Rubriche
tratto dal n.12 - 2003


GIOVANNI PAOLO II:

«I miei saluti e buoni auspici al presidente Yasser Arafat e a tutto il popolo palestinese»


La delegazione palestinese in udienza dal Papa il 10 novembre 2003

La delegazione palestinese in udienza dal Papa il 10 novembre 2003

Il 10 novembre il Papa ha ricevuto in udienza una delegazione dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina. L’avvenimento ha avuto ampio risalto sull’Osservatore Romano del 10-11 novembre che ha titolato citando il Papa: «I cristiani della Terra Santa hanno un posto del tutto speciale nel mio cuore». All’inizio del suo saluto il Papa ha detto: «Distinti ospiti, sono lieto di accogliere la vostra delegazione e vi chiedo di voler cortesemente trasmettere i miei saluti e buoni auspici al presidente Yasser Arafat e a tutto il popolo palestinese. Sono fiducioso che questa visita di eminenti cristiani palestinesi alla Santa Sede porterà a una migliore comprensione della situazione dei cristiani nei territori palestinesi e del ruolo importante che essi possono svolgere nel promuovere le legittime aspirazioni del popolo palestinese».




SODANO

La legittima difesa non si nega a nessuno


Angelo Sodano

Angelo Sodano

«La Chiesa da sempre dice che il terrorismo è antiumano e anticristiano, tutti sanno che la Chiesa è contro il terrorismo e contro la guerra, ma la Chiesa invita sempre e comunque al dialogo». Così il cardinale Angelo Sodano, a margine di un incontro alla Lateranense, ha commentato il tragico attentato di Nassiriya. E, concludendo il suo intervento, il segretario di Stato vaticano ha chiarito: «La legittima difesa è nella dottrina della Chiesa, fa parte del diritto internazionale, è riconosciuta dalla Carta delle Nazioni Unite e non si nega a nessuno». Le parole del porporato sono state riportate dall’Avvenire del 19 novembre.




La Cina di Leone Nani in mostra


Leone Nani

Leone Nani

A cento anni dalla partenza per la Cina del missionario-fotografo Leone Nani, il Pontificio Istituto Missioni estere ha organizzato a Milano una serie di iniziative speciali dal titolo «Sentieri cinesi. Vie di conoscenza e di incontro tra Italia e Cina». L’11 ottobre ha avuto luogo il convegno «Un secolo, un giorno: la Cina di padre Leone e la Cina di oggi». Seguiranno tre mostre: «Cina perduta nelle fotografie di Leone Nani», in calendario dal 18 dicembre 2003 al 25 gennaio 2004 a Palazzo Reale a Milano, per proseguire a Bergamo, nella prima metà del nuovo anno, presso il museo diocesano Bernareggi. Per l’occasione sarà esposto lo straordinario reportage fotografico del grande missionario in una delle regioni interne della Cina. Dal 4 febbraio al 27 marzo, sempre a Milano, al Centro di cultura e animazione missionaria Pime, in via Mosè Bianchi, sarà la volta de «I sentieri dell’arte: pittori cinesi in Italia». Infine, nella stessa sede, «La Cina è un aquilone», dal 14 aprile al 29 maggio: in mostra copricapi ottocenteschi, marionette antiche, giocattoli artigianali, ombre cinesi e il culto degli aquiloni.





Palestinesi scavalcano il muro divisorio

Palestinesi scavalcano il muro divisorio

Papa/1
Ponti, non muri

Con questo titolo, L’Osservatore Romano del 17-18 novembre sintetizzava uno degli appelli più forti che il Papa ha rivolto per implorare la pace in Medio Oriente. «La costruzione di un muro tra il popolo israeliano e quello palestinese è vista da molti come un nuovo ostacolo sulla strada verso una pacifica convivenza. In realtà, non di muri ha bisogno la Terra Santa, ma di ponti! Senza riconciliazione degli animi non ci può essere pace». Queste le parole del Papa all’Angelus di domenica 16 novembre.


