Rubriche
tratto dal n.10 - 2003


Sacro Collegio

Annunciato concistoro per il 21 ottobre


Nonostante il blackout elettrico che ha colpito l’Italia e anche la Città del Vaticano, e nonostante la voce provata, Giovanni Paolo II nel corso dell’Angelus del 28 settembre ha annunciato il suo IX concistoro, da tenersi il 21 ottobre. Questo nuovo concistoro era previsto per il febbraio 2004, ma, sembra, la decisione di anticiparlo è stata presa subito dopo il viaggio del Pontefice in Slovacchia e dopo gli ulteriori problemi di salute che hanno impedito al Papa di partecipare all’udienza generale di mercoledì 24 settembre.
Il Papa ha annunciato la creazione di 31 nuovi cardinali, di uno dei quali non ha rivelato il nome riservandolo in pectore. Sette sono i prelati della Curia romana (ha suscitato meraviglia la mancanza tra essi dell’arcivescovo sardo Luigi De Magistris, 77 anni, propenitenziere maggiore; nonché quella dell’arcivescovo inglese Michael Louis Fitzgerald, 66 anni, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo inter-religioso). Diciannove sono poi pastori di Chiese locali. Quattro infine gli ecclesiastici con più di ottanta anni.
Ecco di seguito l’elenco dei cardinali designati, secondo l’ordine fornito dalla Sala Stampa vaticana.
Jean-Louis Tauran, 60 anni, francese, dal 1990 “ministro degli Esteri” vaticano, che dopo questa nomina dovrà assumere un nuovo incarico.
Renato Raffaele Martino, 71 anni, salernitano, dallo scorso anno presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, dopo essere stato per sedici anni osservatore della Santa Sede all’Onu.
Francesco Marchisano, 74 anni, piemontese, dallo scorso anno arciprete della Basilica vaticana e dal 1994 anche “ministro dei Beni culturali” del Vaticano.
Julián Herranz, del clero dell’Opus Dei, 73 anni, spagnolo, dal 1994 presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi; è il secondo porporato dell’Opus, dopo l’arcivescovo di Lima, Juan Luis Cipriani Thorne.
Javier Lozano Barragán, 70 anni, messicano, dal 1996 presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale sanitaria.
Stephen Fumio Hamao, 73 anni, giapponese, dal 1998 presidente del Pontificio Consiglio per i migranti, dopo essere stato per diciannove anni vescovo di Yokohama. Un paio di anni fa ha firmato un appello, lanciato da alcuni vescovi di orientamento progressista, a favore della convocazione di un terzo Concilio Vaticano.
Attilio Nicora, 66 anni, varesino, dallo scorso anno presidente dell’Apsa dopo essere stato ausiliare di Milano, vescovo di Verona e delegato della presidenza della Cei per le questioni giuridiche.
Angelo Scola, 62 anni, lombardo, dal gennaio 2002 patriarca di Venezia dopo essere stato vescovo di Grosseto e rettore della Pontificia Università Lateranense.
Anthony Olubunmi Okogie, 67 anni, dal 1973 arcivescovo di Lagos in Nigeria.
Bernard Panafieu, 72 anni, dal 1995 arcivescovo di Marsiglia in Francia, dopo essere stato per 16 anni anni arcivescovo di Aix.
Gabriel Zubeir Wako, 62 anni, dal 1981 arcivescovo di Khartoum in Sudan.
Carlos Amigo Vallejo, francescano, 69 anni, dal 1982 arcivescovo di Siviglia in Spagna, dopo essere stato per nove anni vescovo di Tangeri.
Justin Francis Rigali, 68 anni, di origini italiane da parte di padre, da pochi mesi arcivescovo di Philadelphia negli Usa, dopo essere stato per nove anni arcivescovo di Saint Louis e in precedenza segretario della Congregazione per i vescovi.
Keith Michael Patrick O’Brien, 65 anni, dal 1985 arcivescovo di Saint Andrews ed Edimburgo, presidente della Conferenza episcopale scozzese. Sono note le sue posizioni a favore dell’abolizione del celibato obbligatorio per il clero latino.
Eusébio Oscar Scheid, dehoniano, 71 anni, dal 2001 arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro in Brasile, dopo essere stato per dieci anni arcivescovo di Florianopolis.
Ennio Antonelli, 67 anni, umbro, dal 2001 arcivescovo di Firenze, dopo essere stato per più di cinque anni segretario generale della Cei.
Tarcisio Bertone, salesiano, 69 anni, piemontese, dalla fine dello scorso anno arcivescovo di Genova, dopo essere stato per sette anni segretario della Congregazione per la dottrina della fede.
Peter Kodwo Appiah Turkson, 55 anni, dal 1992 arcivescovo di Cape Coast , presidente della Conferenza episcopale del Ghana.
Telesphore Placidus Toppo, 64 anni, dal 1985 arcivescovo di Ranchi, presidente della Conferenza dei vescovi cattolici dell’India (Ccbi).
George Pell, 62 anni, dal 2001 arcivescovo di Sydney in Australia, dopo essere stato per cinque anni arcivescovo di Melbourne.
Josip Bozanic, 54 anni, dal 1997 arcivescovo di Zagabria, presidente della Conferenza episcopale croata.
Jean-Baptiste Pham Minh Mân, 69 anni, dal 1998 arcivescovo di Hôchiminh Ville. La sua nomina è stata prima criticata e poi valutata positivamente dal regime vietnamita.
Rodolfo Quezada Toruño, 71 anni, dal 2001 arcivescovo di Guatemala, presidente della Conferenza episcopale del Guatemala.
Philippe Barbarin, 53 anni, dal 2002 arcivescovo di Lione in Francia, dopo essere stato per quattro anni vescovo di Moulins e in precedenza missionario in Madagascar.
Péter Erdö, 51 anni, dalla fine del 2002 arcivescovo di Esztergom-Budapest in Ungheria; ricevendo la berretta diviene il più giovane porporato del Sacro Collegio.
Marc Ouellet, sulpiziano, 59 anni, dalla fine del 2002 arcivescovo di Québec in Canada, dopo esser stato per venti mesi segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Georges Marie Martin Cottier, domenicano, 81 anni, svizzero, dal 1989 teologo della Casa pontificia.
Gustaaf Joos, 80 anni, canonico della cattedrale di Gand, compagno di studi di Karol Wojtyla, quando tra il 1946 e il 1948, da giovane sacerdote, era ospite del Pontificio Collegio belga.
Tomas Spidlik, gesuita, 83 anni, della Repubblica Ceca, specialista della teologia spirituale dell’Oriente cristiano.
Stanislas Nagy, dehoniano, 82 anni, polacco, teologo, amico personale del Papa con cui si incontra spesso, specialmente durante il periodo di vacanze a Castel Gandolfo.




