Lettere al direttore
LETTERE DAI MONASTERI
carmelitane del Carmel Convent
Thanjavur, India
30Days: un bouquet di fiori colorati
Thanjavur, 27 marzo 2008
Caro fratello, signor Giulio Andreotti,
siamo felici di scrivere riguardo a 30Days che è per noi un bouquet di fiori colorati. È una rivista molto istruttiva, educativa e artistica. L’articolo con l’occhiello Encounters (n. 12, dicembre 2007, pp. 64-65) è davvero toccante e stimolante, ancorché così breve. 30Days, attraverso i vari argomenti trattati, ci aiuta a pregare e a conoscere molte cose e avvenimenti su cui non siamo informate. L’articolo su santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto santo è eccellente e ci ha aperto la mente. Tutte le nostre novizie che lo hanno letto sono rimaste molto colpite.
Le scriviamo specialmente per ringraziarla a mani giunte e nello stesso tempo vicine ai nostri cuori per averci inviato questo bellissimo bouquet: 30Days.
Possa la pace di nostro Signore Gesù Cristo, che è risorto e ha dato a ognuno di noi una nuova vita in Lui, essere sempre con noi.
Ringraziamo il Signore per averci uniti nel Suo Spirito.
Con tanto affetto,
la comunità delle suore carmelitane di Thanjavur
Carmelitane del monastero di Ashram
Raipur, India
Grazie per Chi prega si salva
Raipur, 15 giugno 2008
Caro signor Andreotti,
la presente è per dirle un grande grazie per il libro Who prays is saved. Il pacco è arrivato in buone condizioni, dieci giorni dopo essere stato spedito. Possa il buon Gesù benedirla abbondantemente per la sua gentilezza. Scusi per il ritardo nella risposta.
Eccetto il numero di gennaio della rivista 30Days, non ne abbiamo ricevute altre copie. Nel caso voi le aveste spedite e siano andate perse, saremmo liete di ricevere le copie smarrite (a meno che non abbiate smesso di mandarcele, per qualsiasi ragione).
Le assicuriamo le nostre preghiere adesso e sempre. Che il suo buon lavoro possa far tornare le pecorelle smarrite all’ovile del Buon Pastore. Possano il buon Gesù e la Sua e nostra Vergine Madre accogliere tutti nelle loro braccia.
Vostre eternamente grate nel nostro Signore.
Suor Mary Magdalene, ocd
(per la madre superiora)
teresiane carmelitane
Chotparua, India
30Days per le suore in Bengala Occidentale
Chotparua, 14 marzo 2008
Caro signor senatore Andreotti,
recentemente mi sono imbattuta in una copia di 30Days in the Church and in the world: la trovo molto utile e interessante per noi, suore e novizie Carmelitane Teresiane. Le sarei molto grata se potesse regalarci un abbonamento, dato che siamo una congregazione povera. Gli articoli sulla Chiesa, i papi, i cardinali e le notizie dal Vaticano sono molto istruttivi per noi.
Nel nostro convento siamo cinque suore e nove novizie della Congregazione delle Carmelitane Teresiane, una Congregazione religiosa indigena. In giugno si uniranno altre dodici novizie. Le nostre suore lavorano in diverse missioni del Bengala Occidentale e si occupano della pastorale, dell’educazione, del settore medico e di quello sociale. 30Days è una rivista di profonda spiritualità, che dà un’informazione completa. È un grande incentivo per la nostra vita spirituale e per l’apostolato così come per il nostro lavoro di formazione nel noviziato.
Le sarei molto grata se potesse inviarci 30Days nell’edizione inglese.
Dio benedica lei, i suoi collaboratori e il suo bell’apostolato. Le auguro ogni bene e le assicuro le nostre preghiere.
Grazie in anticipo e, sperando di ricevere 30Days, rimango in unione di preghiere.
