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RISCOPERTE
tratto dal n. 04 - 2002

Il limbo è finito nel limbo



di Gianni Cardinale


Il rinato interesse per i Novissimi illustrato in queste pagine non riguarda il limbo, il luogo ai margini (limbus) del paradiso in cui, secondo una ipotesi teologica, verrebbero accolti i bambini morti prima di aver ricevuto il battesimo. L’ipotesi, nata per conciliare da una parte la necessità del battesimo per la salvezza, dall’altra la misericordia divina nei confronti di bambini morti senza aver commesso alcun peccato personale, è sparita dal dibattito teologico attuale. Ma non del tutto. Almeno negli Stati Uniti infatti il limbo è ancora oggi oggetto di interesse. La rivista conservatrice Laywitness (marzo/aprile 2002), bollettino dei Catholics united for the faith, ha pubblicato quattro pagine sul concetto del limbo affermando che «rimane una rispettabile opinione teologica che può essere fatta propria dai fedeli». Non è dello stesso parere il settimanale America (18 marzo), dei gesuiti statunitensi, che ne afferma l’inadeguatezza. Mentre un altro settimanale, l’Our Sunday Visitor (31 marzo), ricorda che l’idea del limbo non è mai entrata nell’insegnamento ufficiale della Chiesa e che neanche il Catechismo della Chiesa cattolica ne fa cenno, quando al n. 1261, afferma: «Quanto ai bambini morti senza il battesimo, la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio, come appunto fa nel rito dei funerali per loro. Infatti la grande misericordia di Dio […] e la tenerezza di Gesù verso i bambini […] ci consentono di sperare che vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza il battesimo. Tanto più pressante è perciò l’invito della Chiesa a non impedire che i bambini vengano a Cristo mediante il dono del santo battesimo».


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