Rubriche
tratto dal n.08 - 2009


CRISTIANESIMO

Messori, l’etica e lo svanire della fede


IVocazione di san Matteo/I,
Caravaggio, San Luigi dei Francesi, Roma

IVocazione di san Matteo/I, Caravaggio, San Luigi dei Francesi, Roma

«L’ossessione per l’etica cresce quando la fede diminuisce e, oggi, proprio la fede sembra svanire, come denuncia il Papa». Così ha scritto Vittorio Messori in un articolo apparso sul Corriere della Sera il 20 settembre. Il riferimento è alla frase di Benedetto XVI contenuta nella lettera ai vescovi del marzo 2009: «In vaste zone della terra la fede è nel pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più nutrimento».




ARRIGO LEVI

Il conforto che venne da Paolo VI


Paolo VI nei Giardini vaticani

Paolo VI nei Giardini vaticani

In un articolo pubblicato su La Stampa del 12 settembre, dal titolo Una certa idea del Paese, Arrigo Levi analizza la situazione italiana presente e del recente passato. Questa la conclusione: «Non ignoriamo le pericolose tensioni che si manifestano, ma confidiamo nella solidità e vasta popolarità delle nostre grandi istituzioni, e scorgiamo anche tanti fatti positivi, tanti progressi sociali, civili ed economici, perfino politici, che confortano la nostra fiducia nell’idea dell’Italia che abbiamo sempre portato nel cuore». Nell’articolo, anche un omaggio a papa Montini: «E non dimentichiamo quanto forte fu il conforto che venne ai difensori della nostra democrazia da un grande papa, Paolo VI, uomo di salda fede antifascista, sempre attento alle vicende italiane».





Papa Benedetto XVI [© Cristian Gennari/Siciliani]

Papa Benedetto XVI [© Cristian Gennari/Siciliani]

Papa/1
«La Chiesa non agisce per estendere il suo potere»

«Riaffermo con forza quanto più volte è stato detto dai miei venerati predecessori: la Chiesa non agisce per estendere il suo potere o affermare il suo dominio, ma per portare a tutti Cristo, salvezza del mondo». Così papa Benedetto XVI nel Messaggio per l’ottantatreesima Giornata missionaria mondiale che si celebra domenica 18 ottobre.


Papa/2
«Evitare la secolarizzazione dei sacerdoti e la clericalizzazione dei laici»

«Con i suoi fedeli e con i suoi ministri, la Chiesa è sulla terra la comunità sacerdotale organicamente strutturata come Corpo di Cristo, per svolgere efficacemente, unita al suo Capo, la sua missione storica di salvezza [...]. È nella diversità fondamentale fra sacerdozio ministeriale e sacerdozio comune che si comprende l’identità specifica dei fedeli ordinati e laici. Per questo è necessario evitare la secolarizzazione dei sacerdoti e la clericalizzazione dei laici». Così papa Benedetto XVI, giovedì 17 settembre, ai vescovi della Conferenza episcopale del Brasile (Nordeste 2) a Roma in visita ad limina apostolorum.


Papa/3
Qualcosa che viene prima

«Quest’oggi, per la consueta riflessione domenicale, prendo spunto dal passo della Lettera di Giacomo che ci viene proposto nell’odierna liturgia (3, 16-4, 3), e mi soffermo, in particolare, su una espressione che colpisce per la sua bellezza e per la sua attualità. Si tratta della descrizione della vera sapienza, che l’apostolo contrappone alla falsa. Mentre quest’ultima è “terrestre, materiale e diabolica”, e si riconosce dal fatto che provoca gelosie, contese, disordini e ogni sorta di cattive azioni (cfr. 3, 16), al contrario, “la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera” (3, 17). Un elenco di sette qualità, secondo l’uso biblico, da cui risaltano la perfezione dell’autentica sapienza e gli effetti positivi che essa produce. Come prima e principale qualità, posta quasi a premessa delle altre, san Giacomo cita la “purezza”, cioè la santità, il riflesso trasparente – per così dire – di Dio nell’animo umano». Così papa Benedetto XVI in occasione dell’Angelus di domenica 20 settembre. A conclusione della breve meditazione, il Papa ha detto: «Cari amici, ancora una volta la Sacra Scrittura ci ha condotto a riflettere su aspetti morali dell’umana esistenza, ma a partire da una realtà che precede la stessa morale, cioè dalla vera sapienza. Domandiamo a Dio con fiducia la sapienza del cuore, per intercessione di Colei che ha accolto in grembo e generato la Sapienza incarnata, Gesù Cristo, nostro Signore. Maria, Sede della Sapienza, prega per noi!».


