30GIORNI IN BREVE
ISRAELE
Il presidente Peres, il direttore di 30Giorni e la pace in Terra Santa
Shimon Peres [© Associated Press/LaPresse]
MEDIO ORIENTE
Abraham Yehoshua e la proclamazione dello Stato palestinese
Bambini palestinesi guardano passare una manifestazione di ebrei ortodossi nella città vecchia di Gerusalemme [© Magnum/Contrasto]
CONVEGNI ECUMENICI DI BOSE
La Parola di Dio nella vita spirituale
Il monastero di Bose
Brevi
Sacro Collegio
La morte di Sterzinsky e Swiatek
Il 30 giugno è morto dopo una lunga malattia il cardinale Georg Maximilian Sterzinsky, 75 anni, arcivescovo emerito di Berlino. Il 2 luglio è stato nominato il successore: monsignor Rainer Maria Woelki, 55 anni, dal 2003 ausiliare di Colonia.
Il 21 luglio è poi scomparso il cardinale bielorusso Kazimierz Swiatek, 96 anni, arcivescovo emerito di Minsk. Con il suo decesso il Collegio cardinalizio scende a 196 porporati, di cui 114 elettori.
Angelo Scola
[© Romano Siciliani]
Nuovi vescovi in Sabina, Urbino, Milano. Dimissioni a Oppido Mamertina
Il 10 giugno monsignor Ernesto Mandara, 58 anni, dal 2004 ausiliare di Roma, è stato nominato vescovo di Sabina-Poggio Mirteto.
Il 24 giugno monsignor Giovanni Tani, 64 anni, dal 2003 rettore del Pontificio seminario romano maggiore, è stato nominato arcivescovo di Urbino–Urbania–Sant’Angelo in Vado.
Il 28 giugno il cardinale Angelo Scola, 70 anni a novembre, dal 2002 patriarca di Venezia, è stato nominato arcivescovo di Milano.
Il 2 luglio sono state accettate le dimissioni di monsignor Luciano Bux, che ha compiuto 75 anni il 29 giugno, da vescovo di Oppido Mamertina–Palmi.
Chiesa/1
Dal popolo cristiano al «cattolicesimo militante»
Il 7 luglio, sulla Repubblica, Michele Smargiassi sintetizza il contenuto di uno studio sul cattolicesimo in Italia, Geografia dell’Italia cattolica, curato da Roberto Cartocci, docente di Scienze politiche a Bologna. Secondo lo studio, «negli ultimi anni è avvenuto, silenziosamente, un terremoto nei costumi religiosi nazionali. Un travaso di coscienze, una decantazione, un’elettrolisi che hanno spezzato in due il Paese: al Nord la secolarizzazione, al Sud la devozione». Si tratta di un lento processo «che erode però soltanto quello che i sociologi chiamano “cattolicesimo di maggioranza”, quella massa di italiani pari grosso modo al cinquanta per cento della popolazione che si limita a rispettare i precetti più generali, a far capolino in chiesa a Natale e a Pasqua. Resiste, invece, almeno da un ventennio, attorno al trenta per cento, il “cattolicesimo di minoranza” di chi va a messa tutte le domeniche, al cui interno si rafforza addirittura, ed è un’eredità della spinta di Wojtyla, un dieci per cento di “cattolicesimo militante” fatto di animatori di parrocchia e di membri attivi dei movimenti ecclesiali».
