Home > Archivio > 05 - 2003 > Dottrina della Chiesa e sensibilità wojtyliana
SACRAMENTI
tratto dal n. 05 - 2003

La quattordicesima enciclica di Wojtyla

Dottrina della Chiesa e sensibilità wojtyliana


La quattordicesima enciclica di Wojtyla


di Gianni Valente


Giovanni Paolo II firma l’enciclica  il 17 aprile 2003 
durante la messa del Giovedì santo

Giovanni Paolo II firma l’enciclica il 17 aprile 2003 durante la messa del Giovedì santo

Settantadue pagine divise in cinque capitoli più un’introduzione e una conclusione, per un totale di sessantadue paragrafi. Sono questi i numeri di Ecclesia de Eucharistia. La quattordicesima enciclica scritta da Giovanni Paolo II, a quasi venticinque anni dalla sua salita al soglio pontificio, porta la data del 17 aprile 2003, giorno che nel calendario liturgico della Chiesa di Roma è coinciso con il giovedì santo. Nel paragrafo 9 viene riportata la serie di documenti e pronunciamenti magisteriali nel cui solco si inserisce il nuovo documento: i decreti dottrinali sulla santissima Eucaristia e sul santissimo sacrificio della messa promulgati dal Concilio di Trento, e le tre encicliche papali Mirae caritatis di Leone XIII (28 maggio 1902), Mediator Dei di Pio XII (20 novembre 1947) e Mysterium fidei di Paolo VI (3 settembre 1965). I tratti propri della sensibilità wojtyliana si intravvedono soprattutto nella lunga introduzione e nella conclusione. Nella conclusione il Papa accenna alla sua prima messa «celebrata il 2 novembre del 1946 nella cripta di San Leopoldo nella cattedrale del Wawel a Cracovia». E rende la sua personale testimonianza di fede nella santissima Eucaristia: «Mistero grande che mette a dura prova la capacità della nostra mente di andare oltre le apparenze».
G. V.


Español English Français Deutsch Português