Rubriche
tratto dal n.04/05 - 2001


PAPA

«I cristiani rappresentano una minoranza»


«La Chiesa si trova oggi ad affrontare sfide enormi, che mettono alla prova la fiducia e l’entusiasmo degli annunciatori. E non si tratta solo di problemi “quantitativi”, dovuti al fatto che i cristiani rappresentano una minoranza, mentre il processo di secolarizzazione continua a erodere la tradizione cristiana anche di Paesi di antica evangelizzazione». Lo ha detto Giovanni Paolo II nell’omelia pronunciata nel corso della celebrazione eucaristica da lui presieduta a conclusione del concistoro straordinario, il 24 maggio, solennità dell’Ascensione.




CIAMPI

Moro, uomo delle intese e della concordia


«Un Paese senza memoria è un Paese senza grandezza. E nella storia di ogni Paese vi sono personaggi, eventi, parole, che ne testimoniano per sempre l’identità e il cui ricordo sfida il trascorrere dei decenni, travalica le grandi svolte della storia. Testimone fra i primissimi della ritrovata coscienza democratica dell’Italia, nei primi decenni della Repubblica, fu sicuramente Aldo Moro. Non fu soltanto il suo tragico destino a rendere per sempre indimenticabile la sua figura. Fu la sua visione e azione di statista a segnare in modo indelebile la crescita della democrazia italiana in anni difficili, di aspro conflitto ideologico e politico, in Europa e nel mondo. La scelta stessa di Moro come vittima sacrificale del terrorismo fu riconoscimento della sua grandezza, del suo prestigio. Un terrorismo infame e senza avvenire riconobbe in lui il maggior protagonista di quella politica di riavvicinamento tra i partiti, di riunificazione della nazione, che consentì “l’allargamento delle basi della democrazia”, aprendo all’Italia un futuro più sereno e più sicuro. Si rilegge con emozione il suo ultimo discorso, illuminato dalla luce tragica del destino incombente, pronunciato con appassionata, lucidissima eloquenza: il discorso del 28 febbraio 1978, con cui egli convinse i gruppi parlamentari della Dc ad approvare il nuovo governo Andreotti, votato anche dal Pci, e frutto, come egli disse, di un “contatto reciprocamente istruttivo” fra Democrazia cristiana e il Partito comunista, forze fino allora “antitetiche e alternative”, protagoniste della vita politica del Paese. L’obiettivo, egli spiegò, è “di trovare, in accordo con le altre forze politiche, un’area di concordia, un’area di intesa tale da consentire di gestire il Paese finché durano le condizioni difficili nelle quali la storia di questi anni ci ha portato”. Aldo Moro fu uomo delle intese e della concordia non per opportunismo, ma perché aveva nella mente una visione alta dell’identità e dell’avvenire del Paese. Le sue parole, ancora oggi così suggestive, non riflettevano soltanto gli ideali cattolico-democratici di cui egli era il simbolo, ma anche, come egli disse, le aspirazioni di quell’“elettorato liberaldemocratico”, che in lui si riconosceva. Ogni faziosità fu estranea al suo temperamento, e più ancora alla sua idea dell’Italia. Diede, all’Italia di quegli anni, pagandola con la sua stessa vita, una altissima lezione di saggezza politica. Ancora oggi la parola di Moro, la sua filosofia politica, conserva, in un quadro storico e politico pur tanto mutato, tutta la sua validità». Lo ha scritto il presidente Carlo Azeglio Ciampi in una testimonianza contenuta nella seconda edizione del volume Aldo Moro. Una vita al servizio della verità, testo edito da Laterza a cura del professor Giuseppe Lamaddalena.




