Rubriche
tratto dal n.07/08 - 2006


SACRO COLLEGIO

Lettera di Benedetto XVI per il cinquantesimo di episcopato del cardinale Angelini


Benedetto XVI con il cardinale Fiorenzo Angelini

Benedetto XVI con il cardinale Fiorenzo Angelini

«Il 29 luglio corrente ella, signor cardinale, celebrerà il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione episcopale, avvenuta nella chiesa di Sant’Ignazio in Roma, città che le diede i natali il 1° agosto 1916. Questo significa che, tre giorni dopo, ella festeggerà anche il suo novantesimo genetliaco. In questa felice circostanza sono molto lieto di farle giungere l’espressione delle mie più cordiali felicitazioni e di rivolgerle fervidi voti augurali, assicurandole uno speciale ricordo nella preghiera e associandomi al Suo rendimento di grazie al Signore per i tanti doni con cui ha voluto arricchire la sua vita e il suo ministero, ad edificazione della Chiesa in Roma, in Italia e nel mondo». Così inizia la lunga lettera che Benedetto XVI ha inviato al cardinale Fiorenzo Angelini per il cinquantesimo anniversario dell’ordinazione episcopale. La lunga lettera pontificia, datata 6 luglio, è stata pubblicata con ampio risalto sull’Osservatore Romano del 27 luglio. Il cardinale Angelini, presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, è l’unico cardinale romano di Roma tra i 191 porporati che compongono il Sacro Collegio.




GUERRA

Usa e Israele tra messianici e realistici


Brzezinski  e  Wojtyla

Brzezinski e Wojtyla

«Una bruciante denuncia di Zbigniew Brzezinski della politica dell’amministrazione Bush in Medio Oriente e dell’appoggio incondizionato a Israele ha reso acceso il dibattito tra la “scuola realista” e la “scuola messianica” della diplomazia americana in corso dall’invasione americana in Iraq. Parlando alla New American Foundation, un istituto di ricerca, l’ex consigliere della Sicurezza della Casa Bianca sotto la presidenza Carter ha dichiarato che “gli Stati Uniti stanno imparando a Baghdad che non si può imporre una soluzione dei problemi mediorientali con la sola forza, e Israele lo sta imparando in Libano [...]. Il guru democratico ha concluso l’intervento con una spietata critica della reazione israeliana alla provocazione di Hezbollah: “È ostinata, molto pesante, politicamente controproducente e moralmente ingiustificabile. Israele ha il diritto di difendersi, ma sta usando i civili libanesi come ostaggi. Li uccide nella speranza di intimidire il nemico”». Così sul Corriere della Sera del 23 luglio.




30GIORNI NEL MONDO


Benedetto XVI con alcuni bambini in Valle d’Aosta

Benedetto XVI con alcuni bambini in Valle d’Aosta

Chiesa/1
Benedetto XVI scrive a Bartolomeo I

Si è tenuto in Brasile, dal 13 al 20 luglio, il sesto simposio del progetto “Religion, Science and the Environment”, promosso dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. Al simposio hanno partecipato rappresentanti della Santa Sede e dell’episcopato brasiliano, tra cui il presidente della Conferenza episcopale, il cardinale Geraldo Majella Agnelo. In occasione del simposio Benedetto XVI ha inviato un messaggio al Patriarca ecumenico, tramite il cardinale Roger Etchegaray. Riportiamo un passaggio della lettera: «Nell’esprimerle, Santità, vivo apprezzamento per gli intenti che la ispirano, desidero assicurarle la mia adesione ai valori del simposio. Vedo nel nostro comune impegno un esempio di quella collaborazione che ortodossi e cattolici debbono ricercare con costanza per rispondere all’appello di una testimonianza comune. Ciò suppone che tutti i cristiani coltivino nel loro intimo quell’apertura d’animo che è dettata dalla carità e ha la sua radice nella fede. In questo modo essi potranno insieme offrire al mondo una testimonianza credibile del loro senso di responsabilità per la tutela della creazione [...]. La prego di trasmettere, Santità, il mio augurio più cordiale a tutti i partecipanti del simposio, assicurandoli della mia preghiera affinché esso costituisca un passo avanti significativo nello sforzo, da tanti condiviso, per la salvaguardia di quel mondo che Dio ha creato con sapienza e amore».