Vostra, con grande riconoscenza,
suor Josetta, ctc
francescane del Monastero Maria Madre della Chiesa
Paderno Dugnano (Mi), Italia
Grazie in particolare per Montini e Agostino
Paderno Dugnano, 10 luglio 2008
Stimatissimo direttore Giulio Andreotti,
la ringraziamo di cuore perché da anni puntualmente ci arriva la sua rivista che ci apre all’orizzonte ecclesiale, rendendoci sempre più consapevoli dell’essere con la Chiesa e nella Chiesa.
Gradiamo gli inserti che sono acclusi e la ringraziamo in particolare per Montini e Agostino.
Siamo le monache del Terzo Ordine Regolare di San Francesco d’Assisi del monastero Maria Madre della Chiesa, presente in Paterno Dugnano da ventidue anni. La nostra comunità, composta da una decina di monache tra cui una novizia, attualmente vive in un edificio provvisorio e inadatto alla nostra vita contemplativa e alle attività che svolgiamo.
Una persona di buon cuore ci ha donato un immobile, sempre a Paterno Dugnano, che abbiamo deciso di accettare come nostra futura sede; prima però dovremmo assumercene le spese di edificazione.
Vivendo di provvidenza, osiamo rivolgerci a lei e ai lettori per un aiuto, perché le spese da affrontare sono proibitive, anche se stanno già giungendo attestazioni di solidarietà concreta che ci fanno sperare. La posa e la benedizione della prima pietra è avvenuta il 24 maggio di quest’anno. Restiamo disponibili per ogni eventuale informazione o chiarimento sulla nostra iniziativa.
Il Signore benedica la sua infaticabile opera a servizio della Chiesa e la diffusione in varie lingue del libro Chi prega si salva. Ringraziandola anticipatamente per l’attenzione che ci sta dedicando e sperando in un suo positivo riscontro, cordialmente salutiamo augurando pace e bene.
Le assicuriamo il nostro costante ricordo al Sommo Bene. Grazie a lei, e ai suoi collaboratori per tutto il bene che ha operato e opera a vantaggio di tutti.
Madre Maria Lina Rota, abbadessa
Per aiutare la costruzione del nuovo monastero francescano di Paderno Dugnano (Mi)
dall’Italia: C/c postale numero 61546545 codice IBAN: IT92V0760101600000061446545 intestato a: Monastero Maria Madre della Chiesa
dall’Italia: C/c bancario Banca INTESA-SAN PAOLO codice IBAN: IT66C0306933521000017822148 intestato a: Monache Francescane TOR - Monastero Maria Madre della Chiesa
dall’estero: codice IBAN: IT66C0306933521000017822148 BIC: BCOTITMM intestato a: Monache Francescane TOR Monastero Maria Madre della Chiesa
Thanjavur, India
30Days: un bouquet di fiori colorati
Thanjavur, 27 marzo 2008
Caro fratello, signor Giulio Andreotti,
siamo felici di scrivere riguardo a 30Days che è per noi un bouquet di fiori colorati. È una rivista molto istruttiva, educativa e artistica. L’articolo con l’occhiello Encounters (n. 12, dicembre 2007, pp. 64-65) è davvero toccante e stimolante, ancorché così breve. 30Days, attraverso i vari argomenti trattati, ci aiuta a pregare e a conoscere molte cose e avvenimenti su cui non siamo informate. L’articolo su santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto santo è eccellente e ci ha aperto la mente. Tutte le nostre novizie che lo hanno letto sono rimaste molto colpite.
Le scriviamo specialmente per ringraziarla a mani giunte e nello stesso tempo vicine ai nostri cuori per averci inviato questo bellissimo bouquet: 30Days.
Possa la pace di nostro Signore Gesù Cristo, che è risorto e ha dato a ognuno di noi una nuova vita in Lui, essere sempre con noi.
Ringraziamo il Signore per averci uniti nel Suo Spirito.
Con tanto affetto,
la comunità delle suore carmelitane di Thanjavur
Carmelitane del monastero di Ashram
Raipur, India
Grazie per Chi prega si salva
Raipur, 15 giugno 2008
Caro signor Andreotti,
la presente è per dirle un grande grazie per il libro Who prays is saved. Il pacco è arrivato in buone condizioni, dieci giorni dopo essere stato spedito. Possa il buon Gesù benedirla abbondantemente per la sua gentilezza. Scusi per il ritardo nella risposta.