ISTRUZIONI

Liturgiam authenticam: fedeltà nelle traduzioni dal latino


L’8 maggio è stato diffuso dalla sala stampa vaticana il documento della Congregazione per il culto divino Liturgiam authenticam, quinta istruzione per la retta applicazione della riforma liturgica conciliare. Il documento, datato 28 marzo, è stato approvato dal Papa in una udienza concessa al cardinale segretario di Stato otto giorni prima.
Il testo originale è in lingua latina. Sono apparse contestualmente le versioni inglese e francese (polemiche sulle traduzioni dei testi liturgici si sono verificate negli ultimi anni soprattutto nel mondo anglosassone). Nella sintesi in lingua italiana si ribadisce l’uso delle lingue volgari, ma si osserva che «si dovrebbero utilizzare nella liturgia soltanto le lingue più diffusamente parlate, evitando l’introduzione di troppe lingue, con il rischio di provocare una frammentazione del popolo in piccoli gruppi e forse dar luogo a dei dissapori». Ricordando che il Rito romano «ha uno stile e una struttura propri che vanno rispettati per quanto possibile anche per le traduzioni», l’istruzione ribadisce un approccio alla traduzione dei testi liturgici che «risponda a un criterio non tanto di esercizio di una creatività, quanto di cura per la fedeltà e l’esattezza nella resa dei testi latini in lingua vernacolare». A proposito del lessico delle traduzioni, il documento vaticano rimarca che queste «devono essere svincolate da ogni esagerata dipendenza da modi espressivi moderni e, in generale, da una lingua di tono psicologizzante».
Una curiosità: finora i fautori di traduzioni più “libere” dei testi liturgici si appellavano ad un documento non ufficiale del 1969, Comme le prévoit. Questo documento non è mai citato nell’istruzione Liturgiam authenticam.




INEDITI

Quando Paolo VI voleva dire messa a Saigon


«Paolo VI voleva celebrare a Saigon la messa di Natale del 1968; il suo progetto ebbe l’approvazione del presidente Usa, Johnson, ma non quella del nordvietnamita Ho Chi Min. L’ha confermato monsignor Pasquale Macchi, già segretario personale di papa Montini. “Posso assicurare” ha detto l’arcivescovo “che vi era il progetto e il desiderio del Papa di recarsi a Saigon col consenso del presidente Johnson, che vi fu, e anche con quello di Ho Chi Min, che negandolo non consentì la concretizzazione del progetto stesso”. Proprio ieri La Stampa ha pubblicato stralci di 13 documenti segreti sui rapporti tra l’amministrazione Usa e la Santa Sede, tra cui lettere con le quali il presidente Johnson tentava (invano) di giustificare a Paolo VI i raid aerei su Hanoi e per contro la “profezia” del Pontefice che presto quella guerra si sarebbe mutata in un boomerang per gli Usa» (da Avvenire, 21 aprile).






Scoperte/1
Martini: per la grazia, ciò che è difficile diventa facile

""Possiamo quindi dire che la religione di Paolo è una religione più ‘facile’?". "Non troviamo niente di facile né leggendo il discorso della montagna in Matteo, né nelle proposte etiche di Paolo. Certo Paolo sottolinea come l’osservanza etica non è frutto dell’uomo e della sua fatica, ma è anzitutto frutto della grazia e dello Spirito Santo. Quindi ciò che è difficile risulta facile, non perché sia proposto a buon mercato, ma perché c’è una forza interiore che reca nell’uomo questa capacità di amare"". Botta e risposta tra Gad Lerner e il cardinale Carlo Maria Martini nell’intervista pubblicata dal Corriere della Sera del 3 maggio. Nel corso dello stesso colloquio, per quanto riguarda la sua permanenza alla guida dell’arcidiocesi di Milano oltre i 75 anni, che compirà nel febbraio del prossimo anno, Martini ha precisato che si conformerà "pienamente alle disposizioni del diritto canonico". Nei giorni precedenti l’intervista, autorevoli personalità del mondo ambrosiano, tra cui il giurista Guido Rossi, avevano pubblicamente auspicato che il mandato a Martini fosse prolungato.

Scoperte/2
Ruini: il primato della grazia

Il primato della grazia. È questo il titolo del testo del cardinale Camillo Ruini presentato nella prima pagina dell’Osservatore Romano del 23 maggio. Il testo del presidente della Cei fa parte di una serie di riflessioni pubblicate dal quotidiano ufficioso della Santa Sede sulla lettera apostolica di Giovanni Paolo II Novo millennio ineunte.