Curia

Dziwisz, Harvey e Marini promossi arcivescovi


Il 29 settembre, il giorno dopo l’annuncio della creazione di 31 cardinali di cui uno in pectore, sono stati elevati alla dignità di arcivescovi i vescovi James Michael Harvey, 54 anni, prefetto della Casa pontificia, Stanislaw Dziwisz, 64 anni, prefetto aggiunto della Casa pontificia e segretario particolare del Papa, Piero Marini, 61 anni, maestro delle cerimonie liturgiche pontificie. I tre ecclesiastici erano stati nominati vescovi nel febbraio 1998.




Papa

Muore monsignor Michalski, confessore di Giovanni Paolo II


Il 20 settembre è scomparso monsignor Stanislaw Michalski, 87 anni, ex ufficiale dell’esercito polacco, canonico della basilica patriarcale di Santa Maria Maggiore e confessore del Papa. Ai funerali, celebrati nella stessa basilica il 25 settembre, ha preso parte il segretario particolare del Papa, il vescovo Stanislaw Dziwisz. Sull’Osservatore Romano del 29-30 settembre, all’interno di un articolo dedicato alla cerimonia funebre, è stato pubblicato il testo del telegramma inviato da Giovanni Paolo II per l’occasione, in cui, tra l’altro, si legge: «Dopo aver difeso la patria come ufficiale dell’esercito polacco fu imprigionato dai tedeschi e una volta liberato si arruolò nell’armata del generale Anders partecipando alla liberazione dell’Italia. Rimasto a Roma intraprese il cammino di preparazione al sacerdozio e prestò per tanti anni il suo qualificato servizio alla comunità polacca romana, specialmente alle religiose, testimoniando zelo per il Vangelo e fedeltà alla Chiesa. Mentre innalzo fervide preghiere di suffragio per il meritato riposo eterno di questo stimato sacerdote di profonda ascesi e di grande tensione spirituale, ne ricordo l’esemplare ministero di cui anch’io ho potuto direttamente beneficiare».