Eccetto il numero di gennaio della rivista 30Days, non ne abbiamo ricevute altre copie. Nel caso voi le aveste spedite e siano andate perse, saremmo liete di ricevere le copie smarrite (a meno che non abbiate smesso di mandarcele, per qualsiasi ragione).
Le assicuriamo le nostre preghiere adesso e sempre. Che il suo buon lavoro possa far tornare le pecorelle smarrite all’ovile del Buon Pastore. Possano il buon Gesù e la Sua e nostra Vergine Madre accogliere tutti nelle loro braccia.
Vostre eternamente grate nel nostro Signore.
Suor Mary Magdalene, ocd
(per la madre superiora)
teresiane carmelitane
Chotparua, India
30Days per le suore in Bengala Occidentale
Chotparua, 14 marzo 2008
Caro signor senatore Andreotti,
recentemente mi sono imbattuta in una copia di 30Days in the Church and in the world: la trovo molto utile e interessante per noi, suore e novizie Carmelitane Teresiane. Le sarei molto grata se potesse regalarci un abbonamento, dato che siamo una congregazione povera. Gli articoli sulla Chiesa, i papi, i cardinali e le notizie dal Vaticano sono molto istruttivi per noi.
Nel nostro convento siamo cinque suore e nove novizie della Congregazione delle Carmelitane Teresiane, una Congregazione religiosa indigena. In giugno si uniranno altre dodici novizie. Le nostre suore lavorano in diverse missioni del Bengala Occidentale e si occupano della pastorale, dell’educazione, del settore medico e di quello sociale. 30Days è una rivista di profonda spiritualità, che dà un’informazione completa. È un grande incentivo per la nostra vita spirituale e per l’apostolato così come per il nostro lavoro di formazione nel noviziato.
Le sarei molto grata se potesse inviarci 30Days nell’edizione inglese.
Dio benedica lei, i suoi collaboratori e il suo bell’apostolato. Le auguro ogni bene e le assicuro le nostre preghiere.
Grazie in anticipo e, sperando di ricevere 30Days, rimango in unione di preghiere.
Vostra, con grande riconoscenza,
suor Josetta, ctc
francescane del Monastero Maria Madre della Chiesa
Paderno Dugnano (Mi), Italia
Grazie in particolare per Montini e Agostino
Paderno Dugnano, 10 luglio 2008
Stimatissimo direttore Giulio Andreotti,
la ringraziamo di cuore perché da anni puntualmente ci arriva la sua rivista che ci apre all’orizzonte ecclesiale, rendendoci sempre più consapevoli dell’essere con la Chiesa e nella Chiesa.
Gradiamo gli inserti che sono acclusi e la ringraziamo in particolare per Montini e Agostino.
Siamo le monache del Terzo Ordine Regolare di San Francesco d’Assisi del monastero Maria Madre della Chiesa, presente in Paterno Dugnano da ventidue anni. La nostra comunità, composta da una decina di monache tra cui una novizia, attualmente vive in un edificio provvisorio e inadatto alla nostra vita contemplativa e alle attività che svolgiamo.
Una persona di buon cuore ci ha donato un immobile, sempre a Paterno Dugnano, che abbiamo deciso di accettare come nostra futura sede; prima però dovremmo assumercene le spese di edificazione.
Vivendo di provvidenza, osiamo rivolgerci a lei e ai lettori per un aiuto, perché le spese da affrontare sono proibitive, anche se stanno già giungendo attestazioni di solidarietà concreta che ci fanno sperare. La posa e la benedizione della prima pietra è avvenuta il 24 maggio di quest’anno. Restiamo disponibili per ogni eventuale informazione o chiarimento sulla nostra iniziativa.
Il Signore benedica la sua infaticabile opera a servizio della Chiesa e la diffusione in varie lingue del libro Chi prega si salva. Ringraziandola anticipatamente per l’attenzione che ci sta dedicando e sperando in un suo positivo riscontro, cordialmente salutiamo augurando pace e bene.