Scoperte/3
Poletto: "Come possiamo pretendere che si accetti l’etica cristiana là dove non c’è la fede cristiana?"

"La Scrittura ci richiama la potenza della Parola di Dio e la sua capacità di scuotere i cuori e le coscienze verso un cammino di conversione. Dalla Scrittura si potrà imparare che l’etica cristiana deriva dalla fede cristiana, di cui è espressione e manifestazione. Ci sono ancora troppi discorsi morali a fronte di una scarsa coltivazione della fede. Questo provoca pericolose asimmetrie. Come possiamo pretendere che si accetti l’etica cristiana là dove non c’è la fede cristiana? Perciò il primato assoluto deve essere dato alla fede. Il resto verrà di conseguenza". Lo ha scritto il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, nella lettera pastorale Costruire insieme, presentata il 5 maggio.

Scoperte/4
Plotti: nonostante i grandi raduni i giovani rimangono estranei alla Chiesa

"Nonostante i grandi raduni giovanili, a livello nazionale e mondiale, che forse ci illudono sulla effettiva disponibilità ad accogliere il messaggio evangelico, i giovani, nella stragrande maggioranza dei casi, rimangono estranei alla vita della Chiesa e all’impegno della testimonianza cristiana. Anche la mia diocesi ha portato centinaia di giovani a Tor Vergata, ma ora molti di loro sono un po’ nella diaspora, anche perché le nostre parrocchie mancano di strutture aggregative, fanno fatica ad avvicinare i giovani, a creare ambienti di accoglienza". Così Alessandro Plotti, arcivescovo di Pisa, vicepresidente della Cei, in una intervista al settimanale diocesano Toscana oggi (15 aprile) in occasione della sessione primaverile della Conferenza episcopale toscana.

Statistiche
Aumentano fedeli, vescovi, seminaristi. Diminuiscono sacerdoti e suore

L’Osservatore Romano
del 23 maggio ha pubblicato una sintesi dell’Annuario statistico della Chiesa cattolica per l’anno 1999. I nuovi dati permettono di analizzare le variazioni registrate nel periodo 1978-1999 riguardo al numero dei fedeli, dei vescovi, dei sacerdoti, delle religiose, dei seminaristi. Complessivamente nel periodo preso in esame i battezzati s_no arrivati a 1.033.129.000, con un aumento del 36,6% (la popolazione mondiale è cresciuta del 41%); l’aumento maggiore si è verificato in Africa (126,9%) e Asia (69,4%), più contenuto in Oceania (41,7%) e America (39,7%), minimo in Europa (5,8%). Il numero dei vescovi nel ’99 è arrivato a 4.482 con un aumento, rispetto al ’78, del 20,7%. Il numero dei sacerdoti nello stesso periodo è sceso a 405.009 (265.012 diocesani e 139.997 religiosi), con una diminuzione complessiva del 3,8% frutto di un leggerü incremento (+1%) dei diocesani e di una drastica riduzione (-11,7%) dei religiosi; le buone crescite in Africa e Asia non compensano le perdite secche in Europa e Oceania e, leggera, in America. Per le religiose il calo è stato del 18,3% (anche qui Africa e Asia in crescita non compensano le notevoli diminuzioni in America, Europa e Oceania). Per quanto riguarda i seminaristi, nel ’99 erano 110.021 con un aumento, rispetto al ’78, del 72,2%.


Inglesi
"Carey ha imparato dalla New Age"

Dopo una iniziale ostilità nei suoi confronti il primate anglicano George Carey ha scoperto che "l’enfasi della New Age sulla sacralità della creazione, l’interconnessione di tutta la creazione di Dio e la necessità di essere impegnati per il nostro ambiente, erano tutti temi profondamente cristiani, troppo spesso però negletti nella Chiesa". Lo ha confessato lo stesso Carey in un discorso tenuto il 19 aprile in occasione del decimo anniversario della sua intronizzazione ad arcivescovo di Canterbury. Il Daily Telegraph del giorno dopo ha titolato: Carey "ha imparato" dalla New Age.

