Rubriche
tratto dal n.05 - 2008


Lettura spirituale/18


Nel 1576 santa Teresa di Gesù aveva udito dal Signore queste parole: «Cercati in me». Alcuni suoi buoni amici, tra cui padre Giuliano d’Avila e padre Giovanni della Croce, su suggerimento del vescovo di Avila, misero per iscritto le loro riflessioni su queste parole di Gesù a Teresa. Alle riflessioni di questi teologi rispose «per ubbidienza» santaTeresa con un breve scritto in cui, con delicatezza, li corregge, non escluso san Giovanni della Croce.
Così santa Teresa di Gesù: «Del padre Giuliano d’Avila. Comincia bene e finisce male: perciò la palma non è per lui. Qui non gli si domanda come la luce increata si unisca alla creata, ma soltanto come cercarci in Dio. Non gli domandiamo neppure ciò che l’anima sperimenta quando è perfettamente unita al suo Creatore, né come possa giudicarne la differenza stando unita a Lui. Sono questioni a cui mi pare che allora l’intelletto non possa attendere. Se lo potesse, comprenderebbe pure, e molto bene, la differenza che passa fra il Creatore e la creatura.
Dice ancora: “Quando l’anima è purificata”. Ma qui, secondo me, non vi sono né virtù, né purificazioni che bastino, perché si tratta di una grazia soprannaturale data da Dio a chi vuole. Se qualche cosa ci può ad essa disporre, non è che l’amore. Ma io gli perdono questi sbagli perché, se non altro, ha il merito di non essere così prolisso come il mio Padre fra Giovanni della Croce.
Del padre Giovanni della Croce. La sua risposta contiene una dottrina così eccellente che servirebbe a meraviglia per chi volesse fare gli esercizi della Compagnia di Gesù, ma qui è fuor di luogo. Saremmo ben da compiangere se non potessimo cercar Dio che dopo d’esser morti al mondo! La Maddalena, la Samaritana, la Cananea erano forse morte al mondo quando trovarono il Signore?
Si diffonde sulla necessità di unirsi a Dio e di farsi una cosa sola con Lui. Ma quando ciò avviene, quando Dio concede a un’anima questa grazia, non si può più dire che essa cerca Dio, perché l’ha già trovato. Dio mi liberi da gente così spirituale che vuol ridurre ogni cosa, a proposito o a sproposito, alla contemplazione perfetta! Tuttavia bisogna essergli riconoscenti per averci così bene spiegato ciò che mai gli abbiamo chiesto. Ecco perché è bello parlar sempre di Dio: se ne ritrae profitto anche quando non ce se l’aspetta»*.

* Santa Teresa di Gesù, dottore della Chiesa, Opere, Ocd, Roma 2005, pp. 1479-1480.


Concilio di Orange del 529

«La preghiera è sempre dono di Dio che viene a incontrare l’uomo» (dal Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica, n. 534)

De gratia

Canon 3. Si quis invocatione humana gratiam Dei dicit posse conferri, non autem ipsam gratiam facere, ut invocetur a nobis, contradicit Isaiae prophetae vel Apostolo idem dicenti: «Inventus sum a non quaerentibus me; palam apparui his, qui me non interrogabant» [Rm 10, 20; cfr. Is 65, 1] (Denzinger 373).

Canon 4. Si quis, ut a peccato purgemur, voluntatem nostram Deum exspectare contendit, non autem, ut etiam purgari velimus, per Sancti Spiritus infusionem et operationem in nos fieri confitetur, resistit ipsi Spiritui Sancto per Salomonem dicenti: «Praeparatur voluntas a Domino» [Pr 8, 35 Sept], et Apostolo salubriter praedicanti: «Deus est, qui operatur in vobis et velle et perficere pro bona voluntate» [cfr. Fil 2, 13] (Denzinger 374).

La grazia

Canone 3. Se qualcuno dice che la grazia di Dio possa essere conferita a motivo dell’invocazione dell’uomo, e non invece che la grazia stessa agisce in modo da essere invocata da noi, contraddice il profeta Isaia oppure l’Apostolo, entrambi i quali dicono: «Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non si rivolgevano a me» [Rm 10, 20; cfr. Is 65, 1].

Canone 4. Se qualcuno sostiene che, affinché siamo purificati dal peccato, Dio attende la nostra volontà, e non riconosce invece che anche il nostro voler essere purificati deriva dall’infusione e dall’azione dello Spirito Santo in noi, si oppone allo stesso Spirito Santo che dice per mezzo di Salomone: «La volontà è predisposta dal Signore» [Pr 8, 35 Settanta], e all’Apostolo che per la nostra salvezza afferma: «È Dio che opera in voi il volere e l’operare secondo la sua benevolenza» [cfr. Fil 2, 13].