Papa/2
Il Dalai Lama in Vaticano per la settima volta

Il 28 novembre il Papa ha ricevuto in udienza il Dalai Lama. È la settima volta che il leader religioso incontra Giovanni Paolo II in Vaticano. E come già avvenuto anche nel 1996, l’udienza non è stata annunciata dal Bollettino della Sala stampa della Santa Sede né è stata pubblicata sull’Osservatore Romano (come invece era accaduto per le udienze del 1980, 1982, 1988 e 1990). Questa volta però c’è stata una lapidaria dichiarazione del portavoce vaticano Joaquín Navarro-Valls: «Si è trattato di una visita di cortesia, di contenuto esclusivamente religioso».
L’incontro tra il Papa e il Dalai Lama del 28 ottobre 1999 non venne ufficializzato formalmente ma, in questo ultimo caso, il quotidiano della Santa Sede evidenziò, anche fotograficamente, il fatto che il Dalai Lama aveva partecipato col Papa all’Assemblea interreligiosa tenuta in piazza San Pietro sul tema «Alle soglie del III millennio: collaborazione fra le diverse religioni».


Medio Oriente/1
Tullia Zevi: «La Diaspora a volte deve ricordare a Israele la tolleranza»

«Mi torna in mente una lettera aperta che Primo Levi pubblicò su Repubblica nel 1982 al tempo della guerra in Libano. Levi chiedeva che Israele si ritirasse. Aveva seguito con grande attenzione il ritorno alla Terra dei Padri, la nascita dello Stato d’Israele e vi era anche andato. In quell’occasione scrisse che vi sono momenti in cui la Diaspora deve temporaneamente ricordare ai fratelli d’Israele l’antica virtù della tolleranza. Palestinesi e israeliani sono destinati – non condannati – a convivere». Così Tullia Zevi, esponente di spicco della comunità ebraica italiana, in un’intervista apparsa sulla Repubblica del 22 novembre.


Medio Oriente/2
Erdogan: «Anche tra ebrei e cristiani ci sono stati terroristi»

«Il fatto che alcuni terroristi coinvolti in questi orrendi attentati siano musulmani non vuol dire assolutamente che l’islam sia compromesso con il terrorismo. Ci sono stati terroristi cristiani, terroristi ebrei, ma i valori delle tre grandi religioni monoteiste non possono in alcun modo essere confusi con le azioni di singoli». Così il primo ministro turco Tayyip Erdogan, in un’intervista al Corriere della Sera del 26 novembre, ha commentato i tragici attentati che nell’ultimo mese hanno funestato la sua patria.


Cardinali/1
Tauran nominato archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa

Il 24 novembre il neocardinale Jean-Louis Tauran, sessant’anni, che dal dicembre 1990 a oggi è stato “ministro degli Esteri” vaticano, è stato nominato archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa al posto del porporato argentino Jorge María Mejía che ha compiuto ottant’anni lo scorso 31 gennaio. Il quotidiano cattolico francese La Croix ha ipotizzato che quella di Tauran sia una nomina «di carattere provvisorio… in attesa di responsabilità più importanti».


Cardinali/2
Gli ottant’anni di Shan, Taofinu’u e Clancy

Il 3 dicembre ha compiuto ottant’anni il cardinale gesuita Paul Shan Kuo-hsi, dal 1991 vescovo di Kaohsiung (Taiwan). L’8 dicembre li compie Pio Taofinu’u, arcivescovo emerito di Samoa-Apia, che venne creato cardinale da Paolo VI nel 1973. Il 13 dicembre compie poi ottant’anni Edward Bede Clancy, arcivescovo emerito di Sydney. A fine anno quindi diminuisce il peso dei cardinali asiatici (da 13 a 12) e oceanici (da 5 a 3) tra i 131 porporati elettori in un eventuale Conclave.


Cardinali/3
Civiltà Cattolica: il cardinale in pectore potrebbe essere il vescovo di Hong Kong

Nell’ultimo concistoro il Papa ha annunciato di aver creato un cardinale in pectore di cui non ha rivelato il nome. I mass media si sono sbizzarriti per cercare di individuare chi potesse essere l’ecclesiastico in questione. C’è da tener presente comunque che La Civiltà Cattolica del 1° novembre ha pubblicato un articolo sul concistoro a firma di padre Giovanni Marchesi nel quale si legge: «Secondo diversi osservatori vaticani il nome del cardinale in pectore potrebbe essere quello del vescovo di Hong Kong, monsignor Joseph Zen Ze-kiun». Il quindicinale dei gesuiti italiani usa il condizionale, ma bisogna ricordare che le bozze della Civiltà Cattolica sono riviste nella Segreteria di Stato vaticana e che in nessuna delle cronache scritte sui due concistori precedenti in cui Giovanni Paolo II aveva creato dei cardinali in pectore – quelli del 1979 e del 1998 – la rivista aveva fatto delle ipotesi su chi potessero essere.