BREVI DAL MONDO


Cardinali/1
Martini: «Ogni popolo guardi il dolore dell’altro. E la pace sarà vicina»

«È una parola più profonda e radicale, che abita nel cuore di ogni uomo e donna di questo mondo: non fabbricarti idoli! Questa parola risuona nella Bibbia a partire dalle prime parole del Decalogo e la percorre tutta quanta, dalla Genesi all’Apocalisse.
È dunque un comandamento che tocca profondamente il cuore di ebrei e cristiani e segna un principio irrinunciabile di vita e di azione. Ed è un comandamento anche molto caro all’islam, che ne fa uno dei pilastri della sua concezione religiosa: c’è un Dio solo, potente e misericordioso, e nulla è comparabile a lui. […]
Ma non ci sono soltanto gli idoli visibili. Più radicati e potenti, duri a morire, sono gli idoli invisibili, quelli che rimangono anche quando sembra escluso ogni riferimento religioso. Tra essi vi sono gli idoli della violenza, della vendetta, del potere (politico, militare, economico…) sentito come risorsa definitiva e ultima. E l’idolo del volere stravincere in tutto, del non voler cedere in nulla, del non accettare nessuna di quelle soluzioni in cui ciascuno sia disposto a perdere qualche cosa in vista di un bene complessivo. Questi idoli, anche se si presentano con le vesti rispettabili della giustizia e del diritto, sono in realtà assetati di sangue umano. […]
Alla costruzione di muri di cemento e di pietra per dividere le parti contrastanti è preferibile un ponte di uomini che, pur garantendo la sicurezza di entrambe le parti, consenta alle due comunità di comunicare e di intendersi sempre più sulle cose essenziali e su quelle quotidiane.
Certamente l’odio che si è accumulato è grande e grava sui cuori. Vi sono persone e gruppi che se ne nutrono come di un veleno che mentre tiene in vita insieme uccide. Per superare l’idolo dell’odio e della violenza è molto importante imparare a guardare al dolore dell’altro».
Brani di un articolo del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, apparso sulla prima pagina del Corriere della Sera del 27 agosto col titolo Ogni popolo guardi il dolore dell’altro. E la pace sarà vicina.


Cardinali/2
La via di Tettamanzi: più sacramenti, meno politica
L’8 settembre l’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, ha presentato il piano pastorale triennale della diocesi ambrosiana. Si tratta di un testo di circa 240 pagine, intitolato Mi sarete testimoni - Il volto missionario della Chiesa di Milano, che è stato ampiamente commentato dalla stampa in senso positivo (anche la Padania del 14-15 settembre ha pubblicato una pagina di elogi al documento).
Particolarmente interessante il corsivo pubblicato il 10 settembre dal Corriere della Sera, a firma di Alberto Melloni, intitolato La via di Tettamanzi: più sacramenti, meno politica. Nell’articolo, tra l’altro, si legge: «Contro lo sfaldamento del tessuto di comunione, infatti, il cardinale di Milano non propone la riscoperta del ruolo culturale dei cattolici o della loro visibilità politica, ma parla del semplice dato di fede: anziché interloquire con i Parlamenti l’arcivescovo parla di sacramenti. […] Il caso della cresima è quello più evidente: da tempo la cresima è stata spostata avanti, oltre la comunione, fino alle soglie dell’adolescenza. Un piccolo “ricatto” per trattenere i ragazzi all’ombra del campanile qualche mese in più. Tutto inutile […] la stessa Chiesa, da un’altra parte, riprende il discorso su se stessa e sulla sua presenza a partire dai sacramenti che essa custodisce e dai quali è custodita».


Cardinali/3
Accettate le dimissioni di Sin
Il 15 settembre sono state accolte le dimissioni del cardinale Jaime Sin da arcivescovo di Manila. Il porporato, che ha compiuto 75 anni il 31 agosto, e che da tempo ha seri problemi di salute, guidava la diocesi della capitale filippina dal 1974, anno in cui venne anche creato cardinale. Al suo posto è stato nominato Gaudencio B. Rosales, 71 anni, che dal 1974 al 1982 era stato ausiliare dello stesso Sin per poi diventare coadiutore di Malaybalay, vescovo della stessa diocesi due anni dopo, e arcivescovo di Lipa alla fine del 1992.


