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TEOLOGIA
tratto dal n. 06 - 2007

Leggere il Vaticano II nella continuità della Tradizione


Il presidente emerito della Pastorale per gli operatori sanitari recensisce la Miscellanea di saggi di teologia dogmatica, morale e giuridica di padre Bonifacio Honings


del cardinale Fiorenzo Angelini


Bonifacio Honings, Iter fidei et rationis. 
Theologica-Moralia-Iura, Lateran University Press, Roma 2004, 3 voll., euro 90,00

Bonifacio Honings, Iter fidei et rationis. Theologica-Moralia-Iura, Lateran University Press, Roma 2004, 3 voll., euro 90,00

Le oltre duemila pagine dei tre volumi che, sotto forma di Miscellanea, riuniscono saggi di teologia dogmatica (Theologica), di teologia morale (Moralia) e di dottrina giuridica (Iura) pubblicati, nell’arco di cinquant’anni, dallo studioso e religioso carmelitano scalzo, professor Bonifacio Honings, prima che una miniera di scienza sono una testimonianza di come sia possibile – e nel caso del carissimo amico lo è stato – trasformare la cattedra di una Facoltà teologica in una efficace scuola di vita. Questo spiega perché padre Honings, caldamente richiesto sia da parte del proprio ordine religioso sia da parte della Curia romana, abbia unito agli impegni accademici quelli più propriamente ecclesiali ricoprendo importanti incarichi sia nei massimi organismi di governo dell’ordine dei Carmelitani scalzi sia presso numerosi dicasteri pontifici. In padre Honings, infatti, accanto al docente c’è sempre stato il cultore di un sapere inteso come scoperta del senso della vita e del destino dell’uomo e perciò di un sapere che sappia trasformarsi in norma di azione. Sotto questo aspetto è quanto mai interessante l’approccio interdisciplinare di padre Honings ai temi fondamentali affrontati nei saggi riuniti in questa Miscellanea. Egli infatti ha il pregio e il merito di individuare, anche nel più astratto degli argomenti teologici, l’addentellato morale; lo stesso negli articoli dedicati a temi giuridici. Certamente ha influito in questa impostazione il fatto che l’insegnamento prevalente di padre Honings è stato quello della teologia morale speciale, anche se resto convinto che a dare unità alla sua produzione scientifica in campo teologico abbia contribuito in maniera determinante la spiritualità dei grandi riformatori del Carmelo, Teresa di Gesù e Giovanni della Croce, dei quali padre Honings si conferma, in ogni pagina dei suoi scritti, figlio fedele. Presentando la Miscellanea di saggi, il cardinale Dionigi Tettamanzi parla giustamente del «carattere lungimirante e in qualche modo profetico» di moltissimi articoli di padre Honings, sottolineandone la solidità, l’originalità, il coraggio, «anzi l’audacia» e la «rigorosa fedeltà» all’insegnamento del magistero ecclesiastico. L’arcivescovo di Milano aggiunge: «Intimamente coniugati allo studio, vogliamo ricordare qui la mente e il cuore del professore della Lateranense: una mente e un cuore ricchi d’una vera passione apostolica, che si è espressa nell’offrire alla Chiesa tantissimi studenti in possesso delle condizioni teologiche e culturali per diventare a loro volta autentici protagonisti della nuova evangelizzazione».
Ovviamente un giudizio, sia pure di indole generale, del ricchissimo contenuto di questa Miscellanea può muovere da diverse angolazioni. Vorrei, però, sottolinearne una che, a mio giudizio, spiega l’attualità degli studi e dei saggi di padre Honings: essa consiste nella capacità di leggere i documenti del Concilio Vaticano II con grande apertura, ma nel segno della continuità con la dottrina teologica, morale e giuridica della tradizione della Chiesa. Non è un merito marginale, ma di grande rilevanza, dopo tanti decenni di confusione sia terminologica sia concettuale nella lettura, nell’interpretazione e nell’applicazione dell’insegnamento e delle direttive del Concilio Vaticano II. Ci si è spesso ostinati, e non si manca di ostinarsi ancora oggi, nel guardare a questo insegnamento come al superamento o addirittura come all’antitesi rispetto non soltanto alla teologia, ma anche rispetto alla catechesi tradizionale. Tale atteggiamento ha dato origine, nello stesso campo teologico, alla perniciosa contrapposizione – mutuata dal linguaggio politico – tra conservatori e progressisti, come se fosse possibile, in campo religioso, progredire, senza salvaguardare e arricchire il patrimonio dottrinale trasmesso dalle origini. Nelle cose dello spirito il progresso è vita che continua e che avanza perché trova la sua forza nell’attingere alla sua linfa sorgiva. Non è il caso di ricordare i danni indotti dalla suddetta erronea impostazione che non ha mancato di riflettersi nell’insegnamento, nella catechesi al popolo e, in senso generale, su tutta l’azione evangelizzatrice della Chiesa.
Padre Bonifacio Honings

Padre Bonifacio Honings

Nei saggi di padre Honings riuniti in questa Miscellanea si registra con stupore e motivata ammirazione la sua capacità di cogliere in molti testi del Vaticano II, specialmente per quanto attiene alla dottrina sulla Chiesa e sui sacramenti, l’impulso innovativo in termini di prassi pastorale, dimostrando, nel contempo, che proprio individuando questo aspetto innovativo meglio si può comprendere e valorizzare il dato tradizionale. Egli sembra passo passo applicare anche alla teologia l’antico adagio – abitualmente applicato alla Sacra Scrittura –, secondo il quale il novum in vetere latet e il vetus in novo patet. Ebbene, questa capacità deriva a padre Honings dalla preoccupazione costante di scoprire anche nelle più alte enunciazioni teologiche un richiamo pratico, una direttiva per la vita. Ma vorrei anche ricordare un aspetto dell’attività scientifica e culturale di padre Honings forse meno conosciuto. Personalmente sono grato in modo particolare a padre Honings per una molteplice forma di collaborazione della quale ho avuto il privilegio di avvalermi, prima come responsabile del dicastero pontificio della Pastorale per gli operatori sanitari, della quale padre Honings fu consultore, intervenendo anche con sue lezioni alle conferenze internazionali annuali promosse dal dicastero e preparando saggi pubblicati nella rivista del Pontificio Consiglio Dolentium hominum. Chiesa e salute nel mondo. Inoltre, non posso non ricordare l’assidua partecipazione di padre Honings, con una sua fondamentale lezione, a tutti i Congressi annuali promossi, a partire dal 1997, dall’Istituto internazionale di ricerca sul Volto di Cristo e la sua presenza nella redazione della rivista Il Volto dei Volti che, assai spesso, ospita suoi saggi teologico-spirituali. Tale collaborazione con questo insigne maestro, divenuta per me consuetudine, mi ha dato la possibilità di scoprire in lui un esempio e una guida per la ricchezza del suo sapere, la coerenza delle sue posizioni, l’entusiasmo del suo operare, la grande disponibilità pastorale. Nell’esprimere il mio più sincero apprezzamento per questa notevolissima pubblicazione della Lateran University Press, auguro a padre Bonifacio Honings che questi tre volumi continuino nel tempo le lezioni da lui per tanti anni impartite dalla cattedra universitaria.


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