Rubriche
tratto dal n.05 - 2003

Lettere dalle missioni



Siria


«I cristiani sono ben inseriti in Siria e, come il resto della popolazione, non approvano l’atteggiamento di sfida di Washington né i toni usati contro il nostro governo». Con queste parole, il 15 aprile, padre Giuseppe Nazzaro, francescano, vicario apostolico di Aleppo dei latini e capo della comunità cattolica della Siria, commentava gli “avvertimenti” giunti alla Siria ad opera dei “falchi” dell’amministrazione degli Stati Uniti.





Repubblica Democratica del Congo


Il 2 maggio, monsignor Dieudonné Uringi, vicario generale della diocesi di Bunia, capoluogo della tormentata provincia dell’Ituri (nord-est del Paese), ha indirizzato un’accorata lettera alla Monuc (la missione Onu di stanza nella Repubblica Democratica del Congo) in cui ripercorre la tragedia del gregge a lui affidato: «50mila esseri umani massacrati dal 1996 ad oggi». Nella lettera sono ricordate anche le violenze subite dal clero e dai sacerdoti locali, tra cui, da ultimo, il ferimento di padre Gerard Malherbe, missionario dei padri bianchi, avvenuto a fine aprile a Bunia. L’appello del presule, però, non sembra aver sortito alcun effetto: il 6 maggio Bunia è stata teatro di nuovi scontri, durante i quali è rimasto ucciso padre Raphael Ngoma, sacerdote del clero locale.





Uganda


Il 24 aprile i ribelli dell’Esercito di resistenza del Signore (Lra) hanno assalito la canonica della cattedrale di Gulu. Nell’assalto è stato malmenato un anziano missionario, 90 anni, mentre uno dei padri è stato temporaneamente sequestrato. Gli assalitori hanno potuto contare sul fatto che le truppe regolari ugandesi, che avrebbero dovuto vigilare sul luogo, erano assenti. A subire analoga sorte era stata, il giorno precedente, un’altra missione cattolica della zona.





Kenya


Il 4 aprile, padre Martin Macharia Njoroge, responsabile della parrocchia di San Francesco Saverio di Parklands, mentre viaggiava a bordo della sua automobile, è stato costretto a fermarsi da alcuni uomini armati che, in seguito, lo hanno trascinato fuori dall’auto e gli hanno sparato quattro colpi di pistola. Gli sconosciuti si sono impossessati della sua automobile per poi abbandonarla solo 500 metri più avanti. A seguito dell’aggressione, l’11 aprile padre Martin, è deceduto in un ospedale di Nairobi. L’arcivescovo di Nairobi, monsignor Raphael Ndingi Mwana’a Nzeki, ha puntualizzato che il padre non aveva opposto alcuna resistenza ai suoi aggressori. Sale a sei il numero dei sacerdoti uccisi in Kenya in poco più di tre anni. Il giorno prima della morte di padre Martin, il governo keniota aveva deciso, dopo lunga attesa, di aprire un’indagine sull’omicidio di padre John Anthony Kaiser, missionario della Società di San Giuseppe di Mill Hill, trovato morto il 24 agosto del 2000. Il padre era noto per la sua opera in difesa degli ultimi.





Filippine


«Il cessate il fuoco è sollecitato da logica, saggezza e compassione». Questo il passaggio centrale di un appello per chiedere la cessazione delle ostilità tra governo e ribelli del Milf (Fronte di liberazione islamico Moro) ad opera del Consiglio permanente della Conferenza episcopale delle Filippine. L’appello è stato diffuso il 5 maggio. La sera dello stesso giorno, presso la parrocchia dell’Immacolata Concezione a Pikit, a nord dell’isola di Mindanao, è stata sfiorata la strage. Un colpo di mortaio diretto contro la palestra della parrocchia, che ospitava circa 150 sfollati, è stato deviato dai fili dell’elettricità, esplodendo poco distante dai locali della parrocchia.





Sri Lanka


La Chiesa cattolica dello Sri Lanka sta tentando in ogni modo di non far naufragare le trattative per un accordo tra le “tigri Tamil”, di religione induista, e la maggioranza cingalese, di religione buddista. Dopo oltre un anno di negoziato, a metà aprile, i ribelli Tamil hanno annunciato la sospensione delle trattative con il governo. A seguito di tale presa di posizione, l’arcivescovo di Colombo, monsignor Oswald Thomas Colman Gomis, a nome della Conferenza episcopale dello Sri Lanka, a fine aprile, ha diffuso un appello in cui esprime la «ferma speranza» che ritorni il dialogo tra le parti. Iniziato nel 1983, il conflitto tra le opposte fazioni ha provocato almeno 65mila vittime.


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