L’apostolato dell’insegnamento
Luigia Tincani, ILettere di fondazione/I, Studium, Roma 2007, 448 pp., euro 33,00
Lettere di fondazione raccoglie appunto la storia, della fondazione dell’Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della scuola (si tratta di lettere datate fra il 1917 e il 1924, anno della approvazione diocesana della nuova famiglia religiosa, quando la Tincani aveva appena trent’anni) che nel progetto originale cercava di coniugare spiritualità e cultura; che non partiva dal nulla, ma costituiva in un certo senso lo sbocco naturale di un impegno e di una passione vissuti innanzitutto in famiglia, nella scuola, all’università e nel confronto con sensibilità ed esperienze giovanili, in rapporti amichevoli e di impegno, in organizzazioni culturali e circoli universitari femminili. Determinante per gli orientamenti e per l’indirizzo spirituale della Tincani fu l’incontro con la spiritualità domenicana, che la serva di Dio approfondì e sviluppò nei primi anni del Novecento a Roma, assistita da padre Fanfani, fino alla realizzazione, nel 1917, del primo nucleo dell’Unione di Santa Caterina da Siena fra le terziarie domenicane per l’apostolato dell’insegnamento, base della futura congregazione delle Missionarie della scuola.
La lista di carbone
Cristiana Ruggeri, ILa lista di carbone/I, Mursia, Milano 2008, 262 pp., euro 17,00
Altre storie si intrecciano nel libro; storie di disperante lacerazione ancorate a un passato pesante e doloroso, che nelle pagine della Ruggeri assume i contorni e le dimensioni di un presente pure ingombrante. Tutte storie che però sembrano dipanarsi, infine, in sentimenti di speranza: «Anna, la morte violenta di chi ami, l’orrore perpetrato ancora e ancora non si possono dimenticare», le dice la vecchia Micha (pp. 183-184). «Ti segnano per sempre e se sopravvivi non sei comunque quello di prima. Tiri avanti e cerchi di rimuovere tutto ciò che puoi. Rimuovere, non cancellare. Tenere all’angolo quei difficili ricordi». Il dovere della memoria, sia individuale che collettiva, impone, dunque, di superare le lacerazioni e gli odi del passato per riconquistare una vita degna di essere vissuta. Credo che, in fondo, sia questo il messaggio del libro di Christiana Ruggeri.
Il pensiero laico della Costituente
Marialuisa-Lucia Sergio, IConfronto con la fede. Religione civile e identità cristiana nella cultura laica della Costituente/I, Studium, Roma 2008, 146 pp., euro 21,00
Nel secondo dopoguerra molti intellettuali e giuristi laici vollero confrontarsi con la concezione cristiana della politica, in riferimento soprattutto ai contenuti del personalismo e del diritto naturale e al concetto di dignità della persona. L’universo politico liberale e azionista del periodo costituente si misurò con la sfida della riscoperta delle radici cristiane dell’identità europea e della rimeditazione dello statuto pubblico della religione come fondamento morale di una società libera e giusta. Il pensiero laico della Liberazione e dell’Assemblea costituente suggerì la proposta di una religione civile (già presente in Rousseau) chiamata a rifondare la democrazia del dopoguerra su orizzonti di senso ultimi e trascendenti. La novità del pensiero laico della Costituente fu dunque quella di andare oltre la semplice riduzione “filosofica” del cristianesimo a simbolismo liturgico, per avviare invece un autentico confronto con la fede.
Dopo aver preso in esame l’antifascismo laico nel suo rapporto con la tradizione cristiana e averlo analizzato comparativamente con il liberalismo di Croce in Italia e di Strauss negli Stati Uniti, il volume della Sergio sottolinea aperture e limiti di una proposta culturale coraggiosa sul piano delle idee, ma spesso incapace, per ragioni storiche e politiche, di oltrepassare la teoria per costruire insieme con i cattolici soluzioni sempre condivise sul fronte della famiglia, dell’educazione e della vita. Nella costruzione della Costituzione le convergenze ci furono, osserva lo storico Piero Craveri, ma eminentemente sul piano politico e soprattutto nella parte che riguarda i diritti civili e sociali.