Le assicuriamo il nostro costante ricordo al Sommo Bene. Grazie a lei, e ai suoi collaboratori per tutto il bene che ha operato e opera a vantaggio di tutti.
Madre Maria Lina Rota, abbadessa
Per aiutare la costruzione del nuovo monastero francescano di Paderno Dugnano (Mi)
dall’Italia: C/c postale numero 61546545 codice IBAN: IT92V0760101600000061446545 intestato a: Monastero Maria Madre della Chiesa
dall’Italia: C/c bancario Banca INTESA-SAN PAOLO codice IBAN: IT66C0306933521000017822148 intestato a: Monache Francescane TOR - Monastero Maria Madre della Chiesa
dall’estero: codice IBAN: IT66C0306933521000017822148 BIC: BCOTITMM intestato a: Monache Francescane TOR Monastero Maria Madre della Chiesa
LETTERE DALLE MISSIONI
missionari saveriani
Mohammadpur, Bangladesh
Le umili note di Montini su Agostino
Mohammadpur, 28 agosto 2008
Caro senatore Giulio Andreotti,
non voglio lasciare passare la festa di sant’Agostino senza ringraziarla per il gradito regalo del libro Montini e Agostino. Questa raccolta di pensieri agostiniani mi incoraggia a continuare nello stesso metodo di prendere appunti attingendo ai “grandi” che sempre ci ispirano. In questo libro abbiamo un’altra testimonianza della preparazione spirituale di Paolo VI, che egli portava avanti sistematicamente, anche attraverso queste umili note. È bello vedere la sua scrittura nitida, specchio del suo pensare profondo e illuminante.
Recentemente ho scritto un libro, in bengalese, per gli studenti, che illustra la spiritualità del rapporto maestro-discepolo in Agostino. Ho pure accettato l’impegno di ristampare le Confessioni. Sono sicuro che questo libro potrà essere d’aiuto anche in Bangladesh a tante anime che cercano il Dio che ci cerca.
Per quanto mi riguarda, questi appunti di Paolo VI mi stanno già aiutando a preparare un’antologia di pensieri e di preghiere di Agostino.
Di nuovo la ringrazio per il suo bel lavoro. Continui con la benedizione di Dio.
Padre Silvano Garello
Parrocchia di Rushere
Rushere, Uganda
Vorrei tradurre Chi prega si salva nella lingua locale
Rushere, 4 settembre 2008
Gentilissimo direttore,
chi può descrivere il bene che 30Giorni fa in tutto il mondo? Sono un missionario messicano, da quarantacinque anni in Africa. Ora sono in una missione nel sud-ovest dell’Uganda. Nella missione vicina arriva, per sua misericordia e gentilezza, la rivista 30Giorni, dalla quale apprendiamo quello che bisogna sapere di bello della Chiesa e del mondo.
Ora voglio chiedere un favore a nome delle nostre comunità comboniane del sud-ovest dell’Uganda. Siamo molto carenti di materiale didattico per i nostri cristiani. Quindi le chiedo la carità di mandarmi in omaggio il libretto (ma altro che libretto!) Chi prega si salva, nelle edizioni inglese e spagnola. Inoltre le chiedo il permesso di tradurre l’edizione inglese nella nostra lingua locale.
Confido nella sua più che conosciuta gentilezza e disponibilità e la ringrazio a nome dei confratelli comboniani e di tutta la comunità cristiana.
E stia sicuro che nell’argomento preghiera non mancheranno lei e il suo lavoro.
