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VATICANO
tratto dal n. 03 - 2009

FOCUS. La Pontificia Accademia delle Scienze

Autonoma, sotto la protezione del papa



di Roberto Rotondo


Pio XI durante l’inaugurazione del secondo anno accademico della Pontificia Accademia delle Scienze nel 1938 [© Osservatore Romano]

Pio XI durante l’inaugurazione del secondo anno accademico della Pontificia Accademia delle Scienze nel 1938 [© Osservatore Romano]

«L’esistenza di questa Pontificia Accademia delle Scienze, di cui nella più antica ascendenza fu socio Galileo e di cui oggi fanno parte eminenti scienziati, senza alcuna forma di discriminazione etnica o religiosa, è un segno visibile, elevato tra i popoli, dell’armonia profonda che può esistere tra le verità della scienza e le verità della fede». Così Giovanni Paolo II il 10 novembre del 1979 sottolineava il ruolo e gli scopi della Pontificia Accademia delle Scienze, in occasione del centenario della nascita di Einstein, chiedendo in quella circostanza che la Chiesa rivedesse il proprio giudizio su Galileo Galilei.
La Pontificia Accademia delle Scienze, un forum privilegiato di dialogo tra scienza e fede, trae origine dall’Accademia dei Lincei, fondata a Roma nel 1603 retto il patrocinio di Clemente VIII. In quegli anni alla guida dell’Accademia fu anche Galileo Galilei. Discioltasi in seguito, venne restaurata da papa Pio IX nel 1847 con il nome di Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei. Papa Pio XI la rifondò nel 1936 con il suo nome attuale, conferendole uno statuto che sarà poi aggiornato nel 1976 da Paolo VI e nel 1986 da Giovanni Paolo II. A partire dal 1936, la Pontificia Accademia si è occupata sia dell’approfondimento di specifici temi scientifici all’interno di singole discipline, sia della promozione della cooperazione interdisciplinare, aumentando progressivamente il numero e il carattere internazionale dei propri membri. Giuridicamente l’Accademia è un ente indipendente all’interno della Santa Sede e gode di libertà di ricerca. Nonostante sia rinata su iniziativa di un Papa e sia posta sotto la diretta protezione del pontefice, essa organizza le proprie attività in modo autonomo, secondo le finalità che vengono così riepilogate nel suo statuto: «La Pontificia Accademia delle Scienze ha come fine di promuovere il progresso delle scienze matematiche, fisiche e naturali e lo studio dei relativi problemi epistemologici».
I suoi membri sono eletti dal corpo degli accademici, scelti fra uomini e donne di ogni razza e religione in base all’alto valore scientifico delle attività svolte e al loro profilo morale; essi vengono poi nominati ufficialmente dal pontefice. L’Accademia è governata da un presidente (da dodici anni è il professor Nicola Cabibbo) – nominato tra i suoi membri dal papa – assistito da un Consiglio scientifico e da un cancelliere, che dal 1998 è monsignor Marcelo Sánchez Sorondo. Il forum dell’Accademia è costituito da ottanta scienziati nominati a vita, tra cui si contano attualmente una ventina di premi Nobel: una tradizione per l’Accademia, che nel corso dei suoi vari decenni di attività ha avuto fra i suoi componenti un elenco impressionante di premi Nobel, molti dei quali furono nominati accademici prima di ricevere il prestigioso riconoscimento internazionale: da Marconi a Lemaître, da Planck a Fleming, la gran parte di chi ha fatto la storia della scienza del XX secolo è passata da qui.
Ai membri vitalizi si affianca un numero limitato di accademici “onorari”, scelti tra personalità benemerite, e altri “perdurante munere” a motivo del loro incarico: fra questi ultimi, il cancelliere, il direttore della Specola Vaticana, il prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana e il prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano. Tra i membri onorari figurano oggi anche teologi come i cardinali Cottier e Martini, ma, in passato, anche Joseph Ratzinger ha fatto parte dell’Accademia come membro onorario.


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