Home > Archivio > 03 - 2011 > I centocinquant’anni dell’Unità d’Italia
EDITORIALE DI...
tratto dal n. 03 - 2011

I centocinquant’anni dell’Unità d’Italia


La ricorrenza dell’Unità d’Italia ricorda gli eventi che centocinquant’anni fa, attraverso le eroiche imprese risorgimentali, condussero alla proclamazione dell’indipendenza e dell’unità del Paese


di Giulio Andreotti


Roma, 15 marzo 2011

La ricorrenza dell’Unità d’Italia ricorda gli eventi che centocinquant’anni fa, attraverso le eroiche imprese risorgimentali, condussero alla proclamazione dell’indipendenza e dell’unità del Paese.
Nel rievocare questo centocinquantesimo anniversario, noi tutti rivolgiamo il nostro pensiero a coloro che resero possibile quel grande evento. E la nostra rievocazione è frutto di una valutazione serena, obiettiva, tale cioè da porre quei grandi personaggi al di sopra di qualsiasi spirito di parte, in quanto l’opera che essi attuarono fu rivolta a un solo scopo: fare l’Italia.
Ciascuno dei grandi personaggi dell’Unità d’Italia, nei propri limiti e secondo i propri principi, si adoperò e si prodigò per la realizzazione della medesima impresa: così, se leggendaria fu l’azione di Garibaldi, non meno efficaci e decisivi furono l’opera unitaria di Vittorio Emanuele II, la sagacia politica del Conte di Cavour, il fervore patriottico di Giuseppe Mazzini.
Ma attorno a questi grandi uomini si mosse una fitta schiera di italiani d’ogni ceto e d’ogni età, instancabili nel coadiuvare, nell’incoraggiare e animati dal desiderio dell’unità nazionale.
Celebrare solennemente l’Unità è un dovere poiché attraverso le celebrazioni si può costruire una base di discussione sul futuro del nostro Paese e solo da una attenta meditazione e da un severo studio degli eventi che si sono via via succeduti fino al raggiungimento dell’unità le nostre giovani generazioni potranno idealmente sentirsi partecipi degli eventi stessi.



Español English Français Deutsch Português