Baltimore (Usa), presentata dal cardinale William Henry Keeler, che ha compiuto 76 anni a marzo. Al suo posto è stato nominato Edwin Frederick O’Brien, 68 anni, originario di New York (Bronx), dal 1997 ordinario militare. Ordinato sacerdote dal cardinale Francis Spellman nel 1965, per l’arcidiocesi di New York, ha ottenuto il dottorato in Teologia morale presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino a Roma. Dal 1990 al 1994 è stato rettore del Pontificio Collegio Americano del Nord a Roma. Nominato ausiliare di New York nel 1996, nell’aprile 1997 è stato nominato arcivescovo coadiutore dell’Ordinariato militare, di cui è diventato ordinario nell’agosto successivo. Dal 2005 al 2006 è stato il coordinatore della Visitazione apostolica dei seminari e case di formazione negli Stati Uniti.


Medio Oriente/1
Arrigo Levi: Israele negozi con chiunque voglia negoziare

Negoziare o no con Hamas? Su questo interrogativo si sviluppa l’editoriale de la Stampa del 20 luglio, a firma Arrigo Levi, dal titolo Israele, la pace si fa coi nemici. Questo un passaggio: «Quello che, però, la memoria storica insegna, o così almeno a me sembra, è che non sarà mai la forza militare a salvare Israele, anche se la potenza militare israeliana è una precondizione necessaria della sopravvivenza dello Stato ebraico; e che la via del negoziato, con chiunque accetti, in qualsiasi modo e per qualsiasi via, pubblica o riservata, di incominciare a trattare con Israele, sia pur rinviando alla fine e all’ipotetico successo del negoziato il riconoscimento pubblico e finale d’Israele, rimane pur sempre una via giusta; anche se non è affatto garantito che porterà al successo. Esplorare la possibilità di aprire questa via, per quanto appaia difficile, mi sembra giusto oggi, com’era giusto dieci o venti o trenta anni fa: tutti i governi israeliani del passato hanno sempre lasciato aperta o socchiusa la via del negoziato, con chiunque riconoscesse o non riconoscesse Israele, purché fosse disposto a negoziare con Israele».


Medio Oriente/2
Powell: Hamas ha vinto elezioni volute dall’Occidente

«Non credo si possa cercare una soluzione ai problemi della regione senza tener conto del ruolo che Hamas ricopre nella comunità palestinese». Così Colin Powell, per il quale Hamas ha «vinto le elezioni che noi abbiamo insistito si tenessero». Le parole dell’ex segretario di Stato degli Stati Unti sono state riprese dal Corriere della Sera del 20 luglio.


Medio Oriente/3
Unicef: i bambini iracheni stavano meglio sotto Saddam

«In Iraq si stava meglio sotto il regime dittatoriale di Saddam Hussein. Due anni fa lo avevano annunciato in un’intervista l’ex primo ministro iracheno Ayad Allawi e, in un rapporto, lo specialista presso la Commissione dei diritti umani dell’Onu Jean Ziegler. La maggioranza degli iracheni lo aveva poi ribadito a più riprese ogni qual volta era stata interpellata da centri di ricerca e sondaggi. Stavolta la denuncia giunge dal Fondo dell’Onu per l’infanzia: “I bambini in Iraq” ha detto ieri in una conferenza stampa a Ginevra Daniel Toole, direttore dei programmi d’emergenza dell’Unicef “stanno molto peggio di un anno fa e certamente molto peggio di quanto non stessero tre anni fa”». Questo l’incipit di un articolo apparso su la Repubblica del 17 luglio.


Curia/1
Félix del Blanco Prieto nuovo elemosiniere di Sua Santità

Il 28 luglio è stata accolta la rinunzia presentata dall’arcivescovo Oscar Rizzato, 78 anni, all’incarico di elemosiniere di Sua Santità. Al suo posto è stato nominato l’arcivescovo spagnolo Félix del Blanco Prieto, 70 anni, dal 2003 nunzio apostolico a Malta e in Libia. Il nuovo elemosiniere, ordinato sacerdote nel 1961, nel 1968 è entrato nella diplomazia vaticana e ha lavorato nelle legazioni pontificie di Spagna, Messico, Argentina, Austria. Dal 1988 al 1991 ha prestato la sua opera in Segreteria di Stato, come secondo segretario del cardinale Agostino Casaroli. Nel 1991 è stato nominato arcivescovo e nunzio apostolico in São Tomé e Príncipe e delegato apostolico in Angola. Dal 1996 al 2003 è stato nunzio in Camerun e Guinea Equatoriale.