Chiesa/1
Tettamanzi, la crisi economica e Pio XI

Il 14 settembre, in un intervento pubblicato su La Stampa, l’arcivescovo di Milano cardinale Dionigi Tettamanzi ha analizzato le cause dell’attuale crisi economica. Nell’articolo, dopo aver accennato ai parallelismi tra l’attuale crisi e quella del 1929, ha citato un passo dell’enciclica di Pio XI Quadragesimo anno (1931): «Il retto ordine dell’economia non può essere abbandonato alla libera concorrenza delle forze. Da questo capo, anzi, come da fonte avvelenata, sono derivati tutti gli errori della scienza economica individualistica, la quale, dimenticando o ignorando che l’economia ha un suo carattere sociale non meno che morale, ritenne che l’autorità pubblica la dovesse stimare e lasciare assolutamente libera a sé».


Chiesa/2
Monsignor Parolin nuovo nunzio in Venezuela

«Da parte mia vorrei che il mio cuore, quel giorno, fosse colmo di gratitudine, di umiltà, di amore, di spirito di servizio». È un passaggio della lettera scritta il 17 agosto da monsignor Pietro Parolin, già sottosegretario della sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, in occasione della sua nomina ad arcivescovo e contestualmente a nunzio in Venezuela. Prosegue la lettera di Parolin, la cui ordinazione è avvenuta il 12 settembre: «Di gratitudine, perché ho sempre sperimentato la bontà misericordiosa del Signore [...]. Di umiltà, perché più si va avanti negli anni, più si tocca con mano la propria miseria e inadeguatezza di fronte al dono incommensurabile di Dio: “Pietà di noi, Signore, pietà di noi”. Di amore, perché vorrei che ogni giorno che mi rimane da vivere, ogni istante, ogni respiro, fosse solo la ripetizione dello slancio di Pietro, il mio santo patrono, sulle rive del mare di Galilea: “Signore, tu conosci tutto, tu sai che ti amo” (Gv 21, 17)».


Chiesa/3
Biffi, il purgatorio è il luogo dove le anime «vanno a farsi belle»

«Quanto al purgatorio, è una cosa, da un certo punto di vista, molto semplice. Nel disegno di Dio bisogna purificarsi, non basta dire: io ho sbagliato. Sono però da considerarsi errate le tendenze della pietà popolare e di una certa teologia che ha interpretato il purgatorio come un piccolo inferno. Il clima del purgatorio è la serenità. Le anime sono in grazia di Dio. Il cardinale Schuster diceva che il purgatorio è come un corso di esercizi spirituali [...]. Mi è congeniale in questo senso la descrizione dantesca delle anime “che vanno a farsi belle”». Così l’arcivescovo emerito di Bologna, cardinale Giacomo Biffi, in un intervento pubblicato su L’Osservatore Romano del 6 settembre.


Cuba
Raúl Castro autorizza la celebrazione dell’Eucaristia nelle carceri cubane

Dal mese di settembre in tutte le carceri cubane, dove vi siano detenuti che lo chiedano, si può celebrare la santa messa e svolgere altri culti cristiani. A rivelare la decisione delle autorità cubane è stato il pastore evangelico Miguel Hernández, presidente del Consiglio delle Chiese cubane. La notizia è stata confermata dalla Conferenza episcopale cubana.


Nato
Il segretario della Nato: un «nuovo inizio» con Mosca

Il 17 settembre il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato che gli Usa non costruiranno il cosiddetto scudo spaziale, sistema difensivo percepito come una minaccia dalle autorità russe. Il giorno dopo, la Russia ha risposto congelando le misure militari decise in risposta allo scudo. Così nella sintesi de La Stampa del 19 settembre: «Il lampo di sereno nelle relazioni internazionali si riflette nei toni del segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, che nella sua prima uscita pubblica dall’insediamento ha parlato della possibilità di “un nuovo inizio” nei rapporti fra l’Alleanza e Mosca».


