Rubriche
tratto dal n.12 - 2003

Lettere dalle missioni




Colombia
Guerra civile: uccisi altri due sacerdoti
Il 5 novembre, un sacerdote cattolico, padre Saulo Carreño, e la sua segretaria sono stati uccisi da due sicari nei pressi della cittadina di Saravena, mentre si dirigevano in automobile verso la cittadina di Fortul. Nulla è trapelato sull’identità dei sicari, in azione a volto coperto. Nel dipartimento di Arauca, nel quale si trova Saravena, sono attive sia le forze rivoluzionarie delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) e dell’Eln (Esercito di liberazione nazionale), sia le forze paramilitari delle Auc (Autodifese unite). Il 21 novembre, un altro sacerdote cattolico, padre José Rubín Rodríguez, parroco di La Salina, è stato ritrovato morto, ucciso, sembra, dai guerriglieri delle Farc. Padre Rodríguez era stato rapito il 13 novembre, mentre si stava recando in visita ad alcune famiglie di una zona rurale.

Guatemala
Per la beatificazione dei cristiani uccisi durante la dittatura
A fine novembre si è svolto a Guatemala City il secondo congresso missionario americano, al quale hanno partecipato sette cardinali, 113 vescovi e migliaia tra sacerdoti, religiosi, missionari e laici provenienti da tutta l’America. Ad aprire i lavori il cardinale Crescenzio Sepe, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Nel corso dei lavori ha suscitato grande eco il contributo del fratello marista Santiago Botero che ha presentato i risultati delle ricerche storiche, effettuate su incarico della Conferenza episcopale guatemalteca, sui tanti religiosi e laici, in particolare i catechisti, che hanno trovato la morte durante la dittatura militare che per decenni ha oppresso il Paese centroamericano. Al termine della sua relazione, tra la commozione dell’assemblea, ha auspicato che «si apra quanto prima il processo di beatificazione di monsignor Gerardi e dei 103 martiri guatemaltechi sui quali è stata trovata documentazione storica certa».

Brasile
La Conferenza episcopale appoggia la riforma agraria
«Manifestiamo il nostro appoggio a tutti gli sforzi per una riforma agraria che non si limiti semplicemente alla distribuzione di terre, ma che preveda una politica in grado di aiutare il contadino a vivere degnamente». Con queste parole l’episcopato brasiliano, attraverso il presidente della Confederazione nazionale dei vescovi, il cardinale Geraldo Majella Agnelo, ha espresso il suo gradimento per la riforma agraria messa a punto dal governo brasiliano.

Sudan
Passi avanti verso la riconciliazione
Il 5 novembre le delegazioni delle opposte fazioni che da circa vent’anni si scontrano in un conflitto interminabile, hanno ripreso i colloqui di pace a Naivasha, in Kenya. A rappresentare il governo, il vicepresidente Ali Osman Taha, mentre per lo Spla (Esercito di liberazione del Sudan) era presente lo stesso leader ribelle John Garang. Nello stesso giorno, per la prima volta, una delegazione dello Spla è giunta nella capitale sudanese per avviare una serie di incontri per favorire i negoziati. Un evento che è stato salutato con grande favore sia dalle autorità governative che dalla Chiesa. Resta, però, ancora irrisolto il nodo dei proventi del petrolio, di cui è ricco il sud Sudan, causa principale del conflitto.

Uganda
L’Onu: «La più grave crisi umanitaria del nostro tempo»
Una nuova ondata di attacchi contro l’inerme popolazione civile, ad opera dei guerriglieri del Lra (Esercito di resistenza del Signore), ha rigettato il nord dell’Uganda nel terrore. Nel mirino dell’Lra sono finite anche le autorità religiose del nord, protestanti, musulmane e cattoliche, che danno vita all’Arpli (Acholi religious leaders peace initiative), da anni in cerca di una soluzione pacifica alla crisi: il 19 novembre il leader dell’Lra, Joseph Kony, ha ordinato la loro uccisione. Il 28 novembre un missionario italiano, padre Guido Cellana, parroco di Aliwal, è stato ferito in un agguato mentre si spostava in automobile. Nell’agguato è stato ucciso il giovane accompagnatore del sacerdote, un ragazzo di 15 anni. Ai primi di novembre, un altro sacerdote, padre Matthew Okun Lagoro, parroco di Madi Opei, era miracolosamente scampato ad un analogo agguato. Il 19 novembre, per protesta contro il governo, accusato di non contrastare adeguatamente la guerriglia, i deputati dei distretti del nord hanno abbandonato il Parlamento di Kampala. In questa temperie, a metà novembre, il vicesegretario generale dell’Onu, Jan Egeland, responsabile per le emergenze internazionali, visitando il tormentato Paese africano, ha definito la situazione dell’Uganda «la più grave crisi umanitaria del nostro tempo».


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