Repubblica
Ruini «cappellano» e «l’intelligente» editoriale di Scalfari

«Ruini in realtà, più che come vescovo pastore, ha parlato come cappellano d’Italia; era del resto inevitabile che impersonasse questo ruolo nel momento in cui officiava la messa funebre per quei giovani caduti in divisa nell’adempimento di un dovere militare. “Non indietreggeremo, ma non odieremo”: così, con l’uso di quella prima persona plurale può parlare soltanto un sacerdote che indica ai suoi fedeli un compito di morale religiosa oppure un cappellano chiamato ad assistere religiosamente reparti militari in azione, tenendo viva in loro la pietas cristiana verso un “prossimo” che minaccia guerra e distruzione». Così Eugenio Scalfari, nell’editoriale apparso sulla Repubblica del 20 novembre, ha commentato l’omelia del cardinale vicario Camillo Ruini, in occasione dei funerali dei carabinieri, militari e civili uccisi nell’attentato a Nassiriya. Il presidente della Cei, nel corso di una conferenza stampa tenuta nella stessa giornata, ha voluto fare un riferimento all’intervento di Scalfari, giudicandolo «intelligente».

Corriere della Sera
Levi: la fede, un atto di Grazia

Dialogo a distanza, sulle pagine del Corriere della Sera, tra Vittorio Messori e Arrigo Levi sulla fede laica e quella religiosa. Riportiamo la parte finale del contributo di Arrigo Levi, pubblicato il 25 novembre, nel quale l’autorevole giornalista e saggista commenta, tra le altre cose, il primo versetto del capitolo XI della Lettera agli Ebrei: «Comunque si definisca la Fede: sostanza, certezza, o fondamento di cose in cui speriamo, e insieme argomento, dimostrazione, o prova (evidence) di cose che non vediamo, trovo questa definizione non solo bellissima e convincente, ma perfetta (da tempo mi arrovellavo su questo punto) per chiarire, a me almeno, che cosa abbiano in comune la fede religiosa di tanti miei amici e compagni di strada, e la mia fede laica: anch’essa, ahimé, “sostanza di cose sperate e prova di cose ancora non viste”, che speriamo si avverino. Sbaglia dunque san Tommaso – esagerando, da buon aristotelico, le certezze della Ragione – quando sostiene che la definizione paolina distingue la fede religiosa “dalla scienza e dall’intelletto, nei quali qualcosa diventa apparente”. Le due fedi, su cui ho a lungo riflettuto, hanno eguale diritto di chiamarsi “fedi”: unite dalla speranza, come dal dubbio vinto, e dal ritrovarsi alla fin fine egualmente incausate e indimostrabili, figlie ambedue di un atto di Grazia».


Curia
Nuovi segretari all’Educazione cattolica, ai Laici e alle Comunicazioni sociali

Il 25 novembre padre Michael Miller, 57 anni, originario di Ottawa (Canada), è stato eletto arcivescovo e nominato segretario della Congregazione per l’educazione cattolica al posto del gesuita Giuseppe Pittau che ha compiuto 75 anni lo scorso 20 ottobre. Miller, che appartiene alla congregazione religiosa di San Basilio, è sacerdote dal 1965 ed ha conseguito licenza (1976) e dottorato (1979) in Teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana. Nel periodo 1992-1997 ha lavorato presso la prima sezione della Segreteria di Stato e dal 1997 era presidente dell’Università di San Tommaso a Houston, nel Texas (Usa).
Sempre il 25 novembre monsignor Josef Clemens è stato eletto vescovo e nominato segretario del Pontificio Consiglio per i laici al posto di Stanislaw Rylko, che lo scorso 4 ottobre è stato promosso presidente del medesimo dicastero. Lo scorso 12 febbraio monsignor Clemens, 55 anni, era stato nominato sottosegretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Clemens in precedenza ha lavorato per diciannove anni alla Congregazione per la dottrina della fede come segretario particolare del cardinale prefetto Joseph Ratzinger. Originario dell’arcidiocesi di Paderborn, Clemens nel 1975 è stato ordinato sacerdote a Roma, nella Chiesa di Sant’Ignazio, e l’anno successivo ha conseguito la licenza in Teologia alla Gregoriana. Direttore il padre Maurizio Flick. Tema: «Il metodo teologico in Hans Küng. Infallibile? Una domanda».
Il 29 novembre monsignor Renato Boccardo è stato eletto vescovo e nominato segretario del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali. Boccardo, 51 anni il 21 dicembre, piemontese, prende il posto di un altro piemontese, Pierfranco Pastore, che ha compiuto 75 anni nell’aprile dello scorso anno. Il neosegretario, sacerdote per la diocesi di Susa dal 1977, nel 1982 è entrato nel servizio diplomatico vaticano prestando servizio nelle nunziature di Bolivia, Camerun e Francia. Nel 1988 è diventato cerimoniere pontificio e nel 1992 capo ufficio della sezione giovani del Pontificio Consiglio per i laici. Dal febbraio 2001 era capo protocollo con incarichi speciali della Segreteria di Stato con la responsabilità di organizzare i viaggi pontifici. Responsabilità che mantiene anche con il nuovo incarico.
Il 5 novembre, poi, monsignor Giovanni Carrù, piemontese, 58 anni parroco del duomo di Chieri (To), è stato nominato sottosegretario della Congregazione per il clero. Carrù è stato segretario generale del Sinodo diocesano che si è svolto dal 1984 al 1987 quando era arcivescovo di Torino il cardinale Giovanni Saldarini.