Chiesa/2
I musulmani, gli ebrei e i miracoli di Teresa di Lisieux

Sul settimanale Grazia del 18 luglio è apparso un articolo su una chiesa cattolica del Cairo in Egitto dedicata a santa Teresa di Gesù Bambino. Nella chiesa c’è una statua della santa, attorniata di ex voto in tutte le lingue. A frequentare la chiesa, insieme ai fedeli cattolici, sono anche musulmani ed ebrei, attirati dai miracoli fioriti per intercessione della piccola santa di Lisieux. Così si conclude l’articolo: «“Santa Teresa ha fatto qui il suo primo miracolo a un musulmano”, racconta il prete, “il secondo a un ebreo. Sono loro che iniziarono a fare propaganda alla chiesa di Shoubra [il quartiere in cui si trova la chiesa, ndr]”. Sostiene padre Malek che quella degli orientali è una fede che noi europei non possiamo capire: “L’europeo vuole ragionare, capire tutto con la ragione. Qui le persone hanno una fede sensibile”. I ragazzi nello studio del prete non vogliono convertirsi, vogliono solo che il sacerdote vada a benedire la loro casa, in abiti civili, perché i vicini musulmani non si insospettiscano. Ma padre Malek dice che sono gli stessi capi delle moschee vicine a mandare i loro fedeli a pregare la santa».


Guerra/1
I cabalisti del terrore

«Gli ingredienti ci sono tutti. Attacchi simultanei contro sistemi di trasporto in una città-simbolo. Con l’aggiunta della data per i cabalisti del terrore: l’11, come per i massacri di New York, Djerba, Madrid». Così l’incipit di un articolo apparso nella prima pagina dal Corriere della Sera del 12 luglio (dal titolo: I cabalisti del terrore), dedicato agli attentati in India, dove 7 bombe esplose a Mumbai (già Bombay) hanno causato la morte di centinaia persone.


Guerra/2
I diari di Moshe Sharett e la follia

«Nell’aprile del 1975, alla vigilia della seconda demolitrice guerra civile durata 16 anni, al Wellington pub, Eduard Saab, direttore dell’Orient Le Jour, mi portò in fotocopia qualche estratto dei diari di Moshe Sharett, per molti anni premier e ministro d’Israele. Leggendoli mi resi conto della funesta altalena pace-guerra, benessere-cadaveri cui la storia ha condannato il Libano. C’è una logica nella tragedia libanese anche se Eduard Saab (poi ucciso da un cecchino) non si stancava di ripetere a me e a Bernardo Valli: “Non cercate di spiegare gli accadimenti del Libano: un sottile filo li unisce, certamente, ma tutto il resto è pura follia”». Così Igor Man, sullo Specchio, settimanale della Stampa, del 29 luglio.


Guerra/3
Lord Balfour e la convivenza inevitabile tra Israele e “Arabia”

Il 20 luglio, il Times di Londra ha ospitato una lettera di lord Balfour, al secolo Robert Bruce, discendente di quel lord Arthur Balfour che, per primo, indicò pubblicamente la necessità di creare uno Stato ebraico in Palestina. Nella lettera, sintetizzata dal Corriere della Sera del giorno successivo, il lord inglese ammonisce il governo israeliano sui rischi connessi all’intervento militare in Libano, tra cui l’aumento dell’odio dei popoli arabi nei confronti di Israele. Così il Corriere riassume il senso della missiva: «Se Israele vuole metter fine a tutto questo “forse dovrebbe rassegnarsi a soffrire un po’ e non reagire all’istante”. Visto che “né Israele né ‘l’Arabia’ sono destinati a sparire, entrambi farebbero meglio ad insegnare ai loro popoli a prenderne atto”».


