30GIORNI IN BREVE
CRISTIANESIMO
«Chi» o «che cosa» trattiene il mysterium iniquitatis

San Giovanni Crisostomo
«La quarta omelia di Giovanni Crisostomo esordisce, entrando subito nel merito del problema, ponendosi due domande: innanzitutto che cosa sia questo katèchon; poi perché Paolo si esprima in un modo così oscuro. Nel rispondere alla prima domanda Crisostomo rievoca, respingendola, l’interpretazione di Severiano di Gabala, il quale identificava il katèchon con la grazia dello Spirito. Anche Teodoro di Mopsuestia concorda con il Crisostomo nel respingere l’identificazione di Severiano. Sulla base delle loro obiezioni, che qui non possiamo commentare, è da supporre che Severiano identificasse in una Chiesa dei carismi il migliore e più efficace baluardo contro la prevaricazione delle forze del male. Respinta l’opinione di Severiano, Crisostomo ne enuncia una seconda, alla quale dice di aderire lui stesso: quella che identifica il katèchon con l’impero romano. Paolo, secondo il Crisosotomo, avrebbe usato un linguaggio oscuro ed enigmatico per evitare di esporsi troppo, proprio perché identificava nel katèchon l’impero romano. La venuta dell’Anticristo sarebbe avvenuta al crollo dell’impero romano, il quale, cessando di “trattenere”, avrebbe aperto la strada della parusìa, prima quella dell’Anticristo, e poi finalmente quella del Signore Gesù. L’impero “trattiene” attraverso la paura che incute; fintantoché durerà questa paura, nessuno potrà instaurare l’anomia».
L’autore dell’articolo riporta en passant anche la riflessione di Carl Schmitt: «Io credo nel katèchon; per me è l’unica possibilità di comprendere la storia da cristiano e di trovarla sensata».
MONDO
Le sorprese di Putin
![Vladimir Putin [© Associated Press/LaPresse]](http://www.30giorni.it/upload/articoli_immagini_interne/87-09-011.jpg)
Vladimir Putin [© Associated Press/LaPresse]
STORIA DI UN UOMO. RITRATTO DI CARLO MARIA MARTINI
«È più importante insegnare agli amici l’umiltà che sfidare i nemici con la verità»

Aldo Maria Valli, Storia di un uomo. Ritratto di Carlo Maria Martini, Ancora, Roma 2011, 208 pp., euro 16,00
ITALIA
Il presidente Napolitano, l’11 settembre e lo scontro di civiltà
![Giorgio Napolitano [© LaPresse]](http://www.30giorni.it/upload/articoli_immagini_interne/92-09-011.jpg)
Giorgio Napolitano [© LaPresse]
Brevi
![Paolo VI con il cardinale Ratzinger [© LaPresse]](http://www.30giorni.it/upload/articoli_immagini_interne/85-09-011.jpg)
Paolo VI con il cardinale Ratzinger [© LaPresse]
Ecclesiam Suam
«Saldamente ancorati nella fede alla pietra angolare che è Cristo, rimaniamo in Lui come il tralcio che non può portare frutto da sé stesso se non rimane nella vite. Solamente in Lui, per Lui e con Lui si edifica la Chiesa, popolo della nuova Alleanza. Ha scritto in proposito il servo di Dio papa Paolo VI: “Il primo frutto dell’approfondita coscienza della Chiesa su sé stessa è la rinnovata scoperta del suo vitale rapporto con Cristo. Notissima cosa, ma fondamentale, indispensabile, ma non mai abbastanza conosciuta, meditata, celebrata” (enciclica Ecclesiam Suam, 6 agosto 1964: AAS 56 [1964], 622)». Così Benedetto XVI all’Angelus di domenica 2 ottobre.