Curia/1
Balestrero sottosegretario alle Relazioni con gli Stati

Il 17 agosto monsignor Ettore Balestrero è stato nominato sottosegretario della sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, in pratica “viceministro degli Esteri vaticano”. Prende il posto di monsignor Pietro Parolin, nominato nunzio in Venezuela (vedi più avanti). Balestrero, 43 anni a dicembre, è nato a Genova ed è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Roma nel 1993. Alunno dell’Almo Collegio Capranica, ha conseguito la licenza in Teologia e il dottorato in Diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense. Dopo aver esercitato il ministero pastorale presso la parrocchia Sancta Mater Ecclesiae a Roma, ha frequentato la Pontificia Accademia Ecclesiastica. Nel 1996 è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede e ha servito nella nunziatura di Corea fino al 1998 e in quella dei Paesi Bassi nei successivi tre anni. Dal 2001 prestava servizio nella seconda sezione della Segreteria di Stato.


Curia/2
Un africano sottosegretario del Consiglio per la Pastorale sanitaria

Il 1° settembre monsignor Jean-Marie Musivi Mpendawatu è stato nominato sottosegretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori sanitari. Originario della Repubblica Democratica del Congo, 54 anni, dal 1991 lavora nel dicastero, dove venne chiamato dall’allora presidente, il cardinale Fiorenzo Angelini.


Italia
Mazzocato arcivescovo a Udine, Manzella a Cefalù

Il 20 agosto il veneto Andrea Bruno Mazzocato, 61 anni, dal 2003 vescovo di Treviso, è stato promosso arcivescovo di Udine. Prende il posto di Pietro Brollo che compirà 76 anni a dicembre. Mazzocato dal 2000 al 2003 era stato vescovo di Adria - Rovigo.
Il 17 settembre Vincenzo Manzella, 67 anni a novembre, è stato nominato vescovo di Cefalù al posto del dimissionario Francesco Sgalambro che ha compiuto 75 anni lo scorso aprile. Dal 1991 guidava la diocesi di Caltagirone.


Diplomazia
Nuovi nunzi in Serbia, Venezuela e Spagna

L’8 agosto l’arcivescovo abruzzese Orlando Antonini, 65 anni a ottobre, è stato nominato nunzio apostolico in Serbia. Ordinato sacerdote nel 1968, arcivescovo dal 1999, dal 2005 era rappresentante pontificio in Paraguay.
Il 17 agosto monsignor Pietro Parolin, 54 anni, da sette anni “viceministro degli Esteri” vaticano, è stato promosso arcivescovo e nunzio apostolico in Venezuela.
Il 20 agosto l’arcivescovo marchigiano Renzo Fratini, 65 anni, è stato nominato nunzio in Spagna e Andorra. Ordinato sacerdote nel 1969, arcivescovo dal 1993, dal 2004 era rappresentante pontificio in Nigeria.




SERGIO ROMANO

Papa Wojtyla, il crollo del muro di Berlino e il muro tra Roma e Mosca


Manifestazione di Solidarnosc, Varsavia, 1982 BR[© Associated Press/LaPresse]

Manifestazione di Solidarnosc, Varsavia, 1982 BR[© Associated Press/LaPresse]

In una missiva inviata al Corriere della Sera dell’8 settembre, un lettore chiede lumi a Sergio Romano sul ruolo avuto da Giovanni Paolo II nel crollo dell’Unione Sovietica. Romano risponde che il pontificato di Karol Wojtyla ha influenzato il corso degli eventi in due modi. Uno positivo, in quanto le sue ripetute visite in Polonia e il suo «sostegno non solo morale a Solidarnosc» hanno favorito riforme istituzionali in senso liberale in quel Paese. Uno meno positivo, a causa della politica del papato verso l’Ortodossia. Spiega Romano: «Wojtyla credette che la sconfitta del comunismo avrebbe reso finalmente possibile la fine dello scisma, il ritorno all’unità e, naturalmente, il riconoscimento del primato del vescovo di Roma. Chiese a Gorbaciov, e ottenne, che i cattolici di rito greco dell’Ucraina occidentale (gli Uniati) rientrassero in possesso dei beni ecclesiastici perduti all’epoca di Stalin. Chiese e ottenne che la Santa Sede fosse autorizzata a creare in Russia quattro grandi diocesi vescovili: un privilegio che gli zar le avevano fermamente negato. E affidò il compito dell’evangelizzazione a un nutrito gruppo di vescovi e sacerdoti polacchi. Non capì che quei preti polacchi sarebbero stati percepiti in Russia come le avanguardie di un progetto imperiale e che sarebbe scoppiata da quel momento tra Mosca e Roma una nuova guerra fredda. Dopo il crollo del muro di Berlino un altro muro ha diviso per molto tempo le due maggiori cristianità europee. L’uomo che ha maggiormente lavorato per abbatterlo, in questi anni, è Benedetto XVI».


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