Ccee
È lo svizzero Grab il nuovo presidente

Il 18 aprile il vescovo di Coira, il benedettino Amédée Grab, è stato eletto presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee per il prossimo triennio. Prende il posto del cardinale di Praga, Miloslav Vlk. Come vicepresidenti sono stati eletti il cardinale inglese Cormac Murphy-O’Connor, per l’Europa occidentale, e l’arcivescovo di Zagabria Josip Bozanic, per quella orientale.

Neocatecumenali
Una lettera del Papa al cardinale Stafford

"So con quanto zelo e sollecitudine pastorale il Pontificio Consiglio per i laici si è adoperato e si adopera per accompagnare il Cammino neocatecumenale in questa tappa determinante della propria [sic] vita, l’elaborazione degli statuti. Ho affidato questo compito delicato, signor cardinale, a codesto Pontificio Consiglio per i laici, a motivo dell’autorità che gli compete, in base alle norme canoniche vigenti, come anche per la singolare esperienza che esso ha nella materia. Proprio in questo si fonda la speranza di un felice esito del procedimento, ormai avviato verso la fase conclusiva. Mentre esprimo al Pontificio Consiglio per i laici il mio vivo apprezzamento e la mia riconoscenza per la serietà e il rigore posti nell’adempimento del compito assegnatogli, confermo la sua competenza nell’approvazione dei suddetti statuti, una volta che essi saranno debitamente redatti, e lo incarico di continuare ad accompagnare il Cammino anche in futuro. Sono certo che, nell’adempimento di questo suo mandato, il Pontificio Consiglio per i laici potrà contare sulla collaborazione e sullo spirito di filiale docilità del Cammino neocatecumenale". Così Giovanni Paolo II in una lettera indirizzata al cardinale James Francis Stafford, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, datata 5 aprile e resa pubblica il 17 aprile.

Beatificazioni
Promulgati i decreti sui martiri ucraini e sulle virtù eroiche di de Foucauld e di Monti

Il 24 aprile alla presenza di Giovanni Paolo II la Congregazione delle cause dei santi ha promulgato i decreti riguardanti il martirio, le virtù eroiche e i miracoli di 52 servi e serve di Dio. Più specificatamente il Papa ha decretato il martirio di un vescovo durante il genocidio armeno del 1915, il marti—io di 28 ucraini sotto il comunismo, le virtù eroiche di Charles de Foucauld e di Luigi Maria Monti, fondatore dei Figli dell’Immacolata Concezione.

Berlusconi/1
"Per la comunione ai divorziati c’è una norma generale, ma ci sono anche delle eccezioni"

""Lei è divorziato e cattolico osservante: prende anche la comunione?". "La risposta sarebbe troppo lunga. Posso dire che c’è una norma generale, ma ci sono anche delle eccezioni"". Battuta di Silvio Berlusconi tratta dall’intervista-forum pubblicata dal Corriere della Sera del 10 maggio.

Berlusconi/2
"Sono sempre stato in sintonia piena con tutte le espressioni del Papa"

"Sono sempre stato in sintonia piena con tutte le espressioni del Papa, dunque sono d’accordo anche su quanto da lui affermato circa la stabilità e la governabilità per dare soluzione ai tanti problemi del Paese. Quanto alla concordia l’auspichiamo, a maggior ragione dopo le alte temperature della campagna elettorale". Lo ha dichiarato il 18 maggio Silvio Berlusconi, commentando una frase pronunciata da papa Wojtyla il giorno prima, quando, in un discorso ai vescovi italiani riuniti in assemblea generale, aveva affermato che l’Italia, dopo "aver attraversato un decennio di forti contrasti e cambiamenti, ha bisogno di stabilità e di concordia per poter esprimere nel modo migliore le sue grandi potenzialità".