Vaticano
Nuovo presidente della Libreria Editrice Vaticana

L’Osservatore Romano del 22 novembre ha reso nota la nomina di monsignor Giuseppe Scotti a presidente del Consiglio di amministrazione della Libreria Editrice Vaticana. Prende il posto dell’arcivescovo Giovanni De Andrea che ha compiuto 75 anni lo scorso 22 aprile. Scotti, 51 anni, originario della provincia di Milano, sacerdote dal 1977, dall’88 al ’98 è stato direttore della sezione stampa della diocesi ambrosiana, guidata allora dal cardinale Carlo Maria Martini. Nello stesso periodo è stato direttore del settimanale diocesano Il Segno (fondato da Paolo VI) ed anche vicepresidente della Federazione italiana dei settimanali cattolici. Dal 1989 lavora nell’Ufficio informazione e documentazione della prima sezione della Segreteria di Stato.


Opus Dei
Primo vescovo in Africa, nomine in Perù

Il 15 novembre Anthony Muheria, quarant’anni, del clero dell’Opus Dei, è stato nominato vescovo di Embu in Kenya. Muheria, che prima di diventare sacerdote ha lavorato per cinque anni come ingegnere civile, è il primo vescovo dell’Opus Dei in Africa.
Il 29 novembre ci sono state una serie di nomine rilevanti in Perù: sono stati infatti nominati i nuovi arcivescovi di Arequipa e Cuzco. Alla guida di Arequipa è stato nominato José Paulino Ríos Reynoso, 59 anni, dal 1995 arcivescovo di Huancayo, che prende il posto del dimissionario Luis Sanchez-Moreno Lira, 78 anni, del clero dell’Opus Dei. Alla guida di Cuzco è stato poi chiamato Juan Antonio Ugarte Pérez, 65 anni, del clero dell’Opus Dei, dal 1997 vescovo-prelato di Yauyos, che prende il posto del dimissionario Alcides Mendoza Castro, 75 anni compiuti lo scorso marzo. Rimangono due (su sette) quindi gli arcivescovi peruviani dell’Opus Dei: oltre a Ugarte Perez infatti c’è il cardinale di Lima Juan Luis Cipriani Thorne.
Secondo i dati riportati nell’Annuario Pontificio 2003 Cuzco è, dopo Lima, la seconda arcidiocesi del Perù per numero di fedeli e di sacerdoti ed è la prima per numero di seminaristi.


Italia
Nuovi vescovi a Pompei, Orvieto-Todi, Pavia, Treviso, Vittorio Veneto e Cesena-Sarsina

Il 5 novembre monsignor Carlo Liberati, 68 anni, marchigiano, è stato nominato vescovo-prelato di Pompei. Dal 1980 al 2001 ha prestato il suo servizio nella Congregazione delle cause dei santi dove è stato, tra l’altro, segretario particolare dei cardinali prefetti Pietro Palazzini e Angelo Felici. Dal 2001 era delegato per la sezione ordinaria dell’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa).
L’8 novembre padre Giovanni Scanavino, 64 anni, piemontese, è stato nominato vescovo di Orvieto-Todi. Agostiniano, dal 2000 era provinciale della provincia italiana dell’Ordine.
Il 1° dicembre Giovanni Giudici, 63 anni, varesino, dal 1990 ausiliare di Milano, è stato nominato vescovo di Pavia. Sacerdote dal 1964, Giudici, tra l’altro, è stato segretario particolare del cardinale Giovanni Colombo e vicario generale della diocesi ambrosiana con il cardinale Carlo Maria Martini.
Il 3 dicembre sono stati poi nominati i nuovi vescovi di Treviso, Vittorio Veneto e Cesena-Sarsina. A Treviso è stato eletto Andrea Bruno Mazzocato, 55 anni, ordinario della medesima diocesi, sacerdote dal 1972 e vescovo di Adria-Rovigo dal 2000. A Vittorio Veneto, Giuseppe Zenti, 56 anni, sacerdote dal 1971, originario della diocesi di Verona, di cui dallo scorso anno era vicario generale. A Cesena-Sarsina, Antonio Lanfranchi, 57 anni, sacerdote dal 1971, originario della diocesi di Piacenza di cui dal 1996 era vicario generale.