Cardinali/4
Muoiono i cardinali Ursi e Otunga
Il 29 agosto è venuto meno il cardinale Corrado Ursi, 95 anni compiuti lo scorso 26 luglio, arcivescovo di Napoli dal 1966 al 1987. Era l’unico vivente tra i porporati creati cardinali insieme a Karol Wojtyla nel concistoro del 26 giugno del 1967.
Il 6 settembre è poi scomparso il cardinale Maurice Michael Otunga, 80 anni, arcivescovo di Nairobi dal 1971 al 1997.
In quella data quindi sono diventati 164 i cardinali facenti parti del Sacro Collegio, di cui 109 elettori. Con il concistoro previsto per il 21 ottobre i porporati saranno 194, di cui 135 “votanti”.


Cardinali/5
Anche il cardinale Granito tra gli over 95 del XX secolo
Nello scorso numero 30Giorni, nel dare notizia del centesimo compleanno del cardinale Corrado Bafile, aveva pubblicato la lista dei porporati che negli ultimi secoli avevano superato i 95 anni. Un lettore svizzero, Vittorio Enderli, segnala giustamente che in questa speciale categoria va annoverato anche il napoletano Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte, creato cardinale da san Pio X nel 1911 e scomparso a circa 97 anni nel febbraio 1948 dopo aver partecipato a ben tre conclavi: nel 1914, 1922 e 1939.


Curia/1
Stafford penitenziere, Rylko presidente dei laici, Robles Díaz vice alla Cal
Il 4 ottobre sono state annunciate tre nomine nella Curia romana. Il cardinale James Francis Stafford, statunitense, 71 anni, dal 1996 presidente del Pontificio Consiglio per i laici, è stato nominato penitenziere maggiore in sostituzione dell’arcivescovo Luigi De Magistris, 77 anni, propenitenziere dal novembre 2001.
Alla guida del dicastero che si occupa del laicato subentra il polacco Stanislaw Rylko, 58 anni, che dal 1996 era segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
L’arcivescovo messicano Luis Robles Díaz è stato nominato vicepresidente del Pontificio Consiglio per l’America Latina, prendendo il posto dello spagnolo Cipriano Calderón Polo, 76 anni, che ricopriva questo incarico dal 1989. Robles Díaz, 65 anni, sacerdote dal 1963, è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1967. Dopo aver prestato servizio nelle rappresentanze pontificie di Honduras, Sudafrica, Etiopia, Sri Lanka, Ecuador, Colombia, nel 1985 è stato promosso arcivescovo e pronunzio in Sudan. Nel 1990 è stato trasferito come pronunzio in Uganda e dal 1999 come nunzio a Cuba.


Curia/2
Lajolo, nunzio in Germania, nuovo “ministro degli Esteri” vaticano
Il 7 ottobre l’arcivescovo Giovanni Lajolo è stato nominato segretario della Sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Il nuovo “ministro degli esteri” vaticano prende il posto del cardinale designato Jean-Louis Tauran. Lajolo, piemontese di Novara, 68 anni, è sacerdote dal 1960 ed è entrato nella diplomazia pontificia nel 1970. Ha lavorato nella nunziatura in Germania e poi in Segreteria di Stato finché, nel 1988, è stato fatto arcivescovo e nominato segretario dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa). Dal 1995 era nunzio in Germania. Oltre all’italiano conosce l’inglese, il francese e il tedesco.


Curia/3
Sorrentino segretario al Culto

Il 2 agosto è stato nominato il nuovo segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Si tratta dell’italiano Domenico Sorrentino, finora prelato-vescovo di Pompei, che prende il posto di un altro italiano, il benedettino Francesco Pio Tamburrino, trasferito alla guida dell’arcidiocesi di Foggia-Bovino. Sorrentino, 55 anni, originario della diocesi campana di Nola (Na), è sacerdote dal 1972. Ha studiato alla Pontificia Università Gregoriana dove ha conseguito il dottorato in Teologia. È anche laureato in Scienze politiche all’Università La Sapienza di Roma. Dopo aver collaborato per 9 anni con la Segreteria di Stato vaticana, dove aiutava il ghost-writer del Papa, l’arcivescovo Paolo Sardi, dal 2001 era vescovo prelato di Pompei. È anche postulatore della causa di beatificazione di Giuseppe Toniolo (1845-1918). Una curiosità: con la nomina di Sorrentino nessuno dei tre ecclesiastici che guidano il dicastero vaticano che si occupa di liturgia è un “liturgista”. Sia il prefetto, il cardinale Francis Arinze, sia il neonominato segretario, sia il sottosegretario, monsignor Mario Marini, hanno fatto studi teologici, ma nessuno dei tre ha compiuto studi specifici in liturgia. Loïc Merian, presidente del Ciel (Centre international d’études liturgiques), sul mensile francese La Nef di ottobre, ha scritto: «La volontà della Santa Sede di nominare alla testa di questa Congregazione dei teologi piuttosto che dei liturgisti è significativa […]. Il buon senso popolare fa a volte dire che la liturgia è cosa troppo seria per essere affidata ai soli liturgisti... Sembra che questo buon senso sia condiviso a Roma».