Politici
Tre protestanti nelle Camere

Nel nuovo Parlamento italiano siederanno tre protestanti, due alla Camera e uno al Senato. Ne dà notizia l’agenzia evangelica Nev. Alla Camera siederanno Valdo Spini, diessino, valdese, eletto in Toscana nel collegio Firenze Peretola, e Riccardo Illy, lista Ulivo, di famiglia valdese, eletto a Trieste. Al Senato siederà Lucio Malan, valdese, eletto per la Casa delle libertà nel collegio Pinerolo-Bussoleno. In quest’ultimo collegio era presente anche un altro valdese, Paolo Ferrero, candidato di Rifondazione comunista, che però non è risultato eletto. Non ce l’hanno fatta anche altri due candidati di religione protestante: il valdese Rosario Olivo, che è stato sconfitto nel collegio della Camera di Catanzaro, e Avernino Di Croce, battista, candidato della Lista Di Pietro nel collegio senatoriale di Grugliasco in Piemonte.

Diplomazia/1
Nuovi ambasciatori di Brasile, Iraq e Messico

Il 7 aprile ha presentato le lettere credenziali il nuovo ambasciatore del Brasile presso la Santa Sede, Oto Agripino Maia, 58 anni, diplomatico, negli ultimi quattro anni rappresentante in Sudafrica.
úl 29 aprile è toccato al rappresentante di Baghdad: si tratta di Abdul Amir Al Anbari, 67 anni, diplomatico di professione, già ambasciatore a Londra (’85-87), Washington (’87-89), alla sede Onu di New York (’89-92) e all’Unesco di Parigi (’93-99).
Il 19 maggio è stata la volta del nuovo ambasciatore del Messico: Fernando Estrada Sámano, 60 anni, professore universitario e più volte deputato federale.

Diplomazia/2
Nuovi ambasciatori non residenti

Il 18 maggio hanno consegnato le lettere credenziali al Santo Padre gli ambasciatori non residenti a Roma di Nepal, Tunisia, Estonia, Zambia, Guinea, Sri Lanka, Mongolia, Sudafrica, Gambia.

Diplomazia/3
Romeo nunzio in Italia, Ender nella Repubblica Ceca

Il 17 aprile il siciliano Paolo Romeo, 63 anni, è stato nominato nunzio in Italia. Entrato nel servizio diplomatico nel ’67, ha prestato servizio nelle rappresentanze pontificie nelle Filippine, in Belgio, Venezuela, Ruanda e nella Segreteria di Stato. Arcivescovo dall’83, è stato nunzio in Haiti (’83-90), Colombia (’90-99), e negli ultimi due anni in Canada. Romeo ha un’età relativamente giovane, i suoi quattro immediati predecessori erano stati nominati alla prestigiosa nunziatura italiana a "fine carriera", ad un età compresa tra i 69 e i 73 anni. Di questi quattro, tre sono già diventati cardinali.
Il 19 maggio l’arcivescovo Erwin Josef Ender è stato nominato nunzio apostolico nella Repubblica Ceca. Prende il posto di Giovanni Coppa, che va "in pensione", avendo raggiunto i 75 anni. Ender, tedesco, 64 anni, è nel servizio diplomatico dal ’70; ha lavorato per vent’anni in Segreteria di Stato e nel ’90 è stato nominato pro-nunzio in Sudan. Dal ’97 era rappresentante pontificio in Lituania, Lettonia ed Estonia.

Curia/1
Sepe prefetto di Propaganda Fide

Il 9 aprile il neocardinale Crescenzio Sepe, 57 anni, è stato nominato prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Entrato nel servizio diplomatico nel ’72, ha svolto la sua attività in Brasile e poi nella Segreteria di Stato. Divenuto in seguito assessore per gli Affari generali della Segreteria di Stato, nel ’92 è stato nominato arcivescovo e segretario della Congregazione per il clero. Nel ’97 è stato nominato segretario generale del Comitato centrale e del Consiglio di presidenza_del Grande Giubileo dell’anno 2000. In virtù di questo incarico ha seguito in prima persona l’itinerario di preparazione all’Anno Santo e poi l’organizzazione dell’evento. Sepe prende il posto del cardinale slovacco Jozef Tomko, 77 anni, che ha guidato Propaganda Fide per 16 anni.