Usa
Burke arcivescovo di Saint Louis

Il 2 dicembre Raymond Leo Burke, 55 anni, è stato nominato arcivescovo di Saint Louis, una delle metropolìe statunitensi a tradizione cardinalizia. Burke, ordinato sacerdote a Roma nel 1975, si è laureato in Diritto canonico alla Pontificia Università Gregoriana nel 1984 ed ha ricoperto l’incarico di difensore del vincolo presso il Supremo Tribunale della Segnatura apostolica dal 1989 al 1994, quando è stato nominato vescovo della sua diocesi di origine: La Crosse in Wisconsin.


Diplomazia/1
Nuovi nunzi: un tedesco – è la prima volta – in Germania. Italiani in Ruanda e Qatar

Il 25 novembre l’arcivescovo tedesco Erwin Josef Ender, 66 anni, è stato nominato nunzio a Berlino. Si tratta di una nomina a sorpresa perché è la prima volte che in Germania viene inviato un rappresentante pontificio del medesimo Paese. È prassi consolidata della diplomazia pontificia infatti non inviare nunzi originari dello stesso Paese in cui devono svolgere la propria missione (con due eccezioni: l’Italia e – dal 1989 – la Polonia). Ender, originario dei territori tedeschi che dopo la Seconda guerra mondiale vennero consegnati alla Polonia, è sacerdote dal 1965 per la diocesi di Münster. Nel servizio diplomatico della Santa Sede dal 1970, per vent’anni ha prestato la sua opera nella prima sezione della Segreteria di Stato, finché nel 1990 è stato promosso arcivescovo e pro-nunzio in Sudan. Nel 1997 è stato nominato nunzio nei Paesi Baltici (Lituania, Lettonia, Estonia) e dal 2001 era rappresentante pontificio nella Repubblica Ceca.
Il 29 novembre monsignor Anselmo Guido Pecorari, 57 anni, originario della provincia di Mantova, è stato eletto arcivescovo e nominato nunzio apostolico in Ruanda. Pecorari, sacerdote dal 1970, è entrato nella diplomazia vaticana nel 1980 e ha operato nella nunziatura di Liberia, in Segreteria di Stato, nelle rappresentanze pontificie di Spagna, Irlanda e – da ultimo – Slovenia.
Sempre il 29 novembre l’arcivescovo Giovanni De Andrea è stato nominato anche nunzio in Qatar, Stato con cui la Santa Sede ha allacciato i rapporti diplomatici nel novembre dello scorso anno. De Andrea, piemontese, 73 anni, è già nunzio apostolico in Kuwait, Bahrein, Yemen e delegato apostolico nella Penisola arabica.


Diplomazia/2
Accordi della Santa Sede con Brandeburgo e Brema

Prima di arrivare a Roma per insediarsi il 24 novembre come nuovo “ministro degli Esteri” vaticano, l’arcivescovo Giovanni Lajolo ha firmato, in qualità di nunzio in Germania, due Accordi diplomatici tra Santa Sede e Länder tedeschi. Il primo a Potsdam, il 12 novembre, con il Land Brandeburgo; il secondo a Brema, il 21 novembre, con l’omonima “Libera città anseatica”. Lajolo quindi nei suoi otto anni di nunziatura germanica ha firmato accordi tra Santa Sede e quasi tutti i Länder dell’ex Repubblica Democratica. Oltre a quello con il Brandeburgo ha infatti portato a termine le trattative con la Sassonia (1996), la Turingia (1997), il Mecklemburgo-Pomerania anteriore (1997) e la Sassonia-Anhalt (1998). All’appello manca solo un accordo con la città Stato di Berlino.


