Agostino nelle encicliche di Paolo VI
Il “Doctor gratiae” testimone della fede della Chiesa
L’autore più presente nelle encicliche di Paolo VI è di gran lunga il santo vescovo di Ippona, i cui testi appaiono per 19 volte da 11 opere diverse. Dopo di lui, 4 citazioni vanno a Giovanni Crisostomo, 3 a Cirillo di Gerusalemme, a Ambrogio e a Tommaso d’Aquino
di Lorenzo Bianchi
Il cardinale Giovanni Battista Montini visita, il 5 luglio del 1961, il battistero del IV secolo ritrovato in piazza del Duomo a Milano, dove si ritiene che Ambrogio abbia battezzato Agostino
Sebbene certamente parziale, anche l’analisi statistica sui testi delle encicliche può suggerire aspetti significativi del ministero di Paolo VI. In particolare il dato derivante dalla verifica degli autori più spesso citati.
Relativamente poche sono le citazioni di autori moderni (13), quasi tutte concentrate (12) nella Populorum progressio. Molto più numerose, invece, le citazioni degli autori cristiani antichi (55). L’autore più presente nelle encicliche di Paolo VI è di gran lunga sant’Agostino, i cui testi appaiono per 19 volte da 12 opere diverse (dopo sant’Agostino, 4 citazioni vanno a san Giovanni Crisostomo, 3 a san Cirillo di Gerusalemme, a sant’Ambrogio e a san Tommaso d’Aquino). Le ricorrenze di sant’Agostino, inoltre, raramente sono semplici riferimenti; il più delle volte si tratta di intere frasi, che riportiamo trascritte più avanti. I passi di sant’Agostino sono concentrati in particolare nell’enciclica Mysterium fidei (13), e si riferiscono soprattutto a Cristo come capo della Chiesa e alla sua presenza reale nell’eucaristia.
Per stabilire quanto gli scritti di sant’Agostino siano stati nella considerazione di papa Montini può essere di aiuto anche la valutazione delle ricorrenze dei passi del vescovo di Ippona citati nei documenti del Concilio ecumenico Vaticano II presieduto dallo stesso Paolo VI. Se ne possono contare 61, la maggior parte delle quali (24 più 14) nella costituzione dogmatica Lumen gentium e nel decreto Ad gentes: un numero percentualmente molto elevato, quasi un sesto, rispetto alle 330 citazioni circa di tutti i Padri e Dottori della Chiesa che si trovano nei documenti conciliari, e più del doppio di quello (25) relativo a san Tommaso d’Aquino.