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STORIA DELLA CHIESA
tratto dal n. 02 - 2002

Chiesa ed Impero nei primi tre secoli

Non solo persecuzioni



di Giovanni Ricciardi


La diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ha organizzato, in tre sabati consecutivi (2-9-16 marzo 2002), un convegno di studi, con sede nel palazzo vescovile di Arezzo, sul tema: “Chiesa e Impero nei primi tre secoli”. Alla prima giornata, dedicata al I secolo (“Da Gerusalemme a Roma: una corrente di simpatia tra cristiani e Impero”), hanno partecipato, tra gli altri, Marta Sordi, Ilaria Ramelli, Cristiano Dognini e Fabrizio Fabbrini, organizzatore del convegno. Marta Sordi ha ricostruito il quadro storico della situazione del cristianesimo a Roma nel I secolo, riprendendo essenzialmente lo schema del suo libro I cristiani e l’Impero romano e aggiungendo alcuni dati nuovi emersi dalla ricerca di questi ultimi anni, come l’epigrafe ritrovata a Ostia, che attesta la presenza del cristianesimo in seno alla gens Annaea, la nobile famiglia di origine spagnola di cui faceva parte Seneca, alla fine del I secolo.
Ilaria Ramelli ha reso conto, in rapida sintesi, degli studi da lei compiuti sulla presenza di riferimenti al cristianesimo nella letteratura pagana del I secolo. Cristiano Dognini, studioso di sanscrito, ha presentato la sintesi degli studi compiuti insieme ad Ilaria Ramelli sulle origini del cristianesimo in India e raccolti nel recente volume Gli apostoli in India, nella patristica e nella letteratura sanscrita, edito da Medusa nel 2001.
Il professor Fabbrini ha toccato infine nella sua relazione – “Ricostruire l’ambiente di Pietro: questioni aperte” – molti punti relativi alla figura del Principe degli apostoli, a cominciare dal luogo e dalla data del martirio (autunno 64), insistendo su un certo spessore culturale del primo degli apostoli spesso sottovalutato nella sua personalità. Ha tentato inoltre di proporre una mappa degli spostamenti dell’apostolo missionario fuori della Palestina, collocando la sua presenza ad Antiochia tra il 33 e il 41 e sottolineando una sua incidenza in area siriaca. Ha avanzato poi l’ipotesi che la “Babilonia” da cui Pietro scrive la sua prima lettera non sia Roma, come l’esegesi corrente sostiene, bensì Babilonia d’Egitto. Questo quadrerebbe bene con la presenza in Egitto di san Marco, discepolo di Pietro.
La conversione del centurione Cornelio, narrata nel decimo capitolo degli Atti degli Apostoli e la predicazione di Pietro ai pagani sarebbe, secondo Fabbrini, antecedente alla conversione di Paolo descritta invece nel nono capitolo degli Atti. Fabbrini ha insistito sulla missione di Pietro ai pagani, concordando infine con la Sordi nel proporre la data della venuta di Pietro a Roma nel 42.
G. R.


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