Curia/2
Neocardinali nei vari dicasteri

Con un certo ritardo, il 15 e il 18 maggio, ciascun neocardinale creato nel Concistoro di febbraio è stato nominato membro di uno o più Pontifici consigli e/o Congregazioni.
Fra i neoporporati non curiali sono stati particolarmente premiati l’indiano Ivan Dias (assegnato alle Congregazioni per la fede, per il culto divino e per l’educazione cattolica e al Consiglio per la cultura), l’argentino Jorge Mario Bergoglio (Congregazioni per il culto divino, per il clero e per i religiosi, Consiglio per la famiglia), l’irlandese Desmond Connell (Congregazioni per la fede e per i vescovi, Consiglio per i laici), il tedesco Karl Lehmann (Congregazioni per le Chiese orientali, per i vescovi e Apsa), il sudafricano Wilfrid Fox Napier (Congregazioni per l’evangelizzazione dei popoli e per i religiosi), e il tedesco Joachim Degenhardt (Congregazioni per il clero e per l’educazione cattolica).


Curia/3
Vegliò segretario delle Chiese orientali

L’11 aprile l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò, marchigiano, 63 anni, è stato nominato segretario della Congregazione per le Chiese orientali. Nel servizio diplomatico dal ’68, ha prestato servizio in Perù, Filippine, Senegal, Segreteria di Stato, Gran Bretagna. Arcivescovo dall’85, è stato nunzio in Papua Nuova Guinea (’85-89), in Senegal (’89-97) e, negli ultimi quattro anni, in Libano.


Curia/4
Lambiasi consultore alla Congregazione per i vescovi

L’11 aprile Francesco Lambiasi, 54 anni, vescovo di Anagni e assistente generale dell’Azione cattolica è stato nominato anche consultore della Congregazione per i vescovi.


Italia/1
Buoncristiani a Siena

Il 23 maggio Antonio Buoncristiani, umbro, 58 anni, è stato nominato nuovo arcivescovo di Siena. Dal ’94 era vescovo della diocesi suburbicaria di Porto-Santa Rufina. Prende il posto di monsignor Gaetano Bonicelli, che ha compiuto 76 anni lo scorso dicembre. Buoncristiani, che ha fatto parte del servizio diplomatico della Santa Sede, è stato commissario vaticano presso i Paolini, quando don Leonardo Zega venne esautorato dalla direzione di Famiglia Cristiana.

Italia/2
Mani per altri due anni ordinario militare

Il 2 maggio il Consiglio dei ministri ha prolungato di due anni il mandato di Giuseppe Mani, in carica dal ’96, a ordinario militare in Italia. Mani a giugno compie 65 anni, età in cui gli ordinari militari normalmente vanno "in pensione".


Italia/3
Iannone ausiliare di Napoli

Il 12 aprile il carmelitano Filippo Iannone è stato nominato vescovo ausiliare di Napoli. Dal ’96 era vicario generale dell’arcidiocesi guidata dal cardinale Michele Giordano, il quale ha sottolineato che Iannone con i suoi 43 anni è ora "il vescovo più giovane d’Italia" e ne ha evidenziato le doti di "pacatezza, saggezza e preparazione culturale, specialmente in campo giuridico". Nel giro di un anno quindi Giordano ha ottenuto due vescovi ausiliari di sua completa fiducia (lo scorso anno ricevette la nomina il suo braccio destro, Vincenzo Pelvi, che in segno di riconoscenza scelse come giorno di consacrazione episcopale il 5 febbraio, ricorrenza del ventottesimo anniversario della consacrazione episcopale del cardinale Giordano).

Cei
Mogavero nuovo sottosegretario

Il 15 maggio il siciliano Domenico Mogavero è stato nominato sottosegretario della Cei, al posto di Giuseppe Betori recentemente promosso segretario. Mogavero, attualmente direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi giuridici della stessa Cei, è anche postulatore della causa di beatificazione di don Giuseppe Puglisi, il cui processo proprio a maggio ha terminato la sua fase diocesana con il riconoscimento del martirio del parroco di Brancaccio ucciso nel ’93.

