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IRAN
tratto dal n. 12 - 2010

La Chiesa cattolica in Iran



di Giovanni Cubeddu


La Repubblica Islamica dell’Iran conta oggi 77 milioni di abitanti, con un’età media di circa 26 anni. La presenza cristiana, che ammontava a 300mila fedeli, è da tempo in diminuzione a causa dell’emigrazione verso gli Stati Uniti, il Canada e l’Europa.
La stragrande maggioranza dei cristiani appartiene alla Chiesa armena gregoriana apostolica; vi è poi la Chiesa assira dell’Oriente e varie piccole denominazioni protestanti (incluse le chiese domestiche per i musulmani convertiti, ufficialmente illegali).
La Chiesa cattolica – che si divide tra rito caldeo, armeno-cattolico e latino – è un piccolo gregge che secondo le fonti ufficiali della locale Conferenza episcopale cattolica non supera le ottomila anime. Quattro sono i vescovi che compongono detta conferenza: due sono di rito caldeo, nelle diocesi di Teheran e di Urmia, rispettivamente il metropolita arcivescovo Ramzi Garmou (dal 2007 anche presidente della Conferenza episcopale) e il vescovo Thomas Meram; Neshan Karakeheyan è amministratore patriarcale della diocesi armeno-cattolica di Isfahan, con residenza a Teheran (circa trecento fedeli), mentre Ignazio Bedini, sdb, è arcivescovo della diocesi latina di Isfahan, con residenza a Teheran (circa duemila fedeli).
I cristiani, con gli zoroastriani e gli ebrei, in base all’articolo 13 dell’attuale Costituzione iraniana, hanno la libertà di professare liberamente la propria fede, nell’ambito delle leggi islamiche.


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