Rubriche
tratto dal n.05 - 1998

Lettere al direttore




CHIAPAS

Una precisazione

Gentile redazione, in relazione alla gradita pubblicazione dell’intervista a me fatta sulla situazione chiapaneca, in un quadro complessivo di ottima sintesi della lunga discussione avvenuta tra me e il redattore, affiorano, comunque, probabilmente per incomprensione, alcune inesattezze sullo svolgimento di alcuni avvenimenti. Preciso su un punto: io sono stato nelle zone della rivolta zapatista poche settimane dopo il 1° gennaio 1994, nella prima delegazione di parlamentari europei, con Fava, Molinari, Vendola; questo non vuol dire che sia stata, automaticamente, questa delegazione a preparare l’incontro tra Marcos e Bertinotti. Non vorrei che qualcuno si sentisse espropriato.
Prego di rettificare.

Giovanni Russo Spena
Roma, Italia


Preso atto. A ciascuno il suo.

G. A.


MILANO

Martini e il Giubileo

Egregio direttore, ho letto sulla rubrica “Spicchi” della rivista 30Giorni, n. 3, marzo 1998, p.54, da lei diretta, che al cardinale Martini «non piace parlare di Giubileo».Vengono poi riportate, virgolettate, alcune frasi del cardinale, raccolte dall’agenzia ecumenica Eni e rilanciate dall’agenzia degli evangelici italiani.
Non discuto sulla solerzia di 30Giorni nel riportare un lancio di agenzia; fosse così per tanti lanci che vengono purtroppo trascurati! Mi permetto però di fare osservare che mi sarei aspettato altrettanta solerzia nel verificare il contesto dell’affermazione.
La preoccupazione del cardinale Martini è che non prevalga la dimensione esteriore dell’avvenimento giubilare, quella delle feste e delle grandi opere celebrative.
Per l’arcivescovo di Milano conta soprattutto il duemillesimo anniversario della nascita di Gesù e in esso va compreso il senso del Giubileo che, secondo il suo significato proprio, domanda conversione, penitenza, atti di solidarietà verso i poveri.Si tratta dunque di un avvenimento che reclama la responsabilità di ciascuno a rivisitare la propria fede e la propria vita misurandola sulla adesione a Cristo.
Con la speranza di aver reso un utile servizio, voglia gradire cordiali saluti.

don Gianni Zappa
portavoce dell’arcivescovo
Milano, Italia


BENI ARCHEOLOGICI

La statua di Eolo

Gentile direttore, il ritrovamento di una statua di Eolo nelle reti di pescatori in Sicilia fa pensare che quasi sicuramente le coste italiane siano piene e ricchissime di reperti archeologici. Non si potrebbe costituire un Eni per questo nostro petrolio, anche con l’istituzione di tasse volontarie? Penso che ci sarebbero molte adesioni. Vorrei conoscere la sua opinione in proposito. Grazie.

Bruno Mitton
Roma, Italia


L’idea di condurre queste ricerche è saggia. Ma non capisco perché occorra un ente pubblico, specie ora che la tendenza è verso le privatizzazioni.
Il suggerimento è lanciato.

G. A.


LITURGIA

Il nero scomparso

Signor direttore, vorrei trasferirle due esperienze da me vissute nei giorni scorsi. Sono di natura molto diversa, ma forse vi potrebbero interessare. Ho avuto in lettura da un amico il vostro fascicolo sulle elezioni del 1948. Ricordo di averne sentito parlare in casa (mio padre lavorava allora a Verona) come di un evento molto sofferto. Avevo tredici anni e non mi interessavo di questo.
Voi mi avete aiutato a capire ora per allora; ed ho apprezzato il fatto che un foglio cattolico abbia dato voce anche all’onorevole Cossutta. Qui l’emozione è stata positiva. Invece – non sorridete – mi ha suscitato dubbi una constatazione. Non vado in chiesa e l’ultima volta era stato per il funerale di mio nonno nel 1950. La morte di mia cognata, praticante, mi ha fatto di nuovo calcare il sagrato. Ed ho visto che i sacerdoti erano vestiti in violetto. È una variante delle parrocchie veneziane o ci si è adeguati all’abolizione dei segni di lutto che è ormai acquisita? Mia moglie non ha pensato nemmeno a vestirsi di nero per piangere sua sorella.
Il mio amico vostro lettore mi ha frettolosamente detto che vi è stata una riforma liturgica. Ma la morte non è sempre la stessa?
Mi scusi. Sono uno stravagante e mi piacerebbe avere fede.

Marco Gaudin
Venezia, Italia


Grazie per i complimenti. Si abboni e troverà altri spunti interessanti accanto alle rievocazioni di anni memorabili. Forse anche le vie misteriose della fede possono passare attraverso qualcuna delle nostre riflessioni.
La riforma liturgica è articolata in molti settori tra cui quello delle vesti rituali. Ritengo che abolire i paramenti neri significhi il ritorno al concetto del cristianesimo primitivo che parlava del transito come dies natalis.

G. A.




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