LETTERE DALLE MISSIONI


Who prays is saved

Who prays is saved

Diocesi di moshi, tanzania
Moshi, Tanzania

Chi prega si salva: un regalo per i vescovi della Tanzania

Moshi, 28 aprile 2008

Caro direttore,
vorrei esprimerle il mio grande apprezzamento per l’invio da molti anni della copia mensile di 30Days. Vorrei dire senza esitazione che il materiale contenuto nella rivista è stato una fonte di illuminazione spirituale e godimento umano. Inoltre l’informazione non è di parte, è valida e riguarda la nostra Chiesa e il nostro mondo. Per tutto questo ringrazio lei, caro direttore, e i suoi collaboratori.
Sono diventato vescovo emerito della diocesi di Moshi in Tanzania. Comunque, qualsiasi cosa io faccia per la Chiesa, avrò ancora bisogno della sua rivista per rimanere mentalmente e spiritualmente attivo nella nostra Chiesa e nel mondo. Quindi le chiedo cortesemente di poter rimanere nella lista dei beneficiari di 30Giorni. Continuerò a pregare per il successo del suo apostolato.
Mi è stato richiesto, quest’anno, dai vescovi della Conferenza episcopale della Tanzania, di presiedere il loro ritiro spirituale. Abitualmente facciamo un ritiro spirituale ogni due anni. Sarei molto grato se fosse possibile ottenere trentacinque copie del libretto Who prays is saved in modo che ogni vescovo possa avere una copia per sé. Sarebbe un dono per questi esercizi spirituali, importanti per la Chiesa in Tanzania. I vescovi hanno anche bisogno di ricordare le preghiere fondamentali che abbiamo imparato nei tempi in cui ci venivano insegnate le orazioni del mattino e della sera.
Grazie e scusatemi per qualsiasi inconveniente.
Grato in Cristo,

Amedeus Msarikie,
vescovo emerito di Moshi


Missionari della consolata
Iringa, Tanzania

Chi prega si salva per molti è il primo libro

Iringa, Pasqua 2008

Carissimo direttore!
Sono un missionario brasiliano che lavora in Tanzania. Anche il mio compagno di missione è brasiliano. Ricevo sempre la vostra rivista che è per me di grande aiuto per accompagnare la vita della Chiesa. La missione dove lavoro (Ng’ingula) è molto isolata. Non abbiamo la luce e in questo periodo delle piogge (dicembre-maggio) non abbiamo nemmeno le strade. Vado quasi sempre a piedi nei villaggi, nelle scuole, nelle comunità. Anche se con tante difficoltà, stiamo vivendo intensamente la Quaresima con molti catecumeni che si preparano per il Battesimo.
Tante volte ho pensato di scrivere. Oggi mi sono fatto coraggio. Avrei anche due cose da chiedere: la prima sono i libri. Nella missione c’è una secondary school con circa trecento studenti. La scuola è poverissima. Gli studenti non hanno alcun libro. Devono copiare le lezioni in quaderni di pessima qualità o su pezzi di carta. Avrebbero tanto piacere di avere un libro di preghiere o addirittura la Bibbia, se non costassero troppo. Se fosse possibile, vorremmo avere Chi prega si salva in inglese: per molti questo sarebbe il primo libro che tengono in mano e sono sicuro che ne farebbero buon uso.
La seconda cosa: noi dovremmo consegnare questa missione alla diocesi tra due anni circa. Il nostro desiderio è di lasciare la situazione pastorale e strutturale ben avviata. Avremmo bisogno di costruire alcune chiesette. Oso proporre la richiesta della costruzione di una chiesa nel villaggio di Mwatasi. Il villaggio ha seimila abitanti. I cattolici sono già una bella comunità e crescono sempre di più in numero e in qualità. La chiesetta attuale è insufficiente e il villaggio è stato diviso in due. Anche se la gente è poverissima avrebbe tanto piacere di avere la propria chiesa (20 metri per 10). Dal Brasile è difficile ricevere aiuti. Anche altrove, oggi la sensibilità è più per il sociale (cosa necessaria soprattutto in mezzo a tanta povertà). Però, anche se povere, queste persone chiedono di avere il loro posto di culto, la loro chiesa, e sono disposte ad aiutare secondo le proprie possibilità. Hanno già il progetto. La chiesa si potrebbe costruire con 12mila euro. Scusatemi se ho esagerato chiedendo questi aiuti. Che il Signore benedica sempre il vostro prezioso lavoro per la Chiesa e per la società.

