Rubriche
tratto dal n.07 - 2003

Lettere dalle missioni



AFRICA


Si tiene a Nairobi dal 7 al 10 luglio la prima Assemblea programmatica in vista della costituzione di una Conferenza continentale dei religiosi e delle religiose d’Africa. Sono 36 le Conferenze nazionali maschili e femminili che aderiscono all’iniziativa. «L’elevato numero di partecipanti conforta le nostre speranze di giungere a un risultato concreto» ha detto padre François Richard, superiore generale dei Missionari d’Africa (Padri Bianchi), presidente del comitato organizzatore. «Se nel corso degli ultimi cinquant’anni in Africa è notevolmente aumentato il numero delle vocazioni, a queste è necessario offrire un continuo sostegno. Ma la piccola dimensione di molte congregazioni religiose e le loro continue difficoltà di interazione ne limitano inevitabilmente le possibilità di sviluppo». Occorrono dunque dialogo e collaborazione, anche attraverso un regime di reciproci aiuti finanziari.
Di più, continua il generale dei Padri Bianchi: «Abbiamo il bisogno, ormai, di poterci rivolgere ai vescovi con una voce unica. Eliminando così le incomprensioni che una molteplicità di interlocutori comporta».




REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO


«Le sofferenze della popolazione della Repubblica Democratica del Congo sono legate alle risorse del suo territorio. Le violenze di Bunia, dell’Ituri e gli scontri del Nord-Kivu fanno parte di un’unica guerra, combattuta per il controllo del sottosuolo dell’est del Paese. Ai minerali di sempre adesso si aggiunge anche il petrolio». La dichiarazione del 19 giugno di Melchisedec Sikuli Paluku, vescovo di Butembo-Beni, la più grande diocesi del Nord-Kivu (est dell’ex Zaire), riguarda la recente scoperta di un giacimento di petrolio, che promette miliardi di barili, nascosto sotto le acque del lago Albert, a qualche chilometro da Bunia, lungo il confine con l’Uganda.





INDONESIA


Il 23 giugno a Sirimau, nella periferia di Ambon, capoluogo delle Molucche, musulmani e cristiani hanno riparato alcuni luoghi di culto distrutti dalle violenze interreligiose del 1999-2002, come gesto di riconciliazione tra le due comunità. Collaborando con i soldati indonesiani, un gruppo di cristiani ha rimesso in ordine la moschea di Al Huda mentre i musulmani si sono dedicati a riparare i danni arrecati alle chiese di San Giacomo e di San Pietro. Un accordo siglato tra le due comunità a Malino (Sulawesi) lo scorso anno ha messo fine ufficialmente agli scontri, anche se le difficoltà non sono del tutto finite.




FILIPPINE


Giorni cruciali nelle Filippine in preparazione della ventunesima assemblea generale della Conferenza vescovi-ulama, prevista dal 18 al 20 agosto a Subic Bay, a nord della capitale Manila. A fine giugno monsignor Fernando R. Capalla, arcivescovo di Davao e leader della Conferenza, ha organizzato diversi incontri per mettere a fuoco gli obiettivi del raduno, che tratterà delle conseguenze dell’11 settembre 2001 sulle dodici nazioni del Sudest asiatico e di come spianare la strada alla Road Map per il Medio Oriente. All’incontro prenderanno parte 30 ulama, 30 vescovi cattolici e 30 vescovi protestanti, e da Roma giungeranno il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, e l’arcivescovo Michael Fitzgerald, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. È stato invitato anche Tariq Mitri, del Consiglio mondiale delle Chiese di Ginevra. Tra gli oratori figurano Mohammad Ahmed Aj-Sharief, segretario generale della “World Islamic Call Society”, e il provinciale dei Gesuiti, padre Romeo Intengan.



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