Carlo Caffarra durante la messa per la festa di san Petronio il 4 ottobre 2011
Caffarra: il primo servizio della Chiesa alla società civile è la celebrazione dell’Eucaristia
«Così è sfuggita, ovviamente, ai più una pagina dell’omelia che il cardinale di Bologna Carlo Caffarra ha pronunciato per la festa di san Petronio, il 4 ottobre. Anche lui, come d’uso, ha parlato in quell’occasione della città. Si è chiesto qual è “il primo servizio” che la Chiesa offre alla vita comune. E ha sostenuto che non consiste principalmente in un apporto di dottrina morale o in un’etica civile, ma nel far accadere dentro la vita concreta una vera fraternità: che non rivendica per sé spazio o appalti, ma si propone come comunione che riceve dalla mensa eucaristica la sua norma normante non normata. “Il primo e fondamentale servizio della comunità cristiana è pertanto la celebrazione dell’Eucarestia, sacramento della passione del Signore”». Così Alberto Melloni sul Corriere della Sera dell’8 ottobre.
Sacro Collegio
Gli ottant’anni del cardinale Mazombwe
Il 24 settembre il porporato africano Joseph Mazombwe Medardo, arcivescovo emerito di Lusaka creato cardinale da Benedetto XVI nel 2010, ha compiuto ottant’anni. A fine settembre quindi il Collegio cardinalizio risulta composto di 193 cardinali di cui 113 elettori.
![Ildefonso Schuster <BR>[© LaPresse]](http://www.30giorni.it/upload/articoli_immagini_interne/89-09-011.jpg)
Ildefonso Schuster
[© LaPresse]
La Chiesa ambrosiana contro il fascismo
L’Avvenire del 4 ottobre ha pubblicato uno scritto di Giorgio Rumi, scomparso nel 2006, nel quale l’autorevole storico cattolico rievocava i rapporti conflittuali tra l’autorità fascista di Milano e l’allora cardinale arcivescovo, il beato Ildefonso Schuster: «Sul finire degli anni Trenta, i rapporti tra Chiesa e regime, in quella terra ambrosiana da cui erano partite le tre grandi contestazioni all’Italia liberale (quella cattolica, socialista e infine fascista), sono chiari e netti rapporti di forza: il federale di Milano non ha dubbi nel rievocare il cammino percorso e a riaffermare la sua visione delle cose: “Cinque anni or sono fui chiamato dalla vostra fiducia a reggere le sorti del fascismo milanese [...]. Il cardinale, a quell’epoca [1933] era notoriamente antifascista, ed ostacolava, a volte apertamente, a volte occultamente, l’azione del fascismo milanese; [...] mentre decisamente [...] io puntavo sul popolo, alle spalle avevo il cardinale e tutta l’Azione cattolica che persistevano nella loro opera di disgregazione [...]”». Punto di rottura definitivo, lamenta il federale di Milano, è «l’allocuzione pronunziata dal cardinale Schuster, con cui si combatte la nostra politica sulla razza». In seguito a questo intervento, il federale scrive a Mussolini: «Ho rotto naturalmente col cardinale ogni e qualsiasi rapporto».

Ernesto Olivero
Ernesto Olivero premiato come cittadino europeo dell’anno
Il 2 ottobre il Parlamento europeo ha insignito del premio “Civi Europaeo Praemium”, Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, che da tempo opera nel campo del volontariato, dell’integrazione e del dialogo tra i popoli. La candidatura è stata avanzata dal leghista Oreste Rossi e il premio è stato consegnato all’interessato dal vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella. Ne ha dato notizia l’Avvenire del 6 ottobre.
Curia
Nuovi vertici alla Prefettura degli Affari economici
Il 21 settembre il Papa ha nominato il nuovo presidente della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede. A succedere al cardinale Velasio De Paolis, 76 anni, è stato chiamato monsignor Giuseppe Versaldi, 68 anni, dal 2007 vescovo di Alessandria, che è stato anche elevato alla dignità di arcivescovo.
Sempre il 21 settembre è stato nominato il nuovo segretario della Prefettura. Si tratta del sacerdote spagnolo Lucio ángel Vallejo Balda, 50 anni, dal 1991 amministratore generale del vescovado di Astorga.
Economia
«Soltanto gli Eurobond possono salvare l’Ue»
La Stampa dell’11 ottobre ha pubblicato un’intervista a Christopher Sims e Thomas Sargent, insigniti, il giorno precedente, del Premio Nobel per l’economia. Interpellato sulla crisi europea, Sims risponde: «Uno degli studi che abbiamo fatto parlava proprio delle premesse precarie dell’unione monetaria. C’è un grave vizio d’origine: avete la banca centrale, ma non esiste un’autorità che possa decidere le politiche fiscali o emettere bond. Così, in situazioni di crisi come quella attuale, non si capisce chi abbia il potere di prendere le decisioni necessarie. Le prospettive dell’euro sono cupe, se non aggiungerete presto alla banca centrale un’autorità capace di emettere eurobond e coordinare le politiche fiscali». A quella di Sims, fa seguito un’analoga riflessione di Sargent: «Quando furono creati gli Stati Uniti, alla fine del Settecento, le condizioni dell’America di allora erano simili a quelle dell’Europa di oggi. C’erano tredici Stati che avevano tutti il potere di battere moneta, contrarre debito e decidere le loro politiche fiscali, a fronte di un governo federale estremamente debole. Questi Stati potevano addirittura decidere le proprie regole nel settore del commercio estero, esponendo l’America a forti penalizzazioni da parte di Londra. I padri fondatori, che in larga parte erano creditori dei vari Stati, scrissero la Costituzione proprio allo scopo di correggere questo vizio di fondo. Il governo centrale si fece carico dell’intero debito dei tredici Stati, che in cambio persero l’autonomia economica assoluta che avevano avuto fino a quel momento». Il titolo dell’intervista: «Soltanto gli Eurobond possono salvare l’Ue».