Rubriche
tratto dal n.06/07 - 2010


Le sette parole di Gesù in croce


Giovanni Lajolo, ILe sette parole/I, Gruppo Editoriale Idea, Roma 2010, 74 pp., euro 10,00

Giovanni Lajolo, ILe sette parole/I, Gruppo Editoriale Idea, Roma 2010, 74 pp., euro 10,00

Il cardinale Giovanni Lajolo, nel testo Le sette parole, rievoca, attraverso approfondite meditazioni, l’atteggiamento di Gesù Cristo di fronte al momento più rivelativo della sua vita e missione: la sua morte in croce. Le sette parole sono le ultime frasi che Gesù pronuncia in croce, prima di spirare. Quelle di Lajolo sono una settantina di pagine dedicate ai sacerdoti delle diocesi di Novara e Asti nell’Anno sacerdotale appena chiuso.
Dalla croce Gesù parla. Il fatto è in sé stupefacente; pronuncia sette parole: non è un numero simbolico, ma reale, perché risulta dalla testimonianza dei quattro Vangeli. Parole definitive che hanno, ciascuna, un valore assoluto.
Chiude il libro, “come postfazione”, un brano di sant’Efrem, tratto dal Commento al Diatessaron (1, 18-19): «Chi può penetrare con la mente, o Signore, anche una sola delle tue parole? Ciò che lasciamo è di più di ciò che prendiamo, come gli assetati che bevono a una sorgente. La parola del Signore, infatti, presenta molti aspetti, secondo le molte percezioni di coloro che apprendono. Il Signore ha dipinto la sua parola con molti colori, così che chiunque impari, guardi a ciò che gli piaccia. Ha riposto molti tesori nella sua parola, così che ciascuno di noi si arricchisca là dove si impegna».




Il dono di Darwin alla scienza e alla religione


Francisco J. Ayala, IIl dono 
di Darwin alla scienza 
e alla religione/I, Jaca Book – 
San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2009, 320 pp., euro 24,00

Francisco J. Ayala, IIl dono di Darwin alla scienza e alla religione/I, Jaca Book – San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2009, 320 pp., euro 24,00

L’anno scorso, per la celebrazione del bicentenario della nascita di Charles Darwin, il Pontificio Consiglio della Cultura ha patrocinato un convegno presso l’Università Gregoriana sul fondatore del moderno evoluzionismo biologico con l’intento di approfondire i temi legati alla conoscenza della natura vivente e di mettere in evidenza come la biologia evoluzionistica non rappresenti di per sé un problema per il credente. Nel 1859 Darwin enunciava nel suo testo fondamentale, L’origine delle specie, la teoria dell’evoluzione. Un secolo e mezzo più tardi, il dibattito sul rapporto tra fede e scienza, quanto mai attuale, è spesso focalizzato proprio sulla teoria evoluzionistica, vista come opposta alla visione religiosa della creazione. Il dono di Darwin alla scienza e alla religione, di Francisco J. Ayala, come suggerisce già il titolo, si propone di far comprendere che la religione non ha nulla da temere dal dato dell’evoluzione ma, al contrario, deve guardare a esso come a un dono, a una grande opportunità.
Il libro illustra l’insieme di dati scientifici che rendono inconfutabile la teoria dell’evoluzione; delinea le linee essenziali della storia del darwinismo, e chiarisce come tra evoluzione e religione non ci sia assolutamente conflitto, perché si tratta di due punti di vista differenti e non sovrapponibili. Il tono pacato delle argomentazioni di Ayala, così sicuro nel padroneggiare entrambe le materie in quanto biologo evoluzionista di fama mondiale e insieme laureato in teologia, porta un contributo decisivo nel dibattito internazionale. Ayala è docente di Scienze biologiche e Filosofia all’Università della California, membro dell’Accademia delle Scienze statunitense e di molte tra le più rinomate accademie scientifiche internazionali.




