Leggere il Vaticano II nella continuità della Tradizione
Il presidente emerito della Pastorale per gli operatori sanitari recensisce la Miscellanea di saggi di teologia dogmatica, morale e giuridica di padre Bonifacio Honings
del cardinale Fiorenzo Angelini
Bonifacio Honings, Iter fidei et rationis. Theologica-Moralia-Iura, Lateran University Press, Roma 2004, 3 voll., euro 90,00
Ovviamente un giudizio, sia pure di indole generale, del ricchissimo contenuto di questa Miscellanea può muovere da diverse angolazioni. Vorrei, però, sottolinearne una che, a mio giudizio, spiega l’attualità degli studi e dei saggi di padre Honings: essa consiste nella capacità di leggere i documenti del Concilio Vaticano II con grande apertura, ma nel segno della continuità con la dottrina teologica, morale e giuridica della tradizione della Chiesa. Non è un merito marginale, ma di grande rilevanza, dopo tanti decenni di confusione sia terminologica sia concettuale nella lettura, nell’interpretazione e nell’applicazione dell’insegnamento e delle direttive del Concilio Vaticano II. Ci si è spesso ostinati, e non si manca di ostinarsi ancora oggi, nel guardare a questo insegnamento come al superamento o addirittura come all’antitesi rispetto non soltanto alla teologia, ma anche rispetto alla catechesi tradizionale. Tale atteggiamento ha dato origine, nello stesso campo teologico, alla perniciosa contrapposizione – mutuata dal linguaggio politico – tra conservatori e progressisti, come se fosse possibile, in campo religioso, progredire, senza salvaguardare e arricchire il patrimonio dottrinale trasmesso dalle origini. Nelle cose dello spirito il progresso è vita che continua e che avanza perché trova la sua forza nell’attingere alla sua linfa sorgiva. Non è il caso di ricordare i danni indotti dalla suddetta erronea impostazione che non ha mancato di riflettersi nell’insegnamento, nella catechesi al popolo e, in senso generale, su tutta l’azione evangelizzatrice della Chiesa.
Padre Bonifacio Honings