Con grande stima e gratitudine,
padre Hector Villalba
diocesi di Luz
Belo Horizonte, Brasile
Chi prega si salva per le famiglie della missione
Belo Horizonte, 7 agosto 2008
Stimati amici,
sono un diacono della diocesi di Luz (Mato Grosso) ed esercito il mio ministero nella parrocchia Santo Antônio di Arcos. Ho conosciuto la rivista 30Dias nella nostra casa di formazione, dove ancora risiederò fino alla fine di quest’anno. Nel numero 4 del 2008 ho visto la pubblicità del libro Quem reza se salva e sono interessato. Il motivo di questo interesse è che da sempre mi dedico alla “pastorale delle visite”: visito le famiglie della nostra parrocchia e molte volte incontro, come è accaduto anche oggi, alcuni fratelli che hanno difficoltà a pregare e molti di loro chiedono qualche libro o opuscolo con le preghiere. Mi piacerebbe, se possibile, conoscere di più questo libretto e sapere anche il prezzo comprensivo delle spese di spedizione.
Diacono Patriky Samuel Batista
Mohammadpur, Bangladesh
Le umili note di Montini su Agostino
Mohammadpur, 28 agosto 2008
Caro senatore Giulio Andreotti,
non voglio lasciare passare la festa di sant’Agostino senza ringraziarla per il gradito regalo del libro Montini e Agostino. Questa raccolta di pensieri agostiniani mi incoraggia a continuare nello stesso metodo di prendere appunti attingendo ai “grandi” che sempre ci ispirano. In questo libro abbiamo un’altra testimonianza della preparazione spirituale di Paolo VI, che egli portava avanti sistematicamente, anche attraverso queste umili note. È bello vedere la sua scrittura nitida, specchio del suo pensare profondo e illuminante.
Recentemente ho scritto un libro, in bengalese, per gli studenti, che illustra la spiritualità del rapporto maestro-discepolo in Agostino. Ho pure accettato l’impegno di ristampare le Confessioni. Sono sicuro che questo libro potrà essere d’aiuto anche in Bangladesh a tante anime che cercano il Dio che ci cerca.
Per quanto mi riguarda, questi appunti di Paolo VI mi stanno già aiutando a preparare un’antologia di pensieri e di preghiere di Agostino.
Di nuovo la ringrazio per il suo bel lavoro. Continui con la benedizione di Dio.
Padre Silvano Garello
Parrocchia di Rushere
Rushere, Uganda
Vorrei tradurre Chi prega si salva nella lingua locale
Rushere, 4 settembre 2008
Gentilissimo direttore,
chi può descrivere il bene che 30Giorni fa in tutto il mondo? Sono un missionario messicano, da quarantacinque anni in Africa. Ora sono in una missione nel sud-ovest dell’Uganda. Nella missione vicina arriva, per sua misericordia e gentilezza, la rivista 30Giorni, dalla quale apprendiamo quello che bisogna sapere di bello della Chiesa e del mondo.
Ora voglio chiedere un favore a nome delle nostre comunità comboniane del sud-ovest dell’Uganda. Siamo molto carenti di materiale didattico per i nostri cristiani. Quindi le chiedo la carità di mandarmi in omaggio il libretto (ma altro che libretto!) Chi prega si salva, nelle edizioni inglese e spagnola. Inoltre le chiedo il permesso di tradurre l’edizione inglese nella nostra lingua locale.
Confido nella sua più che conosciuta gentilezza e disponibilità e la ringrazio a nome dei confratelli comboniani e di tutta la comunità cristiana.
E stia sicuro che nell’argomento preghiera non mancheranno lei e il suo lavoro.
Con grande stima e gratitudine,
padre Hector Villalba
diocesi di Luz
Belo Horizonte, Brasile
Chi prega si salva per le famiglie della missione
Belo Horizonte, 7 agosto 2008
Stimati amici,
sono un diacono della diocesi di Luz (Mato Grosso) ed esercito il mio ministero nella parrocchia Santo Antônio di Arcos. Ho conosciuto la rivista 30Dias nella nostra casa di formazione, dove ancora risiederò fino alla fine di quest’anno. Nel numero 4 del 2008 ho visto la pubblicità del libro Quem reza se salva e sono interessato. Il motivo di questo interesse è che da sempre mi dedico alla “pastorale delle visite”: visito le famiglie della nostra parrocchia e molte volte incontro, come è accaduto anche oggi, alcuni fratelli che hanno difficoltà a pregare e molti di loro chiedono qualche libro o opuscolo con le preghiere. Mi piacerebbe, se possibile, conoscere di più questo libretto e sapere anche il prezzo comprensivo delle spese di spedizione.