Nomine/1
Tamburrino arcivescovo a Foggia, Russotto vescovo a Caltanissetta, Nosiglia a Vicenza

Il 2 agosto il benedettino Francesco Pio Tamburrino è stato nominato arcivescovo di Foggia-Bovino. Il presule, originario della provincia di Potenza, 64 anni, sacerdote dal 1965, da quattro anni era segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. In precedenza era stato abate ordinario di Montevergine (1989-1998) e vescovo di Teggiano-Policastro (1998-1999).
Sempre il 2 agosto monsignor Mario Russotto, 51 anni, originario della provincia di Ragusa, è stato nominato vescovo di Caltanissetta. Sacerdote dal 1981, dallo scorso anno era segretario aggiunto della Conferenza episcopale siciliana per il settore pastorale.
Il 6 ottobre l’arcivescovo Cesare Nosiglia, originario di Rossiglione (provincia di Genova e diocesi di Acqui), dal 1996 vicegerente della diocesi di Roma, è stato nominato vescovo-arcivescovo di Vicenza. Nosiglia, che ha compiuto 59 anni il giorno prima di questa nomina, è sacerdote dal 1968 e dal 1971 al 1991 ha lavorato alla Cei come addetto, poi vicedirettore e direttore dell’Ufficio catechistico nazionale. Nel 1991 è stato fatto ausiliare della diocesi del Papa.


Nomine/2
Nominato dopo undici anni il vescovo di Hung Hoá in Vietnam

Il 5 agosto Antoine Vu Huy Chuong, 59 anni, sacerdote dal 1971, è stato nominato vescovo di Hung Hoá, nel nord del Vietnam, diocesi che era vacante dal 1992.


Nomine/3
Nominato in Palestina vescovo per fedeli di espressione ebraica
Il 14 agosto padre Jean-Baptiste Gourion, benedettino olivetano, è stato nominato ausiliare del patriarca latino di Gerusalemme con l’incarico della cura pastorale dei fedeli cattolici di espressione ebraica esistenti nel territorio dello stesso patriarcato. Gourion, 69 anni, di origini ebraiche, si è fatto battezzare nel 1958 a 24 anni, ed è stato ordinato sacerdote nel 1967. Dal 1976 guida la comunità monastica di Abu-Gosh (Israele).


Storia della Chiesa/1
Pio XI voleva incontrare Hitler

Il fascicolo della Civiltà Cattolica datato 4 ottobre ospita un articolo di padre Giovanni Sale su La mancata visita di Hitler in Vaticano. In esso, grazie anche alla documentazione rimasta finora inedita, si dà conto dei tentativi fatti dalla Santa Sede affinché il cancelliere Adolf Hitler, durante la sua unica visita effettuata a Roma, dal 3 al 9 maggio 1938, chiedesse udienza a Pio XI. Richiesta che però non ci fu per la volontà del capo nazista di «portare fino in fondo la sua lotta contro la Chiesa e contro il cristianesimo».


