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RUSSIA
tratto dal n. 06/07 - 2009

Vsevolod Chaplin. Il desiderio di un “terreno comune”



di Giovanni Cubeddu


Dopo l’elezione del metropolita Kirill a patriarca di Mosca e di tutte le Russie, l’arciprete Vsevolod Chaplin ha visto mutare e aumentare le proprie competenze e responsabilità, diventando presidente del Dipartimento sinodale per i rapporti tra Chiesa e società. A quarantuno anni, padre Vsevolod rappresenta appieno quel gruppo di coetanei che animano gli organi centrali del Patriarcato russo ortodosso. Ne incarnano le prospettive, la ricerca di un terreno comune e, come afferma Chaplin stesso, percepiscono che restando saldi nella fede in Dio si possono valorizzare, nella Chiesa e fuori di essa, «moltissime forme particolari e modalità di espressione umana». Padre Chaplin ha lavorato dal 1985 nel Dipartimento del Patriarcato competente per l’informazione; dal 1990 ha fatto parte dello staff del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa (l’importante “Ministero degli Esteri” del Patriarcato), ricoprendo anche la carica di direttore del Segretariato per i rapporti tra Chiesa e società. Dal 2001 al 2009 è stato vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne, fino alla recente nomina. Il Dipartimento, ora affidato a padre Vsevolod, è stato appositamente “ricreato” – per volere del Santo Sinodo presieduto dal patriarca Kirill – elevando di grado il Segretariato per i rapporti tra Chiesa e società, che prima viveva come articolazione all’interno del Dipartimento per le relazioni esterne (dal quale provengono ora anche altri due nuovi dipartimenti, quelli per le questioni della Chiesa ortodossa russa fuori dai confini della Federazione, titolare il vescovo Mark Golovkov, e per l’informazione, attribuito al laico Vladimir Legoida).
La nomina di padre Vsevolod è avvenuta il 31 marzo, giorno del suo compleanno. Un dono carico di significato e di fiducia.
L’intervista è stata realizzata in stretta collaborazione con il World Public Forum “Dialogue of Civilizations” di Mosca, che sinceramente ringraziamo.


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