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SACRAMENTUM CARITATIS
tratto dal n. 04 - 2007

Brani scelti dell’esortazione apostolica postsinodale Sacramentum caritatis di Benedetto XVI



di Benedetto XVI


La prima comunione
19. […] Qui vorrei sottolineare la rilevanza della prima comunione. In tantissimi fedeli questo giorno rimane giustamente impresso nella memoria come il primo momento in cui, seppur ancora in modo iniziale, si è percepita l’importanza dell’incontro personale con Gesù. La pastorale parrocchiale deve valorizzare adeguatamente questa occasione così significativa.

Processione da San Lorenzo, anonimo maestro lombardo del XV secolo, sacrestia della chiesa di San Lorenzo, Milano

Processione da San Lorenzo, anonimo maestro lombardo del XV secolo, sacrestia della chiesa di San Lorenzo, Milano

Favorire tra i fedeli la confessione frequente
21. Il Sinodo ha ricordato che è compito pastorale del vescovo promuovere nella propria diocesi un deciso recupero della pedagogia della conversione che nasce dalla eucaristia e favorire tra i fedeli la confessione frequente. Tutti i sacerdoti si dedichino con generosità, impegno e competenza all’amministrazione del sacramento della riconciliazione. A questo proposito si deve fare attenzione a che i confessionali nelle nostre chiese siano ben visibili ed espressivi del significato di questo sacramento. Chiedo ai pastori di vigilare attentamente sulla celebrazione del sacramento della riconciliazione, limitando la prassi dell’assoluzione generale esclusivamente ai casi previsti, essendo solo quella personale la forma ordinaria. Di fronte alla necessità di riscoprire il perdono sacramentale, in tutte le diocesi vi sia sempre il Penitenziere. Infine, alla nuova presa di coscienza della relazione tra eucaristia e riconciliazione può essere di valido aiuto una equilibrata e approfondita prassi dell’indulgenza, lucrata per sé o per i defunti. Con essa si ottiene «la remissione davanti a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa». L’uso delle indulgenze ci aiuta a comprendere che con le nostre sole forze non saremmo capaci di riparare al male compiuto e che i peccati di ciascuno recano danno a tutta la comunità; inoltre, la pratica dell’indulgenza, implicando oltre alla dottrina degli infiniti meriti di Cristo anche quella della comunione dei santi, ci dice «quanto intimamente siamo uniti in Cristo gli uni con gli altri e quanto la vita soprannaturale di ciascuno possa giovare agli altri». Poiché la sua stessa forma prevede, tra le condizioni, l’accostarsi alla confessione e alla comunione sacramentale, la sua pratica può sostenere efficacemente i fedeli nel cammino di conversione e nella scoperta della centralità dell’eucaristia nella vita cristiana.

Il sacerdote deve rimandare a Cristo
23. […] È necessario, pertanto, che i sacerdoti abbiano coscienza che tutto il loro ministero non deve mai mettere in primo piano loro stessi o le loro opinioni, ma Gesù Cristo. Contraddice l’identità sacerdotale ogni tentativo di porre sé stessi come protagonisti dell’azione liturgica. Il sacerdote è più che mai servo e deve impegnarsi continuamente a essere segno che, come strumento docile nelle mani di Cristo, rimanda a Lui. Ciò si esprime particolarmente nell’umiltà con la quale il sacerdote guida l’azione liturgica, in obbedienza al rito, corrispondendovi con il cuore e la mente, evitando tutto ciò che possa dare la sensazione di un proprio inopportuno protagonismo. […]

L’importanza delle messe per i defunti
32. […] Celebrando il Memoriale della nostra salvezza si rafforza in noi la speranza della risurrezione della carne e della possibilità di incontrare di nuovo, faccia a faccia, coloro che ci hanno preceduto nel segno della fede. In questo orizzonte, insieme ai padri sinodali, vorrei ricordare a tutti i fedeli l’importanza della preghiera di suffragio per i defunti, in particolare della celebrazione di sante messe per loro, affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. […]

Il canto liturgico
42. […] Davvero, in liturgia non possiamo dire che un canto vale l’altro. A tale proposito, occorre evitare la generica improvvisazione o l’introduzione di generi musicali non rispettosi del senso della liturgia. […]
Infine, pur tenendo conto dei diversi orientamenti e delle differenti tradizioni assai lodevoli, desidero, come è stato chiesto dai padri sinodali, che venga adeguatamente valorizzato il canto gregoriano, in quanto canto proprio della liturgia romana.

Presentazione dei doni
47. […] Questo gesto, per essere vissuto nel suo autentico significato, non ha bisogno di essere enfatizzato con complicazioni inopportune. […]

Scambio della pace
49. […] Durante il Sinodo dei vescovi è stata rilevata l’opportunità di moderare questo gesto, che può assumere espressioni eccessive, suscitando qualche confusione nell’assemblea proprio prima della comunione. È bene ricordare come non tolga nulla all’alto valore del gesto la sobrietà necessaria a mantenere un clima adatto alla celebrazione, per esempio facendo in modo di limitare lo scambio della pace a chi sta più vicino.

Messale ambrosiano (fine XI secolo-inizio XII secolo), Biblioteca Ambrosiana, Milano

Messale ambrosiano (fine XI secolo-inizio XII secolo), Biblioteca Ambrosiana, Milano

Distribuzione e ricezione dell’eucaristia
50. Un altro momento della celebrazione a cui è necessario accennare è la distribuzione e la ricezione della santa comunione. Chiedo a tutti, in particolare ai ministri ordinati e a coloro che, adeguatamente preparati, in caso di reale necessità, vengono autorizzati al ministero della distribuzione dell’eucaristia, di fare il possibile perché il gesto nella sua semplicità corrisponda al suo valore di incontro personale con il Signore Gesù nel sacramento. […]

Comunione sacramentale e comunione spirituale
55. […] Senza dubbio, la piena partecipazione all’eucaristia si ha quando ci si accosta anche personalmente all’altare per ricevere la comunione. Tuttavia, si deve fare attenzione a che questa giusta affermazione non introduca un certo automatismo tra i fedeli, quasi che per il solo fatto di trovarsi in chiesa durante la liturgia si abbia il diritto o forse anche il dovere di accostarsi alla mensa eucaristica. Anche quando non è possibile accostarsi alla comunione sacramentale, la partecipazione alla santa messa rimane necessaria, valida, significativa e fruttuosa. È bene in queste circostanze coltivare il desiderio della piena unione con Cristo con la pratica, ad esempio, della comunione spirituale, ricordata da Giovanni Paolo II e raccomandata da santi maestri di vita spirituale.

La lingua latina
62. […] Più in generale, chiedo che i futuri sacerdoti, fin dal tempo del seminario, siano preparati a comprendere e a celebrare la santa messa in latino, nonché a utilizzare testi latini e a eseguire il canto gregoriano; non si trascuri la possibilità che gli stessi fedeli siano educati a conoscere le più comuni preghiere in latino, come anche a cantare in gregoriano certe parti della liturgia.

La riverenza verso l’eucaristia
65. […] Penso, in senso generale, all’importanza dei gesti e della postura, come l’inginocchiarsi durante i momenti salienti della preghiera eucaristica. […]


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