Libri/1
Il paradiso è altrove

«Non sono io a scoprirlo e a dirlo per primo: quelli che volevano fare della terra un paradiso, ne hanno fatto un inferno». Così ha detto lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa in una intervista apparsa sul Corriere della Sera del 22 novembre, in merito al suo ultimo libro, dal titolo Il paradiso è altrove che, attraverso le storie di Gauguin e della pasionaria socialista Flora Tristán, la nonna del pittore, si interroga sull’utopia.


Libri/2
Il cardinale Arinze visto da vicino

Chi vuole conoscere meglio la figura del cardinale africano Francis Arinze, dall’ottobre dello scorso anno prefetto della Congregazione per il culto divino, non può mancare il volume God’s invisible hand (Paulines Publications Africa, 398 pp., euro 22,50). Si tratta di un libro-intervista, curato dal giornalista Gerard O’Connell, corrispondente dal Vaticano dell’agenzia asiatica Uca News, che ripercorre in maniera approfondita la vita del porporato, dalla sua infanzia in Nigeria alla sua vocazione influenzata dalla figura del beato Cyprian Michael Iwene Tansi, dalla sua partecipazione come giovane ausiliare nell’ultima sessione del Concilio Vaticano II alla sua esperienza come vescovo in Africa, fino alla sua più che ventennale attività nella Curia romana.


Libri/3
Ivan Merz. Un programma di vita e di azione cattolica per i giovani di oggi

Ivan Merz è il giovane laico beatificato da Giovanni Paolo II durante il suo rapido viaggio a Banja Luka, in Bosnia, lo scorso 22 giugno. A questo esponente del laicato cattolico croato, con papà non praticante e madre di origini ebraiche, i Quaderni dell’Osservatore Romano hanno dedicato un agile volumetto (Ivan Merz. Un programma di vita e di azione cattolica per i giovani di oggi, 102 pp., euro 10), curato da Giampaolo Mattei, inviato di punta del quotidiano della Santa Sede. Il libro è stato presentato lo scorso 8 novembre dal cardinale Crescenzio Sepe e dai vertici dell’episcopato croato.


Anniversario
Compie vent’anni lo “Studium” della Congregazione delle cause dei santi

Il ventesimo anno accademico del corso per la formazione dei postulatori delle cause di canonizzazione è stato inaugurato il 7 novembre scorso presso l’Istituto Patristico Augustinianum. A presiederne l’apertura, il cardinale prefetto della Congregazione, José Saraiva Martins; presenti il segretario del dicastero, monsignor Edward Novak, e padre Marcelo Enrique Méndez, officiale del dicastero e segretario generale dello “Studium”. «Nel corso di questi venti anni» spiega il francescano padre Méndez «lo “Studium”, istituito nell’esigenza di formare personale debitamente specializzato in grado di seguire una causa fin dalle prime fasi, è stato frequentato da oltre 1600 persone, molte delle quali oggi collaborano alla preparazione dei processi di beatificazione e di canonizzazione dei servi di Dio». «Il corso, che si articola in tre parti: una teologica, una storico-agiografica e una giuridica» spiega ancora Méndez «quest’anno è frequentato da 71 studenti, appartenenti a vari stati ecclesiali, provenienti da 22 nazioni dei quattro continenti: 47 dall’Europa, 16 dalle Americhe, 7 dall’Asia e uno dall’Africa. Insieme ad un numero consistente di sacerdoti e di religiosi, questa è la prima volta in venti anni» afferma «che sono stati iscritti ben 15 laici, tra uomini e donne». Nel corso dell’inaugurazione ,il prefetto della Congregazione, patronus dello “Studium”, ha ribadito l’importanza delle materie trattate poiché «s’incentrano su ciò che costituisce il patrimonio più autentico della Chiesa: i santi, i grandi testimoni del Vangelo, eroi della carità che hanno realizzato in pienezza il senso della vita e del mondo». Saraiva Martins ha poi precisato come lungo i secoli i pontefici abbiano costantemente cercato di perfezionare il metodo d’indagine, di studio e d’esame, evidenziando il rigore metodologico con cui la Chiesa procede. Monsignor Edward Novak, ripercorrendo l’intensa attività del dicastero nell’ambito specifico delle canonizzazioni durante il pontificato di Giovanni Paolo II, nel corso del quale si è lavorato su oltre 1800 cause, ha precisato che il Papa ha proclamato 1327 nuovi beati in 143 cerimonie di beatificazione, di cui 1031 martiri e 296 confessori; durante 50 cerimonie di canonizzazione ha dichiarato 476 santi, di cui 402 martiri e 74 confessori.


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