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I DIECI ANNI DI ECCLESIA DEI
tratto dal n. 11 - 1998

Intervista con jean-Louis Tauran

Il latino è un patrimonio, ma…



Intervista con Jean-Louis Tauran di Gianni Cardinale


«È previsto che in ciascuna diocesi ci sia ogni domenica almeno una messa in lingua latina. Il latino è ancora un patrimonio della Chiesa occidentale». Parola dell’arcivescovo Jean-Louis Tauran, “ministro degli Esteri” vaticano, interpellato da 30Giorni sulla questione della cosiddetta messa di san Pio V.
La breve intervista è stata concessa a margine della conferenza tenuta da monsignor Tauran, insieme al rappresentante del Marocco presso la Santa Sede Abdelouhab Maalmi (nell’ambito del ciclo di conferenze “Essere ambasciatori presso la Santa Sede oggi”) promossa dall’Associazione internazionale dei missionari della Carità politica e presieduta dal professor Alfredo Luciani.

Eccellenza, qual è il suo pensiero riguardo a coloro che si sentono legati alla messa cosiddetta di san Pio V?
JEAN-LOUIS TAURAN: Si può capire l’attaccamento a tale forma liturgica, ma esso non può diventare uno strumento di contestazione alla riforma voluta dal Concilio Vaticano II, mi sembra una strada sbagliata. Circa la fecondità della riforma conciliare, vorrei testimoniare con un fatto personale: l’altra sera stavo al Cairo e ho celebrato la messa in latino, con le letture in arabo, ed ho potuto constatare quanto la gente fosse partecipe e spiritualmente felice di potere capire i testi sacri e di cantare nella propria lingua.
Secondo lei, quindi, quella espressa da Ecclesia Dei non è una esigenza primaria...
TAURAN: Con l’Ecclesia Dei il Papa ha voluto compiere un gesto di carità per venire incontro a persone legate ad una sensibilità culturale. Va peraltro sottolineato che, fermi restando i punti fondamentali della riforma conciliare, la sua applicazione non è stata esente da iniziative maldestre, senz’altro da correggere.
In Francia, affermano i fedeli legati alla messa tridentina, non c’è molta disponibilità da parte dei vescovi a concedere l’indulto...
TAURAN: Per quanto possa conoscere della realtà francese (vivo fuori dalla Francia da trent’anni), credo che la preoccupazione dell’episcopato francese sia soprattutto per l’idea che alcuni ambienti diffondono e cioè che, secondo loro, la Missa tridentina sarebbe la sola a salvaguardare il carattere essenziale di sacrificio dell’Eucarestia, mentre la “Messa di oggi” lo trascurerebbe. Ciò, ovviamente, è errato. L’uso della lingua latina è di tutt’altra natura. Il latino è una lingua bellissima e personalmente la uso spesso.


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