Storia della Chiesa/2
Pio XII e l’accoglienza agli ebrei nel 1943-44
Il Csr, il neonato Coordinamento degli storici religiosi, che raccoglie numerosi storici appartenenti istituti di vita consacrata e società di vita apostolica, ha svolto a Roma il 24 settembre un interessante seminario sull’accoglienza degli ebrei negli istituti religiosi a Roma, negli anni 1943 e ’44, ribadendo tra l’altro il positivo ruolo di Pio XII. Alla ricerca storiografica hanno partecipato una ventina di istituti, che hanno fornito informazioni e testimonianze. Durante il seminario sono stati esposti tre documenti emanati all’epoca dalla Santa Sede, concessi dall’archivio del Marianum: una dichiarazione del 28 settembre 1943 con la quale il segretario generale di Propaganda Fide mette sotto protezione il Collegio Sant’Alessio Falconieri dei Servi di Maria certificandone la dipendenza dalla Congregazione; una lettera del 28 ottobre 1943 con la quale la Segreteria di Stato trasmette il manifesto emanato dal comando tedesco di Roma a salvaguardia delle case religiose e di altri immobili pertinenti alla Santa Sede; la dichiarazione del Governatorato della Città del Vaticano, datata 25 settembre 1943 e controfirmata dal comando tedesco di Roma, che per ordine del segretario di Stato attesta la dipendenza della casa religiosa (la Procura dei Servi di Maria) dalla Sacra Congregazione dei religiosi. La vidimazione in tedesco dice: «Le suddette dichiarazioni sono confermate, ai membri della Wehrmacht l’accesso è severamente vietato».


Documenti/1
Considerazioni sul riconoscimento legale delle coppie omosessuali

Il 31 luglio sono state pubblicate le Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale dell’unione tra persone omosessuali. Si tratta di un documento della Congregazione per la dottrina della fede, approvato dal Papa il 28 marzo, e firmato dal cardinale prefetto Joseph Ratzinger e dall’arcivescovo segretario Angelo Amato il 3 giugno. Il documento è un grave monito della Santa Sede contro ogni ipotesi di “riconoscimento legale” delle coppie omosessuali e dei loro “diritti” a partire da quello all’adozione. Nel documento si ribadisce che per un parlamentare cattolico dare il proprio voto a provvedimenti favorevoli a questi diritti «è un atto gravemente immorale».


Documenti/2
Norme contro gli abusi liturgici

A fine settembre il mensile Jesus e l’agenzia Adista hanno diffuso alcuni brani della bozza di una istruzione congiunta delle Congregazioni per la dottrina della fede e per il culto divino contro gli abusi nella celebrazione dell’eucaristia. Si tratta di un documento, «con richiami anche di carattere giuridico», espressamente previsto dall’ultima enciclica firmata dal Papa il 17 aprile, Ecclesia de eucharistia.
La bozza pubblicata, comunque, risale ai primi giorni dello scorso giugno. Successivamente, il 27 giugno, si è svolta una assemblea ordinaria congiunta dei due dicasteri dove tale bozza è stata discussa. In quell’occasione la stragrande maggioranza dei circa cinquanta cardinali e vescovi membri dei due dicasteri ha votato favorevolmente il documento in questione, anche se non sono mancate da parte di alcuni proposte di emendamenti migliorativi. I giudizi radicalmente negativi si sono contati sulle dita di una mano.
Attualmente è al lavoro una commissione mista delle due Congregazioni interessate che sta lavorando ad una nuova bozza che verrà presa in esame a fine ottobre in una ulteriore ordinaria congiunta, che dovrebbe licenziare un testo definitivo da sottoporre all’approvazione del Papa. L’istruzione in questione, salvo intoppi, potrebbe venire alla luce prima del prossimo Natale.
Adista ha maliziosamente notato che il testo pubblicato, pur essendo «strettamente riservato», è stato fatto giungere alla stessa agenzia «e ad altri organi di stampa […] sperando così di far naufragare già dentro le stanze vaticane un’operazione di tipo lefebvriano organizzata profittando del tramonto del pontificato in atto».


Diplomazia/1
Annullata firma accordo Georgia-Santa Sede
«Sono rimasto molto sorpreso, soprattutto dalla violenza di questa campagna condotta dalla Chiesa ortodossa di Georgia, che ha diffuso notizie false. Per esempio, mi è stato detto che un vescovo ortodosso avrebbe pubblicato una notizia secondo la quale questo accordo sarebbe inaccettabile perché prevederebbe la conversione della Georgia intera al cattolicesimo». Il “ministro degli Esteri” vaticano Jean-Louis Tauran ai microfoni di Radio Vaticana del 20 settembre ha così commentato la decisione del governo georgiano – su pressione della locale Chiesa ortodossa – di sospendere all’ultimo minuto la firma di un accordo tra Tbilisi e la Santa Sede, prevista nella stessa giornata. L’incidente georgiano è avvenuto durante il viaggio di sette giorni (18-25 settembre) compiuto da Tauran nel Caucaso, dove ha visitato anche l’Armenia e l’Azerbaigian.