Libri/1
L’incontro di lingue nel "nuovo mondo"

Per chi è appassionato di America Latina ed interessato a conoscere il panorama linguistico precolombiano, a verificare come e quando è stato sostituito dall’ibero-americano introdotto dai conquistadores, o a constatare quello che la Chiesa — Gesuiti in primis — abbia fatto per custodire o addirittura sviluppare le lingue indigene; per tutti costoro è arrivato in libreria un volumetto di Lídice Gómez Mango de Carriquiry, insegnante di lingua spagnola presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università La Sapienza di Roma, titolato L’incontro di lingue nel "nuovo mondo" edito dalla Pontificia Università Lateranense-Mursia (pp. 126, lire 28mila).
Il volume è stato presentato il 3 aprile a Palazzo Santacroce, a Roma, col patrocinio dell’Istituto latino-americano e delle ambasciate d’Uruguay e di Spagna in Italia. Nell’occasione è intervenuto anche l’ambasciatore della Colombia presso la Santa Sede, Guillermo León Escobar, il quale ha particolarmente apprezzato il sesto capitolo dell’opera "Conclusioni che sono sfide", tanto da confessare: "Ho fatto la fotocopia di questo capitolo per inviarlo al mio amico Gabriel Garcia Márquez...".

Libri/2
Studi in onore del cardinale Kasper

Le edizioni Studium hanno mandato in libreria un ponderoso volume: Divinarum rerum notitia. La teologia tra filosofia e storia (pp. 827, 90mila lire). È una raccolta di studi specialistici in onore del cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Il volume curato da Antonio Russo e Gianfranco Coffele è stato presentato alla Pontificia Università Urbaniana (26 aprile) e a quella Salesiana (15 maggio). L’opera ospita contributi, tra gli altri, dei cardinali Joseph Ratzinger e Roger Etchegaray e dei vescovi Tarcisio Bertone, Rino Fisichella e Francesco Coccopalmerio.

Libri/3
Quando Berlinguer indicava a esempio santa Maria Goretti

Nella fortunata serie "Santi e Santuari" delle edizioni San Paolo è apparso l’opuscolo dedicato a Santa Maria GorettiQ(pp. 77, lire settemila). Ne è autore Fabrizio Contessa, giovane redattore dell’Osservatore Romano, il quale nella introduzione ricorda come nel 1945 — davvero altri tempi — "il giovane Enrico Berlinguer, futuro segretario del Pci, esortando le ragazze comuniste a tenere comportamenti privati moralmente irreprensibili, affermava esplicitamente: "Prendete esempio da Maria Goretti"".

