RESTAURI. La porta medioevale di bronzo
Da Costantinopoli a Roma
di Lorenzo Bianchi
Tra i gravissimi danni
provocati dall’incendio della Basilica nel 1823 vi fu anche quello
subito dalla Porta Bizantina che chiudeva l’ingresso principale. Fusa
a Costantinopoli nel 1070 in oricalco (una particolare lega di bronzo) con
decorazioni e iscrizioni realizzate in argento, venne donata da Pantaleone
dei Mauroni di Amalfi all’abate di San Paolo Ildebrando di Soana, il
futuro papa Gregorio VII. Le 54 formelle che la compongono rappresentano
episodi della vita di Cristo, i profeti, gli apostoli ed il loro martirio.
Un primo restauro della Porta (ricollocata non più
sull’apertura centrale della Basilica ma su quella della Porta Santa
e rivolta verso l’interno perché rimanesse il più
possibile protetta dalla corrosione atmosferica) fu eseguito nel 1966 a
cura dei Laboratori di restauro dei Musei Vaticani. In occasione di questo
anno giubilare è stato portato a termine un nuovo restauro
dell’opera, finanziato dall’Associazione comitato italiano del
World Monument Fund, progettato ed eseguito dai restauratori Sergio
Angelucci e Sante Guido; le analisi delle leghe sono state svolte
nell’ambito di una collaborazione Enea-Cnr (Istituto per le
tecnologie applicate ai beni culturali) da Pietro Moioli, Alberto Palmieri
e Marco Ferretti.