Sacro Collegio
La morte del cardinale Suquía Goicoechea

Il 13 luglio è scomparso il cardinale spagnolo Angel Suquía Goicoechea, arcivescovo di Madrid dal 1983 al 1994. Avrebbe compiuto novant’anni il 2 ottobre. Il Sacro Collegio quindi risulta composto da 191 cardinali, di cui 120 votanti.


Nomine/1
Gardin segretario della Congregazione per i religiosi

Il 10 luglio padre Gianfranco Gardin, dei Frati minori conventuali, è stato nominato segretario della Congregazione per i religiosi al posto dell’arcivescovo passionista Piergiorgio Silvano Nesti, che ha compiuto 75 anni lo scorso 16 febbraio. Gardin è nato a San Polo di Piave (Treviso) nel 1944. Entrato nell’ordine dei Francescani conventuali, ha fatto la professione perpetua a Padova nel 1965. Ordinato sacerdote nel 1970, laureato in Teologia morale, dal 1973 al 1988 è stato vicerettore del Seminario teologico dell’ordine a Padova e poi docente di Teologia morale nell’Istituto Sant’Antonio dottore a Padova. Dal 1995 al 2001 è stato ministro generale dell’ordine. Nel 2000 è stato eletto presidente dell’Unione superiori generali. Dal 2005 era direttore generale del Messaggero di Sant’Antonio.


Nomine/2
Padre Lombardi prende il posto di Navarro-Valls

L’11 luglio padre Federico Lombardi è stato nominato nuovo direttore della Sala Stampa della Santa Sede al posto di Joaquín Navarro-Valls, che ricopriva tale incarico dal 1984. Nato a Saluzzo (Cuneo) nel 1942, padre Lombardi nel 1960 entra nel noviziato della provincia torinese della Compagnia di Gesù ad Avigliana (Torino). Ordinato sacerdote nel 1972, l’anno dopo diventa redattore della Civiltà Cattolica, di cui nel 1977 diventa vicedirettore. Dal 1984 al 1990 è provinciale dei Gesuiti italiani. È direttore dei programmi della Radio Vaticana dal 1991 al 2005, quando ne diventa direttore generale. Dal 2001 è anche direttore generale del Centro televisivo vaticano.


Diplomazia
Primo nunzio al Principato di Monaco

L’11 luglio l’arcivescovo André Dupuy è stato nominato primo nunzio apostolico nel Principato di Monaco. Monsignor Dupuy, francese, 66 anni, dal 2005 è nunzio apostolico presso le Comunità europee.


Libri
Rappresentanze e rappresentanti pontifici di monsignor Filipazzi

Per i cultori e gli appassionati della storia della diplomazia vaticana la Libreria Editrice Vaticana ha recentemente pubblicato un’opera di grande interesse e utilità. Si tratta di un cofanetto che comprende due volumi: il primo è la ristampa anastatica del libro di monsignor Giuseppe De Marchi Le nunziature apostoliche dal 1800 al 1956 (Roma 1957), il secondo Rappresentanze e rappresentanti pontifici dalla seconda metà del XX secolo, curato da monsignor Antonio Guido Filipazzi, consigliere di nunziatura in servizio presso la Sezione per i rapporti con gli Stati. Come osserva nella prefazione al volume curato da monsignor Filipazzi il cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato, è possibile anzitutto rilevare «come nel limitato lasso di tempo di quest’ultimo mezzo secolo», dalla fine del pontificato di Pio XII e soprattutto durante quelli di Paolo VI e di Giovanni Paolo II, «la presenza della Santa Sede nei diversi Paesi attraverso le sue Rappresentanze si sia accresciuta in maniera davvero significativa e abbia acquistato nuove modalità con l’attività presso Organismi internazionali». I due volumi della Lev sono inoltre particolarmente preziosi perché vi si possono trovare gli elenchi completi, comprensivi dei dati biografici essenziali, dei segretari di Stato, dei sostituti e dei “ministri degli Esteri” vaticani, degli ultimi due secoli.


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