Riviste
Nuntium: La Chiesa dell’anno 2001

È giunta al numero tredici la rivista Nuntium, quadrimestrale della Pontificia Università Lateranense, retta da monsignor Angelo Scola, vescovo emerito di Grosseto.
Il fascicolo (Cantagalli editore, pp. 207, lire 25mila) è dedicato a La Chiesa dell’anno 2001 e sulla scia del documento pontificio Novo millennio ineunte ospita i contributi di sette porporati. Si tratta di articoli di bilancio sull’anno giubilare trascorso e di prospettiva per la Chiesa del nuovo millennio. E sono firmati dai cardinali Angelo Sodano (Di nuovo in viaggio verso Betlemme), Crescenzio Sepe (Lo straordinario di ogni giorno), Camillo Ruini (Entusiasmo di un incontro della Roma d’agosto), James Francis Stafford (I Beatles non hanno mai pianto per me), Alfonso López Trujillo (Così la gioia dell’amore sfida la cultura della morte), Francis Arinze (Sulle tracce di Abramo capostipite delle fedi). A questi si aggiunge anche uno scritto di Giovanni Canestri (Paradiso, penitenza e studio), a ricordo del cardinale Francesco Carpino.
Da notare che questo numero di Nuntium si apre con un contributo di Romano Prodi (La Carta della nostra identità) in cui si tesse l’elogio incondizionato della neonata Carta europea dei diritti fondamentali. Nel testo, Prodi afferma: "Si è scritto, da parte di alcuni osservatori, che si poteva fare di più, elencando in modo esplicito il riferimento alla radice religiosa e a particolari valori delle istituzioni familiari. Questo problema merita una riflessione esclusiva e particolare. Mi limito qui a constatare come tali valori vengano fortemente sostenuti dalla Carta nel loro concreto significato e nella loro com_leta sostanza anche se, in sede di stesura, si è dovuto tenere conto dei diversi modi con cui, nei quindici Paesi dell’Unione, si è tradizionalmente proceduto alla redazione di documenti di questo tipo". Su questo elogio la rivista non esprime commenti, ma, significativamente lo fa seguire da questa nota: "Il testo sui diritti fondamentali adottato in sede europea aveva suscitato perplessità. Il Santo Padre ne ha parlato nel messaggio in occasione dei 1200 anni dell’incoronazione di Carlo Magno, lo scürso dicembre. Ecco il passaggio che si riferisce alla Carta". Nella parte pubblicata, il Papa afferma che "la Chiesa ha seguito con viva attenzione la vicenda dell’elaborazione di tale documento. Al riguardo, non posso nascondere la mia delusione per il fatto che non sia stato inserito nel testo della Carta neppure un riferimento a Dio, nel quale peraltro sta la fonte suprema della dignità della persona umana e dei suoi diritti fondamentali. [...] Nonostante molti nobili sforzi, il testo elaborato per la "Carta europea" non ha soddisfatto le giuste attese di molti. Poteva, in particolare, risultare più coraggiosa la difesa dei diritti della persona e della famiglia".


Cuba
Arrivano le Brigidine

Le suore Brigidine sbarcano a Cuba. Lo ha annunciato l’abbadessa generale dell’Ordine, suor Tekla Famiglietti, con una intervista alla Radio Vaticana del 25 maggio concessa al ritorno di un tour che l’ha portata in Messico e a Cuba. Secondo Radio Vaticana "lo stesso presidente cubano Fidel Castro ha voluto l’apertura a L’Avana di un centro religioso intitolato a Giovanni Paolo II a ricordo della visita che il Pontefice compì nel suo Paese tre anni orsono. Madre Tekla vi si è recata insieme alla vicaria dell’Istituto, madre Elisa, accolte con ogni riguardo dalla signora Caridad [Diego, ndr], che è a capo degli Affari ecclesiastici in seno al governo cubano. La scelta è caduta su un edificio messo a disposizione dal cardinale arcivescovo di San Cristóbal de La Habana, Jaime Lucas Ortega y Alamino, che dopo le opportune ristrutturazioni ospiterà una casa di esercizi e di spiritualità gestita da otto suore Brigidine. Il tutto dovrebbe essere operativo nel giro di un anno". Nell’intervista, suor Tekla ha specificato che "Fidel Castro nella lettera al Papa, per l’apertura della nostra casa all’Avana, ha menzionato proprio il ricordo della visita di sua santità Giovanni Paolo II nel suo Paese".
Nella Perla dei Caraibi torna a confluire quindi "personale" ecclesiastico dopo un periodo di stasi successivo all’infornata di sacerdoti e religiose che si registrò subito dopo la visita del Papa del ’98. Due redentoristi latino-americani infatti sono g_à arrivati, e un terzo sta arrivando, nella Isla de la Juventud, afferente all’arcidiocesi dell’Avana, dove per 90mila abitanti c’era finora solo un sacerdote. Sempre a L’Avana sono poi attese cinque religiose spagnole, di cui tre appartenenti alla nuo_a comunità delle Sorelle dell’amore misericordioso. È imminente poi l’arrivo di due fratelli maristi per la diocesi di Cienfuegos e di un sacerdote colombiano nell’arcidiocesi di Santiago.
Permangono tuttavia alcune frizioni tra governo e alcuni membri della gerarchia ecclesiastica. Non sono state digerite dal regime alcune dichiarazioni molto dure rilasciate il 17 maggio, durante il vertice del Celam in Venezuela, dal vescovo di Pinar del Rio, José Siro Gonzalez Bacallao, vicepresidente della Conferenza episcopale cubana.


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