Profilo di Bernardin Gantin
“L’albero di ferro della terra d’Africa”
di Gianni Cardinale
La messa celebrata dal cardinal Gantin sulla tomba di Pietro prima di lasciare Roma per il Benin, nel 2002
Nel 1953 – lasciando in Africa qualcosa di più del suo cuore – è stato chiamato a Roma dove ha studiato presso l’Università Urbaniana e quindi presso la Lateranense, ottenendo la licenza in Teologia e in Diritto canonico. Nel dicembre 1956 è stato nominato ausiliare dell’arcidiocesi di Cotonou. Giovanni XXIII l’ha promosso arcivescovo della medesima sede metropolitana nel gennaio 1960. Ha partecipato a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II. Nell’aprile del 1971 Paolo VI l’ha chiamato a Roma come segretario aggiunto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, della quale è divenuto segretario due anni più tardi. Nel dicembre 1975 è stato nominato vicepresidente della Pontificia Commissione «Iustitia et Pax», divenendone poi presidente un anno dopo. Sempre nel dicembre 1975 è stato nominato anche vice-presidente del Pontificio Consiglio «Cor Unum», divenendone pro-presidente l’anno successivo e infine presidente il 4 settembre 1978. Da notare che quest’ultima è stata l’unica nomina curiale del breve pontificato di Giovanni Paolo I.
Creato cardinale da Paolo VI nel giugno 1977, nell’aprile 1984 Giovanni Paolo II l’ha nominato prefetto della Congregazione per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, incarichi mantenuti fino al giugno 1998. Nel giugno 1993 il Papa ne ha approvato l’elezione, fatta dai cardinali dell’ordine dei vescovi, a decano del Collegio cardinalizio. Il 30 novembre 2002 il Santo Padre ha accolto la richiesta del porporato africano di essere dispensato dall’ufficio di decano, permettendogli in pari tempo di tornare – col titolo di decano emerito – in patria, nell’amato Benin.