Un brano del diario del vescovo ucciso nel 1980, a difesa di Ruiz
Il placet di Romero
Anche Oscar Arnulfo Romero, l’arcivescovo di San
Salvador ucciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava l’eucaristia e di
cui recentemente è iniziata la causa di beatificazione, conosceva
l’attenzione di Samuel Ruiz García nei confronti degli indios.
E l’apprezzava. Pubblichiamo in proposito un brano del diario del
vescovo salvadoregno relativo al 9 novembre 1979: «[…] Ho avuto
anche un incontro con l’Associazione indigena: sono venuti a espormi
alcuni punti importanti per la loro organizzazione, che aveva partecipato
alla riunione episcopale di San Cristóbal de las Casas, dove diversi
vescovi, fra cui monsignor Ruiz García, hanno fatto uno studio su
questi aspetti dell’America Latina. Tra di noi c’è un
piccolo gruppo di indigeni di Izalco che desiderano avere l’appoggio
della Chiesa per mantenere la loro originalità, il loro vero senso
autoctono, e non ridursi solamente a un oggetto di sfruttamento del turismo
salvadoregno. Mi hanno consegnato il lavoro fatto in Messico. Noi lo
pubblicheremo per far conoscere questo problema così
importante» (Oscar Arnulfo Romero, Diario, edizioni la Meridiana).