Padre Roberto Facchini

Per aiutare padre Roberto Facchini
Conto corrente: IT 16V0306901 1220 0000 51 60 049 presso Banca Intesa-San Paolo, agenzia 84, corso Vittorio Emanuele n. 208, Torino
Intestato a: Fondazione Missioni Consolata onlus, corso Ferrucci n. 14, 10138 Torino
Importante: nella causale va specificato che l’offerta è per padre Roberto Facchini Missionari della Consolata, Missione di Ng’ingula, Iringa, Tanzania
Nota bene: l’importo devoluto è deducibile nella dichiarazione dei redditi


MISSIONARI COMBONIANI
Bangui, Repubblica Centrafricana

La ringraziamo moltissimo per il bel dono

Bangui, marzo 2008

Carissimo signor senatore Andreotti,
abbiamo ricevuto il primo numero di 30Jours.
La ringrazio, e anche i miei confratelli la ringraziano moltissimo, per il bel dono e anche per la celerità dell’accoglimento della nostra domanda.
Questa nostra di Bangui è la casa provincializia dei Comboniani nella Repubblica Centrafricana: tutti i missionari passano di qui e qui sostano per qualche tempo; sono contenti di leggere la rivista che presenta uno sguardo sereno sulla Chiesa nel mondo in questo tempo.
Ho molto apprezzato gli articoli su Lourdes nel centocinquantesimo dalle apparizioni, e le parole di santa Bernadette. Grazie ancora a lei, signor senatore, e a tutti i suoi collaboratori di 30Giorni, anche da parte dei miei confratelli della Repubblica Centrafricana.
Vi ricordiamo tutti con affetto nella preghiera.

Padre Antonio Berti


 




LETTERE DAI MONASTERI


Passioniste del monastero santa Gema
Merlo Sur, Argentina

Chi prega si salva per una buona confessione

Merlo Sur, 23 aprile 2008

In Gesù.
Stimato signor direttore Giulio Andreotti,
con tanto piacere ho ricevuto Chi prega si salva. Mi è piaciuto molto e la ringrazio per avermelo mandato così presto. Quello che più mi ha colpito è quanto viene evidenziato nella quarta di copertina della rivista: «Chi prega si salva contiene [...] tutto ciò che aiuta a fare una buona confessione»: è ciò che io cerco sempre nei libri di preghiere per raccomandarli ai fedeli, perché, come già diceva papa Pio XII, si è perduta la cognizione del peccato. Chi prega si salva insegna queste cose in una forma semplice, chiara e breve che è compresibile a tutti.
Purtroppo qui dove viviamo c’è tanta povertà e le cose che si offrono possono essere solo donate; noi non siamo nelle condizioni di poterlo fare.
Mi permetto quindi di chiederle la carità di mandarci alcune copie di Chi prega si salva in lingua spagnola così che possiamo regalarle alle persone che frequentano la nostra cappella.
Nuovamente la ringrazio per avermi inviato questo libretto: lo accompagno con le mie preghiere affinché possa aumentare sempre più la sua diffusione.
Augurando a lei grazie e doni dello Spirito Santo per la prossima festa di Pentecoste, la saluto fraternamente in Gesù e Maria.

Madre Maria Matilde di Gesù Crocifisso


Domenicane del Monastero de Santa Catalina
Alcalá de Henares, Spagna

Grazie per l’invio puntuale della rivista

Alcalá de Henares, 17 aprile 2008

Stimatissimo signor Andreotti, la gioia del Signore risorto sia nel suo cuore buono.
Attraverso queste semplici parole desideriamo ringraziarla per l’invio puntuale della rivista 30Giorni. Il Signore continui a benedire lei e tutte le persone che collaborano a questo grande compito.
Riceva la nostra gratitudine e la promessa di ricordarla nella nostra preghiera.