Diplomazia/2
Nuovi nunzi in Costa Rica, Croazia e Sud-Est asiatico

Il 31 luglio l’arcivescovo filippino Osvaldo Padilla, 61 anni, è stato nominato nunzio in Costa Rica; dall’agosto 1998 era nunzio in Nigeria.
Il 4 agosto l’arcivescovo spagnolo Francisco-Javier Lozano, 60 anni, è stato nominato nunzio in Croazia; dal dicembre 2001 prestava servizio presso la prima sezione della Segreteria di Stato dove dirigeva l’Ufficio informazione e documentazione; in precedenza era stato nunzio nella Repubblica Democratica del Congo.
Il 20 settembre l’arcivescovo Salvatore Pennacchio, 51 anni, originario della provincia di Napoli, è stato nominato nunzio in Thailandia, Singapore, Cambogia e delegato apostolico in Myanmar, Laos, Malaysia e Brunei. Sacerdote dal 1976, tre anni dopo, Pennacchio è entrato nella diplomazia pontificia ed ha operato nelle nunziature di Panama, Etiopia, Australia, Turchia, Egitto, Iugoslavia e Irlanda. Promosso arcivescovo nel 1998, dallo stesso anno era nunzio in Ruanda.
Intanto il 5 agosto il neoarcivescovo Antonio Ariotti, 55 anni, originario della provincia di Cremona, che il 17 luglio era stato nominato nunzio in Camerun, è stato nominato anche nunzio in Guinea Equatoriale.


Diplomazia/3
Nuovo ambasciatore di Bolivia presso la Santa Sede
L’8 settembre ha presentato le lettere credenziali il nuovo ambasciatore della Bolivia presso la Santa Sede. Si tratta di Valentin Abecia Baldivieso, 78 anni compiuti il giorno seguente, avvocato, docente di Diritto, politico (ministro degli Esteri nel 1989), già ambasciatore in Spagna (1986-1989), presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione culturale del Banco centrale di Bolivia.


Serbia
Creato un esarcato per fedeli di rito orientale

Il 28 agosto è stato eretto l’esarcato apostolico di Serbia e Montenegro per i quasi 23mila cattolici di rito bizantino dell’ultimo spezzone della ex Iugoslavia. Come primo esarca, che risiederà a Ruski Krstur, è stato nominato il vescovo Djura Dzudzar, 49 anni, croato, già capo ufficio nella Congregazione per le Chiese orientali e, dal marzo 2001, ausiliare della diocesi greco-cattolica di Mukacheve in Ucraina.


Università Pontificie
Cavallotti rettore all’Urbaniana

Monsignor Giuseppe Cavallotti, 63 anni, astigiano, è il nuovo rettore della Pontificia Università Urbaniana, dove ricopriva l’incarico di decano della facoltà di Missiologia. Prende il posto di monsignor Ambrogio Spreafico, 53 anni, della Comunità di Sant’Egidio, che ha terminato il suo mandato.


Congo
Accolte le dimissioni dell’ex segretario del Papa

Il 14 agosto sono state accettate le dimissioni del vescovo di Luebo, Emery Kabongo Kanundowi, 59 anni, che prima di essere titolare della diocesi della Repubblica Democratica del Congo è stato, dal 1982 al 1988, secondo segretario di Giovanni Paolo II. Kabongo ha ricevuto la nomina di canonico del capitolo della basilica vaticana di San Pietro.


Libri
Padre Grieco: Gantin visto da vicino

Padre Gianfranco Grieco, inviato di punta dell’Osservatore Romano, è l’autore di un agile volumetto dedicato alla figura del cardinale Bernardin Gantin, decano emerito del Sacro Collegio, per tredici anni prefetto della Congregazione per i vescovi. Il libro, Benin, la mia Africa, la mia Chiesa (Piemme, 115 pp., euro 9,90), come scrive l’autore nella presentazione, «non vuole raccontare la vita e le opere del cardinale Gantin. È solo un lungo reportage su alcuni momenti significativi della sua dinamica e itinerante esistenza vissuta sempre nel segno del dono. Per molti anni, in punta di piedi, insieme con altri fortunati “amici del cardinale’”, abbiamo camminato insieme. Questo libro vuole solo riproporre, in modo nuovo e originale, la passione del cardinale per la Chiesa missionaria, per Giovanni Paolo II, per il Benin: tre “amori”, raccolti in un unico grande amore che è Cristo “Redentore dell’uomo”».


Español English Français Deutsch Português