Chiesa/2
Lo smarrimento della fede tradizionale
Sulla Repubblica del 7 luglio Giancarlo Zizola commenta lo studio di Roberto Cartocci, Geografia dell’Italia cattolica, spiegando che «sulle macerie del cattolicesimo» serpeggia ovunque «un modello di religione da “atei devoti” che continua imperterrita a integrare Dio come chiave di volta del sistema borghese, del tutto funzionale agli interessi dei poteri dominanti. La stessa fede in Dio finisce per essere ridotta, in questo contesto culturale, a distintivo identitario, un modo per rivestire gli interessi col manto religioso». E prosegue: «È precisamente questo sviluppo contraddittorio che viene chiamato in causa dal collasso delle strutture della cristianità stabilita, che pure continua imperterrita ad autocelebrarsi sul ciglio del burrone. La Chiesa che affiora da questi grafici è una grande e gloriosa istituzione fortemente stanca e assopita sulla propria potenza burocratica». E continua, con la citazione di uno scritto del gesuita padre Bartolomeo Sorge, secondo il quale l’attuale crisi della cristianità rappresenta «un segnale della fine del “regime di cristianità”: la sovrapposizione tra fede e politica, trono e altare, spada e crocifisso, aveva caratterizzato i secoli “costantiniani”, ma ora essa “appare definitivamente superata”, sia sul piano storico (a seguito dei processi di secolarizzazione) sia su quello teologico (per il Concilio Vaticano II)». L’articolo si conclude così: «Del resto lo stesso Ratzinger non aveva dubbi, in un’intervista del 1997, a suggerire di abbandonare l’idea di Chiesa nazionale di massa: “Davanti a noi è probabile che ci sia un’epoca diversa”, diceva, “in cui il cristianesimo verrà a trovarsi nella situazione del seme di senape, un gruppo di piccole dimensioni, apparentemente ininfluenti, che tuttavia vivono intensamente contro il male e portano nel mondo il bene”». Titolo dell’articolo: Benvenuti nel Paese che ha smarrito la fede “tradizionale”.
Attilio Nicora
[© Romano Siciliani]
Cambiano vertici Apsa
Il 7 luglio sono state accettate le dimissioni da presidente dell’Apsa del cardinale Attilio Nicora, 74 anni, dal 19 gennaio 2011 presidente dell’Autorità di informazione finanziaria. Gli subentra l’arcivescovo Domenico Calcagno, 68 anni, dal 2007 segretario del dicastero. Nuovo segretario è monsignor Luigi Mistò, 59 anni, ordinato sacerdote nel 1976 per l’arcidiocesi di Milano.
Curia/2
Nomine ai Laici e agli Operatori sanitari
Il 18 giugno il monsignore spagnolo Miguel Delgado Galindo, 48 anni, del clero dell’Opus Dei, è stato nominato sottosegretario del Pontificio Consiglio per i Laici, dove era finora capo ufficio.
Il 14 luglio monsignor Jean-Marie Mate Musivi Mupendawatu, 56 anni, originario della Repubblica Democratica del Congo, è stato nominato segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori sanitari, dove era sottosegretario dal luglio 2009. In quest’ultimo incarico gli subentra il camilliano italiano padre Augusto Chendi, 53 anni, finora officiale della Congregazione per la Dottrina della fede.
Diplomazia/1
Nuovi nunzi in Ungheria, presso l’Asean, in Cile, Bielorussia e Uzbekistan
Il 6 giugno l’arcivescovo Alberto Bottari de Castello, 69 anni, dal 2005 nunzio in Giappone, è stato nominato rappresentante pontificio in Ungheria.
Il 18 giugno è stato nominato il primo nunzio apostolico presso l’Asean (Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico). Si tratta dell’arcivescovo Leopoldo Girelli, 58 anni, dallo scorso gennaio nunzio apostolico a Singapore e Timor Est, delegato apostolico in Malaysia (con la quale il 18 luglio, dopo l’udienza del premier dal Papa, è stato annunciato l’allaccio di pieni rapporti diplomatici) e in Brunei e rappresentante pontificio non residente per il Viet Nam.
Il 15 luglio l’arcivescovo Ivo Scapolo, 58 anni, dal 2008 rappresentante pontificio in Ruanda, è stato nominato nunzio in Cile.
Sempre il 15 luglio l’arcivescovo Claudio Gugerotti, 55 anni, dal 2001 nunzio in Georgia, Armenia e Azerbaigian, è stato nominato rappresentante pontificio in Bielorussia.
Il 22 luglio l’arcivescovo Ivan Jurkovic, 59 anni, dallo scorso febbraio nunzio in Russia, è stato nominato nunzio anche in Uzbekistan.
Diplomazia/2
Nuovi ambasciatori non residenti
Il 9 giugno Benedetto XVI ha ricevuto in udienza sei nuovi ambasciatori presso la Santa Sede che non risiederanno stabilmente a Roma. Si tratta dei rappresentanti di Moldova (Stefan Gorda), Guinea Equatoriale (Narciso Ntugu Abeso Oyana), Belize (Henry Llewellyn Lawrence), Siria (Hussan Edin Aala), Ghana (Geneviève Delali Tsegah) e Nuova Zelanda (George Robert Furness Troup).