Diacono Patriky Samuel Batista
Lettura spirituale/21
«Licet autem fidei assensus nequaquam sit motus
animi caecus: nemo tamen evangelicae praedicationi consentire potest, sicut
oportet ad salutem consequendam, absque illuminatione et inspiratione
Spiritus Sancti, qui dat omnibus suavitatem in
consentiendo et credendo veritati» (Denzinger 3010).
«Quantunque l’assenso della fede non sia affatto un moto cieco dello spirito, nessuno, tuttavia, può prestare il proprio assenso alla predicazione del Vangelo, come è necessario per ottenere la salvezza, senza l’illuminazione e l’ispirazione dello Spirito Santo, che dà a tutti la dolcezza nell’aderire e nel credere alla verità». Concilio ecumenico Vaticano I, costituzione dogmatica Dei Filius, cap. III
«Deo revelanti praestanda est oboeditio fidei [cfr. Rm 16, 26; coll. Rm 1, 5; 2Cor 10, 5s], qua homo se totum libere Deo committit plenum revelanti Deo intellectus et voluntatis obsequium praestando et voluntarie revelationi ab Eo datae assentiendo. Quae fides ut praebeatur, opus est praeveniente et adiuvante gratia Dei et internis Spiritus Sancti auxiliis, qui cor moveat et in Deum convertat, mentis oculos aperiat, et det omnibus suavitatem in consentiendo et credendo veritati» (Denzinger 4205).
«A Dio che rivela è dovuta l’obbedienza della fede [cfr. Rm 16, 26; rif. Rm 1, 5; 2Cor 10, 5s], per la quale l’uomo si abbandona tutto a Dio liberamente, prestando il pieno ossequio dell’intelletto e della volontà a Dio che rivela e acconsentendo volontariamente alla rivelazione fatta da Lui. Perché si possa prestare questa fede, è necessaria la grazia di Dio che previene e soccorre, e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi della mente, e dia a tutti la dolcezza nell’aderire e nel credere alla verità». Concilio ecumenico Vaticano II, costituzione dogmatica Dei Verbum, n. 5
«Quando si tratta di fede, il grande regista è Dio, perché Gesù ha detto: “Nessuno viene a me se il Padre mio non lo attira” (Gv 6, 43.65 )». Papa Giovanni Paolo I, udienza generale, mercoledì 13 settembre 1978
«La nostra fede non nasce da un mito, né da un’idea, bensì dall’incontro con il Risorto, nella vita della Chiesa». Papa Benedetto XVI, udienza generale, mercoledì 24 settembre 2008
«Suavitas disci non potest nisi delectet / La dolcezza non si può imparare se non dona piacere». Sant’Agostino, Enarrationes in psalmos 118, 17, 3
Concilio di Orange del 529
La dolcezza della fede
Canon 7. Si quis per naturae vigorem bonum aliquid, quod ad salutem pertinet vitae aeternae, cogitare, ut expedit, aut eligere, sive salutari, id est evangelicae praedicationi consentire posse confirmat absque illuminatione et inspiratione Spiritus Sancti, qui dat omnibus suavitatem in consentiendo et credendo veritati, haeretico fallitur spiritu, non intellegens vocem Dei in Evangelio dicentis: «Sine me nihil potestis facere» [Gv 15, 5]; et illud Apostoli: «Non quod idonei simus cogitare aliquid a nobis quasi ex nobis, sed sufficientia nostra ex Deo est» [2Cor 3, 5] (Denzinger 377).
Canone 7. Se qualcuno afferma che per il vigore della natura si può convenientemente pensare o scegliere qualche bene che riguarda la salvezza della vita eterna, o aderire alla predicazione che ci salva, quella cioè del Vangelo, senza l’illuminazione o l’ispirazione dello Spirito Santo che dà a tutti la dolcezza nell’aderire e nel credere alla verità, si inganna con spirito eretico, poiché non intende la voce di Dio che dice nel Vangelo: «Senza di me non potete fare nulla» [Gv 15, 5]; e ciò che dice l’Apostolo: «Non però che siamo in grado di pensare da noi qualcosa come se provenisse da noi, ma la nostra capacità viene da Dio» [ 2Cor 3, 5].