Suor María Teresa García de Dios, priora


Suore de la Visitation Sainte Marie
Nkumba, Ruhengeri, Ruanda

Quie prie sauve son âme: un aiuto per le novizie e le suore

Nkumba, 18 aprile 2008

Esprimiamo la nostra viva gratitudine!
Signor direttore della rivista 30Jours,
il Signore la colmi della sua pace e della sua gioia. Desideriamo esprimerle la nostra viva gratitudine per la paterna attenzione e la premura con cui ci ha inviato in dono 30Jours. È una rivista molto istruttiva, perché ci mantiene in contatto con ciò che accade nella nostra Santa Madre Chiesa e nel mondo, affinché possiamo poi presentare tutto questo al Signore nella nostra preghiera.
Il nostro monastero è situato fra vulcani e laghi. Siamo qui da quattro anni. La costruzione non è ancora finita. Mancano molte cose: per esempio, le nostre biblioteche, anche quella del noviziato, sono quasi vuote: ci sono solo i libri dei nostri santi fondatori. Le nostre novizie, durante l’ufficio delle letture, utilizzano un libro in due.
La ringraziamo mille volte per l’invio della rivista 30Jours: la leggiamo e rileggiamo. Viviamo della Provvidenza, grazie ai nostri benefattori.
C’è un libro, che lei ha diffuso, che si intitola Quie prie sauve son âme: non l’abbiamo ricevuto; se vuole, può donarlo anche a noi, può esserci di aiuto nella nostra crescita spirituale, in particolare per le novizie, ma anche per le suore.
La nostra preghiera quotidiana la accompagni nel suo apostolato. Il monastero si costruisce poco a poco, secondo i doni della Divina Provvidenza.
In Gesù e Maria, grazie della sua comprensione e del suo sostegno.

Le sue suore della Visitation Sainte Marie


Francescane del Monastero de La Asunción de María Santísima
San Francisco de Campeche, Messico

Quien reza se salva è tanto utile

San Francisco de Campeche, 7 aprile 2008

Pace e Bene!
Stimato signor Giulio Andreotti,
il motivo della presente è ringraziarla della generosità che ha mostrato nell’inviarci la rivista 30Días. Essa ci aiuta ad aggiornarci e a scoprire altre realtà che ci stimolano a pregare per i nostri fratelli di tutto il mondo, soprattutto quelli del Medio Oriente, che hanno tanto bisogno di pace: i nostri cristiani perseguitati e i fratelli di altre confessioni religiose.
Tutti gli articoli sono di grande interesse perché attuali; le riflessioni spirituali ci aiutano a meditare e allo stesso tempo a conoscere i luoghi da cui provengono.
Un altro motivo per cui le scriviamo è farci conoscere; infatti, benché il nostro Ordine sia stato fondato da san Francesco d’Assisi, è piccolo e a volte veniamo confuse con le suore Clarisse; siamo Francescane del Terzo Ordine Regolare di Penitenza, che comprende frati, noi monache e congregazioni di vita attiva. In Messico esistono dodici monasteri: noi ci troviamo in questa bella città di Campeche, siamo quattordici suore con voti perpetui e due in formazione.
Conti sulle nostre preghiere, Dio la ricompensi per la sua carità e anche per il libretto Quien reza se salva che è tanto utile. Se volesse avere la benevolenza di fornircene alcune copie per le nostre famiglie, gliene saremmo estremamente grate. Il nostro buon Dio benedica lei e la sua équipe di lavoro.
Lode a Cristo,

reverenda madre Gemma Rodríguez, tor, badessa


Clarisse cappuccine del Monastero “Jésus Eucharistie”
Cotonou, Benin

Ci piacerebbe ricevere cinquecento copie di Qui prie sauve son âme

Cotonou, 15 aprile 2008

Caro signor direttore, pace e bene a lei!
Con cuore pieno di gratitudine la ringraziamo per la sua rivista 30Jours che ci arriva in francese e in italiano, dato che le nostre fondatrici sono italiane.
La rivista ci aiuta a estendere le nostre preghiere agli orizzonti del mondo, all’attualità della Chiesa e serve anche come formazione spirituale.
Anche se in ritardo, le auguriamo buona Pasqua. Cristo risorto, per intercessione della Vergine, di san Francesco e di santa Chiara, benedica lei e tutta la sua équipe.
Con tutto il nostro affetto e l’assicurazione delle nostre preghiere.

Le clarisse cappuccine

N.B. Ci piacerebbe ricevere cinquecento copie di Qui prie sauve son âme, visto che siamo nella capitale e molti frequentano il nostro monastero in cerca di un libro di preghiere. La ringraziamo molto fin d’ora.
Ci raccomandiamo alle sue preghiere perché, a causa dell’avanzata del mare, dopo quindici anni di presenza, ci prepariamo a spostarci di quaranta chilometri verso l’interno. I lavori del nuovo monastero sono già iniziati dal 10 novembre 2006 ma non sappiamo quando finiranno perché il prezzo del materiale aumenta ogni giorno.




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