Curia/2
Nuovo sottosegretario ai santi

Il 14 luglio monsignor Marcello Bartolucci, 63 anni, è stato nominato sottosegretario della Congregazione delle cause dei santi. Umbro di Valfabbrica (provincia di Perugia e diocesi di Assisi), sacerdote dal 1968, finora era aiutante di studio presso il medesimo dicastero.


Curia/3
Coadiutore di Leopoli il secondo segretario del Papa

Il 16 luglio monsignor Mieczyslaw Mokrzycki, 46 anni, finora secondo segretario del Pontefice, è stato nominato coadiutore del cardinale arcivescovo di Lviv dei Latini (in Ucraina), Marian Jaworski. Mokrzycki è nato in Polonia ed è stato ordinato sacerdote nel 1987 dal vescovo Jaworski, allora amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Lviv dei Latini con residenza a Lubaczów in Polonia. Nel 1991, con il ripristino dell’arcidiocesi di Lviv dei Latini, è passato a questa circoscrizione ecclesiastica. Dopo essere stato segretario del vescovo Jaworski, Mokrzycki è stato officiale della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti dal 1995 al 1996, quando è entrato in servizio presso la segreteria particolare di Giovanni Paolo II e, fino a oggi, di Benedetto XVI.


Curia/4
Due nuovi prelati uditori alla Rota romana

Il 5 maggio sono stati nominati due nuovi prelati uditori del Tribunale della Rota romana. Si tratta del monsignore spagnolo Alejandro Arellano Cedillo, 45 anni, finora giudice della Rota della nunziatura apostolica a Madrid, e dell’indiano Michael Xavier Leo Arokiaraj, 48 anni, finora capo della cancelleria della stessa Rota romana.


Italia
Nuovi vescovi a Mantova, Noto, Brescia e Fano. Altri due ausiliari a Milano

Il 13 luglio è stata accettata la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Mantova presentata dal vescovo Egidio Caporello, 76 anni compiuti a giugno. Al suo posto è stato nominato monsignor Roberto Busti, 67 anni a novembre, originario di Busto Arsizio, del clero dell’arcidiocesi di Milano, finora prevosto di Lecco. Ordinato sacerdote nel 1964, Busti è stato dal 1983 al 1991 responsabile dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali della curia di Milano e portavoce del cardinale Carlo Maria Martini; dal 1985 è iscritto all’albo dei giornalisti. Nel 2000 è stato eletto presidente nazionale dell’Associazione cattolica esercenti cinema e confermato all’unanimità nel 2004 per un successivo quadriennio.
Sempre il 13 luglio sono stati nominati altri due ausiliari dell’arcidiocesi di Milano. Si tratta di monsignor Mario Delpini e di monsignor Franco Giulio Brambilla. Delpini, 56 anni, è originario di Gallarate. Sacerdote dal 1975, è laureato in Lettere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano e ha conseguito la licenza in Teologia patristica presso l’Augustinianum a Roma. Dal 2006 è vicario episcopale per la zona pastorale VI, Melegnano. Brambilla, 58 anni, originario di Missaglia, provincia di Lecco e arcidiocesi di Milano, ordinato sacerdote nel 1975, ha perfezionato i suoi studi alla Pontificia Università Gregoriana, ottenendo prima la licenza (1977) e poi la laurea in Teologia con una tesi su La Cristologia di Schillebeeckx, nel 1985. Dal 2006 ricopre l’incarico di preside della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale.
Il 16 luglio è stata accettata la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Noto presentata dal vescovo Giuseppe Malandrino, 76 anni. Al suo posto è stato nominato monsignor Mariano Crociata, 54 anni, originario di Castelvetrano (Tp), del clero della diocesi di Mazara del Vallo. Alunno dell’Almo Collegio Capranica, ordinato sacerdote nel 1979, Crociata era dal 2005 vicario generale della diocesi di Mazara del Vallo.
Il 19 luglio è stata accettata la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Brescia presentata dal vescovo Giulio Sanguineti, 75 anni compiuti lo scorso febbraio. Al suo posto è stato nominato Luciano Monari, 65 anni, dal 1995 vescovo di Piacenza-Bobbio. Monari, originario di Sassuolo, diocesi di Reggio Emilia-Guastalla e provincia di Modena, ha studiato presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, dove ha conseguito la licenza in Teologia e, poi, al Pontificio Istituto Biblico, dove ha ottenuto la licenza in Sacra Scrittura. Ordinato sacerdote nel 1965, dal 1968 al 1995 è stato insegnante di Sacra Scrittura nel seminario di Reggio Emilia, e dal 1991 al 1995 è stato preside dell’Istituto teologico interdiocesano di Reggio Emilia. Monari attualmente è vicepresidente della Cei e membro della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi.
Il 21 luglio è stata accettata la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola presentata dal vescovo Vittorio Tomassetti, 77 anni. Al suo posto è stato nominato monsignor Armando Trasarti, 59 anni, originario di Campofilone, arcidiocesi di Fermo e provincia di Ascoli Piceno. Trasarti è stato ordinato sacerdote nel 1974 e successivamente ha conseguito la licenza in Teologia alla Pontificia Università Lateranense. Nel 2001 ha ricevuto l’ufficio di rettore della Basilica metropolitana di Fermo e nel 2003 quello di canonico presidente del Capitolo cattedrale. Nel 2005 è stato eletto amministratore diocesano di Fermo e, successivamente, il nuovo arcivescovo lo ha nominato vicario generale.