«Quantunque l’assenso della fede non sia affatto un moto cieco dello spirito, nessuno, tuttavia, può prestare il proprio assenso alla predicazione del Vangelo, come è necessario per ottenere la salvezza, senza l’illuminazione e l’ispirazione dello Spirito Santo, che dà a tutti la dolcezza nell’aderire e nel credere alla verità». Concilio ecumenico Vaticano I, costituzione dogmatica Dei Filius, cap. III
«Deo revelanti praestanda est oboeditio fidei [cfr. Rm 16, 26; coll. Rm 1, 5; 2Cor 10, 5s], qua homo se totum libere Deo committit plenum revelanti Deo intellectus et voluntatis obsequium praestando et voluntarie revelationi ab Eo datae assentiendo. Quae fides ut praebeatur, opus est praeveniente et adiuvante gratia Dei et internis Spiritus Sancti auxiliis, qui cor moveat et in Deum convertat, mentis oculos aperiat, et det omnibus suavitatem in consentiendo et credendo veritati» (Denzinger 4205).
«A Dio che rivela è dovuta l’obbedienza della fede [cfr. Rm 16, 26; rif. Rm 1, 5; 2Cor 10, 5s], per la quale l’uomo si abbandona tutto a Dio liberamente, prestando il pieno ossequio dell’intelletto e della volontà a Dio che rivela e acconsentendo volontariamente alla rivelazione fatta da Lui. Perché si possa prestare questa fede, è necessaria la grazia di Dio che previene e soccorre, e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi della mente, e dia a tutti la dolcezza nell’aderire e nel credere alla verità». Concilio ecumenico Vaticano II, costituzione dogmatica Dei Verbum, n. 5
«Quando si tratta di fede, il grande regista è Dio, perché Gesù ha detto: “Nessuno viene a me se il Padre mio non lo attira” (Gv 6, 43.65 )». Papa Giovanni Paolo I, udienza generale, mercoledì 13 settembre 1978
«La nostra fede non nasce da un mito, né da un’idea, bensì dall’incontro con il Risorto, nella vita della Chiesa». Papa Benedetto XVI, udienza generale, mercoledì 24 settembre 2008
«Suavitas disci non potest nisi delectet / La dolcezza non si può imparare se non dona piacere». Sant’Agostino, Enarrationes in psalmos 118, 17, 3
Concilio di Orange del 529
La dolcezza della fede
Canon 7. Si quis per naturae vigorem bonum aliquid, quod ad salutem pertinet vitae aeternae, cogitare, ut expedit, aut eligere, sive salutari, id est evangelicae praedicationi consentire posse confirmat absque illuminatione et inspiratione Spiritus Sancti, qui dat omnibus suavitatem in consentiendo et credendo veritati, haeretico fallitur spiritu, non intellegens vocem Dei in Evangelio dicentis: «Sine me nihil potestis facere» [Gv 15, 5]; et illud Apostoli: «Non quod idonei simus cogitare aliquid a nobis quasi ex nobis, sed sufficientia nostra ex Deo est» [2Cor 3, 5] (Denzinger 377).
Canone 7. Se qualcuno afferma che per il vigore della natura si può convenientemente pensare o scegliere qualche bene che riguarda la salvezza della vita eterna, o aderire alla predicazione che ci salva, quella cioè del Vangelo, senza l’illuminazione o l’ispirazione dello Spirito Santo che dà a tutti la dolcezza nell’aderire e nel credere alla verità, si inganna con spirito eretico, poiché non intende la voce di Dio che dice nel Vangelo: «Senza di me non potete fare nulla» [Gv 15, 5]; e ciò che dice l’Apostolo: «Non però che siamo in grado di pensare da noi qualcosa come se provenisse da noi, ma la nostra capacità viene da Dio» [ 2Cor 3, 5].