La scienza non può negare Dio


Roberto Giovanni Timossi, IL’illusione dell’ateismo. Perché la scienza non nega Dio/I, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2009, 576 pp., euro 24,00

Roberto Giovanni Timossi, IL’illusione dell’ateismo. Perché la scienza non nega Dio/I, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2009, 576 pp., euro 24,00

Il tema del rapporto tra scienza e fede è di sicura attualità sia in ambito laico sia in campo cattolico. Ma finora i testi di ispirazione cristiana o anche di scienziati genericamente credenti non affrontano direttamente e in contraddittorio le tesi dei numerosi atei scientisti, i cui libri hanno conosciuto e conoscono un crescente successo editoriale (tra tutti, l’ultimo saggio di Richard Dawkins The God delusion, tradotto in italiano con il titolo L’illusione di Dio). Invece, questo testo di Roberto Giovanni Timossi, L’illusione dell’ateismo, si propone di replicare a quegli scienziati e uomini di cultura che ritengono che la scienza abbia confutato l’esistenza di Dio e tolto valore alla fede religiosa, dimostrando in modo solido e pacato l’unilateralità delle loro posizioni.
La novità di questo saggio consiste nell’essere il primo tentativo di replicare all’ateismo partendo dagli stessi elementi utilizzati dagli scientisti (le conoscenze consolidate delle scienze naturali, in particolare della cosmologia, della fisica e della biologia), confrontandosi col metodo scientifico e non abbandonando mai il terreno della razionalità. Anche nelle piccole puntate polemiche (con Dawkins, Dennet, Odifreddi, Pievani, Mainardi, Bellone e altri), si richiamano sempre dati oggettivi storici o scientifici e argomentazioni razionali. La parte del testo dedicata alla teoria evoluzionistica rappresenta inoltre la prima presentazione in lingua italiana della nuova teoria del cosiddetto “evoluzionismo teologico e teleologico”, tramite la quale è possibile conciliare la creazione con l’evoluzione biologica.
Tirando le conclusioni, si può a ragion veduta affermare che la scienza non elimina lo spazio della fede, né tanto meno prova la non esistenza di Dio.
Timossi è un filosofo e teologo italiano che lavora principalmente sulle cosiddette “questioni di frontiera”, che riguardano la filosofia, la teologia, la storia della scienza, l’epistemologia e la religione. Oltre a numerosi articoli su quotidiani e riviste specializzate, ha pubblicato tre saggi: Dio è possibile? Il problema dell’esistenza di un’Entità superiore (Padova 1996); Dio e la scienza moderna. Il dilemma della prima mossa (Milano 1999); Prove logiche dell’esistenza di Dio da Anselmo d’Aosta a Kurt Gödel (Milano 2005).




Gesù in ufficio


Rita Proni, IGesù in ufficio/I, Edizioni Segno, Feletto Umberto – Tavagnacco (Ud) 2010, 272 pp., euro 15,00

Rita Proni, IGesù in ufficio/I, Edizioni Segno, Feletto Umberto – Tavagnacco (Ud) 2010, 272 pp., euro 15,00

Il titolo, curioso, dice tutto: è una raccolta di testimonianze sulla difficoltà di essere cristiani oggi.
È fuori discussione che soprattutto i giovani comincino ad avere la necessità di ripristinare certi valori e recuperare ideali senza i quali le sfide della cultura contemporanea risultano insuperabili.
Rita Proni, nel libro Gesù in ufficio, percorre questa linea, attraverso la proposta di alcuni racconti, di storie «caratterizzate come oggetti inquadrati da una cinepresa montata su un carrello»; una cinepresa che riprende l’esperienza di un ufficio, di una scuola, di una corsia d’ospedale: luoghi dove si consuma un’esperienza di vita quotidiana che può essere testimoniata dalla fede.
La narrazione procede sicura, senza nulla concedere alla retorica o alla apologia. Vi si alternano temi e toni di crudo verismo e indugi garbatamente ironici, attraverso i quali si delineano i caratteri o si stemperano i contorni aspri di molti episodi rievocati.
Sono testimonianze, soprattutto di donne, che fanno riflettere sui temi della fede, fanno entrare nella verità della nostra vita che spesso chiede anche il dolore. Alcune storie proposte possono apparire delle prediche o semplici dichiarazioni di intenti e di buoni propositi (vedi il capitolo “I giovani”), ma sullo sfondo di ogni storia, di ogni esistenza, si intravede sempre il traguardo di una conversione per la quale vale la pena spendersi e combattere.


Español English Français Deutsch Português