Storia
I misteri di via Rasella

Il vaticanista Andrea Tornielli ha da poco editato una biografia di Pio XII (Pio XII. Eugenio Pacelli. Un uomo sul trono di Pietro, Mondadori, Milano 2007, 661 pp., 24,00 euro). Sul Corriere della Sera del 28 luglio è apparso un duro commento dello storico Sergio Luzzatto, riguardo alla parte del volume dedicata alla strage di via Rasella, avvenuta il 23 marzo del ’44 a Roma, a seguito della quale scattò la feroce rappresaglia delle Fosse Ardeatine. La polemica si è accesa in particolare attorno ai morti di via Rasella. Secondo Tornielli le vittime della bomba partigiana sarebbero state «non combattenti», mentre per Luzzatto il reggimento delle «SS Polizei Bozen, al quale esse appartenevano, partecipò ad alcuni degli episodi più feroci della guerra antipartigiana in Italia». Il giorno successivo Tornielli, sempre sul Corriere della Sera, precisava che le repressioni antipartigiane sarebbero da imputarsi ad altri battaglioni “SS Bozen”, mentre quello in oggetto, denominato in quel modo solo dopo la strage, era composto da soldati italiani i quali, tra l’altro, si rifiutarono di partecipare all’eccidio delle Ardeatine. Luzzatto, di rimando, ribadiva per quei soldati l’accusa di «collaborazionismo».


Libreria Editrice Vaticana
Don Giuseppe Costa nuovo direttore generale

A partire dal 1° luglio la Libreria Editrice Vaticana ha un nuovo direttore generale. Si tratta di don Giuseppe Costa, salesiano, che subentra al confratello don Claudio Rossini. La nomina è stata resa pubblica il 24 luglio. Don Costa, già direttore editoriale della Società Editrice Internazionale (Sei), è originario di Gela, in Sicilia. Docente di giornalismo alla facoltà di Scienze della comunicazione della Pontificia Università Salesiana (Ups) è autore di diverse pubblicazioni sulla comunicazione radiofonica e televisiva e sulla comunicazione scritta. Tra queste, da segnalare Dietro il giornale. Elementi di storia, teoria e pratica (Las, 2004, 186 pp., 13,00 euro), nonché Giornalismo. Teoria e pratica (Las, 2006, 316 pp., 21,00 euro) scritto insieme ad Angelo Paoluzzi.




CHIESA

Martini: «Amo il latino, però... »


Carlo Maria Martini

Carlo Maria Martini

L’inserto domenicale del Il Sole 24 Ore del 29 luglio ospita un intervento del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, sul motu proprio che liberalizza la celebrazione della messa secondo l’antico rito. Così il porporato: «L’antico rito è stato quello della mia prima comunione, delle incipienti esperienze di chierichetto, dei contatti con la Parola di Dio offerti dalla liturgia. È stato il rito della mia ordinazione sacerdotale, delle mie messe, dei sacramenti ricevuti». E, di seguito: «Avrei quindi le credenziali per approfittare del recente motu proprio e ritornare a celebrare messa con l’antico rito. Ma non lo farò». Dopo aver elencato i motivi di questa scelta, accenna alle difficoltà del vescovo, che non può «moltiplicare le celebrazioni», né reperire ministri in grado di «venire incontro a tutte le esigenze».


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